Come prevenire le malattie, fin da oggi

Come prevenire le malattie, fin da oggi

Prevenire le malattie è possibile? Ci sono delle azioni che possiamo mettere in pratica e che aiutano concretamente a fare quella che comunemente viene chiamata prevenzione?

La buona notizia è che ci sono delle cose che puoi fare per raggiungere questo obiettivo, che poi coincide con quello di coltivare salute e benessere, di cui spesso parlo in questo blog. Probabilmente, però, queste azioni non sono quelle che pensi e sono piuttosto lontane da quanto il sistema sanitario comunemente chiama “prevenzione”. Ma facciamo un passo alla volta, partendo da qualcosa che tutti conosciamo bene.

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La medicina convenzionale occidentale, così com’è organizzata oggi, è essenzialmente una medicina d’urgenza o comunque che interviene quando compaiono dei sintomi. Il medico non è quel professionista che possiamo consultare con l’obiettivo di mantenerci in buona salute.

In effetti, prendi un appuntamento con il tuo medico di base quando non ti senti bene oppure quando il tuo corpo, in qualche modo, ti sta parlando attraverso la manifestazione di sintomi che non sai interpretare. Talvolta se il sintomo ti sembra chiaro chiami direttamente uno specialista per indagare più a fondo nella patologia che pensi di avere. Tutto questo però non serve a prevenire le malattie.

La medicina occidentale convenzionale è soprattutto una medicina d’urgenza

Manca una cultura della prevenzione

Spesso mi stupisco di sentire utilizzare la parola prevenzione, quando invece quello che la medicina convenzionale occidentale fa non è vera prevenzione. Tutt’al più è diagnosi precoce, come nel caso degli screening per verificare lo stato di alcuni organi o tessuti. Oppure si tratta, piuttosto, di vere e proprie terapie farmacologiche, come le statine per contrastare il colesterolo, che possono provocare diversi effetti collaterali (per fare un esempio).

In occidente, non c’è una vera cultura della prevenzione come accade invece in oriente, grazie alla medicina cinese o ayurvedica. La prevenzione è proprio il focus di queste medicine che ho citato. Al punto che anni fa, quando ho studiato la medicina cinese, ho imparato che i medici cinesi tradizionali si facevano pagare per prevenire la malattia, mentre lavoravano gratuitamente nel momento in cui il loro paziente si ammalava. Esiste anche un detto che conferma questo approccio: Curare la malattia è come iniziare a scavare un pozzo quando si ha sete.

La soluzione nel cambiamento

Penso che l’assenza dell’integrazione di un approccio realmente preventivo sia una delle cause della saturazione del sistema sanitario attuale. Proprio poiché la cura si attiva quando le persone si ammalano, il sistema non riesce più a rispondere alla domanda. Si parla tanto di spese sanitarie troppo alte e di problemi di budget che non consentono di assumere ulteriore personale sanitario, mentre rivalutare dove e come si investe potrebbe rappresentare una svolta sana ed efficace.

Sottolineo intanto che prendere in cura una persona malata per riportarla a un equilibrio salutare è molto più dispendioso, economicamente ed emotivamente (sia per i professionisti sia per i pazienti) che aiutarla a mantenersi in salute.

In questo articolo vorrei presentarti un aspetto di quello che dal mio punto di vista rappresenta la vera prevenzione. Voglio offrirti spunti utili per riprendere in mano il potere sulla tutela della tua salute, partendo dalla conoscenza di te stesso. Così potrai prevenire le malattie. Ma prima, ecco qualche informazione di base sul funzionamento dell’organismo, per comprendere gli strumenti che voglio darti.

Poiché la cura si attiva quando le persone si ammalano, il sistema sanitario non riesce più a rispondere alla domanda

Tre livelli: cerebrale, emotivo e organico

In una situazione del tutto normale, ad ogni istante il cervello riceve ed elabora miliardi di informazioni. Nel caso tu abbia tendenza a sottovalutare l’attività del tuo cervello, ti fermo subito: sappi che mette in gioco 1 miliardo e mezzo di connessioni ogni nanosecondo. Nel momento in cui ricevi un’informazione, miliardi di cellule si attivano e qualcosa si muove in te: occhi, bile, dita, bocca… Di fronte a ogni stimolo sono tre i livelli dell’organismo che vengono messi in gioco: cerebrale, emotivo e organico.

Una zona del cervello si attiva per ricevere ed elaborare l’informazione. Si vive una percezione, in modo cosciente oppure no, e parte immediatamente un ordine neurologico per stimolare l’azione di una parte del corpo specifica: un muscolo, una ghiandola, il tessuto di un organo eccetera. Le informazioni arrivano a volte in modo percepibile dalla coscienza come, ad esempio, il canto di un uccello, il sorriso di una persona, la sensazione della pioggia sul viso, il gusto di un biscotto, e così via. Altre volte sono inconsce, come i pollini nell’aria, un dettaglio nel nostro campo visivo sul quale non stiamo portando l’attenzione, i nutrimenti contenuti nel biscotto, un’informazione vibrazionale eccetera.

Di fronte ad ogni informazione ricevuta, l’organismo vive un percepito biologico e/o emotivo, anch’esso a volte conscio, a volte inconscio. L’organismo, per esempio, percepisce, senza bisogno che il fatto arrivi alla coscienza, se un cibo è tossico o vitale. Percepisce anche se un suono è piacevole o disturbante… In questo caso a volte il suono arriva alla coscienza, e così anche il percepito, altre volte tutto succede nella totale inconsapevolezza.

Le azioni biologiche automatiche

La ricezione dell’informazione crea contemporaneamente delle azioni biologiche automatiche. Appena ricevuta un’informazione, infatti, il cervello lancia degli stimoli nervosi ad alcune parti del corpo. A volte queste azioni e i loro effetti sono visibili: ad esempio passare la mano nei capelli, grattarsi l’orecchio, starnutire.

Altre volte, invece, sono del tutto invisibili. Per esempio, la contrazione dello stomaco, la dilatazione di un’arteria, il rallentamento del battito cardiaco, l’aumento della produzione di ormoni della tiroide e così via. Ad ogni stimolo, per riassumere, corrispondono un percepito e un’azione biologica. Stiamo parlando di miliardi di stimoli al secondo, cioè miliardi di processi e di triadi percezione-vissuto emotivo/biologico-azione.

Cosa accade in una situazione di stress breve e contenuto?

Gli stimoli, nel nostro vissuto quotidiano, sono più o meno intensi e lo stesso vale per le nostre reazioni. In una situazione di stress contenuto, quasi equiparabile a quello fisiologico e necessario per essere svegli e reattivi giorno dopo giorno, il corpo funziona in modalità di routine. Si alternano momenti di stress e di rilassamento. Tutto rimane nell’ambito della normalità.

Di alcuni momenti di stress siamo consci. È il caso, ad esempio, dello stress legato al fatto di guidare nel traffico e vedersi sbucare di fronte un’auto all’improvviso. Non appena gestito l’imprevisto ci rilassiamo. Lo stesso vale per lo stress che vivi quando devi parlare in pubblico e spiegare concetti complessi: se ti è capitato, sai che ti rilassi non appena vedi che chi ti sta di fronte capisce e ti sta seguendo, oppure quando finisce l’intervento. Anche lo stress per un figlio che vive un momento di difficoltà funziona in questo modo. Quando il momento è superato si torna in uno stato di rilassamento. Gli esempi che potremmo fare sono infiniti.

Gli stimoli, nel nostro vissuto quotidiano, possono essere più o meno intensi e lo stesso vale per le nostre reazioni

Un processo bifasico

In questa alternanza di stress e rilassamento riconosciamo un processo bifasico, cioè in due fasi. La prima corrisponde a quella dello stress attivo. In base al tipo di vissuto, durante questa fase l’organismo aumenta o diminuisce la funzione di un organo o di una ghiandola, per esempio. Può anche aumentare o diminuire il numero di cellule di un tessuto specifico. Tutto dipende dalla tipologia di vissuto psico-biologico e dall’origine embriologica del tessuto coinvolto.

Durante la seconda fase, la fase di vagotonia (cioè quando ti rilassi perché non sei più stressato a causa dell’evento che aveva generato tensione), l’organismo compie l’azione opposta rispetto a quella osservata in fase attiva. In pratica: se durante la fase di stress attivo il corpo aveva aumentato la funzione di un organo o di un tessuto, nella successiva fase di rilassamento la funzione tornerà al livello normale, a volte calerà addirittura drasticamente.

Se durante la fase di stress attivo l’organismo aveva aumentato il numero di cellule fino a creare un ispessimento o una massa, in fase di rilassamento il corpo eliminerà queste cellule, diventate oramai inutili. Viceversa, quando durante il momento di stress vengono eliminate alcune cellule, assottigliando un tessuto o creando delle ulcere, in fase di vagotonia il tessuto ricrescerà e le ulcere saranno richiuse.

L’intensità dei sintomi della fase di riparazione

La seconda fase, quella di vagotonia, che possiamo identificare come una fase di riparazione, è una fase calda. Essa cioè è accompagnata da edemi e infiammazione. Paradossalmente, spesso i dolori o l’infiammazione emergono proprio quando ci rilassiamo, dopo un periodo di stress. Ti è mai capitato di ammalarti proprio nei primi giorni delle vacanze, dopo mesi di sovraccarico lavorativo? Oppure hai sofferto di mal di testa nel fine settimana, dopo giorni di tensione?

Spesso, i sintomi infiammatori della domenica sera o del lunedì sono correlati a una situazione vissuta in modo stressante durante il weekend. Viceversa, i sintomi dei giorni di riposo sono correlati a una situazione vissuta in modo stressante durante la settimana lavorativa. Le reazioni infiammatorie ed edematose a seguito di stress brevi (di pochi secondi o minuti) e poco intensi, sono di fatto asintomatiche. Non sentiamo sintomi specifici oppure sono così lievi ed effimeri che passano inosservati. Ma non è sempre così.

Spesso dolori e infiammazione compaiono proprio quando ci rilassiamo

A una ricezione intensa corrisponde una reazione intensa

Di fronte a una situazione in cui lo stress generato è elevato e duraturo (giorni, mesi, anni…), l’organismo adatta comunque il suo funzionamento. Le reazioni organiche però diventano più intense e persistenti. Da qui dipende ciò che percepiamo come sintomi, che a volte coinvolgono vere e proprie modifiche organiche come masse, addensamenti dei tessuti o ulcere.

Tali cambiamenti non solo li sentiamo, ma possiamo anche osservarli grazie agli esami clinici (auscultazione, palpazione e simili) e paraclinici (esami biologici di laboratorio, esami di diagnostica per immagini come radiografie, ecografie, tac eccetera). Che lo stress sia lieve e breve o intenso e duraturo, si ripete sempre il paradigma dei 3 livelli: cerebrale, emotivo e organico.

Se la fase di riparazione in seguito a uno stress lieve e breve è spesso asintomatica, quella in seguito a uno stress intenso e duraturo può essere molto sintomatica. Si, la fase di riparazione è solitamente la fase la più difficile da vivere, poiché si hanno maggiori sintomi come dolori, infiammazione, limitazioni funzionali. Al di fuori dei check-up a cui potresti aver l’abitudine di sottoporti in assenza di sintomi, questo è il momento in cui di solito ti preoccupi e prenoti delle indagini aggiuntive. Magari in questa fase vengono anche diagnosticate delle malattie.

Non sapendo che questi sintomi fanno parte di un processo sensato, pazienti e curanti si possono spaventare. Di conseguenza, capita che i sintomi e le diagnosi portino le persone a vivere nuovi stress intensi e duraturi, che scatenano ulteriori reazioni del corpo. Si può così entrare in un circolo vizioso dovuto alla mancanza di consapevolezza e alla paura della malattia e dei suoi sintomi.

Di fronte a uno stress elevato e duraturo le reazioni organiche diventano più intense e persistenti, sono ciò che chiamiamo sintomi

Prevenire l’intensità e la durata della fase attiva di stress

La fase di riparazione da sola non può esistere. Accade solo come conseguenza alla fase attiva di stress e si manifesta quando la persona finalmente esce dalla situazione stressante. Una volta superato lo stress, ciò che accade come conseguenza non può essere impedito.

Per prevenire le malattie e cioè abbassare l’intensità dei sintomi nella fase di riparazione, serve agire a monte, con l’obiettivo di limitare la durata e l’intensità dello stress vissuto in fase attiva. A questo scopo, un aiuto concreto nel quotidiano ha a che fare con la capacità di saper accogliere le proprie emozioni e lavorare sull’accettazione di sé e di qualunque evento accada. Poi serve agire per favorire tutto quello che permette di rispettare se stessi e vivere una vita in armonia con i propri bisogni e i propri valori.

Sto parlando di una vita in armonia con il proprio Essere profondo. Rispettare i propri ritmi, avere cura dei propri bisogni fisiologici, conoscere se stessi, saper comunicare e creare relazioni armoniose, lasciare scorrere la vita dentro evitando di ostacolare il proprio movimento vitale interiore, come racconto anche qui. Da tutto quanto ho elencato, diventa evidente che quando aiuto le persone a crearsi una vita armoniosa, non sto affatto dimenticando il mio essere medico al servizio della salute.

Il problema della disconnessione

Spesso ci adattiamo alle situazioni e ai bisogni degli altri perché non siamo più connessi a noi stessi, ai nostri bisogni e ai nostri desideri profondi. Quando ti succede questo non sei molto centrato e vivi in balia degli accadimenti e degli altri. È come lasciare il timone della tua vita al caso.

In tali condizioni, non stai realizzando il tuo potenziale e non metti la ricchezza della tua unicità al servizio degli altri. La vita perde parte del suo senso. Diventa un insieme di obblighi che potresti affrontare come un automa e perdi la grande opportunità di vivere nella gioia.

Poiché non ascolti più te stesso, dimentichi anche di soffermarti sullo stress e sulle varie tensioni vissute. Non ti accorgi di essere in fase attiva di stress e di conseguenza non cerchi nemmeno soluzioni, così la situazione stressante si prolunga. Il corpo, invece, è sempre connesso alla realtà. Sente tutto lo stress e il disagio che attraversi, e agisce per adattarsi e sopravvivere.

Quando non si realizza il proprio potenziale la vita perde parte del suo senso

Cosa fare, invece, per prevenire le malattie e vivere meglio?

Spesso è in qualche modo necessario vivere situazioni insopportabili per ricevere la scossa che permette di capire che è il momento di cambiare. Il cambiamento inizia mettendosi al centro della propria vita.

Un cambiamento che prima di tutto è interiore, perché riprenderai ad ascoltarti, ad accogliere ed esprimere le tue emozioni, a rispettare te stesso, a farti rispettare dagli altri e soprattutto a creare situazioni in sintonia con i tuoi valori. In questo modo getterai le basi per l’espressione del tuo potenziale di gioia, salute e serenità. E potrai prevenire le malattie.

Certamente il mio consiglio è quello di non aspettare una situazione estrema. Molto meglio iniziare prima un percorso per recuperare la legittimità di mettersi al centro della propria vita, riprenderne il timone e lasciarsi guidare dalle proprie sensazioni. Saranno allora gioia e leggerezza, piuttosto che pesantezza e insoddisfazione, a guidarti e inviarti i segnali “giusti”, quelli che comunicano se avvicinarti o allontanarti da certe situazioni, persone, scelte lavorative…

La strategia che ti consiglio per prevenire le malattie consiste nel diventare molto sensibile ai segnali del tuo corpo. Ciò significa ascoltare ad esempio la tensione, le contratture, le intolleranze. Non per nutrire l’angoscia e la paura della malattia ma al contrario per agire in modo tempestivo e uscire da situazioni sgradite.

Potrai così limitare l’intensità e la durata della fase di stress. Di conseguenza sarà molto meno duratura e intensa la fase di riparazione, l’intensità e la durata dell’infiammazione e degli edemi. Quindi saranno meno intensi i sintomi fisici ed emotivi nel complesso.

Ti auguro belle scoperte e sempre maggiore gioia e serenità nel sperimentare la vera prevenzione, quella che include la salute, il benessere e l’espressione del proprio potenziale.

Rilassamento: 8 consigli per prevenire le malattie

Rilassamento: 8 consigli per prevenire le malattie

Esistono pratiche di rilassamento facili da applicare, che puoi usare quotidianamente per favorire salute e benessere. Non si tratta di compiere rituali strani o di stravolgere i tuoi ritmi: puoi seguire questi consigli integrandoli nelle tue abitudini e in poco tempo scoprirai che fanno la differenza.

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I consigli di rilassamento che ti racconto in questo articolo ti aiuteranno a conoscere te stesso e ti permetteranno di entrare in contatto con le tue esigenze profonde. Sul medio e lungo periodo, riducendo lo stress della vita quotidiana, ti permetteranno di prevenire lo sviluppo di patologie anche gravi.

Sei curioso di capire come le pratiche di rilassamento possono portare a un risultato tanto importante? Partiamo da un concetto che forse ti è familiare se hai già letto altri articoli di questo blog. Sintomi e malattie sono messaggi dal corpo.

Il tuo corpo ti sostiene

Lo stress che nasce da un evento serve a darci l’energia per agire, affrontando il pericolo o scappando da esso. Quando non agiamo volontariamente, perché non sappiamo cosa fare o non ci autorizziamo a fare quello che vorremo, il corpo agisce al posto nostro. Sintomi e malattie rappresentano una risposta del corpo per aiutarci a superare una situazione stressante.

Sintomi e malattie sono una risposta del corpo per aiutarci a superare una situazione stressante

Lo studio delle leggi biologiche ci insegna che qualsiasi evento inaspettato, vissuto in modo acuto e drammatico, nell’isolamento, provoca una carica di stress tale da indurre il corpo a intervenire a livello organico. Come? Sviluppando sintomi e patologie, tra cui il cancro, considerate dalla medicina convenzionale malattie gravi e difficili da guarire.

Per mantenersi in salute è importante evitare di trovarsi in queste situazioni di stress acuto e prolungato. Cosa puoi fare per cercare di prevenire lo stress e quindi le malattie?

Le pratiche di rilassamento che ti propongo in questo articolo sono una delle risposte. Agire sullo stress nocivo e diminuire il suo impatto sulla tua vita aiutano la tua mente e il tuo corpo a ripristinare uno stato di equilibrio.

Il rilassamento abbatte lo stress

Il rilassamento permette di spegnere i segnali di allerta e impedisce che la campana di allarme suoni in continuazione, senza sosta. In poche parole: le pratiche di rilassamento abbattono il livello di stress. Ecco perché in questo articolo ti suggerisco una serie di passi che non sono solo “semplici” tecniche di rilassamento, ma azioni che influenzano a livelli differenti il tuo modo di fare, vivere e pensare.

Quando parlo di rilassamento lo faccio a 360 gradi, intendendo tutto ciò che può diminuire lo stress che ti attanaglia.

Ambiente e società giocano un ruolo importante

La vita cosiddetta moderna, tipica della società occidentale, rispetta poco o nulla i bisogni profondi degli individui. E questo vale soprattutto per chi vive nelle grandi città. Spesso, in nome del dovere, del lavoro e del successo si trascurano i ritmi biologici, si dimentica l’importanza del riposo, si ignorano le sensibilità personali e i desideri profondi, dimenticando semplicemente se stessi.

Questa situazione porta alcune persone a vivere in un costante stato di spaesamento. Per “tirare avanti” sono costrette ad adattarsi. Di conseguenza, il livello di stress percepito aumenta e trovare una soluzione per vivere meglio, in questo contesto, è difficile.

Hai mai pensato di rivoluzionare la tua vita per cercare di dare a te stesso quello di cui hai davvero bisogno e che desideri? Scommetto di sì. Ma quante volte hai fatto concretamente qualcosa per avvicinarti a questo obiettivo?

Si tratta di qualcosa che tanti sognano ma che pochi mettono seriamente in pratica. Ecco allora che il livello di stress, pur essendo elevato, non ti porta da nessuna parte. Il campanello di allarme suona costantemente e sembra che nulla possa zittirlo.

Quando lo stress è costantemente elevato, il corpo si mette in moto per trovare una soluzione biologica

Se non trovi tu una soluzione, il corpo si attiva per trovare una soluzione biologica. Dopo un’analisi rapida di tutti i potenziali a disposizione, il corpo coinvolge organi e cellule in grado, sempre dal punto di vista del corpo stesso, di risolvere il problema che stai vivendo. Così nascono sintomi e malattie.

Accettare la realtà

Chiariamo una cosa. Se abbiamo deciso di vivere in questa società, seguendo le sue regole, possiamo accettare di accusare sintomi e malattie, di tanto in tanto. Ci capita perché siamo vivi. Anzi, visto che si tratta di risposte biologiche del corpo, ci capita perché il nostro corpo fa di tutto per mantenerci vivi.

Fatta questa premessa, c’è un obiettivo importante che possiamo raggiungere: prevenire i sintomi più invalidanti e le patologie considerate più gravi, quelle che spaventano di più, come il cancro. Accogliendo invece di buon grado sintomi lievi e fastidi minori. Consapevoli del fatto che le malattie rappresentano dei messaggi dal corpo: specchi delle tensioni che viviamo.

Come evitare che lo stress aumenti (troppo)

Le azioni di rilassamento che puoi mettere in campo per evitare che lo stress aumenti oltre certe soglie di rischio, così da prevenire lo sviluppo di sintomi e malattie considerate gravi, sono molteplici. Coinvolgono il tuo stile di vita ma soprattutto il modo in cui parli a te stesso ed esprimi le tue emozioni.

Vediamo passo per passo cosa puoi fare per vivere la tua vita in modo più rilassato e prevenire lo sviluppo di patologie gravi.

Rilassamento non significa solo yoga e meditazione. Ci sono molti modi per svuotare la mente e/o abbassare la tensione, che agiscono a livelli differenti del tuo io e del tuo vissuto.

1-Condividi le emozioni

Il primo elemento sul quale puoi agire in modo relativamente semplice sono le emozioni. Condividerle è fondamentale. Le emozioni sono come l’acqua all’interno di una pentola a pressione. Quando il fuoco sotto la pentola è acceso, se la valvola di sfogo è chiusa, il rischio di esplosione è tangibile.

Esprimere le emozioni liberamente diminuisce la pressione interna e l’intensità del tuo stress. Per approfondire puoi leggere l’articolo Come esprimere le emozioni per mantenersi in salute.

Esprimere le emozioni liberamente abbassa il livello di stress

2-Presta attenzione al dialogo interiore

Il dialogo interiore, l’insieme di parole e discorsi che fai continuamente a te stesso, è uno strumento potente in grado di trasformare uno spiacevole evento passeggero, che potrebbe essere fonte di uno stress gestibile, di minore entità, in un dramma insopportabile.

Il risultato? Il tuo livello di stress, se il dialogo interiore “rema contro” schizza alle stelle. La buona notizia è che puoi agire sul tuo dialogo interiore, favorendo uno stato di rilassamento. Puoi allenarti a usare parole e modi diversi di esprimerti quando parli a te stesso. Scopri come fare concretamente leggendo questo articolo.

3-Usa lo stress in modo positivo

Conoscere se stessi è fondamentale per intervenire tempestivamente quando il livello di stress sembra crescere senza controllo. È importante agire per aiutarsi a uscire velocemente dalla situazione stressante che sta prendendo il sopravvento. In che modo? Utilizzando con intelligenza lo stress, ad esempio in modo simbolico.

Sei tornato a casa, dopo un pranzo in famiglia, arrabbiato e frustrato perché tua suocera ti ha criticato tutto il tempo? Avresti voluto dargli uno schiaffo liberatorio? Sfogati su un cuscino schiaffeggiandolo.

Tuo nonno è mancato inaspettatamente e non hai avuto modo di salutarlo o abbracciarlo? Chiedi a una persona cara di impersonare il nonno e stringila a te in un caldo e lungo abbraccio.

Questi sono solo degli esempi. Esistono milioni di modi per far sì che lo stress non resti intrappolato e inutilizzato nella tua mente, come un veleno. Il segreto è trovare un gesto per far agire il corpo e liberare lo stress. Subito dopo averlo fatto ti sentirai avvolgere da un caldo benessere indotto dallo stato di rilassamento di corpo e mente.

Trova un gesto per far agire il corpo e liberare lo stress

4-Stabilisci un tempo dedicato al rilassamento

Organizza dei momenti, all’interno della tua giornata, in cui non devi preoccuparti di nulla ma solo concentrarti sul tuo rilassamento. Svuota la mente e cerca di rilassare ogni singolo muscolo del tuo corpo. Anche se hai poco tempo cerca di farlo almeno una volta al giorno. È importante per evitare l’accumulo di tensioni. Altrimenti rischi che la proverbiale goccia d’acqua faccia traboccare il vaso.

Quando sei teso e stanco, ogni piccola difficoltà sembra una montagna impossibile da scalare. Se la tua energia vitale scarseggia è facile annegare in un bicchiere d’acqua. Il rilassamento ti aiuterà a guardare ai problemi in modo oggettivo, con più calma. E scoprirai più facilmente soluzioni alle quali non avevi ancora pensato.

Il rilassamento ti aiuterà a guardare ai problemi in modo oggettivo, con più calma

Dedica dieci o venti minuti a un esercizio di rilassamento guidato, magari prima di andare a dormire. Qui trovi alcune risorse gratuite che puoi usare tutte le volte che vuoi.

Anche concederti un’attività che ti piace e ti permette di svuotare la mente, come ballare, dipingere, scolpire eccetera è un ottimo sistema per favorire il rilassamento.

5-Crea intorno a te un ambiente benefico

Scegli le tue fonti di nutrimento emotivo, selezionando con cura le persone di cui vuoi circondarti e le attività che ti fanno stare bene. È un sistema molto potente per assicurarsi di vivere più momenti di rilassamento all’interno della giornata.

Guarda questo video. L’esperimento dei metronomi che inizialmente non sono in fase e dopo un certo periodo di tempo battono all’unisono, allo stesso ritmo, ci fa capire quanto sia importante l’ambiente e le persone di cui ci circondiamo.

Scegli con cura le persone di cui circondarti e le attività che ti fanno stare bene: sono le tue fonti di nutrimento emotivo

Se intorno a te regna il caos e la confusione, la tua vibrazione sarà caotica e non potrà che farti stare peggio. Difficile rilassarsi e ridurre lo stress nel caos. Al contrario, se riesci a sintonizzarti su una vibrazione che porta soddisfazione e armonia, mantenere rilassamento, salute e benessere sarà più facile.

Ricordati che media e social network, per aumentare il proprio livello di audience e utenti, cercano sempre di confezionare le notizie in modo che ti colpiscano. Soprattutto i titoli puntano a scatenare reazioni emotive forti. E nella maggior parte dei casi non si tratta di emozioni positive.

Riduci le tue fonti di informazione selezionandole con cura. Evita di farti travolgere dal flusso mediatico. Abbiamo ancora la possibilità di scelta e il potere di accendere o spegnere il televisore. Siamo noi a stabilire come usare il nostro smartphone. Sfrutta al meglio queste libertà.

Riduci le fonti di informazione selezionandole con attenzione

6-Dormi bene per tutto il tempo che ti serve

Prenditi cura del tuo sonno. Se hai problemi a dormire prova a leggere l’articolo Disturbi del sonno i consigli per dormire bene e stare meglio. Per approfondire, qui trovi il mio video corso dedicato proprio al sonno.

Il riposo e il rilassamento, sia fisico sia psichico, permettono di recuperare energia bloccandone il consumo eccessivo dovuto alle tensioni e allo stress.

Molti di noi vivono una vita frenetica, lontana anni luce dai ritmi naturali. Il contatto costante con il resto del mondo, attraverso i diversi mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione, e l’onnipresenza della televisione nella quotidianità di molti, comporta l’esposizione costante a miliardi di stimoli. Sono abitudini che ci allontanano da noi stessi e ci fanno perdere il contatto con i nostri veri bisogni.

Non voglio certo consigliarti una vita da asceta, ma ti suggerisco di prenderti dei periodi di pausa. Stabilisci una serie di momenti di distacco dal mondo esterno. Fallo sempre almeno di notte e durante i pasti, spegnendo tv e smartphone. Ancora meglio: se puoi prenditi dei fine settimana in cui non usi Internet e non guardi la TV.

Spegnere lo smartphone e la TV ti aiuta a riposare e ritrovare ritmi più vicini a quelli naturali

Il semplice gesto di mangiare in silenzio, senza altre distrazioni, ti permette di vivere un benefico momento di rilassamento, che può rigenerarti fisicamente e psicologicamente.

7-Ricordati di respirare

Potrebbe sembrarti un consiglio banale, ma non lo è. Troppo spesso respiriamo in modo superficiale, senza usare abbastanza il diaframma. Il respiro è il nostro primo bisogno vitale. L’ossigeno è indispensabile alla vita e il corpo lo sa. Prova a mantenere uno stato di apnea, misurando per quanto tempo riesci a trattenere il respiro prima di avere il bisogno irrefrenabile di prendere una boccata d’aria…

Pensi sia possibile vivere in serenità e in uno stato di rilassamento se ogni cellula del tuo corpo vive uno stress per mancanza di ossigeno?

Ecco perché ogni esercizio di rilassamento serio inizia con dei profondi respiri. Ebbene: ti consiglio di respirare profondamente ogni volta che puoi. Mentre cammini, quando sei sui mezzi pubblici, mentre lavori, eccetera. Qui trovi dei video che possono aiutarti a farlo.

Respira profondamente ogni volta che puoi

8-Passeggia nella natura

Anche questo consiglio potrebbe sembrarti semplicistico ma è molto più efficace di quello che pensi, soprattutto se vivi in città. Concediti appena puoi lunghe passeggiate nella natura. Oltre a ritrovare un contatto con l’ambiente naturale che ti circonda, permettendoti di riscoprire ritmi diversi da quelli della vita civilizzata moderna, passeggiare nella natura stimola il tuo sistema neuro-endocrino-immunologico, pilastro del funzionamento dell’organismo e della riparazione dei tessuti.

Questo sistema è stimolato dal contatto con la luce naturale, i suoni della natura e le sensazioni tattili e olfattive che puoi provare mentre cammini.

Sarebbe ideale passeggiare in un luogo dove la natura è incontaminata. Ma, se questo non è possibile, va bene anche un parco cittadino o l’argine del fiume. L’ideale sarebbe rendere questo consiglio un’abitudine di vita. Camminare nella natura tutti i giorni per almeno venti minuti è un potente fattore di prevenzione.

Passeggiare nella natura incontaminata stimola il sistema neuro-endocrino-immunologico

Sono consapevole che per tante persone sembra infattibile. Inizia da quello che puoi fare, nel tuo piccolo. Saranno gli effetti benefici che riscontrerai a spingerti a dare priorità a questa attività. Durante la camminata fai una pausa, appoggiati a un tronco, carezza l’erba, annusa i fiori di un cespuglio, lasciati baciare dal sole e solleticare dal vento.

La Natura, come qualunque cosa nell’Universo, ha delle vibrazioni proprie che influenzano il nostro livello energetico. Le vibrazioni della natura sono armoniose. Grazie all’effetto di sintonia a cui abbiamo accennato parlando dei pendoli, ci riportano all’armonia e hanno su di noi un’influenza benefica.

Adattarsi è un bene, ma non devi esagerare

L’essere umano è una creatura caratterizzata da una incredibile capacità di adattamento. Ecco perché tendiamo a dimenticare quanto è importante il rilassamento e non ci concediamo momenti di pausa e risposo a sufficienza. Siamo talmente bravi ad adattarci che rischiamo di dimenticare i nostri normali bisogni fisiologici.

Se ti allontani troppo dal tuo io e dimentichi la tua biologia rischi di modificare i tuoi parametri di rilassamento, prendendo come riferimento stati di simpaticotonia. Una parola che definisce lo stato biologico oggettivo di stress. Pensi di essere rilassato, invece stai vivendo uno stato costante di stress basale.

Se ti allontani dal tuo io e dai ritmi naturali rischi di vivere in uno stato di simpaticotonia, costantemente stressato

Probabilmente questa è una delle ragioni per la quale Ippocrate, il celebre medico greco, a scopo di cura portava gli ammalati fuori dal loro contesto quotidiano, su un’isola, lontani da tutto e da tutti.

Mente sana in corpo sano: cosa puoi fare quando ti ammali

Mente sana in corpo sano: cosa puoi fare quando ti ammali

Mente sana in corpo sano. A dirlo è un’antica sentenza latina, diventata proverbiale, che recita (appunto) mens sana in corpore sano. Negli anni questa citazione è stata usata in appoggio alle teorie più svariate. Mente sana in corpo sano può voler dire che se la mente sta bene il corpo di conseguenza non si ammala, o che l’esercizio fisico aiuta il benessere mentale e così via.

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Secondo il mio approccio, che nei miei venti anni di esercizio della medicina complementare ho formalizzato nel metodo della Bioconsapevolezza, questo augurio è molto sensato. E può essere guardato con occhi diversi da quanto facciamo di solito.

Il tuo corpo si ammala perché la tua mente e il tuo io profondo vivono un disagio. Ma la malattia non è l’elemento da combattere per recuperare una mente sana in corpo sano. Anzi. Vediamo perché.

Il tuo corpo si ammala perché la tua mente e il tuo io profondo vivono un disagio

Qual è la relazione tra corpo e malattia

Il corpo risponde all’imperativo biologico di sopravvivere. Quando vivi una situazione in modo pericolosamente stressante, il tuo corpo interviene attivando una soluzione biologica, che spesso ha natura organica, così da aiutarti ad attraversare il momento. Perché? Semplice: è meglio essere ammalati che morti.

Nelle reazioni del corpo (sintomi e malattie), i terapeuti e le persone attrezzate per farlo possono leggere un messaggio: stai vivendo oppure hai vissuto una situazione troppo spiazzante. Per cancellare sintomi e malattie dobbiamo fare in modo che il corpo non abbia più bisogno di intervenire “per salvarti”. Fortunatamente, il tipo di sintomo che sperimenti ci informa sul tuo vissuto, aiutandoci a capire in quale direzione indagare.

Poi è fondamentale comprendere qual è la situazione o l’evento che ha scatenato il vissuto. E intervenire per cambiarlo. Si può fare? Sì, è possibile. Il vissuto è il risultato dei filtri con i quali interpretiamo i fatti.

Di fronte agli stessi fatti e accadimenti, dieci persone diverse vivranno quella stessa realtà in dieci modi differenti. I filtri non sono altro che le tue convinzioni (consce e inconsce), le memorie, le ferite, eccetera.

Di fronte agli stessi fatti e accadimenti, dieci persone diverse vivranno quella stessa realtà in dieci modi differenti

La malattia si manifesta nell’aumento o nella diminuzione di una funzione specifica, oppure nello sviluppo di un’infiammazione. Così nascono per esempio masse tumorali o ulcere.

Quando ti trovi di fronte a una malattia puoi agire su tutti e tre i livelli che la generano, dal più superficiale al più profondo, per modificare la situazione che stai vivendo. Stiamo parlando di azioni, emozioni e pensieri. Ecco come e perché si può agire per recuperare una mente sana in corpo sano.

Cambiare le tue azioni

Le azioni rappresentano il primo livello sul quale puoi intervenire. Cosa puoi fare per migliorare il tuo stato di salute? Cambiare il tuo stile di vita, la dieta, fare attività fisica, prendere un farmaco, ecc.

Ci sono però due importanti limiti che devi considerare quando metti in atto questa strategia. Il primo è che devi esercitare la tua volontà costantemente. Il secondo è che esercitando la tua volontà in modo cosciente puoi cambiare solo le tue azioni consapevoli (ad esempio smettere di consumare cibo spazzatura). Ma non hai alcun potere di modificare le azioni che compie autonomamente il tuo corpo.

L’apporto di farmaci e operazioni chirurgiche

Per influenzare le azioni del corpo, abitualmente ti rivolgi alla medicina convenzionale, che attraverso farmacopea e chirurgia combatte lo squilibrio definito malattia. Spesso impedendo al corpo di mettere in atto le sue strategie difensive. Intervenire a livello delle azioni significa esercitare una volontà costante, senza sgarrare mai, con risultati incerti.

Fare sport o smettere di fumare può senz’altro aiutare in tutta una serie di casi. Così come possono essere utili, ad esempio, le medicine che leniscono il dolore e confortano le persone che affrontano uno stato acuto della malattia. Il valore delle azioni si esprime anche negli interventi sanitari in caso di traumi fisici e stati di emergenza acuta.

L’intervento volontario sulle azioni, però, serve solo a ridurre i sintomi fastidiosi della malattia che stai vivendo. Oppure a tutelare momentaneamente la tua sopravvivenza.

L’intervento volontario sulle azioni, però, serve solo a ridurre i sintomi fastidiosi della malattia che stai vivendo

Ridurre i sintomi è molto utile per curare, nel senso di prendersi cura, ma non per aiutare la persona a guarire. Ecco perché in moltissimi casi ci si ritrova ad assumere farmaci per una vita intera.

Prova a riflettere su questa metafora. Spesso chirurgia, farmacopea e buone abitudini sono paragonabili alle azioni di un contadino che cura le sue piante malate occupandosi solo dei frutti e trascurando le radici o il terreno.

Intervenire sulle tue emozioni

Le emozioni rappresentano il secondo livello in questo panorama di interventi possibili. Lavorare sulle emozioni permette di agire in modo più profondo rispetto a quanto puoi fare grazie alle azioni.

Se imparerai a conoscere te stesso, scoprirai come accogliere le tue emozioni e lasciare che trovino uno sfogo benefico. Di conseguenza ti ammalerai di meno e risolverai gli stati di squilibrio che di volta in volta dovrai affrontare.

Accogliere le proprie emozioni senza giudizi o mistificazioni è molto più complesso di quello che potresti pensare. Perché le emozioni spesso fanno paura e non sempre sono le benvenute. Magari il contesto sociale in cui vivi ti spinge a nasconderle. Oppure sei stato cresciuto con la convinzione che esprimere quello che senti ti rende debole e attaccabile. Una persona che non può avere successo.

Il condizionamento sociale

La nostra società, frequentemente, considera tollerabili alcuni livelli di emotività e intollerabili altre manifestazioni. Come se fosse consentito piangere di tanto in tanto (per fare un esempio) ma di certo non troppo spesso e non senza freni. Così come ci sono emozioni ritenute sane e lecite (ad esempio la tristezza per la morte di un parente) e altre insane o inopportune. Come la disperazione perché è venuto a mancare un animale domestico.

Moltissimi bambini, nel corso della prima infanzia, quando l’essere umano vive il suo stadio di spugna emotiva, imparano che non è sempre educato, corretto o giusto provare ed esprimere emozioni. Frasi come “impara a controllarti” sono all’ordine del giorno. Possiamo agire sulle nostre emozioni? Sì, scoprendo come accettarle, accoglierle e lasciarle libere di esprimersi.

Ma c’è un lavoro ulteriore e più importante da fare per recuperare benessere e salute.

Possiamo agire sulle nostre emozioni? Sì, scoprendo come accettarle, accoglierle e lasciarle libere di esprimersi

Lavorare alla radice

Le emozioni sono diretta conseguenza del nostro dialogo interiore, conscio e inconscio. Il dialogo interiore, a sua volta, è condizionato dalle nostre credenze.

Utilizzando dei metodi mirati che permettono di cambiare le tue convinzioni, puoi agire sul livello più profondo tra quelli che causano malattie o abbassano la tua energia vitale e il tuo stato di benessere. Impedendoti, di fatto, di avere una mente sana in corpo sano.

Prova a visualizzare questo livello di azione come una microchirurgia della mente. Una convinzione bloccante può essere rimossa e sostituita con una convinzione costruttiva e benefica. In questo modo si agisce attraverso una riprogrammazione cellulare.

Una convinzione bloccante può essere rimossa e sostituita con una convinzione costruttiva e benefica

Biologia: il risultato di più fattori correlati

Quando parlo di lavorare alla radice di una malattia o di un malessere, che costituisce il fulcro del metodo della Bioconsapevolezza, mi riferisco proprio al fatto di intervenire alla radice dei pensieri e delle azioni biologiche del corpo.

I pensieri e le azioni che nascono a livello biologico sono condizionati dal vissuto personale (educazione ricevuta, cultura assorbita nella crescita, accadimenti) ma anche dal vissuto dei tuoi antenati. Il dialogo interiore (compreso quello inconscio) che porta a sviluppare sintomi e malattie è spesso il risultato di traumi vissuti e non elaborati. O anche non del tutto digeriti. La psicoterapia è una via possibile per sciogliere i traumi.

Questi traumi imprimono delle ferite emozionali che vengono memorizzate nelle nostre cellule. La nostra Biologia prende in carico questo stress emozionale e reagisce a questi drammi ancora attivi in noi, cercando di esprimere a suo modo una soluzione.

Come comprendere la soluzione biologica

La domanda fondamentale da farsi, quando il corpo ti invia un messaggio sotto forma di malattia, potrebbe essere spiazzante. Chiediti in che modo la malattia come risposta del corpo può essere sensata. In reazione a quale evento traumatico quella malattia ha un senso?

Se riesci a vedere la malattia come un sistema del corpo per darti una mano, la tua visione cambierà completamente e potrai avvicinarti in modo concreto a una soluzione. In questo blog trovi diversi esempi interessanti, legati ad esempio al sovrappeso o all’infertilità come messaggi dal corpo. Possono aiutarti a capire meglio.

Mente sana in corpo sano con il metodo della Bioconsapevolezza

Il metodo della Bioconsapevolezza ti aiuta a risanare le tue ferite, personali e genealogiche, per liberare il corpo dal compito di gestirle attraverso sintomi e malattie.

Tale cambiamento profondo modifica il tuo dialogo interiore e dunque il modo in cui vivi gli eventi. Quindi influenza direttamente le tue emozioni. Di conseguenza cambieranno le tue azioni, consce e non (quelle della tua biologia).

La differenza sostanziale rispetto a un lavoro che si ferma al primo livello, quello delle azioni, è che quando avrai lavorato alla radice, le tue emozioni e le tue azioni cambieranno da sole. Senza che tu debba esercitare un controllo costante (cosa molto difficile e faticosa).

Quando avrai lavorato alla radice, le tue emozioni e le tue azioni cambieranno da sole

Il potere del lavoro alla radice

Grazie al lavoro alla radice le azioni saranno spinte da un movimento interiore che non richiede minimamente forza di volontà o consapevolezza. Quando avrai risolto il problema che spingeva il corpo verso la malattia, recuperando benessere e una mente sana in corpo sano, le tue azioni cambieranno spontaneamente. Condizionerai così la tua salute a 360°: fisica, sessuale, emozionale, sociale, intellettuale, spirituale e così via… Una guarigione reale e sostanziale.

Ora, conoscendo i diversi livelli sui quali puoi agire per recuperare una mente sana in corpo sano, sai anche cosa ti puoi aspettare dal lavoro che puoi fare ad ogni livello. Puoi scegliere di integrare i diversi tipi di interventi fra di loro, per beneficiare dei vantaggi di ciascuno.