Perché curare il cancro integrando le terapie complementari

Perché curare il cancro integrando le terapie complementari

Curare il cancro integrando le terapie complementari e la medicina convenzionale occidentale è possibile. Ma perché farlo? Prima di tutto perché l’obiettivo di tutte le discipline mediche è lo stesso: la guarigione, la salute e il benessere della persona. Grazie a una sinergia ad ampio spettro, che coinvolga più metodi di cura, l’efficacia dell’aiuto che terapeuti e medici possono offrire alle persone aumenta notevolmente.

SE DESIDERI, ASCOLTA LA VERSIONE AUDIO DELL’ARTICOLO 

Due strade che si incontrano nel Benessere

So che ad alcuni medici e terapeuti potrebbe sembrare strana l’idea di curare il cancro integrando le terapie complementari, invece chi ha guardato alle cose da un punto di vista diverso, con la mente aperta, ha potuto costatare che questo connubio funziona davvero.

Medicina convenzionale e terapie complementari hanno, semplicemente, un diverso approccio alla malattia e nel caso specifico, al cancro. Ma questo non significa che non possano collaborare o che siano in contrasto tra loro.

La medicina oncologica convenzionale si focalizza sulla diagnosi della malattia. Quando a qualcuno viene diagnosticato un cancro, l’obiettivo diventa quello di uccidere le cellule patologiche. Le terapie complementari di solito si concentrano invece sulla salute della persona nel suo complesso. Il loro obiettivo è mettere il corpo nelle migliori condizioni perché sprigioni tutto il suo potenziale di guarigione.

Le terapie complementari si concentrano sulla salute della persona nel suo complesso

Un aiuto strutturato per curare il cancro in sinergia

Se sei un terapeuta e stai cercando strumenti e strategie complementari per supportare i tuoi pazienti, questo articolo fa per te. Ma anche se sei un paziente oncologico e vuoi cercare un aiuto ad ampio spettro puoi trovare consigli utili in questo testo. Pensiamo a quali sono “le armi” impiegate dalle terapie convenzionali contro il cancro. Generalmente le cure prevedono farmaci o strumenti (come chemioterapia, raggi, chirurgia) tossici o invasivi per l’organismo, che mettono a dura prova non solo le cellule patologiche, ma anche il corpo nel suo complesso e tutte le sue cellule sane.

Le terapie complementari come la naturopatia, l’agopuntura, l’omeopatia e un’alimentazione specifica, per esempio, possono aiutare il corpo a gestire gli effetti avversi delle “terapie d’attacco” e a ripristinare più velocemente lo stato di salute.

Inoltre, le discipline appartenenti alle medicine complementari possono contribuire a favorire un terreno che ostacoli lo sviluppo di malattie e più specificamente di cancri. Ti ricordo che il corpo fabbrica ogni giorno cellule tumorali che vengono semplicemente distrutte dal nostro sistema immunitario. Esiste, ad esempio, un fenomeno chiamato apoptosi cellulare. Cos’è? Una vera e propria autodistruzione della cellula danneggiata o patologica. Quando il terreno (cioè il corpo) è sano, questo fenomeno è più efficace e permette il mantenimento ottimale dell’equilibrio vitale.

L’apoptosi è un fenomeno naturale che distrugge la cellula danneggiata o patologica

L’importanza del livello energetico

Uno degli elementi che condiziona in modo davvero importante e immediato il benessere dell’individuo nel suo complesso è il livello di energia. Mantenere alta e di buona qualità l’energia circolante nell’organismo è una strategia che porta benefici decisivi alle persone che stanno combattendo per riconquistare salute e benessere. E questo vale anche quando si parla di curare il cancro. Tra le discipline di cura che conosco, quella cinese e ayurvedica sono sicuramente molto efficaci nel momento in cui c’è bisogno di aumentare l’energia basale e scoprire come supportare un buon livello di energia.

Capire perché c’è un cancro

Le terapie complementari, inoltre, possono fornire preziosi strumenti per comprendere la ragione profonda che ha portato allo sviluppo di un cancro. Nel mio metodo, quello della Bioconsapevolezza, che ho sviluppato nel corso di oltre vent’anni di lavoro, trovano posto discipline come la Biopsicogenealogia, le Biocostellazioni e la Biokinesiologia. Insieme possono fornire quello che serve per indagare sia nel vissuto personale del malato sia nel vissuto genealogico, alla ricerca delle ragioni che hanno spinto il corpo a sviluppare un cancro e non distruggerlo.

Le terapie complementari possono aiutare a capire perché si è sviluppato un cancro

Qualsiasi sintomo sviluppato dal corpo, infatti, altro non è che un messaggio e un tentativo dell’organismo di sopravvivere e “salvarsi da solo”. Malattie e disagi non sono solo qualcosa da combattere ma piuttosto qualcosa da comprendere. La comprensione può portare in modo più efficace e risolutivo a recuperare la Salute.

Il paziente può svolgere in completa autonomia alcune azioni complementari alle cure di medicina convenzionale per curare il cancro, mentre per altre ha bisogno dell’aiuto di un professionista esperto. Vorrei fare, su queste pagine, un riassunto di quello che penso sia utile per chi ha una diagnosi di cancro e cerca un aiuto a 360 gradi.

Anche le azioni semplici possono essere efficaci

La strategia che ti propongo è senza dubbio più emozionale e mentale rispetto alla “classica” cura a base di farmaci e radiazioni. Il mio scopo è quello di aiutare a sostenere e potenziare i benefici delle terapie mediche convenzionali. Al tempo stesso vorrei anche condividere dei metodi che riducono gli effetti collaterali delle cure chemioterapiche e radioterapiche e rafforzano le cellule sane, sempre presenti e in maggioranza anche in un organismo “affetto” da un tumore.

Insieme possiamo potenziare i benefici delle terapie mediche tradizionali a cui ti stai sottoponendo

Forse le mie proposte possono sembrare semplicistiche se raffrontate a una diagnosi di cancro (e soprattutto alla paura che spesso ne consegue). Se sei un terapeuta ti invito comunque a proporre queste strategie e vedere se funzionano o meno sui tuoi pazienti. Se sei una persona a cui è stato diagnosticato il cancro, visto che si tratta di azioni semplici da mettere in campo, perché non le attui lo stesso, senza pregiudizi, e vedi come va?

La mia esperienza mi ha dimostrato che, se ripetute con costanza e serenità, le azioni che ti propongo possano sconvolgere (e in positivo!) un destino apparentemente già tracciato. Nel momento in cui cambi qualcosa nella tua vita, cambiano i risultati della tua vita. Inizia pure subito con questi 10 passi.

1-Fai il punto della situazione

Cerca di capire quello che stai vivendo. Prenditi qualche giorno per stare lontano dalla tua vita quotidiana, in un luogo dalla natura il più possibile incontaminata. Cammina in silenzio, ascoltati, medita e metti a punto la tua strategia di guarigione per curare il cancro.

2-Cura il tuo dialogo interiore

Il tuo dialogo interiore condiziona fortemente le tue emozioni, che a loro volta condizionano le tue azioni, sia quelle consapevoli sia quelle del tuo corpo, che accadono senza che tu te ne renda conto. Di conseguenza, il tuo dialogo interiore ha un forte impatto sulla tua salute. Ricordati che hai miliardi di cellule sane nel tuo corpo, la loro percentuale è altissima in confronto a quelle “impazzite”.

3- Salvaguarda il tuo livello di vitalità

Mentre fai attenzione alle parole che dici a te stesso, ricorda anche di prenderti cura del tuo livello di vitalità. Respirare è il primo bisogno vitale, quindi: respira, respira, respira. Se dai ossigeno alle tue cellule loro funzioneranno senza dubbio molto meglio. Respirare facilita uno stato di rilassamento generale che, tra le altre cose, elimina le tensioni fisiche che consumano inutilmente energia. Rilassamento e respirazione aumentano l’energia vitale.

4-Cura la tua alimentazione

Mangia cibo fresco, se possibile biologico e integrale. Nella tua dieta quotidiana includi quante più verdure, frutti, cereali e proteine vegetali, riducendo l’apporto di quelle animali. Prenditi il tempo per scovare un fruttivendolo affidabile vicino casa e privilegia ortaggi e frutta di stagione locali. Sempre più studi concordano sul fatto che l’alimentazione può influenzare lo sviluppo o la prevenzione di cancri.

5-Cammina tutti i giorni

Almeno una volta al giorno, ma ancora meglio se sono due, concediti un minimo di 20 minuti di cammino. Se puoi fallo nella natura incontaminata. Scegli un bosco o un grande parco. Quando questo non è possibile, lungo la tua passeggiata entra in contatto con la corteccia di uno o più alberi che incontri. Sfiora una pianta. Le camminate e la Natura stimolano il nostro naturale sistema di riparazione cellulare, chiamato psico-neuro-endocrino-immunologico. Il corpo ha in sé molte risorse per curare il cancro.

6-Lasciati andare e ridi

Circondati di persone che ti fanno ridere, chiamale al telefono, invitale a bere un caffè. Leggi libri e fumetti che trovi divertenti, guarda quei film o quelle trasmissioni che sai già che ti strapperanno una risata (meglio più di una). Prendi anche in considerazione una disciplina molto utile per stare meglio e mantenere alta l’energia vitale, lo yoga della risata. Le risate sono contagiose, lasciati influenzare in modo benefico!

7-Pratica l’esercizio dei 100 grazie

Ogni sera prima di addormentarti, fai un elenco delle ragioni per le quali sei grato alla tua Vita e all’Universo. Ricordati però di non ringraziare mai per quello che non ti è piaciuto, né per il dolore!  Ringrazia invece anche per quello che dai per scontato, come ad esempio il fatto di avere un tetto sopra la testa o due gambe per camminare.

8-Rafforza la parte sana del tuo corpo

Trova un esperto o una squadra di esperti di diverse discipline complementari che possano supportarti nel tuo percorso di guarigione. Ti consiglio anche di fare un ciclo di pulizia del fegato e dell’apparato digerente. È importante, per sostenere la salute del tuo corpo e la sua capacità di guarire. Con una pulizia profonda di stomaco e intestini puoi rafforzarne equilibrio ed energia vitale. La pulizia detossificante è ancora più indispensabile se sai che affronterai terapie convenzionali contro il cancro che hanno vari effetti collaterali.

9-Rilassati e sogna ad occhi aperti

Concediti almeno mezz’ora di rilassamento al giorno. Se pensi di non avere tempo perché hai troppo da fare, rivaluta le tue priorità: il rilassamento e la meditazione sono un investimento per la tua Salute. Sogna anche a occhi aperti, ricordati che ogni pensiero crea un futuro potenziale. Sul mio sito, nella pagina risorse, trovi un audio che puoi scaricare gratuitamente che si chiama: Visualizzazione del tuo migliore futuro. Fai anche un elenco dei desideri che si nascondono dietro le tue paure, così potrai focalizzare l’attenzione sulla loro realizzazione.

10-Indaga nel tuo presente e nel tuo passato

Con l’aiuto di un esperto puoi curare ferite che probabilmente sono presenti da anni, dentro di te, ferite che hanno condizionato parte della tua vita. L’esperienza del cancro potrebbe essere l’opportunità per risanarle. Tutto il resto della tua vita, in ogni suo ambito, ne trarrà un grande beneficio.

Sappi che il corpo è competente e che se ha lasciato crescere un cancro molto probabilmente c’è un motivo. Sempre con l’aiuto di un esperto fai un’indagine accurata nella tua vita presente e passata, alla ricerca delle radici della tua malattia. E metti nero su bianco il tuo albero genealogico.

Condividi le emozioni e organizza una squadra!

Aggiungo un ultimo prezioso consiglio strategico. Non vivere quanto ti sta capitando nell’isolamento e trova il modo di sfogare le tue emozioni. Credo sia molto importante anche creare intorno a te una piccola o grande squadra di sostegno. Per farti aiutare al meglio (e permettere agli altri di farlo davvero), fai l’elenco delle azioni concrete che pensi siano necessarie alla tua salute e trova sostegno per metterle in pratica. Scrivile su un foglio, poi condividi il testo con i tuoi cari e proponi anche a loro di seguire i suggerimenti che hai messo nero su bianco, così quella di nutrire Salute e Benessere diventa una strategia di squadra!

Godersi la vita, sempre e comunque

Potrebbe sembrarti fuori luogo o prematuro, perché hai avuto la cattiva notizia di una diagnosi di cancro. Io però te lo suggerisco comunque: preparati a un bellissimo futuro. Fai un elenco di tutte le cose che vuoi fare quando sarai guarito.

Poi rileggi quanto hai scritto, chiedendoti se alcune di queste cose non puoi già farle… Perché dovresti rimandare? Goditi la vita appena ne hai l’opportunità.

Rinforzare il sistema immunitario pulendo l’intestino

Rinforzare il sistema immunitario pulendo l’intestino

Rinforzare il sistema immunitario è possibile anche a partire dalla cura dell’intestino. Difese immunitarie basse e intestino infiammato, infatti, sono correlati. Quando il tuo intestino è intasato o addirittura bloccato, l’assimilazione dei nutrienti vitali a livello dell’intestino tenue e l’eliminazione delle tossine da parte dell’intestino crasso vengono ostacolati.

Difese immunitarie basse e intestino infiammato sono correlati

Puoi immaginare, senza troppe difficoltà, tutte le conseguenze sul medio e sul lungo periodo di una situazione di stitichezza protratta o di evacuazione incompleta. Quando questo capita senti di avere meno energia, ci sono più tossine in circolazione nel corpo e si verifica un rallentamento di tutti processi metabolici. Fenomeni che finiscono per favorire l’infiammazione cronica e uno squilibrio diffuso, che ti allontana da uno stato ottimale di salute e benessere. Ecco come e perché puoi rinforzare il sistema immunitario svuotando bene l’intestino.

SE PREFERISCI, ASCOLTA LA VERSIONE AUDIO DELL’ARTICOLO

 

Una macchina “troppo” perfetta

Paradossalmente, ci preoccupiamo più dello stato di tubi e motori della nostra auto che di quello del nostro apparato digerente. Pensiamo a cosa accadrebbe alla nostra automobile se il tubo di scarico fosse tappato o l’alimentazione funzionasse male: si fermerebbe dopo pochi chilometri.

Il corpo (purtroppo o per fortuna) ha la possibilità di tirare avanti comunque, grazie alla sua elevata capacità di adattamento, che ci permette di ignorare persino alcuni bisogni fondamentali.

Talvolta è solo quando ti liberi e riesci a “fare pulizia” nel tuo organismo che ti accorgi di quanto le cose andassero male prima. Perché finalmente ti senti meglio, sia fisicamente sia emotivamente. Sei più energico e leggero.

Alimentazione e igiene intestinale

Si racconta che la dott.ssa Catherine Kousmine, medico russo specializzato nella cura di patologie anche gravi attraverso l’alimentazione e l’igiene intestinale, ideatrice del metodo chiamato (appunto) Kousmine, si rifiutasse di trattare qualunque paziente se prima non aveva pulito in maniera profonda gli intestini. Questo perché l’intestino è il più grande organo di scambio del nostro organismo. Averlo intasato non solo ostacola l’insieme dei processi metabolici naturali (fisiologici e spontanei) ma anche ogni terapia a cui ci si sottopone.

L’intestino è il più grande organo di scambio del nostro organismo

Questo dato di fatto ti fa capire perché l’intasamento dell’intestino provoca difese immunitarie basse e intestino infiammato. Un intestino pulito funziona meglio e la salute dell’intestino si ripercuote sul benessere del corpo intero, permettendo di rinforzare il sistema immunitario. C’è chi parla dell’intestino come di un secondo cervello per la sua importanza sul regolamento e il benessere del corpo umano.

Intestino crasso ed energia di protezione

Nel corso dei miei studi di medicina cinese, ho imparato che è al livello dell’intestino crasso che si crea l’energia WEI. Si tratta di una forma di energia che ha una funzione di protezione. Fa da scudo verso le aggressioni esterne come per esempio virus, batteri, sostanze tossiche, ma anche traumi ecc. Per collocarla nel nostro paradigma occidentale, la qualità di questa energia condiziona, tra l’altro, il buon funzionamento del nostro sistema immunitario.

A livello dell’intestino crasso si crea l’energia WEI che ha un ruolo di protezione dell’organismo

Intestino crasso e salute dei polmoni

Sempre la medicina cinese, che prende in grande considerazione l’aspetto energetico del corpo, considera l’intestino crasso la via di uscita dei polmoni. È un emuntorio energetico. Per la medicina cinese ogni organo ha un emuntorio. Nei casi di cistifellea e vescica, che sono rispettivamente gli emuntori di fegato e reni, la correlazione con la nostra conoscenza anatomofisiologica è immediata. Mentre risulta un po’ meno evidente, per noi occidentali, indovinare che l’intestino crasso è l’emuntorio del polmone e l’intestino tenue quello del cuore.

Sulla base di queste conoscenze, si spiega come un intestino crasso in buona salute possa condizionare il benessere polmonare mentre un intestino tenue sano possa favorire la salute cardiaca.

L’autunno, una stagione favorevole

In medicina cinese, ad ogni stagione corrisponde una coppia organo/emuntorio.  La stagione della “coppia” fegato/cistifellea, per esempio, è la primavera, mentre quella di cuore/intestino tenue è l’estate. Alla coppia polmone/intestino crasso corrisponde l’autunno.

Diciamo che la coppia polmone/intestino crasso è la regina dell’autunno. Ecco perché ha senso prepararsi all’arrivo dell’autunno pulendo l’intestino a fondo con l’obiettivo di rinforzare il sistema immunitario. Voglio proporti qualche accorgimento per favorire e mantenere un intestino pulito e funzionale.

In medicina cinese ad ogni stagione corrisponde una coppia organo/emuntorio

Come svuotare bene gli intestini ogni giorno

Tante persone che presentano sintomi e patologie di vario genere, non pensano di intervenire sulla pulizia degli intestini. Vanno in bagno regolarmente e credono di possedere un apparato digerente che funziona bene. Andare in bagno ogni giorno però non garantisce un’evacuazione corretta e completa delle feci. Capiamo innanzitutto quali sono le cattive abitudini che rendono difficile svuotare gli intestini completamente.

Andare in bagno ogni giorno però non garantisce un’evacuazione corretta

Abitudini culturali che ostacolano lo svuotamento dell’intestino

Le abitudini del mondo occidentale possono essere di ostacolo a una buona evacuazione quotidiana. A partire dai water, che ci fanno assumere la posizione seduta, in cui il tronco e le gambe sono a 90 gradi l’uno rispetto alle altre. Questa posizione non favorisce la defecazione naturale, anzi, può favorire la stipsi di tipo espulsivo, la più diffusa.

Quando ci sediamo sul water il muscolo puborettale, che serve a mantenere la continenza, non si rilassa del tutto e impedisce una naturale defecazione. Avresti mai detto che un oggetto tanto famigliare come il nostro water potesse contribuire a infiammare l’intestino e indirettamente indebolire il sistema immunitario?

Rimedio alla modernità

Quando non esistevano i water, la posizione naturale primitiva per defecare era accovacciati. Questa posizione, che oggi chiamiamo squat, comporta un angolo di circa 35 gradi tra tronco e gambe. Oltre a permettere al muscolo puborettale di rilassarsi del tutto, lo squat provoca una pressione addominale che favorisce la fuoriuscita delle feci. Il risultato è una defecazione veloce e completa.

I water alla turca sono quindi più adatti allo svuotamento corretto degli intestini e indirettamente contribuiscono a rinforzare le difese immunitarie. Per fortuna, per risolvere la faccenda, non serve per forza distruggere i nostri water, sostituirli con i water alla turca o tornare a vivere nei boschi! Per replicare la posizione accovacciata, pur essendo seduti sui nostri water convenzionali, basta utilizzare uno sgabello. Posizionato sotto i piedi, permette di tenere le gambe sollevate e di assumere la posizione migliore per favorire lo svuotamento ottimale dell’intestino, ogni giorno.

Svuotare completamente gli intestini

A seconda delle tue abitudini alimentari, è consigliabile svuotare completamente gli intestini una o due volte all’anno. Immagina questa pratica come una sorta di grande doccia interna per rinforzare il sistema immunitario e guarire un intestino infiammato.

Dalla disciplina dello yoga arriva la Shank Prakshalana, una pratica che permette di fare proprio questa doccia interna dell’intestino, svuotandolo completamente.

La Shank Prakshalana è una pratica che permette di fare una doccia interna dell’intestino

Non devi fare altro che bere dell’acqua salata tiepida a digiuno, associando a questa bevanda dei movimenti molto semplici, che permettono di fare progredire l’acqua lungo tutto il tubo digerente. Attenzione: è necessario che l’acqua sia sufficientemente salata perché rimanga negli intestini e non venga assorbita per osmosi nel sangue.

Provare la Shank Prakshalana

Scegli una mattina in cui sei libero da impegni e che puoi trascorrere tranquillo a casa, con un bagno a disposizione. Ricordo che la pratica va eseguita a digiuno. Bevi un bicchiere di acqua salata tiepida e poi esegui gli esercizi consigliati in questo video.

Successivamente bevi un altro bicchiere e ripeti la sequenza di esercizi. Dopo qualche bicchiere, scoprirai che l’acqua ingerita inizierà a uscire dal colon ed entrerai in una seconda fase, in cui dopo ogni bicchiere avrai la necessità di una sosta in bagno. Procedi fino a quando quello che evacui non è altro che acqua trasparente. Alcune testimonianze raccontano di aver espulso noccioli di ciliegie a febbraio, presenti nell’intestino da almeno sei mesi se non da anni.

Se puoi, ti consiglio di rivolgerti a un esperto per svolgere questa pratica la prima volta. La Shank Prakshalana è controindicata per chi soffre di:

  • ulcera dello stomaco
  • affezioni acute del tubo digerente (diarrea acuta, colite in fase acuta, appendicite acuta)
  • tubercolosi digestiva
  • cancro del tubo digerente

Alternative al lavaggio completo

Se pensi che per te sia troppo complicato eseguire una Shank Prakshalana puoi fare regolarmente qualche clistere con acqua tiepida e camomilla, per esempio. In questo modo pulirai solo il colon ma è già un buon inizio. Prendi in considerazione anche l’idrocolonterapia, nella quale un esperto esegue il lavaggio del colon con appositi macchinari.

Acqua e camomilla possono essere usare per pulire il colon

Un grande potere sulla tua salute

La superficie totale dell’intestino, incluse le complesse estensioni dei villi, supera i 100 metri quadri; facendo dell’intestino, come ho già accennato, il più grande organo di scambio del nostro organismo.

Ecco perché la difesa dell’integrità intestinale è una delle azioni protettive più importanti da compiere per favorire il benessere a 360 gradi. È un passo fondamentale per rinforzare il sistema immunitario e prenderti cura della tua salute.

 

 

Mangiare troppo: emozioni represse e abbuffate

Mangiare troppo: emozioni represse e abbuffate

Perché il fatto di mangiare troppo, abbuffandosi indipendentemente dallo stimolo della fame, è legato al vissuto emozionale? Il cibo, nella società contemporanea e nei Paesi più ricchi, dove ce n’è in abbondanza, è diventato per molti uno strumento di gestione dei momenti di crisi. C’è quindi chi lo usa come anestetico nei confronti delle emozioni negative.

SE DESIDERI, ASCOLTA LA VERSIONE AUDIO DELL’ARTICOLO 

 

Quando si fa fatica a gestire le proprie emozioni è facile cadere in un circolo vizioso… Poiché si provano sentimenti e sensazioni che non si vorrebbero vivere, ci si abbuffa di cibi consolatori, spesso ipercalorici.

È capitato anche a te? Se sei condizionato dalla cultura delle diete, in modo palese o più subdolo, mangiare troppo ti fa sentire in colpa. Da queste scorpacciate ne esci portando dentro un senso di disagio, svalutazione e vergogna. Questi giudizi negativi su te stesso e queste emozioni sono a loro volta difficili da elaborare e sei spinto nuovamente a rifugiarti nel cibo. E così via.

Quando provi sentimenti e sensazioni che non vuoi vivere, ti abbuffi di cibi consolatori

Un cortocircuito che parte dall’infanzia

C’è chi ha talmente paura delle proprie emozioni da temere di esserne schiacciato o addirittura ucciso. La paura di essere travolto da un’onda emotiva, ti fa scappare lontano da quello che provi.

A molti sarà capitato, soprattutto nell’infanzia, di seppellire le proprie emozioni a causa dell’educazione impartita dai genitori e dalla società. “Non piangere non è successo nulla”, “non fare così, è tutto a posto”, “perché sei triste se ti ho dato quello che volevi?”, sei molto cattivo!”. Quanti di noi si sono sentiti ripetere più e più volte queste frasi? Un bambino non ha la capacità di mettere in discussione i propri eroi (le figure genitoriali, gli insegnanti), di conseguenza mette in dubbio se stesso.

Le emozioni riportano la nostra attenzione sul corpo e su quello che sentiamo. Quando siamo bambini siamo delle vere e proprie spugne emotive. Abbiamo delle antenne speciali che captano tutto quanto ci circonda: emozioni, vibrazioni, tensioni… Da adulti questa capacità risulta più o meno repressa a seconda dell’individuo. Tornare a sentire, a prestare attenzione al corpo e alle emozioni, può farti molta paura perché da piccolo, quando eri in grado di farlo, hai provato dolore. La mancanza della mamma, la paura delle ombre notturne, le tensioni tra gli adulti che ti circondavano, l’incoerenza spiazzante tra linguaggio verbale e non verbale e così via.

Tornare a sentire, a prestare attenzione al corpo e alle emozioni, può fare molta paura

Da spugna emotiva a dittatore

Nel processo di continua negazione delle proprie emozioni che si innesca durante la crescita e il raggiungimento dell’età adulta, molti diventano dei dittatori impietosi e giudicano se stessi senza tregua.

Nel mio lavoro mi capita spesso di conoscere persone che si rivolgono a se stesse in modi che non userebbero neppure con il loro peggior nemico, scegliendo parole e toni offensivi, pieni di disprezzo.

Tristezza ma anche rabbia

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, mangiare troppo non è un meccanismo usato solo da coloro che si sentono tristi o inadeguati. Anche chi prova altre emozioni può rifugiarsi nel cibo.

Se la tua rabbia, per esempio, ti fa paura, se temi di danneggiare qualcuno altro o anche te stesso nel momento in cui la lasci sfogare, è possibile che tu abbia trovato dei modi alternativi per placarla. Hai scoperto, consapevolmente o meno, che non potendo mordere l’individuo con cui sei in conflitto, addentare del cibo ti dà sollievo. D’altra parte, fare il pieno di cibo fa sentire intorpiditi. La belva che c’è in te si calma, temporaneamente. Il leone affamato è più pericoloso di quello con la pancia piena.

Mangiare aiuta a ritrovare il proprio centro

Quando ci si abbuffa, oltre a tentare di scappare dalle proprie emozioni, spesso si cerca un altro beneficio importante. Mangiare, poiché fa lavorare lo stomaco, che occupa anatomicamente una posizione centrale nel corpo, ti aiuta a ritrovare il tuo centro. Grazie alla medicina cinese sappiamo che lo stomaco, insieme alla milza, è legato all’elemento Terra, che rappresenta il centro. Mangiare può aiutare a riconnettersi alla Terra.

Ogni volta che sei destabilizzato, potresti essere tentato di mangiare per recuperare nuovamente una centralità. Non è sbagliato di per sé, anzi è funzionale. Il problema è farlo in modo compulsivo, senza controllo e senza consapevolezza, come se fosse l’unica soluzione possibile.

Il sapore dolce (sto parlando dei carboidrati, come pane, focaccia, brioche, pasta eccetera, che hanno questo sapore) da un punto di vista energetico nutre milza e stomaco. Come abbiamo sottolineato questi organi sono legati all’elemento Terra, che rappresenta il centro. La tua attrazione per i carboidrati, può essere la conseguenza del bisogno di radicarsi. Ecco che ancora una volta diventa evidente che è meglio evitare di rendere tabù alcuni alimenti. I carboidrati non sono il tuo nemico, come spesso capita di pensare a chi segue delle diete.

Lo stomaco, insieme alla milza, è legato all’elemento Terra, che rappresenta il centro

Trovare un’alternativa

Quando mangiare troppo ti fa stare male (ti senti gonfio, appesantito, poco reattivo, in sovrappeso) ti suggerisco di cercare altri modi, oltre al cibo, per ritrovare il tuo centro. Puoi sperimentarne diversi e utilizzarli a seconda del momento che vivi e del tuo specifico bisogno. Puoi sfogare l’emozione che ti ha destabilizzato, oppure regalarti un momento di rilassamento (trovi degli audio gratuiti a disposizione sul mio sito alla pagina risorse).

Oppure ancora, ad esempio, puoi fare venti respiri profondi in silenzio e a occhi chiusi. Immagina di avere delle radici che scendono dalle tue gambe verso il centro della Terra, mentre il tuo corpo e la tua testa si espandono dritti verso il cielo.

Anche una camminata a passo veloce può aiutare, così come qualche minuto di meditazione vera propria.

Ci sono vari modi per ritrovare il tuo centro, indipendentemente dal cibo

Il cibo è portatore di emozioni piacevoli

Oltre a scappare dalle emozioni negative, è possibile che nel cibo tu sia portato a cercare delle emozioni piacevoli.

Ti propongo ora un esercizio. Quale è l’alimento che per te è irresistibile? Questo è il tema di uno dei miei Laboratori sul peso forma. Ho anche dedicato a questo argomento un capitolo del mio libro per dimagrire senza diete. Quando hai individuato l’alimento, prova a chiederti: questo cibo cosa suscita in me? Per molti è legato a una sensazione di benessere, ricordi spensierati, momenti di festa, di condivisione, di vacanza eccetera. Ti faccio degli esempi.

  • I dolci e la panna montata riportano Anna ai festeggiamenti in famiglia, quando era piccola e i suoi genitori, nonni e zii erano ancora vivi. Oggi non ci sono più.
  • Pane, pizza e focaccia ricordano a Maurizio la cucina e il calore della mamma.
  • Il cioccolato al latte con le nocciole riconnette Paola alle vacanze estive dalla nonna. Le fa ricordare momenti spensierati, passati in mezzo alla natura insieme agli amici del paesino di montagna.
  • Linda non può fare a meno dell’aperitivo a fine giornata. Richiama in lei il ricordo di suo padre, che aveva appunto l’abitudine di prendere un aperitivo dopo il lavoro. Questo gesto per Linda è un atto di vicinanza a suo padre.

Quando avrai compreso perché quel cibo è così importante e prezioso per te, prova a chiederti come puoi connetterti a quell’emozione senza dover ricorrere per forza al cibo. Scrivi su un foglio almeno tre azioni mirate che ti possano aiutare a farlo.

Puoi riconnetterti a sensazioni ed emozioni positive senza chiedere aiuto al cibo

Come uscire dal circolo vizioso delle abbuffate

Per smettere di mangiare troppo in modo compulsivo, devi imparare ad accogliere le tue emozioni. Prova a dare nuovamente spazio al tuo bambino interiore e alle tue sensazioni. Parla a te stesso e agisci con l’obiettivo di diventare il tuo migliore amico (o amica). L’adulto che c’è in te ha la capacità di essere amorevole, affidabile, comprensibile e paziente con il bambino interiore che urla il suo bisogno di essere accolto, rassicurato, e amato in modo incondizionato.

Al posto di giudicare prova ad ascoltare e rassicurare il bambino che c’è in te. Grazie a questa riconciliazione potrai fare pace con emozioni e sensazioni.

Al posto di giudicare prova ad ascoltare e rassicurare il bambino che c’è in te

A livello simbolico, non esistono né tempo né spazio. Tutto accade nel qui e ora. Se l’adulto che sei oggi prende per mano il bambino che sei stato, si crea uno spazio nuovo. Potete fare grandi cose insieme e operare importanti guarigioni. Potete vivere il bello delle emozioni, delle sensazioni legate al corpo, al piacere, al qui e ora, grazie alla presenza del bambino. E al contempo potete contare su conoscenza, sicurezza in se stessi e senso di responsabilità propri dell’adulto.

Per smettere di mangiare troppo, oltre a riconnetterti con il tuo bambino interiore è importante riconciliarti con le emozioni.

Ri-addomesticarsi alle emozioni

Di solito, quando si presenta un’emozione, automaticamente smettiamo di respirare. Invece la prima cosa da fare è respirare profondamente. Chi ha partorito può pensare a quello che ha imparato durante il corso pre-parto per affrontare le contrazioni uterine. Queste contrazioni iniziano piano, poi crescono di intensità fino ad arrivare a un picco di dolore e infine si affievoliscono. L’onda emotiva si comporta alla stessa maniera.

Quando senti che un’emozione sta per arrivare a travolgerti, respira e osserva. Ascolta cosa accade nel tuo corpo quando l’emozione lo attraversa, con la fiducia che passerà anche questa sensazione, apparentemente soverchiante. Se hai vissuto situazioni molto difficili e senti che le emozioni potrebbero scatenare in te il panico, chiedi aiuto a un professionista esperto.

 Quando senti che un’emozione sta per arrivare a travolgerti, respira e osserva

Ascoltare e comprendere le emozioni

Le emozioni sono anche dei messaggi. Hanno una ragione di essere. Possono essere risvegliate da un evento, da una persona, ma anche da un luogo, da un piccolo dettaglio che mette il dito nella piaga, provocando una reazione emotiva sproporzionata alla situazione effettiva che stai vivendo. Facciamo un esempio per chiarire.

Nel corso di un laboratorio una dei partecipanti, che chiameremo Bruna, ci ha raccontato delle sue abbuffate, che stranamente avvenivano dopo il pasto. Mangiava anche in abbondanza, fino a sazietà, durante il pranzo. Dopo un sonnellino di mezz’ora, si svegliava, parole sue, con la sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi. Questa sensazione la spingeva a precipitarsi a divorare un dolce. Per prima cosa ho verificato che non si trattasse di ipoglicemia, e indagando ancora ho scoperto che l’orario del pranzo e la tipologia di cibo assunta non influenzavano tanto il fenomeno, che si ripeteva inevitabilmente alle due del pomeriggio. Da circa due anni.

Indagare sul vissuto emotivo

Insieme a Bruna ricostruiamo cosa è accaduto due anni prima. Seguendo il mio modo consueto di ragionare e il mio metodo, quello della Bioconsapevolezza, ho cercato di scoprire cosa è successo che le ha fatto mancare la terra sotto i piedi. Individuiamo quindi il responsabile: una diagnosi di cancro, che l’aveva lasciata del tutto spiazzata. Parlando scopriamo che aveva ritirato il referto in ospedale proprio alle due del pomeriggio. E da quel momento il suo mondo era crollato.

Per Bruna lo choc della diagnosi si era come cristallizzato. Allo scoccare delle due la voragine emotiva riaffiorava. Non sapendo cosa fare di questa emozione inaspettata e incomprensibile, Bruna cercava rifugio nel cibo. Senza saperlo, cercava di ritrovare un suo centro.

Questa partecipante aveva già attraversato tutto l’iter di cure per il suo cancro. Ed era stata sostenuta psicologicamente durante il percorso. Il momento della diagnosi, però, non era stato rivisitato. Al contrario era stato come “risucchiato” dall’inconscio.

Mangiare troppo dopo pranzo era solo la punta dell’iceberg. Il sintomo dell’abbuffata ha richiamato l’attenzione sul trauma della diagnosi e Bruna ha potuto finalmente rielaborarlo e guarire.

Mangiare troppo può essere solo la punta dell’iceberg

Come accade per ogni sintomo, una volta consegnato il messaggio ed elaborato il trauma, l’abbuffata può sparire così come è apparsa. Da un giorno all’altro.

Strumenti concreti per smettere di mangiare troppo

Scrivi liberamente su un quaderno, da usare come una sorta di diario. Lascia che a esprimersi sia la tua “pancia”: senza censura, con curiosità e accoglienza benevola nei confronti di qualsiasi sensazione. Il tuo vaso, forse troppo pieno, deve poter traboccare in un luogo sicuro. Oltre a sfogarsi, l’obiettivo del quaderno è prendere coscienza di cosa c’è dietro l’agitazione che ti spinge a mangiare troppo.

Dai a te stesso l’opportunità di sfogare la frustrazione e la rabbia fisicamente. Picchia un cuscino, vai a correre, taglia la legna eccetera.

Potrebbe sembrarti strano ma anche l’urlo muto è di grande aiuto. Con i pugni chiusi apri la bocca e immagina di urlare, senza emettere alcun suono. Perché muto? Il rumore dell’urlo potrebbe alimentare il panico, riportando alla memoria momenti di pericolo. Ho provato sulla mia pelle e so che funziona, invito anche te a fare questa esperienza.

Ridare al cibo la sua giusta importanza

Quando avrai fatto pace con le tue emozioni e saprai accoglierle senza negarle, non avrai più bisogno di un anestetico. Saprai comprendere i tuoi veri bisogni e le abbuffate inspiegabili smetteranno di manifestarsi. Potrai ritrovare il piacere di nutrirti di buon cibo in tutta serenità e naturalezza. Ne trarrai allora l’energia giusta per percorrere la via della leggerezza, dentro e fuori.

Se il sovrappeso per te è un problema e vuoi sperimentare una strada diversa per ritrovare il tuo peso forma, senza diete, leggi il mio libro.

Energia vitale: evita di abbassarla per mantenerti in salute

Energia vitale: evita di abbassarla per mantenerti in salute

L’energia vitale è indispensabile per mantenerti in salute e promuovere il tuo benessere. Anzi, è talmente importante che riuscire a non abbassarla può aiutarti concretamente a prevenire le malattie, comprese quelle considerate più gravi.

Se hai letto altri contenuti di questo blog e in particolare l’articolo Vitalità: 7 consigli per aumentare il tuo livello di energia, hai già familiarizzato con il mio approccio alla malattia e sai che la tua energia vitale, per mantenere salute e benessere, deve essere di buona qualità e nelle giuste quantità.

SE PREFERISCI, ASCOLTA LA VERSIONE AUDIO DELL’ARTICOLO

 

Quanta energia hai a tua disposizione? E perché? Dipende dal livello di stress che vivi abitualmente. Lo stress, di per sé, non è nocivo, ma se il tuo corpo e la tua mente devono continuamente far fronte a una soglia di stress elevata, in uno stato di perenne allarme, il livello di energia basale ne risente consumandosi senza una buona ragione.

Oltre allo stress ci sono una serie di fattori che influenzano negativamente il livello di energia vitale. Scopri su quali comportamenti e sensazioni puoi lavorare per lasciare intatta la tua vitalità. Prova a seguire i consigli di questo articolo fin da oggi, imparerai a conoscerti meglio e potrai incanalare la tua energia vitale in modo utile e costruttivo.

Esistono una serie di fattori che consumano inutilmente la tua energia vitale

1-Comprendi e trasforma le tue paure

Secondo la medicina cinese, la Paura consuma l’energia vitale di tutti noi, se le lasciamo il potere di farlo.

Ecco perché ti propongo di iniziare fin da subito a lavorare sulle tue paure, guardandole da una prospettiva nuova.

La paura fa parte delle emozioni primarie biologicamente utili: ti informa di un pericolo. Se il pericolo è reale, sei biologicamente programmato per agire, affrontandolo oppure scappando da esso. Dipende da quale reazione tra le due è più sensata, cioè ha maggiori probabilità di successo. È la paura che blocca il bambino mascherato da Superman sul punto di saltare dal quarto piano!

La paura fa parte delle emozioni primarie biologicamente utili

Ovviamente, la paura che permette di avere coscienza del pericolo non va mai ostacolata, anzi, andrebbe ringraziata perché è preziosa per la vita.

Ma tutte le volte in cui hai paura di un pericolo futuro, che potrebbe o non potrebbe manifestarsi, la tua biologia non può intervenire. Potrai agire solo nel momento in cui il pericolo temuto si concretizzerà, se mai accadrà.

Nel frattempo vivi uno stato di stress inutile e nocivo, perché non puoi compiere nessuna azione per uscirne. La paura rivolta al futuro è di fatto una forma di ansia, che ti blocca anziché aiutarti ad agire.

La paura di un fatto futuro che potrebbe o meno verificarsi è una forma di ansia

Dietro ogni paura c’è un desiderio

Contrariamente a quello che potresti pensare, nel momento in cui scegli di combattere contro una malattia, lo stress o le tue paure, anziché sconfiggere e sminuire i tuoi problemi, li amplifichi. Perché quando rivolgi attenzione e investi energie in una lotta contro qualcosa, l’unico risultato che ottieni è quello di dare maggiore forza a quel qualcosa. E nel frattempo la tua vitalità decresce. Se vuoi approfondire questo argomento leggi anche Salute e malattia, mai combattere contro il tuo corpo.

Cosa puoi fare invece? Ti propongo un atteggiamento più costruttivo. Poiché dietro ogni paura c’è un desiderio, analizza le tue paure una ad una e cerca di scoprire quali desideri nascondono. Poi scrivi su un foglio i tuoi desideri e annota una o più azioni che ti permetterebbero di realizzarli.

Scrivi su un foglio i tuoi desideri e annota una o più azioni che ti permetterebbero di realizzarli

In questo modo sposterai la tua attenzione dalla paura per reindirizzarla verso la realizzazione dei tuoi desideri più profondi. Agire per raggiungere ciò che desideri non solo non diminuirà la tua energia vitale ma al contrario contribuirà ad accrescerla. Perché sarai spinto dalla gioia della realizzazione e della soddisfazione personale.

2-Evita le cure tossiche

Imbottirsi di medicinali non è la migliore scelta, neppure quando si sta vivendo una malattia considerata grave dalla medicina convenzionale. Se puoi, evita al massimo cure farmacologiche tossiche. Mi riferisco a tanti farmaci di sintesi, che hanno inevitabilmente diversi effetti collaterali. A volte bisogna usarli, ma hanno un impatto sulla salute generale del tuo corpo: richiedono grandi sforzi per gestirli e rischiano di abbassare in modo significativo la tua vitalità.

Quando sei costretto ad assumere farmaci che impattano negativamente sull’energia vitale, in caso di chemioterapia per esempio, ti consiglio caldamente di mettere in campo delle azioni per compensarne la tossicità. Metti in pratica tutti i metodi che contribuiscono a innalzare la vitalità e aiuta il tuo corpo assumendo prodotti naturali e/o seguendo alcune terapie proprie delle medicine energetiche (come quella cinese). Rivolgiti a un naturopata competente, che sarà senz’altro in grado di aiutarti.

Tra le tecniche molto utili ci sono il drenaggio del fegato e più in generale dell’apparato digerente: tutto ciò che detossifica contribuisce a sostenere il livello di vitalità proprio del corpo.

Le pratiche detox contribuiscono ad aumentare o mantenere la tua energia vitale

Da alcuni anni, anche negli ospedali si usa l’agopuntura, allo scopo di ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia e la radioterapia, per esempio.

3-Sostituisci all’attaccamento l’accettazione

Quando, di fronte a una situazione avversa, ti arrabbi e ti disperi, stai vivendo un episodio di attaccamento. Ti capita di provare emozioni negative intense e durature legate a qualcosa che è andato storto? Alcune persone continuano a rimanere talmente legate ai traumi subiti, come la morte di una persona cara, una separazione, o un incidente, da continuare a provare le stesse emozioni negative per tutta la vita. E le sensazioni di rabbia, frustrazione e sconforto rimangono intense anche a distanza di anni.

Capita anche a te? L’attaccamento è l’opposto dell’accettazione.

Cosa intendo con accettazione? Quando accetti, prendi atto che quella cosa che ti ha tanto sconvolto è successa. Non significa che ti fa piacere o che va bene per te. Ma solo che sei pronto ad accogliere la situazione così com’è.

Quando accetti, prendi atto che quella cosa che ti ha tanto sconvolto è successa

Se ti arrabbi e ti disperi, è perché vorresti cambiare l’evento avverso. Ma ci sono cose che non possiamo cambiare. Investire energie in questa direzione non fa altro che abbassare il tuo livello di vitalità. Con il rischio di farti ammalare.

Continuare a pensare che una situazione sarebbe dovuta andare diversamente da come è andata, è un pensiero ricorsivo molto nocivo. Si tratta di un atteggiamento che può riguardare diverse sfere della tua vita. Magari rimpiangi di esserti comportato in un certo modo, oppure fai fatica ad accettare i comportamenti o le caratteristiche di una persona cara, o ancora ce l’hai con te stesso per scelte prese dieci anni fa, eccetera.

Anche tu credi nelle favole?

Tutti noi, nel corso della nostra vita, andiamo incontro a eventi che viviamo con piacere e situazioni che subiamo con dolore.

Ascoltando e osservando le persone di cultura occidentale (me inclusa), mi sono fatta l’idea che in tanti soffriamo per la convinzione, conscia o inconscia, che la vita debba andare per tutti nella stessa, meravigliosa maniera. Si nasce in una famiglia amorevole con un padre e una madre che si adorano e che ci hanno desiderati, si cresce nell’affetto, rispettati dai nostri cari. Da adulti si realizzano i propri sogni che hanno a che fare con l’amore, il lavoro, la famiglia e così via. Infine un giorno, verso i cento anni, dopo una vita piena e appagante, si muore nel proprio letto, in totale pace e benessere.

Sarei curiosa di sapere, se esistessero dati di questo genere, quante persone hanno davvero una vita così. Prova a rifletterci. A causa di questo scenario di riferimento ideale, che contempla un totale benessere e che uomini e donne occidentali hanno interiorizzato da decenni, ci scopriamo offesi quando capiamo che la realtà viaggia su altri binari. Ci sentiamo vittime di un’autorità che non ci ama e che può essere Dio o il Destino, a seconda delle nostre convinzioni. Le nostre credenze culturali, spirituali e religiose possono enfatizzare il pathos che ci fa arrabbiare “contro la vita”.

Accettare gli eventi cosi come sono fa risparmiare tanta energia. Questa energia sarà allora disponibile per agire e stare bene nonostante l’evento indesiderato sia accaduto.

L’idea che la vita debba essere piena di gioia e priva di ostacoli è una favola interiorizzata

4-Accetta il dolore ed evita la sofferenza

Personalmente, ho combattuto a lungo il dolore. Il mio e soprattutto quello degli altri. Ho provato rabbia, frustrazione e un profondo senso di impotenza di fronte al dolore che ho incontrato. Quando finalmente ho capito che il dolore fa parte della vita, il mio approccio è cambiato radicalmente. Accettare il dolore non vuol dire essere masochisti.

Provare dolore ci dà un’informazione importantissima: ci dice di spostare la mano dal fuoco. Significa che è necessario attuare un cambiamento. Saperlo e agire di conseguenza ci permetterà di recuperare salute e benessere.

Il dolore è vitale. Esistono persone affette da insensibilità congenita al dolore. Pensa a cosa significa: rischiano di ferirsi gravemente ogni giorno, nelle situazioni più banali, senza accorgersene. Prive da questo sistema di allarme, sopravvivono pochi anni.

Quando cadi, il dolore attira la tua attenzione sulla zona che ha subito il trauma. Questo ti permette, ad esempio, di riposare o di curarti nel modo più opportuno. Col tempo il dolore diminuisce fino a sparire. Quando invece rifiuti il dolore, la sofferenza nasce, si amplifica e persiste.

Facciamo un esempio. Sei in ritardo per un appuntamento importante, stai correndo ma inciampi su una irregolarità del marciapiede. La tua reazione potrebbe assomigliare a questa… “Ecco: sempre la stessa sfortuna! Ora mi sono sporcato e mi sono fatto male, il mio appuntamento è rovinato e così la mia vita! Maledetto il Comune che non ripara le buche sui marciapiedi!”.

Il dolore per la botta l’indomani sarà già passato, ma la rabbia nata dall’intoppo e dal pensiero che la tua vita è rovinata a causa di un appuntamento perso potrebbe durare tutta la vita. Non si può evitare il dolore. Hai invece un grande potere per sottrarti alla sofferenza.

Prova questo esercizio…

L’attaccamento al benessere e la mancata accettazione del dolore, in modo del tutto controproducente, ti espongono a un grosso rischio di sofferenza intensa e duratura. Arrabbiarti con gli eventi avversi ti fa stare male, combattere il dolore lo rafforza.

Sperimenta concretamente un’altra direzione. Da oggi in poi, ogni mattina, fai una decina di respiri consapevoli per centrarti e favorire uno stato di rilassamento. Poi esprimi lentamente ad alta voce questa frase: “Oggi, mi impegno ad accogliere ogni evento con il consenso del mio cuore”. Bastano due minuti per fare questo esercizio. Due minuti che possono migliorare significativamente la tua energia vitale.

5- Riconosci il tuo valore

La svalutazione intralcia lo slancio vitale. La svalutazione di sé, delle proprie azioni e dei propri talenti crea delle correnti contrarie, delle perturbazioni che ostacolano il fluire della vita. Svalutarsi ci spinge spesso a cercare di essere diversi da quello che siamo. Una missione impossibile che fa consumare tanta energia, oltre a farci stare un passo indietro rispetto all’espressione del proprio potenziale. Come un melo che cercasse per una vita di fabbricare delle ciliegie. Spenderebbe tanta energia senza nessun risultato soddisfacente (in tema di ciliegie). In questo modo si intralcia l’energia vitale, che viene deviata per una missione impossibile, e l’albero ottiene pessimi risultati anche in tema di fiori, foglie e mele. La svalutazione mette la persona in uno stato sotto tono che fa stagnare l’energia vitale oppure in uno stato di fatica perpetua che consuma man mano le scorte di vitalità.

La nostra unicità e varietà sono un valore incredibile per il mondo. La biodiversità è una condizione fondamentale per la sopravvivenza degli esseri viventi. Riconoscendo il tuo valore ed esprimendo il tuo potenziale accederai liberamente all’energia vitale a te necessaria. Entrerai anche in un circolo virtuoso, nel quale più sei te stesso e fai quello che ami fare, più sarai colmo di energia vitale che ti permetterà di esprimere ancora meglio te stesso.

La biodiversità è una condizione fondamentale per la sopravvivenza degli esseri viventi

Questione di allenamento

Allenati per evitare di creare sofferenza attraverso piccole azioni quotidiane. Come? Inizia impegnandoti a conoscere te stesso e il tuo valore unico. Poi, man mano, impara a rispettarti e accettare la vita cosi com’è. Renderai la tua esistenza più leggera e contribuirai a mantenere elevata la tua energia vitale.

Vitalità: 7 consigli per aumentare il tuo livello di energia

Vitalità: 7 consigli per aumentare il tuo livello di energia

Il tuo livello di vitalità, o energia vitale, è fondamentale per favorire salute e benessere. Assieme al livello di stress è uno dei due aspetti fondamentali sui quali consiglio di concentrarsi, nell’ottica di prevenire o guarire dalle patologie, soprattutto quelle considerate più gravi. Nel mio approccio alla malattia l’energia vitale ha un ruolo di primo piano. Ecco perché voglio darti alcuni consigli per accrescere il tuo livello di vitalità.

 

SE PREFERISCI, ASCOLTA LA VERSIONE AUDIO DELL’ARTICOLO 

 

Vitalità: cos’è e da cosa dipende

Il nostro livello di vitalità è conseguenza diretta dell’energia a nostra disposizione, che per aiutarci a mantenere salute e benessere dev’essere di buona qualità e nelle giuste quantità.

Se l’energia è di buona qualità significa anche che è mutabile, cioè che può adattarsi ai cambiamenti, sia quelli interni sia quelli esterni. Ad esempio cambia con le stagioni, è influenzata dall’alimentazione, dalle emozioni eccetera.

Per quanto riguarda la quantità di energia su cui possiamo contare, non deve essere né troppa né poca. È invece importante che sia sufficiente a fronteggiare la vita di tutti i giorni, imprevisti compresi.

Dal punto di vista fisiologico, il buon funzionamento del corpo necessita di energia. Di conseguenza, una carenza di energia costringerà il tuo corpo a concentrare la propria attenzione sul mantenimento dell’equilibrio di funzioni e tessuti fondamentali alla vita, tralasciandone altri.

Se guardiamo alla questione dal punto di vista della medicina cinese, ogni sintomo legato a una malattia è dovuto proprio a un blocco energetico. La prevenzione e la guarigione della malattia passano dunque attraverso la necessità di ristabilire il livello e la circolazione dell’energia.

Per prevenire o guarire la malattia è necessario ristabilire il livello e la circolazione dell’energia

L’intreccio tra vitalità, stress e sintomi

Tutti noi, nel corso della nostra vita, viviamo dei conflitti. Uso la parola conflitto, in questo contesto, per indicare un aumento del livello di stress riguardo a una qualunque situazione e non come sinonimo di lite con altri individui. Lo stress scatenato dal conflitto, che può essere fisico o emotivo, ci fa consumare energia.

Lo stress scatenato dal conflitto ci fa consumare energia

Se il tuo livello di vitalità è alto, il tuo corpo compenserà senza troppe difficoltà i diversi conflitti in atto. Quindi si adeguerà alle situazioni che affronti senza esprimere sintomi o sviluppare malattie. Quando invece il tuo livello di vitalità è basso, il corpo sarà più propenso a manifestare dei sintomi.

Quante volte hai vissuto situazioni fonte di stress e disagio, senza riuscire a trovare soluzioni che ti rispettassero fino in fondo, per poi scoprire di aver sviluppato nuovi sintomi e malesseri?

Ecco perché mantenere alto il livello di vitalità è un obiettivo prioritario, sia per prevenire le malattie sia per guarire.

Come alzare il tuo livello di vitalità

Vediamo insieme come mantenere un livello di vitalità elevato. Ci concentreremo prima di tutto sui metodi per aumentare l’energia vitale. In un altro articolo ti parlerò di quelli per evitare di abbassarla.

In realtà la linea di demarcazione tra le due strategie è piuttosto artificiosa, perché i consigli che valgono per una si intrecciano con quelli validi per l’altra. Ma userò comunque questa categorizzazione per spiegarmi meglio.

1-Respira in modo consapevole

Una pratica quotidiana che è importante includere nelle proprie abitudini per mantenere salute e benessere riguarda la respirazione profonda e consapevole.

Inspira ed espira con il diaframma per almeno 15 respiri, diverse volte al giorno. Se puoi fallo all’aperto, circondato dalla natura o almeno vicino a uno spazio verde. Se questo non è possibile, fallo quando hai un momento libero, dovunque tu sia.

Come si fa a respirare con il diaframma? La tua attenzione deve focalizzarsi sulla pancia, per quanto possa sembrare strano.

Quando inspiri, immagina di indirizzare l’aria verso la pancia, come per gonfiare un palloncino. La tua pancia si solleverà. Poi, quando espiri, fai rientrare la pancia, immaginando di schiacciare e sgonfiare il palloncino, buttando fuori tutta l’aria che hai in corpo. Non serve fare sforzi.

Perché è così importante respirare consapevolmente? 

Prima di tutto perché l’ossigeno è il nostro primo bisogno vitale. Quando si è stressati e le emozioni sono bloccate, spesso si mettono in tensione il diaframma e i muscoli intercostali. Se questi muscoli non si rilassano la respirazione spontanea diventa superficiale e l’ossigenazione limitata.

Un’altra ragione che rende la respirazione consapevole così preziosa è che oltre all’ossigeno, dall’aria prendiamo una forma di energia che si chiama Prana.

Il Prana nell’ambiente è tanto più concentrato e potente quanto più l’aria è fresca e pulita. Respirando in modo consapevole puoi ricevere una quantità maggiore di Prana ricaricandoti di energia. Se sei curioso di saperne di più guarda questo video.

Respirando facciamo entrare nel corpo una forma di energia chiamata Prana

2- Riposati e rilassati

Il riposo e il rilassamento sono fondamentali per prevenire le malattie e migliorare il tuo stato complessivo di salute e benessere. Se hai già letto altri articoli di questo blog saprai che consiglio di curare con grande attenzione il riposo notturno e di trovare dei momenti durante la giornata per rilassarsi.

Non conosci ancora il mio approccio e vuoi approfondire questi temi? Puoi leggere Sonno ristoratore: il segreto della fase REM e Rilassamento: 8 consigli per abbassare lo stress e prevenire le malattie. Troverai consigli concreti da applicare subito per recuperare un sonno che sia davvero riposante e imparare a rilassarti.

Infine, se sei tra le persone che soffrono di insonnia e altri disturbi del sonno, ti suggerisco di leggere Disturbi del sonno: i consigli per dormire bene e stare meglio.

3-Metti in moto i muscoli in un ambiente naturale

Cammina nella natura per almeno 20 minuti al giorno. Se vivi in città scegli un parco sufficientemente grande da essere lontano dal traffico e dai rumori cittadini, oppure l’argine di un fiume.

Lunghe passeggiate nella natura sono fondamentali sia per rimetterti in contatto con i ritmi naturali (tuoi e del mondo che ti circonda) sia per stimolare positivamente il tuo sistema neuro-endocrino-immunologico, responsabile dell’equilibrio e della riparazione dei tessuti. Ecco perché consiglio caldamente di far diventare le passeggiate nella natura una buona abitudine quotidiana.

Se per motivi di salute non puoi camminare entra comunque in contatto con la natura

Per questioni di salute non puoi camminare a lungo o fai molta fatica a farlo? Mettiti comunque in contatto con l’ambiente naturale alla tua portata, sempre per venti minuti al giorno. Ad esempio puoi appoggiarti a un albero, lasciarti accarezzare dalla brezza, sdraiarti in un prato, camminare sulla terra a piedi nudi eccetera.

Secondo la medicina cinese il fegato è il filtro delle emozioni ed è legato ai muscoli. Mettere in moto i muscoli, quindi, consente di drenare il fegato, sbloccando le emozioni intrappolate che consumano eccessivamente la nostra energia vitale.

4-Ristabilisci l’equilibrio fisico…

Urinare e andare di corpo frequentemente è fondamentale. Molto spesso i nostri corpi sono intasati”, intossicati a causa del malfunzionamento degli organi emuntori. Si tratta di quegli organi che servono all’eliminazione delle tossine e alla depurazione del corpo: fegato, reni, intestino crasso, ma anche pelle e polmoni.

Assicurati di avere sempre un apparato digerente libero e una funzione renale ottimale, tenendo presente che andare di corpo ogni giorno non è per forza segno che hai eliminato tutte le feci.

Esistono tecniche di naturopatia efficaci (metodi meccanici o farmaceutici di pulizia del tubo digerente, drenaggio del fegato e dei reni): un buon naturopata saprà consigliarti.

Lavorare su questo aspetto potenzierà tutte le altre terapie, convenzionali o meno, che sceglierai di seguire.

Tutti noi troviamo ovvio che, per il buon funzionamento di un’autovettura, sia necessario riempire il serbatoio con carburante di qualità e mantenere libero il tubo di scarico. Ma troppo spesso non pensiamo che questo principio fondamentale è valido anche per il nostro corpo.

Senza dimenticare l’equilibrio psichico

Oltre a occuparti dell’equilibrio del corpo lavora su quello della psiche, cercando di capire in quali modi e perché vivi degli squilibri.

Ogni approccio orientato a recuperare l’equilibrio fisico ed emozionale aumenta il livello di energia vitale. Vivere degli squilibri, infatti, richiede delle forme di compensazione, ovvero degli sforzi, che ti fanno consumare maggiore energia. Recuperando il tuo equilibrio psico-fisico naturale il tuo livello energetico si innalzerà di conseguenza.

5-Mangia bene in base ai tuoi bisogni

L’alimentazione è fonte di nutrimento, quindi di energia, e serve al corpo per funzionare al meglio. Un’alimentazione sbagliata o di cattiva qualità può essere fonte di tossicità, intasare il corpo e mettere a repentaglio il suo funzionamento.

Quando parlo di alimentazione sbagliata dovrei piuttosto dire alimentazione inappropriata. Cioè un’alimentazione non adatta ai veri bisogni del corpo. Il mio consiglio principale è quello di ascoltare profondamente che cosa chiede il tuo corpo. Purtroppo molti di noi hanno perso il contatto con i propri bisogni reali. Seguiamo piuttosto delle abitudini mentali, nate dalla cultura, dall’educazione o da quello che ci hanno suggerito gli esperti.

In realtà siamo molto diversi gli uni dagli altri per quanto riguarda metabolismo, condizioni di vita, reazioni individuali a quanto ci accade… Cosa che rende improbabile il fatto di poter dare delle indicazioni alimentari che valgano per tutti.

Il tuo corpo, invece, è una fabbrica biochimica estremamente complessa e precisa.

In ogni istante ha tutte le informazioni su eventuali carenze o eccessi presenti nell’organismo. Di conseguenza, facendoti sentire attratto o respinto verso alcuni cibi e bevande, ti può orientare in tempo reale con l’obiettivo di rispondere ai tuoi bisogni effettivi. Restaurando o mantenendo l’equilibrio naturale.

Il corpo è una macchina biochimica precisa e complessa e sa di quali alimenti c’è bisogno

Alimentazione spontanea

Penso che l’alimentazione abbia un ruolo molto marginale in caso di sovrappeso. Allo stesso tempo credo che sia importante mangiare bene per essere vitali. Se la nostra capacità di ascolto fosse intatta, avremmo accesso in ogni istante a indicazioni precise e adeguate su cosa mangiare e cosa no.

Recuperare l’istinto dell’animale selvaggio o del bambino non ancora condizionato sarebbe la via ideale per alimentarsi al meglio.

6-Coltiva la gratitudine

Per qualche ragione,siamo spesso abituati a notare tutto quello che non va nella vita. Hai mai pensato che un tuo amico fosse molto esperto nell’arte di brontolare? È interessante osservare che, se chiedo a una persona di raccontarmi i suoi problemi, in tutta naturalezza inizierà a fare un lungo elenco… Dopo quattro ore probabilmente sarò io a doverla interrompere.

Invece, se chiedo a quella stessa persona di raccontarmi tutto quello che va bene nella sua vita mi guarderà spiazzata. E dopo dieci minuti, o forse un quarto d’ora, un silenzio imbarazzante calerà nella stanza.

Cerca di coltivare la tua capacità di guardare con occhi diversi la tua vita, concentrandoti su quello che va bene. Man mano che elenchi a te stesso tutto ciò che di bello c’è nella tua vita chiedi grazie per ognuna delle cose che ti rendono felice e soddisfatto. Questa pratica non ignora i problemi reali che ciascuno di noi ha, permette piuttosto di relativizzarli e libera energia e creatività per risolverli.

Si tratta di allenarsi: giorno dopo giorno sarai in grado di parlare sempre più a lungo di quello per cui sei grato.

Questo esercizio ha un effetto benefico sull’energia del corpo perché l’aumenta in modo istantaneo.

Concentrati su tutte le cose che vanno bene nella tua vita e ringrazia per il fatto di averle o viverle

 7-Lavora direttamente sull’energia del corpo

Secondo l’approccio della medicina energetica, i sintomi e i malesseri che sperimentiamo sono causati da blocchi nella circolazione dell’energia. La malattia si esprime a livello organico, diventando manifesta, solo quando il blocco è intenso e/o duraturo.

Capita spesso nella pratica medica di incontrare persone che presentano disagi fisici importanti, senza che gli esami clinici permettano di fare una diagnosi legata a cause organiche evidenti.

Generalmente la medicina convenzionale occidentale, concentrata sulla cura intesa come eliminazione del problema e sull’analisi dei singoli sintomi e cause organiche, etichetta queste situazioni come malattie psicosomatiche. I suoi mezzi terapeutici in questi casi sono estremamente limitati.

Le medicine energetiche vanno a colmare perfettamente questo vuoto. Si tratta infatti di vere e proprie discipline incentrate sulla prevenzione. Permettono di mettere a punto una strategia in fase non organica o subclinica, in assenza cioè di sintomi conclamati. Cosa significa? Le medicine energetiche possono intervenire quando il quadro del paziente non è ancora tale da permettere una diagnosi convenzionale, attraverso quegli esami diagnostici che tutti conosciamo (esami del sangue, ecografie, tac e simili).

La terapia energetica aiuta a potenziare l’energia del corpo, regolandone il livello e facendola circolare meglio

Ogni terapia energetica aiuta a potenziare l’energia del corpo, regolandone il livello e facendola circolare meglio. La medicina tradizionale cinese e quella ayurvedica sono vere e proprie pratiche mediche complete che si basano esattamente su questo approccio. Integrarle in un percorso di cura o di prevenzione aiuta a potenziare la salute.

Prenditi cura di te giorno dopo giorno

Se stai vivendo una malattia o desideri semplicemente migliorare la tua salute, ti consiglio di applicare questi 7 consigli fin da oggi, per aumentare il tuo livello di energia. Scoprirai che piccole azioni ripetute con costanza portano a risultati strabilianti.