Stanchezza altalenante come affrontarla e superarla

Stanchezza altalenante come affrontarla e superarla

La stanchezza è una sensazione debilitante che può essere provocata da tante cause diverse. Talvolta la stanchezza può essere legata a problemi di sonno. Altre volte può essere legata a una carenza di micro nutrienti. C’è chi si sente stanco e assumendo magnesio, ad esempio, si sente meglio nel giro di pochi giorni. Ma la stanchezza non è necessariamente connessa al fabbisogno di vitamine o Sali.

Talvolta la stanchezza è associata a una patologia diagnosticata sulla base della presenza di altri sintomi. Sto parlando ad esempio di anemia e diabete, che tra i vari problemi provocano anche un senso di spossatezza generalizzato. C’è poi un altro tipo di stanchezza che non dipende dalle tue scorte di energia. Una stanchezza che può assalirti e poi sparire da un momento all’altro. È di questa stanchezza altalenante che voglio parlarti in questo articolo.

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Quando la stanchezza arriva all’improvviso

Ti capita mai di sentirti senza energie nel corso della tua giornata di lavoro per poi scoprirti pieno di entusiasmo e di forze nel momento in cui un amico ti propone di fare insieme una cosa che piace a entrambi? Non si tratta di una scusa o di pigrizia. La stanchezza che sentivi quando lavoravi era reale e profonda.

Ti succede di sentirti stanco all’improvviso mentre un momento prima avevi l’energia vitale adatta a compiere qualunque azione?

Ti succede di sentirti stanco all’improvviso mentre un momento prima sapevi di avere l’energia vitale adatta a compiere qualunque azione? Prova a seguire questo mio ragionamento. Potrebbe aiutarti a comprendere le cause della tua personale stanchezza e trovare finalmente una soluzione.
La tipologia di stanchezza di cui parlo adesso non ha a che fare con l’energia vitale. Se invece ti trovi in difficoltà per una mancanza di vitalità leggi questi consigli: possono aiutarti a capire come muoverti per iniziare a stare meglio fin da oggi.

Un aiuto dall’etologia

La Biopsicogenealogia, uno degli strumenti che ho integrato nel mio metodo della Bioconsapevolezza, usa anche l’osservazione del comportamento animale per comprendere i sintomi degli esseri umani. Torniamo alla genesi della stanchezza improvvisa o meglio altalenante, partendo da una similitudine etologica.
La pecora è un animale debole, senza difese, che ha come unica protezione quella del branco. Vivere e spostarsi all’interno del gregge permette alle pecore di ingannare almeno in parte il predatore, fingendo di essere un animale più grosso. L’unione fa la forza. Molti pesci piccoli, come le sardine, si comportano allo stesso modo.

Quando la pecora si perde si ritrova sola, smarrita, isolata e senza più difese. Lontano dal gregge il suo stress aumenta in modo significativo, perché il rischio di essere aggredita da un predatore è tangibile. Per lei qualsiasi spostamento è nella direzione errata, eccetto lo spostamento che la riporterebbe nel suo branco.

Il corpo si attiva in aiuto della pecora

Se la pecora ha tanta energia a sua disposizione, rischia di correre dalla parte sbagliata, allontanandosi ancora di più dal gregge di appartenenza. Lo stress fa allora scattare un meccanismo biologico per proteggere questa preda. Il corpo prende le redini della situazione: il cervello ordina di diminuire la secrezione di cortisolo (è un tipo di cortisone naturale) da parte delle ghiandole surrenali, creando nella pecora una stanchezza profonda, che le impedisce di muoversi. In questo modo il rischio che si perda maggiormente viene evitato.

Nel momento in cui, finalmente, la pecora è di nuovo in contatto visivo, auditivo oppure olfattivo con il branco o con il cane pastore, la sua biologia innesca il meccanismo opposto. Il cervello ordina alle surrenali di aumentare la secrezione di adrenalina, innescando una potente fonte di energia che permette alla pecora smarrita di avere le forze sufficienti per ricongiungersi nel tempo più breve possibile al branco.

La pecora è un animale debole, senza difese, che ha come unica protezione quella del branco

Anche tu puoi sentirti smarrito

Quando un essere umano si sente solo, perso, isolato dal suo “branco” può essere colto da questa grande stanchezza improvvisa, proprio come quella che si innesca nella pecora smarrita. Il primo gregge per noi esseri umani è generalmente la famiglia, stretta o allargata. Poi nel tempo il gregge può diventare il gruppo di amici che si conosce da una vita, o l’insieme dei colleghi. Lontane dal branco alcune persone si sentono incredibilmente stanche fisicamente ed emotivamente apatiche. Si parla anche di Conflitto della pecora smarrita.

Lontane dal branco alcune persone si sentono incredibilmente stanche fisicamente ed emotivamente apatiche

L’energia va e viene

Di solito coloro che presentano questa difficoltà vivono alti e bassi. Trovano in se stessi una grande energia vitale che in alcuni momenti sembra non essere più disponibile, come se ci fosse da qualche parte nel loro corpo un tasto on/off. E i periodi off possono durare dei mesi, così a lungo che spesso a queste persone viene diagnosticata una depressione.

Quando vivi un lutto a causa della perdita di più persone care contemporaneamente o in un breve lasso di tempo, ad esempio, può innescarsi questo meccanismo. Ma anche se ti trasferisci lontano dai tuoi affetti puoi essere assalito regolarmente dalla stanchezza legata al Conflitto della pecora smarrita.

Stanchezza o depressione?

Quando lavoravo come medico di famiglia mi è capitato di avere in cura dei migranti, che si ritrovavano in un paese straniero senza nessuno accanto. L’intera famiglia viveva ancora nel Paese d’origine. Questa situazione di isolamento, aggravata da una scarsa (o nulla) conoscenza della lingua e della cultura del Paese di arrivo, li faceva sentire completamente smarriti. Subivano quindi una stanchezza profonda con apatia e spesso arrivavano da me con una diagnosi di depressione cronica fatta da un collega.

Quando la stanchezza è altalenante e sembra non avere una spiegazione, perché non c’è una patologia organica concomitante, spesso si ipotizza o una depressione oppure uno squilibrio nell’apporto di micronutrienti. Invece una spiegazione ci può essere. Devi essere tu a capire se e quanto la tua stanchezza può essere in realtà legata allo smarrimento. Dipende ovviamente dalla situazione che stai vivendo.

Le persone che vivono la difficoltà di essere isolate dal proprio “branco” hanno regolarmente fasi di apatia, non hanno voglia di fare nulla e si sentono svuotate dalle emozioni. Il problema risiede proprio nella lontananza dal clan di appartenenza, sia in senso stretto sia allargato.

Quando la stanchezza è altalenante e sembra non avere una spiegazione spesso si ipotizza una depressione ma la ragione è un’altra

Superare la lontananza in modo simbolico

Nel caso in cui non ci si possa riconnettere fisicamente con i propri cari per diversi motivi, consiglio di realizzare un piccolo album fotografico in cui poterli riunire almeno simbolicamente, da portare sempre con sé.
Se vivi questa situazione prova a farlo e guarda spesso quest’album con l’intento di riconnetterti al tuo clan simbolicamente. È un consiglio che funziona e può aiutarti concretamente a sentirti di nuovo in forma, anche se il tuo gruppo di appartenenza non c’è più o è sparpagliato per il mondo. L’album ti aiuterà a sentirti ancora parte del gruppo.

L’album con le foto di famiglia ti aiuterà a sentirti ancora parte del gruppo

Stanchezza, menopausa o effetto pensione?

Le donne che si sono occupate per una vita dei figli e della casa, una volta che i bambini crescono fino a diventare adulti e farsi una vita propria, possono venire assalite da una incredibile stanchezza. Si sentono non solo sole e senza forze, ma anche apatiche e prive di uno scopo. Di frequente viene detto loro che stanno entrando in menopausa e che questi sintomi dipendono da un cambiamento ormonale. Invece la causa spesso è da imputarsi proprio al Conflitto della pecora smarrita.

Talvolta si scambia il Conflitto della pecora smarrita per un cambiamento ormonale legato alla menopausa

Qualcosa di simile può accadere a tutti coloro che hanno lavorato per una vita e vivono la pensione come uno shock. Perché hanno perso non solo il proprio clan sociale di riferimento (i colleghi) ma anche lo scopo principale per cui si alzavano al mattino.
Ti riconosci in questa descrizione? Prova a cambiare direzione trovando un nuovo gruppo con cui condividi passioni e modi di pensare. Cerca di dedicarti a qualcosa che avresti sempre voluto fare quando non avevi tempo libero.

Quando possibile, consiglio sempre di agire preventivamente preparandosi per tempo al cambiamento. Se sei prossimo alla pensione cerca un nuovo gruppo di riferimento, come un’associazione per esempio, e una o più attività che ti piacciano davvero.
L’obiettivo è sapere come impiegare proficuamente il tempo per svegliarsi al mattino con la voglia di fare, prima di entrare in pensione o prima che l’ultimo figlio grande esca di casa.

Quando si prende la strada sbagliata

Il conflitto della pecora smarrita può avere una declinazione particolare che riguarda coloro che sentono di aver imboccato la strada sbagliata. Sto parlando per esempio di chi si ritrova a fare un lavoro che detesta o a studiare qualcosa che non gli interessa. Persone costrette a fare quotidianamente o comunque per buona parte della loro giornata qualcosa che non amano affatto, in seguito a una scelta che considerano sbagliata. Il risultato è lo stesso: grande stanchezza e apatia che improvvisamente sembrano scomparire nel weekend o non appena si ha la possibilità di riconnettersi con qualcosa che si ama.

Grande stanchezza e apatia possono scomparire appena si ha la possibilità di riconnettersi con qualcosa che si ama

Cosa Fare

Se sei stato costretto a lungo ad agire contrariamente al tuo sentire per obbligo o necessità, siediti e prenditi del tempo per te stesso. Fai un punto della situazione cercando nuovi obiettivi in linea con chi sei veramente. Comincia rispondendo a queste domande. Cosa ti piace nella vita? Che cosa nutre la tua gioia? Cosa fai con facilità ed entusiasmo?
Quando la stanchezza nasce dallo stress della pecora smarrita, si può lavorare con la Biokinesiologia per riconnettersi alla propria direzione interiore, sbloccando la situazione per avere nuovamente accesso a energia e risorse.

Se c’è un trauma infantile

Capita spesso che il Conflitto della pecora smarrita nasca da un trauma vissuto durante l’infanzia. Ad esempio un ricovero in ospedale, un momento spaventoso per un bambino, che si ritrova in un luogo ostile completamente solo, senza le figure di riferimento. Mi viene in mente anche il caso di un bambino che si era smarrito su una strada di montagna: camminando davanti ai propri genitori aveva preso il bivio sbagliato. Una brutta avventura conclusasi bene dopo qualche ora.

Ma la difficoltà può nascere pure da un allontanamento momentaneo dalla propria famiglia. Pensiamo ad esempio ai bambini molto piccoli che si perdono in un supermercato. Non hanno il senso del tempo e quella mezzora di smarrimento e solitudine può fissarsi in modo inconscio nel loro io profondo. Da adulti non se ne ricordano neppure, o magari ne parlano scherzandoci su. In realtà l’evento a volte ha lasciato strascichi che si ripercuotono sul presente sotto forma di lunghi momenti di stanchezza. Perché quel momento è stato vissuto in modo acuto e drammatico.

Da bambino ti sei mai perso rimanendo separato dai tuoi genitori?

Come sempre, dopo aver indagato la storia personale alla ricerca di indizi riconducibili a un momento di isolamento e perdita del proprio clan vissuto in modo drammatico, grazie alla Biopsicogenealogia è possibile indagare nel passato dei propri antenati. Magari c’è stato un parente che non è più tornato dalla guerra o che a causa della guerra ha vissuto una prigionia all’estero, o ancora un momento di isolamento difficile e spaventoso.

Conoscere se stessi è il primo passo

Per risolvere la stanchezza altalenante che nasce dal Conflitto della pecora smarrita è importante innanzitutto lavorare per conoscere se stessi e riconnettersi alla propria direzione interiore. Darsi degli obiettivi e degli scopi ben precisi quotidiani legati ai propri talenti è una chiave importante per lasciarsi alle spalle stanchezza e smarrimento.

Darsi degli obiettivi e degli scopi ben precisi legati ai propri talenti aiuta a lasciarsi alle spalle stanchezza e smarrimento

Ognuno di noi è un piccolo niente nell’universo ma un piccolo niente unico e irrepetibile. Tale è il contributo che sei venuto a portare nel mondo. Questo contributo non deve essere necessariamente qualcosa di grande e importante, non serve che tu operi per forza per la pace nel mondo. L’importante è che tu possa esprimere con gioia quello che sei veramente.

Trasformare il conflitto interiore e raggiungere il peso forma

Trasformare il conflitto interiore e raggiungere il peso forma

Se lotti da tempo contro la bilancia nel tentativo di dimagrire, nel tuo Io vivono due parti in conflitto tra loro. La prima agisce generalmente a livello inconscio e desidera mantenere il sovrappeso. La seconda invece vorrebbe raggiungere il peso forma. Entrambe le parti in gioco hanno le loro buone ragioni per desiderare di dimagrire o al contrario per evitare di farlo. Intendiamoci: sei un essere integro ma capita di essere combattuti fra due alternative, due desideri che non possono coesistere.

Può capitare di essere combattuti fra due desideri che non possono coesistere

 

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Le teorie sulla trasformazione dei conflitti di Pat Patfoort e Galtung possono aiutare anche in questa situazione, nella quale il conflitto che vuoi superare, per vivere meglio e stare bene, non è con un’altra persona o con un gruppo di individui, ma con te stesso. Scopri come fare per risolvere il tuo conflitto interiore e iniziare il percorso verso il peso forma.

Sei in lotta contro la bilancia? Dentro di te c’è una parte che vuole dimagrire e un’altra che vuole rimanere in sovrappeso

Hai già provato altre strade e hai capito che le diete non servono a dimagrire in modo duraturo? Se senti di essere pronto a intraprendere un percorso completo e approfondito che ha come obiettivo il raggiungimento del peso forma, prova a leggere il mio libro. Grazie al metodo della Bioconsapevolezza potrai finalmente pesare quanto desideri. E mantenere quel peso che hai a lungo sognato, in modo naturale e spontaneo.

L’effetto Yo-Yo nasce dal conflitto interiore

Hai letto il mio articolo Trasformare i conflitti per migliorare la qualità della vita? Allora sai già che all’origine dei conflitti c’è il mancato rispetto o la minaccia di almeno un Bisogno Essenziale dell’uomo. Ti ricordo che i Bisogni Essenziali individuati da J. Galtung sono quattro: Sopravvivenza, Benessere, Identità e Libertà. Nel caso del sovrappeso questo bisogno essenziale ha spesso a che fare con la sopravvivenza. Si tratta cioè di una necessità connessa alla conservazione della vita. Ma il sovrappeso può anche avere altre radici. In ogni caso, il sovrappeso è un messaggio dal corpo che cerca di proteggerti.

Tutti i conflitti irrisolti portano a un continuo stato di tensione fisica e psicologica e consumano la tua energia vitale. Questo vale pure per il conflitto interiore che ti impedisce di raggiungere il peso forma.

Molto probabilmente ti sarà già capitato: riesci a controllarti e a mangiare meno, la bilancia pian piano segna un numero che ti piace di più. Poi quando pensavi di essere sulla buona strada i chili ricominciano ad accumularsi. Oppure ti metti periodicamente a dieta stretta, dimagrisci ma non appena sgarri anche di poco il peso torna a crescere. È il famigerato effetto Yo-Yo che sperimentano tutti coloro che sono in lotta contro il proprio peso.

Questo accade perché, anziché provare a trasformare il conflitto, le due parti in contrapposizione tra loro continuano a farsi la guerra. Lottare non può portare a una soluzione. Le due posizioni di per sé, quella inconscia della parte (A) che non vuole dimagrire e quella conscia della parte (B) che invece vuole dimagrire, sono inconciliabili. A meno che si intraprenda un percorso attivo di trasformazione del conflitto interiore.

Lottare non può portare a una soluzione

Il modello dell’Equivalenza nel conflitto interiore

Inizia subito a usare il modello dell’Equivalenza di Pat Patfoort. Potrai così disinnescare il meccanismo che ti porta a ingrassare di nuovo dopo essere riuscito a dimagrire. Come prima cosa è necessario che tu comprenda le parti di te che sono in conflitto e le loro buone ragioni.

Il concetto alla base dell’Equivalenza è semplice, ma solo quando lo avrai interiorizzato potrà funzionare. La relazione tra le due parti di te in contrapposizione sarà sana solo nel momento in cui riconoscerai che entrambe hanno pari valore. Nessuna deve prevalere sull’altra.

Il modello dell’Equivalenza di Pat Patfoort dà pari valore alle parti in conflitto

Una volta riconosciuta l’equivalenza tra le parti che generano il conflitto interiore, devi indagare. In che senso? Devi scoprire e capire quali sono le ragioni della parte (A) che vuole rimanere in sovrappeso e della parte (B) che vuole dimagrire.

Prova a chiederti cosa pensa di ottenere di buono dal sovrappeso quella parte di te che non vuole cambiare? E poi cosa crede invece di raggiungere di positivo la parte di te che spinge verso il dimagrimento?

Credi che la parte (A) che resiste al dimagrimento sia solo una sabotatrice della felicità? La svolta si attuerà quando comprenderai che A e B vogliono entrambe il meglio per te. Vogliono che tu stia bene, che sia felice e sano. Nel momento in cui avrai capito che non c’è bisogno di lotta ma di integrazione, le parti si concilieranno per aiutarti a dimagrire, nell’ottica di raggiungere uno stato di piena salute e benessere.

Da più di 20 anni sviluppo queste tematiche con le persone che partecipano ai miei laboratori sul Peso forma. Insieme tracciamo un percorso per riconoscere e incontrare la parte che non vuole dimagrire. Cerchiamo di comprendere le sue intenzioni positive. Poiché questa parte di solito agisce in modo inconscio, è sconosciuta e più difficile da capire. Nel vocabolario di Patfoort quelle che ho chiamato intenzioni positive vengono definite Fondamenti.

Alla ricerca dei Fondamenti

Come già sottolineato le buone ragioni della parte che vuole dimagrire, che ho chiamato parte B, sono più facili da individuare perché sono consce. Questa parte, per esempio, vuole che tu ti senta più leggero, più bello, più apprezzato dalla società. Ma potrebbero esserci delle altre ragioni alla base del desiderio di raggiungere il peso forma. Ad esempio la volontà di avere a disposizione maggiore vitalità e salute quando presenti dei sintomi o una malattia, legati almeno in parte al sovrappeso.

Tutte le ragioni meritano un approfondimento. Pensiamo ad esempio alla pressione sociale che spinge a essere magri. Non è detto che si tratti di un obiettivo o di un desiderio che è davvero tuo e sano. Magari lo percepisci come importante ma ti viene imposto dall’esterno. Quando si intraprende il percorso verso il peso forma, invece, è interessante attingere alla propria motivazione. Raggiungere l’obiettivo è più facile quando le ragioni per compiere questo viaggio non sono esteriori (la società mi vuole magro) ma veramente tue, cioè interiori (io voglio essere snello).

Cosa vuole la parte che spinge verso il sovrappeso

Nella mia lunga esperienza di terapeuta, ho incontrato i Fondamenti più diversi alla base della difficoltà di dimagrire. O meglio le ragioni della parte che spinge al mantenimento del sovrappeso sono molto varie. Ti ricordo che questi Fondamenti sono spesso completamente inconsci e gli esempi che riporto ora, il più delle volte, sono stati scoperti con sgomento dalle persone interessate.

Nel mio lavoro una delle cose che faccio, insieme ai pazienti, è abbinare i Fondamenti ai Bisogni Essenziali.

1-Dimagrire potrebbe minacciare il Bisogno Essenziale di Sopravvivenza

Vale per chi ha visto delle persone care dimagrire a causa di una malattia terminale che le ha portate alla morte. Anche chi è nato prematuro o sottopeso e ha rischiato la vita ha nella sua memoria la connessione tra rischio vitale e dimagrimento. O ancora chi è stato violentemente picchiato e ha riportato meno danni grazie allo strato di grasso. Il grasso in tutti questi casi è vissuto come un agente protettivo.

2-Dimagrire rischia di minacciare il Bisogno Essenziale di Benessere

Alcune persone sono in sovrappeso perché inconsciamente pensano che questo stato possa salvaguardare la coppia e la famiglia. Credono di non essere attraenti grazie ai chili in più e così facendo sono convinte che non rischieranno di tradire e porre fine al matrimonio. Oppure una parte (B) vuole essere snella con l’obiettivo di osare esporsi di più e avere in cambio una vita più intensa e appagante. Mentre l’altra parte (A) resiste, perché vede in questo desiderio di cambiare un rischio troppo grande, quello di soffrire di più.

3-Dimagrire mette a rischio il Bisogno Essenziale di identità

Esistono persone che scoprono in sé una parte (A) che rivendica il diritto di avere qualunque forma, rifiutando di adeguarsi a regole culturali poco rispettose delle singole identità. Altre appartengono a etnie e popolazioni che culturalmente considerano il sovrappeso come un sinonimo di abbondanza, fertilità e salute. I chili di troppo sono come un atto di fedeltà e appartenenza alla propria cultura.

In altri casi, quando in famiglia sono tutti (o quasi) in sovrappeso, i chili “di troppo” diventano un elemento identitario. Chi è magro in qualche modo tradisce l’identità della famiglia.

4-Dimagrire minaccia il Bisogno Essenziale di libertà

C’è chi è in sovrappeso per opera di una parte (A) che odia l’idea di dimagrire. Questa parte crede che l’unica strada da percorrere, per farlo, sia quella della dieta e della frustrazione. Questi individui vogliono mangiare liberamente, rifiutano imposizioni difficili da rispettare. Desiderano condividere i pasti con familiari e amici senza preoccuparsi costantemente di quello che c’è nel piatto.

Dal fallimento alla riuscita

Fin quando le parti che sono in conflitto non trovano un percorso integrato, la strada verso il dimagrimento resta un combattimento molto faticoso, destinato alla lunga a fallire. Grazie al metodo della Bioconsapevolezza, che riunisce diverse strategie tra cui quella della Trasformazione dei Conflitti, potrai uscire dallo stato di eterna lotta. Troverai una soluzione win-win, grazie alla quale entrambe le parti vincono e vedono la possibilità di soddisfare le loro intenzioni positive. Potrai vivere in una situazione adatta a te, nella quale ogni tuo bisogno essenziale sarà rispettato. Libererai così la strada verso il tuo peso forma. Senza diete e senza vivere frustrazioni o rinunce. Scopri come.