Come curare i tuoi pensieri e la tua vita grazie all’Amoros

Come curare i tuoi pensieri e la tua vita grazie all’Amoros

Curare i tuoi pensieri e la tua vita e contribuire alla costruzione di un mondo migliore è possibile. Come? Attraverso una pratica che ha a che fare con l’amore, ma in un modo diverso da come siamo abituati a concepirlo.
La parola greca amoros è stata maldestramente tradotta come amore. Il termine moros significa morte spirituale, in contrapposizione a thanatos, che definisce invece la morte fisica.
Nella mitologia greca, Moros è la personificazione del destino avverso e inevitabile, che porta ogni essere, mortale o meno, verso la sua fine prestabilita. La a come prefisso (o meglio l’α in greco) è chiamata privativa e ha significato di negazione.
A-moros significherebbe quindi il contrario di un destino avverso e inevitabile che porta alla morte spirituale, o in altre parole la “non morte spirituale”, la via per una vita spirituale rigogliosa.

A-moros è il contrario di un destino avverso e inevitabile

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Perché è utile capire il significato di Amoros?

Se c’è in te il desiderio di favorire un destino propizio e vitale e di vivere una vita spirituale rigogliosa, l’Amoros è una strada per ottenere questi obiettivi. Capire di cosa si tratta ti permette di agire secondo una condotta chiara e semplice e di comprendere come curare i tuoi pensieri e la tua vita.
Come possiamo, da esseri umani semplici quali siamo, favorire un destino propizio e vitale? Sappiamo intuitivamente che l’amore è uno strumento potente ed efficace per perseguire felicità e salute. Amare tutti però è molto impegnativo e oso dire impossibile per chiunque o quasi. Penso sia fattibile solo per pochi illuminati.
Come è possibile amare qualcuno che ci ha danneggiato? O peggio ancora che ha danneggiato volontariamente una persona cara, come un figlio, per esempio? D’altra parte, l’amore come lo conosciamo è un sentimento e sappiamo che “ai sentimenti non si comanda”.
C’è però una via per favorire un destino propizio e vitale accessibile a tutti: quella dell’Amoros.
L’Amoros non è un sentimento ma una pratica. E praticare l’Amoros vuole dire prima di tutto curare i tuoi pensieri.

L’Amoros non è un sentimento ma una pratica

Restituire importanza al pensiero

Credere che il pensiero abbia poca importanza è un errore comune che spesso ignoriamo. Prova invece a riflettere sul potere del pensiero. Guarda la gioia che riempie il tuo corpo quando pensi a una persona cara. Osserva come ti senti fisicamente quando ricevi una brutta notizia. Quando immagini il tuo piatto preferito, subito ti arriva l’acquolina in bocca.
Tutti questi esempi illustrano in modo facile e immediato il fatto che i pensieri influenzano il corpo e la salute. La disciplina chiamata PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) oggi lo sta dimostrando anche dal punto di vista scientifico.
In pratica, ogni pensiero influenza le tue emozioni, il tuo corpo e la tua biologia nel momento stesso in cui avviene: ha un forte potere sul presente.
Nell’articolo dedicato ai segreti della fase REM abbiamo parlato del fatto che ogni pensiero influenza anche il futuro. Ogni pensiero cioè crea un futuro potenziale. Curare i propri pensieri permette di creare futuri potenziali positivi, sbilanciati verso la gioia, la salute e l’appagamento.

Ogni pensiero ha una forte influenza sul presente e sul futuro

Pensieri positivi e Amoros

Jean-Pierre Garnier Malet, padre della teoria sullo Sdoppiamento del Tempo, riassume l’Amoros così: pensa di fare agli altri quello che vorresti che gli altri pensassero di fare a te.
Questo vuole dire che non basta affatto non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, bisogna andare un passo oltre. Fare agli altri del bene o al meno non nuocere ma anche e soprattutto pensare di fare del bene.
L’attenzione va indirizzata sulla qualità dei nostri pensieri, non solo sulla qualità delle nostre azioni.
È importante però capire che i comportamenti e le azioni che nascono dall’Amoros non sono standardizzate. Curare i tuoi pensieri significa anche interiorizzare questo concetto: non ci sono azioni che possono essere giudicate giuste o sbagliate dall’esterno. Ognuno pratica l’Amoros nel rispetto dei propri valori, del proprio vissuto e del proprio carattere.

L’attenzione va indirizzata sulla qualità dei nostri pensieri, non solo sulla qualità delle nostre azioni

Cambiare modo di pensare è come avere un faro che ti guida

L’Amoros diventa una fonte di ispirazione alla quale riferirsi quando non sappiamo cosa fare. Di fronte a una persona con la quale abbiamo un grave conflitto, ad esempio, il semplice atto di praticare l’Amoros, annientando tutti i pensieri inappropriati sull’individuo con cui siamo in contrasto, ci permette di ottenere la cancellazione di qualsiasi futuro potenziale pericoloso.
L’emozione della paura è di per sé responsabile della creazione di molteplici futuri negativi per te e per gli altri. Evitare di nutrire la paura ti permette di annientare ogni futuro potenziale pericoloso.
Ognuno può riflettere liberamente su cosa non è in linea con l’Amoros secondo il suo punto di vista. Ma c’è una strategia che tutti possiamo applicare.

Evitare di nutrire la paura elimina alcuni futuri negativi

L’Amoros in pratica

Per iniziare fin da oggi a seguire la via dell’Amoros puoi prendere confidenza con una serie di abitudini. Primo passo: fai un elenco di tutto quello che non ti piace. Per esempio tanti non amano essere giudicati, insultati, disprezzati, ignorati, imbrogliati, manipolati, danneggiati eccetera.
Secondo passo: concentrati per evitare di fare queste cose agli altri ed evita anche di pensarle. È questo che intendo quando dico che è necessario curare i tuoi pensieri per seguire la via dell’Amoros.
Siamo abituati a frenare le nostre azioni, magari perché le riteniamo scorrette, ma non il nostro pensiero. Se invece eviterai di pensare di fare agli altri quello che non vorresti pensassero di fare a te eliminerai tanta tensione dal presente e cancellerai potenziali futuri negativi.

Scrivi su un foglio tutto quello che non ti piace ti venga fatto

Partire da se stessi

Quando sei te stesso o quando ti capita di commettere un errore, ti piacerebbe non essere giudicato? Su questa base cerca di non giudicare gli altri.
Se ti piace che la gente sia onesta e autentica con te, prova allora a portare la tua attenzione sul fatto di esserlo tu per primo con gli altri.
Quando una persona è malata, prova a curarla come ti piacerebbe essere curato a tua volta. Puoi anche chiedere a lei come desidera essere accudita e cercare di seguire le sue indicazioni. Perché magari è proprio quello che ti piacerebbe che gli altri pensassero di fare a te.
Anche nelle situazioni più drammatiche ed estreme puoi fare riferimento all’Amoros. Se non è possibile amare qualcuno che ha ucciso tuo figlio, puoi però pensare a questa persona nello stesso modo in cui vorresti che pensassero a te se tu avessi ucciso qualcuno. E agire di conseguenza. Può capitare. Pensa ad esempio a un incidente di macchina con esito mortale per alcune delle persone coinvolte.
Ognuno, in un caso come questo, avrà la sua risposta e la sua linea di condotta, basata sulle proprie convinzioni personali.

Anche nelle situazioni più drammatiche ed estreme puoi fare riferimento all’Amoros

Amoros non significa sacrificio

Il credo ama il prossimo come te stesso diventa applica l’Amoros al prossimo come lo faresti a te stesso. Praticare l’Amoros però non vuole dire sacrificarsi. Se ti piacerebbe che le persone agissero per il tuo massimo bene, allora agirai per il massimo bene delle altre persone, ma sempre nel rispetto di te stesso. Cercherai anche di pensare di fare a te stesso quello che vorresti che gli altri pensassero di fare a te. Quindi ti rispetterai, non ti giudicherai, non ti condannerai eccetera.
Quando si riesce a superare il comando culturale di sacrificarsi per gli altri, si scopre che rispettare se stessi è una forma di rispetto anche verso gli altri. Quale è la tua qualità di presenza quando ti rispetti e fai le cose con gioia? Scommetto che è notevolmente maggiore in confronto a quando accetti di fare qualcosa contro voglia.

Anche dire di no è una forma di rispetto

Se chiedo aiuto a una persona che non può darmi retta in questo momento, vorrei che quella persona avesse il coraggio di dirmi di no. Primo perché penso che, se questa persona non ha voglia di aiutarmi, allora non è l’individuo più adatto in questo preciso momento a darmi una mano. Secondo perché il suo rifiuto mi permette di cercare e trovare qualcuno più adatto. Un altro a cui non avevo pensato prima. Potrei addirittura scoprire risorse interiori di auto-aiuto che sarebbero rimaste inesplorate senza quel rifiuto.
Quando qualcuno fa qualcosa contro voglia, si sente facilmente arrabbiato verso se stesso per il fatto di non essere riuscito a rifiutare. Ma questo qualcuno proverà un po’ di rabbia, inevitabilmente, anche per la persona che sta aiutando. Tutto ciò crea tensione e futuri potenziali negativi.
Il sacrificio, inteso come grave privazione o rinuncia, volontaria o imposta, a beni e necessità elementari, materiali o morali non è propizio al massimo bene comune.
Quando invece ti sacrifichi per qualcosa che è sacro per te, mettendolo davanti a tutto il resto, lo fai con il cuore, senza doveri o costrizioni, di conseguenza non c’è rabbia o pericolo di creare futuri potenziali negativi. Curare i tuoi pensieri significa anche fare le cose soltanto se te la senti di farle.

Se ti sacrifichi con il cuore non rischi di creare futuri potenziali pieni di rabbia

Vivere nell’Amoros necessita allenamento

Come ogni nuova pratica, inizialmente l’Amoros può sembrare impossibile. Successivamente, con il tempo, diventa un’abitudine automatica che non richiede impegno o fatica. Ricordati quante difficoltà hai incontrato per imparare a guidare l’automobile. Oggi compi quegli stessi gesti senza neppure pensarci!
Ti consiglio di allenarti, almeno all’inizio, mettendo in pratica i principi dell’Amoros e il fatto di curare i tuoi pensieri all’interno di situazioni quotidiane, in cui c’è poco coinvolgimento emotivo, per poi applicarlo in tutti gli ambiti della tua vita. Potrai rapidamente raccogliere i benefici di questa pratica sulla qualità del tuo presente e del tuo futuro.
Nell’attesa di diventare un esperto dell’Amoros, ricordati che ogni sera e ogni notte hai l’opportunità di cancellare ogni futuro potenziale negativo con l’aiuto del tuo doppio.

Sonno ristoratore: il segreto della fase REM

Sonno ristoratore: il segreto della fase REM

Un sonno ristoratore ti aiuta a vivere meglio in molti sensi. Non serve solo a riposarsi per svegliarsi ogni mattina pieni di vigore fisico e di buon umore. È fondamentale per costruire un futuro migliore, letteralmente, notte dopo notte.

La fase REM, quella che comunemente consideriamo la più profonda, durante la quale i sogni prendono forma, racchiude un potenziale incredibile che ha conseguenze importanti sulla tua vita, a breve e a lungo termine.

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Hai mai sentito il detto la notte porta consiglio? Molto probabilmente sì ma scommetto che non sai che questo modo di dire ha un fondamento scientifico.

La notte porta consiglio non è solo un modo di dire

Il sonno ristoratore può restaurare, o meglio dare vita, a un futuro più roseo e luminoso, pieno di salute e benessere. Ma facciamo un passo indietro.

Il sonno ristoratore ha il potere di plasmare un futuro migliore

Sonno ristoratore: oggi ne abbiamo ancora più bisogno

In questo momento storico, in cui il presente è pieno d’incoerenza e il futuro è così incerto, molti si sentiranno impotenti e smarriti. Non solo a causa dell’epidemia di Covid-19 ancora in corso, ma anche per la sua gestione e perché economia e società stanno vivendo una crisi profonda a livello mondiale.

Una situazione che, pur essendo esplosa con forza col nuovo coronavirus, ha radici ramificate che hanno iniziato a crescere ben prima di quest’anno, ormai giunto al termine.

In questo periodo funestato da incertezze e paure puoi agire in prima persona per promuovere un futuro migliore

Ecco perché ci tengo particolarmente a darti delle informazioni preziose per conoscere te stesso e scoprire (o riscoprire) un potenziale immenso e innato che è già tuo. Questo potenziale, che tutti noi abbiamo, può permetterti di creare un futuro vitale e luminoso per te, i tuoi cari, la collettività intera. La chiave sta proprio nel sonno ristoratore e nella notte che porta consiglio.

La fase REM racchiude un immenso potenziale che tutti noi abbiamo, dobbiamo solo aiutarlo ad agire

La notte porta consiglio

Ho scoperto che il detto la notte porta consiglio ha un fondamento scientifico quando, più di 10 anni fa, ho trascorso dodici giorni con Jean Pierre Garnier Malet studiando alcuni concetti di fisica classica e fisica quantistica. E approfondendo il principio di indeterminazione di Heisenberg, la relatività e la dilatazione dei tempi, equazioni, teorema di Pitagora, filosofia greca e metafisica. Ma forse ora ti ho spaventato!

Sono materie e argomenti molto complessi, che richiedono anni di studio per essere compresi a fondo. Non ti chiedo quindi di riaprire il libro di fisica delle superiori per cercare in minima parte di raccapezzarti su quanto sto per dirti.

Il mio intento è un altro. Voglio condividere con te l’essenza di questi fondamenti, non tutta la teoria che c’è alla loro base. Ecco perché non ti propinerò nessuna formula ma parleremo di sonno ristoratore, notte che porta consiglio e fase REM. In modo concreto, così che tu possa applicare subito alcuni consigli pratici.

Le basi scientifiche del segreto racchiuso nella fase REM sono molto complesse. Se vuoi capirle a fondo puoi approfondire studiando la fisica quantistica

Hai voglia di studiare le basi scientifiche delle teorie di J.P. Garnier Malet? Ti consiglio di farlo direttamente con lui, sui suoi libri. Iniziando ad esempio da Cambia il tuo futuro attraverso le aperture temporali. Quando la scienza scopre una verità dimenticata: il nostro doppio. Puoi anche iniziare, per farti un’idea, dai video che si trovano su Youtube.

 Il tuo inconscio lavora tutte le notti

Partiamo da una buona notizia: una parte di te lavora ogni notte per crearti un futuro che sia il migliore possibile. Lo fa senza che tu ne sia consapevole, è un processo inconscio. Questa parte di te che lavora sul futuro è molto evoluta e potente, perché applica le Leggi della fisica quantistica ed è in contatto con l’intero Universo. Sa viaggiare nello spazio e nel tempo ed è molto equilibrata e luminosa. Si tratta della parte di te che J.P Garnier Malet chiama il Doppio.

Una parte di te, chiamata il Doppio, lavora ogni notte, durante la fase REM, per creare un futuro migliore

 Pensiero e futuro potenziale

Prima di addentrarmi nelle spiegazioni voglio fornirti alcune informazioni di base che possono farti da guida lungo questo percorso, che unisce il sonno ristoratore a un futuro di salute e benessere. Anche perché, forse, stai esplorando questo mondo per la prima volta. In parte te ne ho già parlato, ad esempio quando abbiamo ragionato sul potere del dialogo interiore. Ogni pensiero crea un futuro potenziale.

 Se ogni pensiero crea un futuro potenziale quello che pensi ha il potere di cambiare la tua vita

Ognuno di noi ha un solo passato e un solo presente: sono definiti e unici. Il futuro invece è indefinito. Aspettando che un futuro diventi il nostro presente, esistono tanti futuri potenziali che si realizzeranno o meno. Si tratta di un concetto intuitivo, sul quale però, molto spesso, non ci soffermiamo a ragionare.

Forse ti capita frequentemente di pensare che sei impotente, che il percorso è già tracciato? Riesci mai a concentrarti sul fatto opposto, ovvero che il futuro si dirama in molteplici direzioni e puoi plasmarlo perché ti sia amico?

Mentre passato e presente sono unici, di futuri potenziali ne esistono molti

Pensi quindi sarai

I diversi futuri potenziali prendono vita attraverso i tuoi pensieri. Se formuli un pensiero di guarigione, di successo, di libertà o di pace crei un futuro potenziale di guarigione, successo, libertà, pace.

Quando invece formuli un pensiero di morte, fallimento, malattia, dramma, peggioramento dello stato di salute o di quello sociale, crei un futuro potenziale che di conseguenza porterà a morte, fallimento, malattia, eccetera.

Ogni qual volta ti preoccupi immaginando il peggio, plasmi un futuro possibile in cui ti preoccuperai ancora di più. Potenzialmente succederà il peggio. Se invece ti entusiasmi, nutrendo la speranza in una vita migliore ricca di sorprese e felicità, darai vita a un futuro potenziale in cui il tuo entusiasmo crescerà ulteriormente.

Saper gestire le proprie emozioni e i propri pensieri è indispensabile per la tua salute e il tuo benessere, quello di oggi e quello di domani. Vediamo ora nel dettaglio come ottimismo e pessimismo si intrecciano con il potere di un sonno ristoratore e il segreto della fase REM.

Ogni qual volta ti preoccupi immaginando il peggio, plasmi un futuro in cui ti preoccuperai ancora di più

Un sonno operoso

Il nostro sonno è composto da cicli di circa 90 minuti. Durante ogni ciclo, dopo un rallentamento progressivo dell’attività cerebrale e fisica, vivi una fase molto speciale del sonno, chiamata fase paradossale o REM (Rapid Eye Movement). È caratterizzata da un’immobilità profonda del corpo alla quale si contrappone un’attività cerebrale intensa, paragonabile a quella che sperimentiamo da svegli.

Secondo Garnier Malet, questo è il momento in cui vengono esplorati tutti i futuri potenziali che hai creato. Ecco il segreto della fase REM. Avere la possibilità di esplorare questi futuri potenziali permette di cogliere informazioni utili a realizzare quelli positivi.

Durante la fase REM il tuo Doppio esplora i futuri possibili e raccoglie informazioni per realizzare quelli positivi

Trasforma il pessimismo grazie al pensiero positivo

Per fare in modo che la notte porti consiglio davvero e il sonno ristoratore sia utile a creare un futuro luminoso è importante che tu concentri la tua attenzione nella direzione giusta. Abbiamo sottolineato come ogni pensiero possa creare un futuro potenziale. La qualità dei tuoi pensieri condiziona la qualità dei tuoi futuri potenziali.

Ecco perché è importante che tu comprenda a fondo l’utilità di cancellare i tuoi pensieri negativi. Se sei un pessimista accanito o stai passando un periodo difficile, ti do un compito: dare vita almeno a un pensiero positivo e luminoso al giorno, da coltivare nei momenti bui e difficili.

La qualità dei tuoi pensieri condiziona la qualità dei tuoi futuri potenziali

Basta un pensiero positivo? Sì, perché quel pensiero potrà creare un futuro potenziale positivo. Durante la notte il tuo Doppio avrà modo di esplorarlo e riceverai le informazioni e le intuizioni necessarie a permettere la sua realizzazione.

Vibrazioni alte: cosa sono e come funzionano

Per evitare di creare futuri potenziali negativi, quello che puoi fare è nutrire vibrazioni alte, tutte le volte che puoi. Cosa significa? Ogni giorno hai la possibilità di alimentare emozioni e sentimenti caratterizzati da una vibrazione alta: l’amore e la gratitudine, ma anche la gioia, l’entusiasmo, la benevolenza, la fede nel futuro, la fiducia in sé e nei propri desideri, eccetera.

 Amore, gratitudine e gioia sono emozioni e sentimenti caratterizzati da una vibrazione alta

Coltivare la gratitudine significa ringraziare per tutto ciò che di buono vivi nella tua esistenza. Ad esempio l’abbondanza di ossigeno, di luce, un tetto sopra la testa, gli affetti, l’acqua corrente in casa, un letto confortevole, la possibilità di vedere, sentire i suoni, camminare, respirare, la bellezza di un tramonto, la maestosità di un albero e così via.

Scegli con cura il contesto che ti circonda

Come puoi immaginare, è pericoloso essere circondati da informazioni drammatiche che nutrono la paura, la rabbia, il dubbio, la confusione o l’incoerenza. Scegli e dosa con cura le tue fonti di nutrimento, intellettuale ed emotivo.

Con questo invito mi riferisco alle persone di cui ti circondi ma anche ai canali di informazione o di svago. Per esempio, rifletti su quali tipi di trasmissioni e di film guardi abitualmente. Ogni volta che vedi o senti qualcosa, senza accorgertene del tutto, ci rimugini su: formuli pensieri. Di conseguenza crei dei futuri potenziali che il tuo Doppio andrà a esplorare durante il sonno.

Comprendi ora l’importanza di lasciarsi ispirare da persone equilibrate, amorevoli, pacifiche ed evitare fonti di informazione nocive e pessimiste?

Scegli e dosa con cura le tue fonti di nutrimento, intellettuale ed emotivo

Immagina il futuro che desideri

Perché si realizzi il futuro che desideri, lo devi immaginare. Ti invito a sognare in grande. Puoi esagerare liberamente nell’immaginare un mondo di pace, condivisione, rispetto, una società libera ed equa, un pianeta dove ognuno possa crescere in piena salute fisica, emotiva, sociale e spirituale.

Sogna in grande: è il modo migliore per dare vita a un futuro luminoso

Man mano che procedi con l’allenamento, sarai in grado di creare, durante la giornata, più futuri potenziali positivi. Saranno esplorati ed elaborati durante la notte dal tuo Doppio, la parte inconscia di te “competente in materia”. Da questa elaborazione nasceranno informazioni che sono sempre inconsce ma che ispireranno drasticamente le tue azioni concrete. In questo modo realizzerai quei futuri potenziali che sono più utili e positivi.

Un pensiero benefico adatto al periodo

Voglio suggerirti un pensiero che può aiutare noi tutti a uscire al più presto da questo periodo storico, caratterizzato dalla perdita di tante libertà e da una grande tensione collettiva.

Prova concretamente a immaginare, in un futuro vicinissimo, di poter incontrare altre persone di qualunque età in totale libertà, abbracciarle con serenità e affetto. Immagina poi di andare a ballare in luoghi affollati e guardare per strada i sorrisi di adulti e bambini, sereni e gioiosi. Includi in questi pensieri un senso di benessere ed equità. Osa immaginare e sentire in ogni tua cellula pace e prosperità per tutti.

Cura il tuo modo di addormentarti

Oltre a prenderti cura dei tuoi pensieri, dando loro la massima priorità, c’è un altro aspetto a cui fare attenzione: il momento in cui ti addormenti. Cosa succede di solito quando vai a letto? Come ti comporti?

Per avere accesso con successo all’elaborazione dei tuoi pensieri e dei tuoi futuri potenziali, eliminando quelli dannosi in favore dei futuri positivi, devi vivere e sentire una vibrazione energetica alta nel momento dell’addormentamento.

Come agire concretamente

Siccome il momento dell’addormentamento è fondamentale per favorire un intervento benefico del tuo Doppio quantico, voglio darti un breve protocollo da seguire. Puoi metterlo in atto facilmente tutte le sere.

Il momento dell’addormentamento è importantissimo per favorire l’intervento positivo del Doppio quantico

  1. Per prima cosa fai mente locale sulla giornata vissuta e riconosci i momenti in cui hai avuto pensieri di preoccupazione, ansia, rabbia, odio, giudizio negativo su te stesso e gli altri, eccetera.
  2. Poi emetti il desiderio o l’intento che i potenziali negativi creati vengano cancellati.
  3. Quindi fai l’elenco dei tuoi problemi e affidali al sonno. Se vuoi, puoi elencare pure le soluzioni che desideri per ciascun problema, ma questo dettaglio non è necessario. Il tuo inconscio conosce soluzioni ottimali che la tua mente conscia non può nemmeno immaginare. Non ha bisogno di suggerimenti!
  4. Tuffati nel sonno con la fiducia naturale che ha un bambino: sicuro del risultato.
  5. Lasciati pervadere dalla gratitudine e dal sollievo per il lavoro prezioso che farà il tuo Doppio durante il sonno. Il Doppio quantico ha capacità immense in confronto alla tua mente conscia.

Puoi scegliere di fare in questo momento l’esercizio della gratitudine: trovare 100 cose, situazioni, persone, per le quali dire grazie. Una scelta di questo genere, oltre a creare futuri potenziali ricchi di gratitudine, ti aiuta a sperimentare un livello di vibrazione alta e uno stato di addormentamento idoneo a dare il migliore sostegno possibile alla creazione di un futuro luminoso.

Il giorno dopo un sonno ristoratore

Se segui questi consigli ti sveglierai con intuizioni e desideri che possono guidarti verso la realizzazione di un futuro migliore per te e per gli altri. I consigli che arrivano dal Doppio regalano sempre una gioia intensa. Nell’antichità, i Greci parlavano di teoforia: gioia che viene da Dio.

Questa sensazione che il tuo corpo sente nel profondo di ogni sua cellula non ti farà sbagliare mai. È una felicita istintiva. Le intuizioni che ricevi quando sei in questo stato sono sempre le migliori: seguile con piena fiducia.

I consigli che arrivano dal Doppio regalano una sensazione di gioia intensa

Soffri di insonnia? Dormi male e pensi che questo possa influire negativamente sul lavoro del tuo Doppio quantico? Prova ad approfondire l’argomento leggendo il mio articolo sui disturbi del sonno.

Creare un futuro luminoso

Connetterti al tuo Doppio quantico, che alcuni chiamano anche Sé Superiore, permette di allearti con una parte di te caratterizzata da una forza incomprensibile e inafferrabile per la mente razionale.

La connessione con il Doppio consente di liberare un potenziale che cancella all’istante i futuri negativi, creando invece il futuro luminoso desiderato. Ecco in quali termini il destino è plasmato dai nostri pensieri. Non esiste la predestinazione: un futuro può sostituirne un altro, istantaneamente, in qualunque momento.

Quello che chiamiamo il destino di una persona può cambiare direzione da un giorno all’altro grazie a un pensiero positivo e a un buon addormentamento. Un sonno ristoratore durante il quale il Doppio può fare il suo lavoro.

Il destino è plasmato dai nostri pensieri

Grazie agli esercizi che ti ho proposto e alle indicazioni che ti ho dato, giorno dopo giorno e notte dopo notte, il presente si trasforma e diventa sempre più luminoso.

La responsabilità e il potere di ciascuno di noi

Tutti insieme, come piccole gocce che formano un grande oceano, possiamo contribuire, nel silenzio tranquillo delle nostre case, all’equilibrio del pianeta e dei sui abitanti e alla creazione di un futuro luminoso.

Ciascuno di noi può assumersi la responsabilità e l’impegno di curare i propri pensieri durante la giornata e lo stato emotivo al momento dell’addormentamento. Così da assicurarsi un sonno ristoratore ricco di futuri potenziali positivi, da esplorare grazie al nostro Doppio durante la fase REM.

Oltre a immaginare i cambiamenti personali che desideri, ti propongo di connetterti ogni giorno al pensiero di un mondo ricco di pace, rispetto, condivisione, baci e abbracci liberi, in tutta sicurezza. Una realtà più equa e serena nella quale ogni essere vivente possa crescere in piena salute fisica, emotiva, sociale e spirituale.

Come suggeriva Pitagora nei Versi d’oro: “Abituati a controllare il tuo sonno… Non accogliere il sonno sotto la dolcezza dei tuoi occhi prima di aver esaminato ciascuno dei tuoi atti del giorno”. E lo scriveva oltre quattro secoli prima di Cristo.

Se soffri di disturbi del sonno e questo ti impedisce un addormentamento sereno puoi provare a seguire il mio video corso Sonno è salute o iscriverti a uno dei miei incontri online sul tema.

Liberarsi dal mal di testa: cosa fare per raggiungere l’obiettivo

Liberarsi dal mal di testa: cosa fare per raggiungere l’obiettivo

Liberarsi dal mal di testa, per chi ne soffre, sembra un sogno irrealizzabile, un desiderio da affidare al genio della lampada o alla bacchetta magica di una fata delle fiabe.

Probabilmente sei abituato ad alleviare i sintomi del mal di testa ricorrendo a uno o più farmaci. Forse, nel corso degli anni, hai scoperto che medicinali dapprima efficaci sono diventati utili quanto un bicchiere d’acqua. Sei dovuto passare a rimedi più drastici. Antinfiammatori e analgesici potenti che talvolta ti costringono ad accettare fastidiosi effetti collaterali.

Se soffri di mal di testa è possibile che col passare degli anni tu sia stato costretto a usare farmaci sempre più pesanti per il tuo corpo

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Probabilmente, dopo una serie di test ed esami, ti sarai rassegnato ad accettare il mal di testa come un disturbo ricorrente nella tua vita. Un dolore che spesso ha origini dubbie e non si può guarire, ma solo attenuare di volta in volta, in attesa che passi.

Se ti riconosci in questa descrizione ho una buona notizia per te: liberarsi dal mal di testa è possibile. È importante però capire qual è la causa scatenante del tuo malessere, partendo dall’osservazione attenta del tuo problema. Devi iniziare, come spesso suggerisco ai miei pazienti, dall’impegno a conoscere te stesso. In questo caso il primo passo è quello di analizzare da vicino il sintomo, o meglio l’insieme di sintomi che, immagino, ti tormentano di frequente.

Un malessere molto diffuso

Secondo i dati divulgati nel 2018 dalla Società italiana di neurologia (Sin) e dall’Associazione neurologica Italiana per la ricerca delle Cefalee (Anircef), il mal di testa colpisce 26 milioni di italiani. Viene considerato tra le prime dieci cause al mondo di disabilità.

Non sei solo: il mal di testa colpisce circa 26 milioni di italiani

Il mal di testa è una condizione molto frequente che può dipendere da cause anche molto diverse tra loro. Talvolta capita che l’origine sia facile da identificare. Più spesso, pur indagando a fondo attraverso test ed esami, l’unica traccia evidente del problema resta il dolore. In questi casi si parla di cefalea primaria e di solito i medici riescono ad aiutarti solo trattando i sintomi. Dispiaciuti, ti suggeriscono di imparare a conviverci. Di conseguenza tu rinunci alla speranza di liberarti dal mal di testa.

Il mal di testa è una condizione frequente che può dipendere da cause molto diverse tra loro

Il punto di vista della medicina convenzionale

In medicina convenzionale si ha l’abitudine di curare le persone a partire da una diagnosi. Questo significa che si registra la presenza di alcuni sintomi, si fanno delle indagini (come l’esame clinico, gli esami del sangue eccetera) e si abbinano i risultati a un’interpretazione.

L’intento è quello di comprendere le cause e le caratteristiche dell’alterazione dei tuoi meccanismi fisico-chimici, necessari a preservare l’equilibrio dell’organismo. Lo scopo è appunto quello di arrivare a una diagnosi, che identifica una malattia. Fare una diagnosi significa letteralmente individuare la sede o la natura di una malattia.

Fare una diagnosi significa individuare la sede o la natura di una malattia

Talvolta, però, pur osservando un insieme di sintomi, attraverso l’approccio puramente fisico-chimico non si arriva a una diagnosi delle cause dell’alterazione. Né ai meccanismi che hanno portato alla comparsa dei sintomi. A questo punto, osservato lo squilibrio, si cerca di combattere la reazione anomala dell’organismo con le armi a disposizione: farmaci, chirurgia eccetera. Ma combattere il proprio corpo può essere controproducente.

Spesso non si arriva alla diagnosi delle cause che portano all’insorgenza dei sintomi

A cosa serve una diagnosi?

La diagnosi serve a identificare punti comuni in situazioni molto variabili, uniformando sintomi e risultati di laboratorio. Mettendoli per così dire sotto uno stesso cappello. Etichettare la problematica è utile per mettere a punto dei protocolli terapeutici.

Spesso, quest’approccio comporta la perdita dell’opportunità, da parte dei medici, di cogliere l’unicità dell’individuo che hanno di fronte. Ci ritroviamo a curare una cefalea e non la persona che abbiamo di fronte e che soffre di mal di testa.

Nella mia esperienza, le diagnosi costringono frequentemente i medici ad accettare compromessi e forzature. Si cerca di far rientrare la situazione del singolo paziente (ricca, articolata e unica) nello stampo necessario ad attivare il protocollo di cura previsto dal sistema diagnostico.

Le diagnosi possono costringere i medici ad accettare compromessi e forzature

Capita più spesso di quanto si pensi che alcuni sintomi, che dovrebbero essere rilevati per accertare una certa diagnosi, manchino del tutto. Oppure che ce ne siano di nuovi e diversi, che non rientrano nel quadro di quella malattia o sindrome. O ancora succede che la situazione del paziente evolva diversamente dalle attese.

Uno sguardo diverso alla malattia

Quando vogliamo comprendere davvero il messaggio inviato dal corpo del nostro paziente, come medici dobbiamo mettere da parte le etichette e tornare ad analizzare nuovamente ogni sintomo. Si tratta di un principio alla base dell’approccio di cura che ho sviluppato nel corso di venticinque anni di professione, il Metodo della Bioconsapevolezza.

È importante mettere da parte le etichette e analizzare con attenzione tutti i sintomi di ogni nuovo caso

Propongo anche a te di fare la stessa cosa. Metti da parte temporaneamente eventuali diagnosi mediche, che hanno dato un nome e un cognome al tuo mal di testa. Osserva con occhi nuovi quello che ti accade ogni volta che la testa ti fa male. È necessario a compiere il primo passo per liberarsi dal mal di testa.

Osserva con occhi nuovi quello che ti accade ogni volta che la testa ti fa male

Anche il mal di testa è un messaggio dal corpo

Sappi che il tuo mal di testa rappresenta il risultato di un’azione messa in campo dal tuo corpo, in risposta a una precisa situazione o stato. Come accade per molte altre problematiche, tra cui il sovrappeso o l’insonnia, si tratta di un messaggio dal corpo, che può essere diverso e specifico per ogni persona.

Non solo: è possibile che tu soffra di attacchi di mal di testa differenti a seconda dei momenti. Ogni tipo di mal di testa ti porta un messaggio specifico.

Il mal di testa rappresenta il risultato di un’azione messa in campo dal tuo corpo, in risposta a una precisa situazione

Cosa fare fin da subito per liberarsi dal mal di testa

Come medico, di fronte a un paziente che lamenta mal di testa frequenti, so che è necessario un colloquio approfondito (o più colloqui) per indagare sia i suoi sintomi, sia il suo passato e il contesto che vive abitualmente. Solo così possiamo avvicinarci insieme a una soluzione. Con questo articolo ti voglio indicare una strada da percorrere per liberarsi dal mal di testa.

Sai già che hai bisogno di essere seguito da vicino? Consulta il calendario dei miei eventi. Organizzo regolarmente degli incontri online sul tema.

Osserva bene il tuo mal di testa

Ti propongo di osservare il tipo di mal di testa che presenti con grande attenzione.

  1. Parti dalla sua localizzazione: interessa tutto il capo o è circoscritto a una specifica area della testa? Se è un’emicrania, ovvero affligge metà del cranio, è a destra o a sinistra? Potrebbe essere un mal di testa a casco, a cerchio, oppure ancora occipitale o frontale.
  2. A questo punto chiediti quale tipo di dolore senti. È un male che pesa, picchia, stringe, brucia, pulsa? Potresti descriverlo come una morsa?
  3. In quale modo puoi attenuare il dolore? Grazie al riposo, al buio, al movimento, al silenzio, al freddo, al caldo, al massaggio, a un farmaco preciso? Se più farmaci funzionano, a quale famiglia appartengono?
  4. Cosa peggiora il mal di testa? Il freddo, il caldo, il rumore, la luce, il movimento, il vento, gli sforzi fisici? O magari massaggiare la parte dolente o toccarla accresce il dolore?
  5. Da quali altri sintomi è accompagnato il tuo malessere? Nausea, vomito, lampi di luce, sensazione di abbagliamento, rigidità del collo, o magari formicolio al livello di braccia o gambe…

Il tipo di mal di testa che ti affligge è recidivante? Osserva se di solito si presenta dopo un periodo di stress importante o proprio durante una situazione di tensione.

C’è poi un’altra domanda fondamentale per me, necessaria all’approccio della Bioconsapevolezza. Quando hai iniziato ad avere mal di testa? A quale età e in quali circostanze?

Chiediti a quale età e in quali circostanze hai iniziato ad avere mal di testa

Tre categorie di mal di testa

Ora che hai osservato bene i tuoi sintomi, per semplificare dividiamo in tre grandi categorie i diversi tipi mal di testa. Esiste cioè un mal di testa caldo, un mal di testa freddo e un tipo di mal di testa che definiamo misto. In questa occasione voglio concentrarmi sul più frequente e diffuso, il mal di testa caldo.

Il mal di testa caldo è quello più frequente e diffuso

Carta d’identità del mal di testa caldo

 Il mal di testa caldo presenta alcune caratteristiche ben precise. Lo puoi riconoscere perché migliora quando:

  • applichi del freddo sulla parte dolorante
  • riposi isolandoti al buio, al silenzio, evitando ogni stimolo
  • il dolore diminuisce fino a passare assumendo antinfiammatori (FANS e farmaci cortisonici per esempio)

Arriva a tormentarti, di solito, dopo un periodo di tensione. Magari sei appena uscito da una situazione stressante, ed ecco che compare il mal di testa caldo. È legato al momento di rilassamento che vivi una volta sciolta la tensione. Paradossalmente, durante il periodo di tensione non ci sono sintomi.

Nella forma più intensa, quando si affronta il mal di testa caldo si ha bisogno di stare a letto, a riposo assoluto, in un ambiente buio e silenzioso. Possiamo distinguere due tipologie principali di mal di testa caldo a seconda della sua localizzazione e del tipo di vissuto che l’ha provocato.

Prima variante di mal di testa caldo

Il dolore che percepisci è spesso dovuto alla compressione alla base dei nervi che attraversano le prime vertebre cervicali. La localizzazione è generalmente occipitale, con tensione cervicale. Il mal di testa caldo può comunque anche colpire l’insieme del cranio, a casco. Il tipo di dolore è pulsante, persistente, tende a pesare e comprimere. Puoi sentire come una fascia o un cerchio che ti stringono la testa. Quando tocchi il cranio però, non aumenta il livello di dolore.

Cosa ti sta succedendo?

Come ogni sintomo, questo mal di testa arriva dopo un tipo di vissuto specifico. Il mal di testa caldo con tensione cervicale si presenta dopo una situazione di stress nella quale non ti sei sentito all’altezza. Magari hai pensato di non essere abbastanza in gamba per affrontarla. Potresti esserti sentito costretto a sottometterti a un’autorità senza riuscire a fare valere la tua posizione.

Il dolore compare a causa di un processo infiammatorio che accompagna il rilassamento. Può svilupparsi a partire da qualche minuto fino a circa 6 ore dopo essere usciti dalla situazione di stress. Quando ti assale la mattina al risveglio, per esempio, va ricondotto a una situazione avvenuta poco prima di addormentarti.

Il messaggio dietro al dolore

Il sintomo doloroso ti informa del fatto che la situazione di stress e disagio è superata. L’impegno stressante che non credevi di poter affrontare è concluso, sei riuscito a portare a termine l’incarico per il quale temevi di non essere all’altezza.

Se il mal di testa è recidivante, ti informa che hai un modo auto-svalutante di vivere alcune situazioni. Sei poco sicuro del tuo valore e hai una bassa autostima? Quanto è importante per te esser giudicato capace e all’altezza?

Il tuo mal di testa racconta che vivi spesso le situazioni svalutandoti

La direzione per guarire

Per guarire dal tuo mal di testa devi recuperare la convinzione e la tranquillità di essere all’altezza delle situazioni che vivi, esattamente così come sei. Quello che sappiamo fare e che siamo ha un valore. Ma anche ciò che non sappiamo fare e che non siamo ha una sua importanza.

Liberati dal bisogno di paragonarti agli altri o a un modello esterno. Lascia perdere l’obiettivo di essere all’altezza di una persona o di una situazione. Ti propongo di focalizzarti sul piacere di essere la migliore espressione di te stesso. L’obiettivo diventa scoprire ed esprimere la tua unicità, i tuoi talenti, le tue abilità speciali. La meta è riconoscerti come un dono per gli altri e per l’Universo.

Recupera la convinzione e la tranquillità di essere all’altezza delle situazioni che vivi esattamente così come sei

Il secondo tipo di mal di testa caldo

Il dolore, in questo caso, sembra interessare direttamente l’osso del cranio e peggiora con la pressione. Compare generalmente dopo che, per un motivo o per l’altro, ti sei sentito stupido o non abbastanza capace intellettualmente. Quando superi il momento svalutante e torni a sentirti adeguato intellettualmente, ecco che il mal di testa colpisce.

Un contesto in cui può facilmente prendere radice questa svalutazione, per esempio, è quello scolastico. Il nostro sistema educativo convenzionale si basa fondamentalmente sulle valutazioni, in forma di voto.

È un sistema che promuove l’intelligenza linguistica e logico-matematica svalutando le altre forme di intelligenza. A scuola, se non ottieni buon voti, vieni facilmente etichettato come poco intelligente.

Ho osservato che, paradossalmente, i bambini che hanno mal di testa sono spesso molto intelligenti per la loro età. Lo stress che vivono, di frequente, non deriva da un reale problema di intelligenza. Il loro riferimento, nei confronti del quale non si sentono all’altezza, è spesso un fratello o una sorella maggiore. Difficile “competere” con qualcuno che ha 5 o 7 anni in più, per esempio.

Oltre agli allievi, anche gli insegnanti degli ordini superiori possono vivere lo stress di non essere all’altezza. Possono temere di essere incapaci di rispondere alle domande degli studenti.

In una situazione del genere il mal di testa può svegliarsi alla fine delle lezioni, quando finalmente si torna a casa.

Il nostro sistema scolastico può favorire l’insorgenza del mal di testa caldo

Un problema che affligge di più le donne

Questo mal di testa caldo interessa prevalentemente gli individui di sesso femminile. Credo possa dipendere dal fatto che, a causa della società patriarcale in cui viviamo, c’è nella memoria collettiva di genere una svalutazione intellettuale della bambina e della donna.

In passato le femmine non avevano neppure accesso all’istruzione. Non avevano diritto di voto, dovevano fare le madri, le casalinghe, o dare piacere all’uomo con la propria bellezza, stando zitte e quiete.

Per liberarsi dal mal di testa, ancora una volta, bisogna rivalutare se stessi. Impara ad apprezzare le tue capacità intellettive. Indipendentemente dal tuo quoziente intellettivo, dal tuo grado di istruzione e dalle tue capacità intellettuali. Chi sei e quello che il tuo cervello sa fare è giusto, va bene. È perfetto per esprimere appieno la tua peculiarità.

Per liberarsi dal mal di testa caldo bisogna rivalutare se stessi

Ora hai le informazioni essenziali per comprendere il messaggio del mal di testa caldo. Niente ti impedisce ovviamente, intanto che ripristini la tua autostima, di prendere un farmaco per alleviare il dolore, mentre affronti il percorso su te stesso per liberarsi dal mal di testa. Integrando diversi approcci e punti di vista complementari potrai beneficiare dei vantaggi di ognuno.

L’integrazione di diversi punti di vista aumenta salute e benessere

Vuoi approfondire l’argomento per scoprire di più sul tuo mal di testa e comprendere quale messaggio ti sta mandando il tuo corpo? Iscriviti a uno dei miei incontri online sul tema.

Depressione e ansia come uscirne partendo da chi sei

Depressione e ansia come uscirne partendo da chi sei

Se ti stai chiedendo come uscire da uno stato di depressione e ansia per prima cosa sappi che non sei solo. Il 2020 ha fatto crescere enormemente la diffusione di questi disturbi. La depressione post quarantena e le ansie causate dall’epidemia di coronavirus sono un dato di fatto. Ma la nostra società è già da alcuni decenni terreno fertile per depressione e ansia.

Il 2020 ha fatto crescere enormemente la diffusione di depressione e ansia 

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Stiamo davvero tutti bene?

Nel mondo in cui viviamo, siamo in tanti a poter contare su uno stipendio, un tetto sopra la testa, buon cibo in tavola e cure sanitarie garantite. I nostri bisogni di base sono perciò ampiamente soddisfatti. Possiamo mantenere un legame con tutti i territori e le altre culture del pianeta, sia attraverso Internet sia grazie ai viaggi, che ci consentono di esplorare luoghi molto diversi da quello dove abitualmente viviamo.

I nostri bisogni di base sono tutti ampiamente soddisfatti

Non ci mancano le opportunità di svago e abbiamo a disposizione tanti strumenti per semplificare le incombenze quotidiane. Leggendo queste righe viene da pensare che dovremmo esserne tutti soddisfatti, che tutto va bene. Perché allora c’è un tasso così alto di disturbi da depressione e ansia?

Il divario tra avere quello che serve e sentirsi bene

Nella nostra società è sempre più manifesto un malessere globale, che si concretizza appunto in stati di depressione e ansia. Cresce il consumo di droga e alcol ma anche quello di antidepressivi e ansiolitici.

Nel report 2018 dell’Istat, dunque ben prima dell’insorgenza del nuovo coronavirus, si legge che in Italia si contavano già almeno tre milioni di persone affette da depressione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che la depressione è tra le prime cause di disabilità a livello mondiale. E i suoi costi sociali sono alti. Nel nostro Paese si parla dell’equivalente di quattro miliardi in ore lavorative perse (ricerca dell’Università Tor Vergata di Roma presentata nel 2019 in occasione della Giornata mondiale della salute mentale). Perché chi è depresso non ha la forza di fare il proprio lavoro.

La depressione è tra le prime cause di disabilità a livello mondiale

A marzo 2019, rispondendo a un sondaggio organizzato dall’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, il 79% dei partecipanti italiani ha ammesso di aver avuto, nell’ultimo mese, manifestazioni fisiche frequenti e intense di ansia.

Quanto questo risultato è la conseguenza di una vita frenetica da zombi? Ce ne stiamo rattrappiti dietro uno schermo, chiusi in una vita virtuale che permette di scappare da quella reale, purtroppo spesso insipida e priva di senso. Come mai nonostante il comfort che ci circonda, la miriade di opportunità a portata di mano, tutti gli stimoli e le cose da fare, tante persone si sentono vuote dentro?

Uno stampo troppo stretto per la natura umana

Gran parte delle persone vive una routine fatta delle stesse abitudini e pensieri ricorrenti, trasmessi dall’educazione familiare, scolastica e sociale. Molte si sono adeguate, uniformate a uno standard considerato l’unico lecito e ammissibile. Di conseguenza cercano di sopravvivere in uno stampo troppo stretto per la natura umana. Creato sulla base di ciò che si fa o non si fa, cosa è bene e cos’è male. Chiedendosi continuamente se un certo comportamento sia autorizzato, degno o indegno.

Molte persone vivono chiedendosi continuamente cosa è lecito fare oppure no

Chi vive male questa condizione (e si tratta di moltissime persone) sviluppa depressione e ansia. Se senti di non sapere più chi sei veramente e cosa vuoi nel profondo di te stesso, questa situazione ti riguarda da vicino. Forse stai anche prendendo antidepressivi e ansiolitici su consiglio di un medico oppure “ti consoli” facendo shopping compulsivo, mangiando troppo, bevendo tanti alcolici per non pensare.

Se senti di non sapere più chi sei veramente è ora di agire

Riprendi in mano i tuoi desideri

Sei sicuro che i tuoi desideri attuali ti appartengano veramente? O forse sono il riflesso di pressioni che hai ricevuto e di aspettative altrui? Spesso diamo priorità, in modo inconscio, alle aspettative dei nostri genitori, della società, dei nostri cari. Credi di essere ancora capace di dare ascolto ai desideri che nascono dentro di te? E se riesci a farlo ti concedi di prestare loro attenzione? Oppure cerchi di ignorare quella voce interiore?

Credi di essere ancora capace di dare ascolto ai desideri che nascono dentro di te?

Forse non riesci più a lasciar parlare quella piccola voce, umile ma vitale, sempre presente e sempre aggiornata su quello che sei veramente oggi, al di fuori da ogni opinione o moralismo. Pochissimi individui sanno percepire quanto dice questa voce e dare seguito ai propri desideri.

Meglio soddisfatti che economicamente agiati

Ti sei mai domandato, nel momento in cui hai scelto il tuo orientamento professionale, cosa avresti fatto volentieri anche per tutta la vita, persino senza essere pagato?
Anzi, ti faccio la domanda oggi: Cosa ti piace talmente tanto che lo faresti anche senza essere pagato? 
Si tratta di una domanda fondamentale. La cui risposta diventa una guida per la ricerca di una professione appagante e per una vita più serena, lontana da depressione e ansia. Ovviamente, poiché viviamo in una società in cui il denaro è un mezzo molto utile, è normale cercare un impiego che sia anche conveniente a livello economico.

Nessuno stipendio sarà abbastanza alto da evitarti la frustrazione di fare quello che non ami

Pur rimanendo coerenti con le esigenze dettate dalla realtà in cui viviamo, consiglio sempre di non sacrificare il proprio entusiasmo solamente per uno stipendio medio-alto. Non sarà mai abbastanza ricco da compensare la frustrazione, la fatica e il senso di vuoto dati dal passare almeno un terzo della giornata e della propria vita (di solito di più) impegnati in un’attività che non dà alcuna soddisfazione.

Il tempo è prezioso

C’è poi un’aggravante: il tempo dedicato a un lavoro non amato rischia di risucchiare tutta l’energia e l’entusiasmo disponibili. Riducendo ogni possibilità di sfruttare il resto della giornata per nutrire la propria essenza e il proprio benessere grazie ad attività adatte. Quando un sistema non funziona più da tempo, tutti si adeguano cercando di sopravvivere ma si rischia di arrivare a un eccesso che pone di fronte a una scelta obbligata.
Ti è mai capitato, nel silenzio del tuo cuore, di sperare in un un cambiamento esterno che ti desse la forza di uscire da quello stampo troppo stretto che ti provoca depressione e ansia?

Crisi come opportunità di cambiamento

Le crisi sono grandi opportunità di cambiamentoDurante i miei corsi e i miei laboratori ho incontrato molte persone che sono riuscite a sfruttare positivamente situazioni di crisi. Alcuni erano incastrati in un lavoro poco soddisfacente, ma essendo ben pagati non osavano mettere in discussione la propria sicurezza economica. Quand’ecco che una riduzione del lavoro o un licenziamento hanno offerto loro una via di fuga. Costretti dagli eventi si sono sentiti giustificati a dare spazio al cambiamento sognato da tempo.

Magari non hai il coraggio di mettere al primo posto il tuo benessere e la tua realizzazione. Non riesci ad ascoltare la tua voce interiore e speri che un evento esterno ti liberi dal giogo di uno stampo che ti sta troppo stretto. Forse ti è capitato di scappare dalle scelte, coraggiose e persino drastiche, che avresti potuto fare per vivere in modo più coerente con te stesso e la tua vera natura.

Dal momento che la Vita che scorre dentro di noi è più forte del nostro mondo mentale, potrebbero facilmente accadere degli eventi adatti a svegliarti dal tuo torpore. Una malattia, un licenziamento, la fine di una relazione importante, una pandemia.

L’alternativa alla crisi

Vorresti ricominciare tutto da capo. Avere di fronte una tela bianca e tutti i colori della tavolozza a tua disposizione. Ti propongo di non aspettare la crisi. La crisi risolutiva che destabilizza lo status quo, permettendoti di rivoluzionare la tua vita porta con se anche molto dolore. Hai un’alternativa che ti consiglio di cogliere al volo per recuperare salute e dire addio a depressione e ansia.

Puoi abbracciare il cambiamento senza aspettare una crisi

La buona notizia è che puoi scegliere di uscire dallo stampo prima di arrivare al soffocamento che provoca depressione e ansia o di incappare in una crisi. Puoi riconnetterti a quello che sei veramente. Se lavori per conoscere te stesso, diventa possibile operare il cambiamento che renderà la tua vita più soddisfacente, a tua misura.

Un cambiamento dunque è necessario. Ma di quale cambiamento sto parlando? Tornare a essere chi sei veramente.

Scegli di stare bene

La mia proposta è di fare attivamente quella scelta che può portarti verso il benessere. La scelta di un cambiamento di strategia che prima di tutto rivoluziona il pensiero e poi il modo di agire. Per aiutarti ho ideato una serie di incontri online che possono aiutarti ad abbracciare il cambiamento. La serie di incontri si chiama Un Mondo di Benessere. Gli incontri sono a tema e incentrati sulla crescita personale. Ne tengo circa uno al mese.

Rivoluziona il tuo pensiero e cambierà il tuo modo di agire

Ti capita di pensare di essere sbagliato e inadeguato? Innanzitutto comincia a parlare con te stesso in modo benefico. Poi prova a ragionare su questa ipotesi e a farla tua. Il mondo ha bisogno di te così come sei. La tua diversità, il tuo essere speciale, sono una ricchezza preziosa, non solo per te ma per l’Universo intero.

Il primo passo verso il cambiamento

Accettando la scelta di cambiare puoi iniziare l’esperimento che ti porterà più vicino al benessere e lontano da depressione e ansia.
Il primo passo è porti tutte quelle domande che non hai mai davvero fatto a te stesso. Se pensi di fare fatica a ragionare in questa direzione, prova a scrivere su un foglio domande e risposte di getto, senza giudicare quello che ne verrà fuori.
Parti da queste.

  • Chi sono?
  • Quali sono i miei talenti?
  • Quale attività mi dà più gioia?
  • Cosa farei se avessi una bacchetta magica?
  • In quale realtà ho voglia di vivere?
  • Quale contributo voglio e posso dare per crearla?
  • Qual è la migliore espressione di me?

Dopodiché fai anche una lista dei tuoi desideri. Scrivili in modo istintivo. Successivamente elimina tutti quelli che, rileggendo, giudicherai superflui o non corrispondenti al tuo vero io. Cancella cioè quei desideri che vengono dai bisogni del partner o dai sogni dei tuoi genitori oppure dalle aspettative della società.

Cancella quei desideri che vengono dai bisogni del partner o dai sogni dei tuoi genitori oppure dalle aspettative della società

Quando sarai riuscito a connetterti con il tuo io tramite questi esercizi, la vita scorrerà davvero dentro di te. Il cambiamento verrà passo dopo passo, nel momento in cui sceglierai di dare ascolto a quello che sei veramente. A quel punto diventerà naturale vivere con sempre maggiore gioia, serenità e salute.

Pensi che la tua voce interiore sia rimasta troppo tempo inascoltata e vuoi intraprendere un percorso per riconnetterti con il tuo vero io? Cerca tra i miei laboratori gli incontri dedicati alla scoperta di sé.

Dimagrire senza dieta ecco come fare

Dimagrire senza dieta ecco come fare

Ho un’ottima notizia da condividere con te. Dimagrire senza dieta è possibile. Sarà comunque impegnativo, ma non ti porterà a ossessionarti quotidianamente sul cibo. Al contrario, il percorso che ti propongo non ha nulla a che vedere con quello che mangerai o non mangerai d’ora in avanti. Ha a che fare con un imperativo importantissimo per guarire mente e corpo: conosci te stesso e supererai i tuoi problemi di sovrappeso.

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Lotti quotidianamente con il sovrappeso? Non sei solo

Se stai leggendo questo articolo, molto probabilmente ti sarà già capitato di entrare nel circolo vizioso delle diete, dalle più stravaganti alle più restrittive. Capita a moltissime persone. Anche io ho rischiato di caderci. Nella maggioranza dei casi, questi regimi dietetici portano faticosamente a ottenere qualche risultato, per poi lasciarti con l’amara delusione di riprendere tutti i chili persi qualche tempo dopo. Talvolta il sovrappeso finale è ancora più alto di quello che avevi accumulato prima dell’ultima dieta.

Dopo una dieta talvolta recuperi più peso di quello che avevi prima di iniziarla

C’è anche chi riesce a mantenere il peso forma conquistato con tanti sacrifici, ma solo accettando di vivere perennemente a dieta stretta. Molto spesso, chi combatte in questo modo il rischio di ingrassare non è mai davvero soddisfatto del risultato ottenuto. Perché il suo rapporto con il cibo non è affatto migliorato. Se prima era una persona sovrappeso ossessionata dal cibo, dopo diventa una persona magra o normopeso, comunque ossessionata dal cibo.

Fortunatamente c’è una soluzione. E non è l’ennesima dieta miracolosa. Al contrario. Puoi dimagrire senza dieta, cambiando l’oggetto delle tue attenzioni. Non devi sforzarti di guarire il corpo, combattendo la sua forma e i suoi chili di troppo. E neppure convincerti a tutti i costi che vai bene così come sei e che sarai sempre lontano/a dal tuo peso forma.

Per dimagrire senza dieta il focus non può essere il cibo, ma diventerà la tua mente. Cambiando punto di vista, puntando al benessere psicofisico, dimagrirai senza pesare nessun alimento sulla bilancia.

Dimagrire senza dieta: primi passi

Nei miei oltre 20 anni di carriera come medico, ho messo in pratica un metodo che può essere seguito per affrontare e risolvere diverse problematiche, tra cui c’è sicuramente il sovrappeso. Il mio metodo si basa su un fondamento che indirizza l’intero percorso di guarigione: ogni sintomo e ogni malattia sono un messaggio dal corpo. Il primo obiettivo è quello di riconoscere e comprendere questo messaggio. Per riuscirci, come avrai già capito, devi fare uno sforzo per conoscere te stesso.

Ogni sintomo è un messaggio dal corpo

Alla radice del messaggio che il tuo corpo ti sta mandando, veicolato dai chili di troppo, ci sono delle emozioni bloccate. Se riesci a entrare in contatto con le tue emozioni bloccate potrai procedere verso il cambiamento necessario a favorire la guarigione. Grazie a questo percorso potrai dimagrire senza dieta. I chili di troppo se ne andranno e tu nemmeno te ne accorgerai.  Eviterai il rischio di compromettere la tua salute a causa di regimi alimentari pericolosi. Inoltre non affronterai mai più la delusione di riprendere i chili persi. Dirai per sempre addio all’effetto yo-yo tipico delle diete, che si verifica sia dopo una dieta fai da te sia (purtroppo) dopo molte diete salutari proposte da nutrizionisti e dietologi professionisti.

Ma soprattutto il sovrappeso, interpretato come messaggio, diventa un’opportunità per conoscere se stessi e arricchire la propria vita, oltre che alleggerire il corpo. Il motivo per cui hai sempre ripreso tutti i chili persi è che non ti sei mai interrogato sulla ragione per cui li hai accumulati la prima volta.

Il motivo per cui riprendi sempre tutti i chili persi è che non ti sei mai interrogato sulla ragione per cui li hai accumulati la prima volta

Dimagrire senza dieta: l’approccio di Sophie Ott

Se senti che questo percorso fa per te e sei impaziente di iniziare, ho creato un audio corso: “Sovrappeso, cosa mi racconti?”. Ti permetterà di scoprire e seguire in modo più approfondito il mio metodo, senza muoverti da casa e seguendo ogni passo nel rispetto dei tuoi tempi e delle tue esigenze.

In aggiunta puoi valutare di partecipare a un laboratorio terapeutico di gruppo a distanza, è un’ottima opportunità per lavorare concretamente su un aspetto specifico del tuo problema. Scopri quando saranno i prossimi incontri online visitando questa pagina.

Preferisci saperne di più sul mio metodo prima di intraprendere questo percorso di guarigione? Voglio condividere con te un’importante scoperta fatta nel corso dei miei studi e degli incontri con i pazienti. Molto spesso il sovrappeso porta con sé lo stesso messaggio. Una sorta di denominatore comune che riguarda il vissuto di molte persone che lottano con i chili di troppo. Se vorresti dimagrire ma non riesci, molto probabilmente nel tuo passato c’è una ferita di abbandono profondamente dolorosa.

Se vorresti dimagrire ma non riesci nel tuo passato c’è una ferita di abbandono molto dolorosa

La testimonianza di Elisabetta

Per capire meglio come funziona il mio metodo, non c’è niente di più efficace che raccontare il caso di una mia paziente. Elisabetta ha trent’anni e mi contatta perché vuole liberarsi finalmente dei chili di troppo. Il nostro lavoro inizia con la ricostruzione della storia del suo peso. Risalendo ai primi momenti della sua vita scopriamo che nasce prematura di tre settimane e sottopeso. Durante i primi anni di vita è una bambina magra, inappetente e dalla salute piuttosto cagionevole. Crescendo si rinforza e diventa una ragazzina sana e sportiva.

Il mio lavoro sui chili di troppo inizia dalla ricostruzione della storia del tuo peso

Verso i tredici anni, a causa di un problema di salute transitorio, interrompe di colpo l’attività sportiva e ingrassa velocemente. Il cambiamento fisico viene associato a quello ormonale in atto nell’adolescenza e al fatto che Elisabetta ha accantonato sport e movimento.

A questo punto la paziente inizia un labirintico percorso fatto di diete di ogni tipo, che si rivela inefficace e deludente. Ogni volta che perde con fatica qualche chilo, lo “ritrova” rapidamente e con gli interessi. Quando arriva da me, dopo anni di smarrimento, ha circa venticinque chili in più addosso, che la fanno sentire pesante e poco desiderabile. Le diete non funzionano: ecco perché si è convinta a provare a dimagrire senza dieta.

Cosa si nasconde dietro il sovrappeso

Durante i nostri incontri analizziamo la storia di Elisabetta in profondità, parlando di tutti gli eventi più importanti del suo vissuto. Scopriamo così che esattamente prima di ammalarsi e poi ingrassare, Elisabetta perde una persona molto importante per lei: la nonna materna. La scomparsa avviene a causa di un arresto cardiaco, in modo totalmente inaspettato. L’abbandono improvviso lascia in lei un vuoto incolmabile.

Riparlare di questo evento dà a Elisabetta l’opportunità di liberare emozioni strazianti ancora molto vive nonostante siano passati 15 anni. Individuata la ferita e accolte le emozioni represse per un lunghissimo periodo, le suggerisco un atto simbolico. Elisabetta scrive una lettera alla nonna per salutarla e comunicarle tutto ciò che non ha potuto dirle prima che morisse. A volte basta un semplice “ti voglio bene” oppure un “grazie di esserci stata”.

Dopo aver riconosciuto e accolto le emozioni represse fai un gesto simbolico per chiudere con il passato

Spesso, oltre al dolore della perdita, soffriamo profondamente per la brutalità della separazione. L’atto simbolico, che può essere una lettera, un biglietto che viene liberato nel vento, un audio registrato, è un’opportunità preziosa per creare una transizione e chiudere un doloroso capitolo lasciato in sospeso. I chili in più di Elisabetta le urlavano di prendersi cura della sua ferita di abbandono, che aveva bisogno di essere riconosciuta e curata.

Dire finalmente addio al sovrappeso

Il percorso di guarigione non è mai lineare. Bisogna scavare in profondità. Continuando a lavorare con Elisabetta scopriamo un’altra ferita di abbandono, più antica. A tre mesi di vita Elisabetta è ricoverata d’urgenza nel reparto di terapia intensiva per una bronchiolite. La separazione dai genitori, oltre a essere improvvisa e brutale, dura una settimana. Un tempo lunghissimo per una neonata, tanto più che né la sua mamma né il suo papà sono autorizzati a entrare in reparto, per evitare il rischio di una contaminazione microbica.

Elisabetta capisce che il vuoto vissuto dall’abbandono della nonna nel periodo dell’adolescenza ha risvegliato in lei il dolore per quel vuoto ancora più immenso, lasciato in lei dall’abbandono della mamma a soli tre mesi. Ecco individuata una radice più profonda del suo disagio.

Dopo aver elaborato queste due ferite, Elisabetta osserva delle variazioni naturali nel corpo che non richiedono nessuna dieta o impegno personale. Se non quello di assecondare con fiducia i cambiamenti spontanei: si sente sazia più rapidamente, prova disgusto di fronte ai cibi troppo grassi e dolci. Non ha più bisogno di mangiare tra un pasto e l’altro e il suo corpo si alleggerisce. In due anni Elisabetta si è sbarazzata di quei venticinque chili e da allora continua a mantenere il suo peso forma in modo naturale e spontaneo, mangiando liberamente.

Curate le ferite potrai dimagrire senza dieta e senza alcun impegno da parte tua nel controllo di quello che mangi

Mangiare intuitivo: funziona se guarisci le tue ferite

Probabilmente hai sentito parlare di Intuitive Eating, ovvero “mangiare intuitivo”. Forse hai già fatto un tentativo. Avrai allora scoperto che, per te, mangiare senza regole quello che il tuo corpo ti suggerisce non porta a nessun cambiamento. Tranne forse ingrassare un po’ di più. Il concetto di alimentazione intuitiva, coniato da Evelyn Tribole ed Elyse Resch, nasce per aiutare tutte le persone che, sperando di migliorare la propria forma fisica, si sono messe a dieta un milione di volte, ottenendo pochi risultati se non quello di sviluppare un’ossessione nei confronti del cibo.

Si tratta di un principio intelligente ed è proprio l’obiettivo che vogliamo raggiungere. Ma funziona solo se non ci sono emozioni represse e ferite profonde che chiedono a gran voce di essere curate, manifestandosi attraverso i chili di troppo. Se conosci te stesso e scopri cosa c’è dietro ai tuoi chili di troppo l’alimentazione intuitiva funzionerà anche per te. La seguirai senza bisogno di manuali, in modo istintivo.

I chili di troppo sono una difesa, non una colpa

La mia proposta per chi è in sovrappeso e desidera dimagrire senza dieta è prima di tutto quella di ricostruire accuratamente la storia del proprio peso. Successivamente si indaga su tutto quanto è successo nel periodo precedente all’aumento di peso. Molto spesso questo primo passo permette di vedere il peso in più sotto una luce diversa, dando un senso a questo sintomo vissuto da molti come un calvario o come una colpa. Con questo lavoro puoi arrivare a comprendere che il tuo sovrappeso non è altro che un tentativo del corpo di proteggersi dagli effetti di un evento molto doloroso. La nuova consapevolezza acquisita apre le porte a una riconciliazione intima con te stesso, favorendo, oltre che leggerezza, anche salute, gioia e benessere.

Ti senti pronto per iniziare questo percorso di guarigione che ti porterà a dimagrire senza diete? Trovi il mio audio corso qui
e il mio libro “Conquista per sempre il tuo peso forma. Scopri il rivoluzionario metodo della Bioconsapevolezza per dimagrire senza diete e privazioni”.

A chi è rivolto il mio metodo

Il mio è un metodo che non comporta rischi (a differenza di alcune diete) e può essere applicato in ogni situazione. Se però hai disturbi alimentari che ti hanno portato negli anni a compromettere seriamente la tua salute fisica o soffri di malattie legate all’apparato digerente, diabete, ipotiroidismo o altri disturbi, è importante che al mio metodo tu possa associare le adeguate terapie proposte dai tuoi medici di fiducia. Così facendo potrai curarti con serenità ed efficacia, seguendo un approccio che integra medicina alternativa e convenzionale.