Biokinesiologia, un aiuto per terapeuta e paziente nelle patologie ricorrenti

Biokinesiologia, un aiuto per terapeuta e paziente nelle patologie ricorrenti

La Biokinesiologia è uno strumento terapeutico prezioso per aiutare quei pazienti che soffrono a causa di sintomi e patologie ricorrenti.

A volte un paziente contatta noi terapeuti per un malessere che lo tormenta da tempo. Applicando le nostre conoscenze e gli strumenti che abbiamo imparato, la persona dapprima sta meglio e infine guarisce. Sapere che il paziente ha recuperato salute e benessere è molto gratificante.

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In alcuni casi però, dopo qualche tempo (giorni, settimane o mesi) il paziente torna da noi con lo stesso sintomo. Il miglioramento è stato solo temporaneo. Oppure nulla cambia nonostante il nostro intervento. Questo può accadere con una delle tante e diffuse patologie ricorrenti, come mal di testa, cistite, gastrite eccetera.

A volte il paziente torna da noi con gli stessi sintomi perché il miglioramento è solo temporaneo

In tutte queste situazioni è necessario lavorare diversamente, scavando ancora più in profondità. Come riconoscere la radice “nascosta” di un problema? In che modo possiamo deprogrammare una sintomatologia legata a patologie ricorrenti? Sciogliere alla base uno schema portatore di malessere è possibile. Nella mia esperienza tra gli strumenti più efficaci per farlo ci sono la Biopsicogenealogia e la Biokinesiologia.

La scoperta delle memorie che agiscono come ferite

Volendo contribuire con il mio lavoro a costruire un mondo di salute e benessere, nel tempo ho esplorato nuovi strumenti per aiutare al meglio le persone che chiedono il mio sostegno.

Dopo gli studi di medicina convenzionale ho continuato ad approfondire le mie conoscenze e le mie competenze rivolgendomi alle discipline di medicina complementare. Tra i primi strumenti che ho avuto la fortuna di imparare a usare c’è quello della Biopsicogenealogia. Permette, partendo dal sintomo, di individuare quelle memorie che agiscono come ferite, rendendo la persona più propensa a vivere uno specifico evento in modo drammatico e di conseguenza ad ammalarsi.

La Biopsicogenealogia permette di capire perché una persona vive in modo più drammatico alcune situazioni

Utilizzando questo approccio sono riuscita ad aiutare molti pazienti. Assistere alla presa di coscienza della ferita è molto emozionante, perché la liberazione delle emozioni bloccate favorisce la svolta verso la guarigione.

La Biopsicogenealogia è uno degli strumenti alla base del metodo della Bioconsapevolezza, che ho sviluppato in oltre 20 anni di professione.

Quando le memorie non sono accessibili

A volte però, capita che nonostante il paziente abbia compreso perché sta male e abbia contattato le emozioni bloccate, in apparenza nulla cambi.

Il corpo resta indifferente al lavoro fatto con il paziente. Oppure è impossibile risalire coscientemente agli eventi personali o genealogici che potrebbero aver causato il sintomo che stiamo trattando. Di conseguenza quel malessere, legato a una delle tante patologie ricorrenti di cui soffrono tante persone nel mondo, continua a presentarsi.

Come persona e come medico, quando incontro un ostacolo, mi piace esplorare modi diversi di superarlo. Il mio obiettivo non è solo quello di alleviare momentaneamente i sintomi ma di aiutare i pazienti a risolvere il problema alla radice. Per questo ho cercato uno strumento da affiancare alla Biopsicogenealogia, così da poter agire anche quando non ci si ricorda degli eventi personali e genealogici. Oppure quando il corpo non sembra reagire positivamente allo sblocco delle emozioni.

In questa mia ricerca ho incontrato la Biokinesiologia.

Cos’è la Biokinesiologia

Ideata da Corinne Dewolf, la Biokinesiologia abbina i principi della Kinesiologia alla Biopsicogenealogia e all’etologia. Rappresenta quindi una sintesi di tutte queste discipline.

Secondo la Biokinesiologia tutti abbiamo le competenze naturali a vivere bene. Più precisamente queste competenze si chiamano potenziali biologici.

Di cosa si tratta? Tutti gli esseri umani hanno il potenziale di sopravvivere, proteggere se stessi, relazionarsi agli altri, integrarsi in un clan. Come uomini e donne siamo in grado di badare ai nostri simili, possiamo tutelare un territorio, capire e farci capire, trasmettere la vita… I potenziali biologici sono centinaia.

Capita però che ci siano degli ostacoli che ci impediscono di attingere ed esprimere alcuni potenziali biologici specifici. Cosa succede quando non possiamo attingere in maniera completa a uno dei nostri potenziali biologici? Viviamo in modo più stressante e spiazzante tutte quelle situazioni in cui avremmo bisogno di mettere in campo quello specifico potenziale.

Gli esseri umani hanno centinaia di potenziali biologici per vivere bene

Quando un potenziale biologico è bloccato

Se un potenziale biologico è bloccato non riusciamo a vivere determinate situazioni serenamente, come invece fanno altri membri della nostra specie. Per chiarire voglio fare un esempio concreto. Prendiamo come riferimento una delle patologie ricorrenti più diffuse tra le donne: la cistite.

Tra i potenziali biologici dell’essere umano c’è quello di proteggere un territorio. Dal punto di vista biologico, un territorio è tutto ciò che consideriamo nostro sia in senso concreto sia dal punto di vista emotivo. La nostra casa, la macchina, i diritti d’autore di un libro che abbiamo scritto, ma anche una persona amata, un figlio, eccetera.

Proteggere il proprio territorio significa saper dire di no ed essere in grado di far rispettare il proprio spazio, fisico e mentale. Chi non è più in grado di attingere a questo potenziale fa moltissima fatica a tutelare il proprio territorio. Vive di conseguenza con grande stress quelle situazioni (che avvengono normalmente nella vita di tutti noi) in cui è necessario proteggere, fare rispettare ciò che è nostro.

Un potenziale biologico bloccato può essere causa di malattia

Ci sono dunque persone che non riescono a proteggere ciò che possiedono e a fare rispettare in modo naturale e spontaneo il proprio spazio fisico e mentale. Di conseguenza si sentono spesso invase, poco rispettate e hanno paura di perdere coloro che amano. In questo caso, il livello di stress si alza per dare loro l’energia di agire e rimediare. Se non agiscono, perché non sanno cosa fare per esempio, il loro corpo si attiva per trovare una risposta biologica sensata e risolvere questa situazione.

Ecco allora che si manifestano i sintomi delle patologie ricorrenti. Ogni sintomo, parlando di un vissuto specifico, può essere accolto come un messaggio dal corpo.

Il corpo sviluppa dei sintomi per aiutare il paziente ad affrontare la situazione stressante nel modo più efficace possibile. Quando il problema del paziente è legato a un’invasione del suo territorio, il corpo molto spesso risponde con la cistite.

Quando il problema del paziente è legato a un’invasione del suo territorio, il corpo molto spesso risponde con la cistite

Ragionare sui sintomi

Proviamo a riflettere sulla cistite e sui sintomi con cui si presenta. Uno dei più fastidiosi ed evidenti è il bisogno di urinare molto spesso, poco per volta. Quando si va in bagno si riesce a espellere solo qualche goccia di urina, a fronte di dolori e bruciori fastidiosi. In che modo la cistite rappresenta una soluzione sensata del corpo per aiutare il paziente a tutelare il suo territorio?

Osserviamo il regno animale, del quale anche noi facciamo parte: urinare poche gocce è un modo biologico, efficace e sensato per marcare il territorio. Lo fanno i cani, ma non solo. In sostanza, quando una persona è spiazzata perché non riesce a difendere il proprio territorio e continua a vivere delle tensioni a causa di questa mancanza, il corpo interviene marcando il territorio da proteggere.

Osservare il regno animale è utile per comprendere le risposte biologiche del corpo

Liberare l’accesso al potenziale biologico

Se non si individua la causa alla radice della cistite si continua a curarla con antibiotici e antiinfiammatori. Il risultato rischia di essere sempre lo stesso: i sintomi scompaiono per poi ripresentarsi giorni, settimane o mesi dopo.

Ogni volta che il paziente rivive una situazione in cui è richiesta l’azione del potenziale biologico bloccato, i sintomi delle patologie ricorrenti si ripresentano. Se un territorio è invaso, la cistite ritorna.

Bisogna intervenire sulla capacità del paziente di marcare il territorio, in modo tale che il suo corpo non abbia più bisogno di agire mettendo in campo una risposta biologica (il sintomo).

Il metodo della Biokinesiologia ha come scopo centrale quello di sprigionare il potenziale biologico bloccato, che nel nostro esempio sulla cistite è la capacità di tutelare il territorio.

Ci tengo a sottolineare il fatto che, dentro di sé, il paziente ha il potenziale biologico intatto. Non c’è nulla da costruire. Per questa ragione i cambiamenti sono spesso rapidi. Il paziente torna a usare questo potenziale biologico, vive le situazioni in modo meno spiazzato e così “guarisce”.

Quindi il potenziale è intatto, ma la strada per arrivarci è bloccata.

La Biokinesiologia libera i potenziali biologici bloccati

Strade chiuse

Ci sono eventi che spingono la biologia o l’inconscio di una persona a bloccare l’accesso a uno specifico potenziale. Nel suo passato personale, o nel passato di un antenato, è stata vissuta una situazione stressante e spiazzante legata a quel potenziale biologico e qualcosa è andato storto. Ecco perché la possibilità di attingere al potenziale è limitata.

Talvolta biologia e inconscio agiscono insieme. Cosa potrebbe essere accaduto nel caso della cistite? Facciamo degli esempi. Un antenato del paziente ha provato un grande dolore nell’atto di difendere un territorio. Durante la guerra ha dovuto uccidere un giovane uomo, e questo obbligo lo ha segnato per sempre. Il programma biologico che si può creare di conseguenza è il seguente: difendere il proprio territorio è molto doloroso, meglio non farlo.

Di solito si tratta di memorie negative, ma i blocchi potrebbero dipendere anche da memorie positive. L’antenato di un altro paziente è stato sfrattato da casa sua e grazie a questo evento sfortunato ha conosciuto l’amore della sua vita. Il programma che si è creato in questo caso è diverso: se non riesci a tutelare il tuo territorio, accadono eventi pieni di gioia.

In entrambi i casi il risultato è lo stesso. Il potenziale può risultare bloccato per i discendenti.

Spesso le memorie che bloccano i potenziali biologici sono negative

Le grandi potenzialità del test kinesiologico

La Biokinesiologia, a differenza della Biopsicogenealogia, non richiede di risalire alle memorie genealogiche interrogando (ad esempio) i parenti. Grazie al test muscolare di investigazione, chiamato test kinesiologico, la Biokinesiologia permette, partendo dal presente del paziente che ci chiede aiuto, di attingere direttamente al suo inconscio personale e familiare. Il test può essere eseguito su chiunque, animali compresi, da un terapeuta specializzato, per svelare le memorie personali e genealogiche alla radice dei blocchi. Anche quando queste non sono note o sono inconsce.

Come funziona il processo di guarigione

Partendo dal sintomo che il paziente vorrebbe eliminare dalla sua vita, si individua un potenziale biologico collegato, che andrebbe liberato. Poi si cercano e si sciolgono le emozioni bloccate prioritarie e dominanti che ostacolano l’espressione di quel potenziale biologico.

Il nostro obiettivo è liberare la totale accessibilità al potenziale biologico inespresso. Una volta fatto questo il paziente non dovrebbe più vivere il problema ricorrente per cui ci ha contattato.

Lavorando a questo livello radice, quando il paziente sarà libero di esprimere il potenziale biologico non servirà agire consciamente per usarlo. Così come, a causa del blocco, il paziente non poteva usare il suo potenziale, una volta sbloccato, sempre in modo inconscio, lo saprà usare perfettamente. In modo naturale e senza alcuno sforzo volontario. Basta essere pronti ad accogliere i cambiamenti.

Il paziente potrà usare il potenziale biologico sbloccato senza fare sforzi consci

Dialogo con l’inconscio

Con la Biokinesiologia la mente conscia non è più la protagonista principale, si dialoga direttamente con il corpo dei pazienti. Qual è il grande vantaggio di questo approccio? Il corpo non mente e non interpreta. Quello che scopriamo corrisponde alla realtà dei fatti. Se un’emozione è bloccata, lo è realmente: non avremmo mai il dubbio che lo sia, quindi non perderemo tempo su supposizioni che rischiano di essere sbagliate. Si va dritti al cuore del problema e a quello che è possibile fare nel corso della sessione.

Il nostro ruolo di terapeuti, in questo caso, è assimilabile a quello degli interpreti: siamo un mezzo per far sì che la mente subconscia dei pazienti possa dialogare con quella conscia.

Il corpo non mente e non interpreta

Grazie alla Biokinesiologia possiamo risanare le ferite inconsce personali e genealogiche e liberare l’accesso completo ai potenziali biologici bloccati. Consentendo così ai nostri pazienti di vivere gli eventi per loro più difficili da affrontare in modo meno acuto e drammatico.

Nella maggior parte dei casi i sintomi delle patologie ricorrenti spariscono. Negli altri casi, se anche lo spiazzamento c’è, diventa meno intenso. In questo modo il corpo non viene chiamato a intervenire sistematicamente e i sintomi più fastidiosi diminuiscono. Patologie ricorrenti come la cistite non si ripresentano più o si ripresentano con una frequenza decisamente inferiore.

Insonnia: come agire concretamente per tornare a dormire

Insonnia: come agire concretamente per tornare a dormire

L’insonnia è un problema serio che influenza in modo significativo la qualità della vita di chi ne soffre, abbassando l’energia vitale e impattando sia sullo stato fisico sia su quello mentale.

Puoi agire concretamente fin da oggi per tornare a dormire un sonno ristoratore, a patto di capire perché soffri di insonnia.

Come forse sai già, se hai letto altri articoli di questo blog o uno dei miei libri, considero ogni sintomo e malattia come un messaggio dal corpo.

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All’origine delle malattie

Andando più in profondità, sintomi e malattie sono il risultato delle nostre azioni, condizionate dalle nostre emozioni. Le quali a loro volta sono fortemente determinate dai nostri pensieri.

Per risolvere un problema e recuperare un naturale stato di salute e benessere, è necessario far capire al tuo corpo che non è più utile il suo intervento sotto forma di malattia. Perché questo accada è importante agire alla radice, ristrutturando le convinzioni profonde alla base della qualità del tuo dialogo interiore.

Per recuperare salute e benessere è necessario far capire al tuo corpo che non è più utile il suo intervento sotto forma di malattia

Come ho sottolineato, i pensieri condizionano emozioni e azioni. Quali azioni? Prima di tutto le tue, che sono consapevoli. Ma anche quelle del corpo, cioè le sue (re)azioni fisiche. Le azioni del corpo sono molteplici, dalle più effimere e impercettibili (come la contrazione dello stomaco o l’aumento della glicemia) alle più durature ed esplicite: sintomi e malattie.

Per visualizzare meglio questo tipo di intervento profondo, possiamo parlare di microchirurgia della mente e meglio ancora di riprogrammazione cellulare. La riprogrammazione cellulare avviene lavorando direttamente sul tuo dialogo interiore e sulle tue convinzioni, ma anche lavorando sui traumi.

 Si tratta di un metodo per recuperare vitalità e benessere valido pure per chi soffre di insonnia. Vediamo come metterlo in atto in tre passaggi, dal più superficiale al più profondo e definitivo.

La riprogrammazione cellulare avviene lavorando direttamente sul tuo dialogo interiore e sulle tue convinzioni

Le azioni che aiutano a dormire

Perché il tuo corpo funzioni al meglio delle sue possibilità ci sono delle buone abitudini che puoi abbracciare fin da oggi. Non hanno alcun impatto sulle ragioni profonde della tua insonnia, ma ti daranno una mano a stare meglio.

Sono consigli pratici che nascono dalle conoscenze della fisiologia umana e servono a mettere il corpo in una condizione che predispone al sonno e al benessere psico-fisico.

  1. Organizzati per fare attivitàfisica al mattino o al massimo entro metà pomeriggio. Evita sport impegnativi di sera.
  2. A cena non mangiare cibi difficili da digerire e non bere alcolici.
  3. Elimina qualsiasi contatto con la luce blu e i dispositivi che la emettono (schermi di notebook, computer, smartphone eccetera) nell’ora che precede il momento in cui vai a letto.
  4. Crea buio totale in camera, spegnendo ogni fonte di luce. Disattiva lo schermo del telefono e le notifiche, spegni qualsiasi lampada.
  5. Fai un po’ di stretching leggero e qualche esercizio di rilassamento per favorire l’addormentamento, concentrandoti sulla respirazione.
  6. Quando sei a letto, con gli occhi chiusi, ringrazia il mondo, i tuoi cari e la vita stessa per cento cose/situazioni/esseri viventi per i quali provi gratitudine. Si chiama esercizio dei Cento grazie.

Bastano cose semplici. Puoi ringraziare di avere un tetto sulla testa, due figli che ami, un hobby che ti piace…

Se vuoi altri suggerimenti concreti, ho realizzato un video corso sul sonno.

Il ruolo dei farmaci contro l’insonnia

Assumere un farmaco naturale o di sintesi per combattere l’insonnia rientra nel campo delle azioni che puoi mettere in pratica. È però importante sapere che il sonnifero non ristabilisce il tuo ciclo fisiologico del sonno. Anzi: alcune classi di sonniferi disturbano la fase di sonno paradossale detta REM (Rapid eye movement), fondamentale per un riposo efficace. Durante questo momento del sonno infatti, quando di solito sogniamo, il sistema nervoso centrale matura e si organizza.

Il sonnifero di sintesi ti dà l’impressione di dormire e riposare ma non restaura la qualità del tuo sonno. Potresti svegliarti più stanco di prima.

Ovviamente può essere utile come trattamento sintomatico della tua insonnia, soprattutto quando sono alcune settimane che non dormi. Ma non serve a guarire e non va considerato come una soluzione a lungo termine.

Se tu lo facessi potresti sperimentare degli spiacevoli effetti collaterali. Ad esempio scoprire che la tua memoria, dopo un tempo prolungato di assunzione di sonniferi, si è deteriorata e che fai fatica a organizzarti mentalmente.

Il sonnifero non ristabilisce il tuo ciclo fisiologico del sonno ma può essere un aiuto nelle emergenze

L’aiuto dei prodotti naturali

A differenza dei sonniferi, i prodotti naturali formulati per contrastare l’insonnia tendono a migliorare la qualità del tuo sonno REM. Se ti serve un aiuto per dormire, perché hai bisogno di intervenire velocemente su una situazione che ti sembra incontrollabile e ti senti esausto, ti consiglio di provare prima di tutto una serie di prodotti naturali. Ne esiste una vasta gamma, dai i più blandi e semplici ai più complessi e intensi dal punto di vista di formulazione ed effetti. Un esperto in materia saprà guidarti nella scelta.

Potresti scoprire di riuscire a dormire un po’ di più senza assumere sostanze che causano effetti collaterali e dipendenza.

Soprattutto, affidarsi ai prodotti naturali significa evitare di alterare i normali processi del sonno e facilitare un riposo sano e ristoratore.

Quando l’insonnia ti sveglia nel bel mezzo della notte

Come abbiamo sottolineato, le azioni ci aiutano a contrastare l’insonnia ma da sole non la risolvono. È arrivato il momento di agire sulle tue emozioni, che vanno sempre accolte e lasciate libere di esprimersi, per evitare dannosi accumuli.

In particolare vorrei soffermarmi sulla rabbia e sulla frustrazione che ti svegliano intorno alle tre di notte. Ma anche sulla tristezza che predomina se invece sei tra quelli che aprono gli occhi di colpo tra le quattro e le cinque del mattino.

Chiediti innanzitutto: da quanto tempo ti capita di svegliarti a quest’ora? Cosa era accaduto nei giorni immediatamente precedenti?

Da quanto tempo ti capita di svegliarti nel mezzo della notte?

L’ora del fegato

Generalmente il tuo sonno si interrompe tra l’una e le tre? La medicina cinese ci insegna che l’organo coinvolto è il fegato. Il fegato rappresenta il filtro delle tue emozioni, e si occupa soprattutto di rabbia e frustrazione. Devi chiederti, se questo è il tuo caso, quale situazione del tuo vissuto ti provoca frustrazione o quando e perché non hai espresso la tua rabbia ma l’hai repressa con forza. C’è un pensiero ricorrente che ti provoca rabbia o frustrazione?

Il fegato rappresenta il filtro delle tue emozioni

L’ora del polmone

Se ti svegli abitualmente tra le tre e le cinque l’organo da chiamare in causa è il polmone, legato all’emozione della tristezza. Prova a scavare nella tua memoria e a chiederti se, poco prima di iniziare a soffrire di insonnia, hai dovuto o voluto reprimere una profonda tristezza legata a un evento che ha colpito la tua vita.

Quando l’organo coinvolto nell’insonnia è il polmone l’emozione responsabile è la tristezza

Cosa puoi fare

L’ideale, per ripristinare la tua salute e il tuo benessere, sarebbe riuscire a risolvere definitivamente la situazione che ti disturba.

Il tuo lavoro non ti piace? Magari hai una pessima relazione con il tuo capo o i colleghi, che non ti valorizzano: ti senti frustrato. Dovresti parlane con loro e magari cambiare lavoro.

Che tu possa o no eliminare il problema legato alla tua insonnia puoi sempre liberare l’emozione scatenata dal problema. Trova il modo migliore per te. Riguarda una persona cara che è morta? Scrivile in una lettera quello che avresti voluto dirle ma non hai fatto in tempo a esprimere. Ti sentirai molto meglio e la tristezza diminuirà concretamente.

La tua emozione repressa è la rabbia? Procurati un pungiball da “maltrattare” quando ti senti sopraffare dai sentimenti negativi, oppure sfogati ballando su una musica che ti permetta di scatenarti.

Per dire addio all’insonnia agisci su convinzioni e pensieri

Quali sono le tue convinzioni sul sonno? Lo consideri forse come una perdita di tempo? Il sonno viene anche definito piccola morte e la morte può farti paura. O forse non ti sta bene perdere il controllo. Magari pensi di poter contare solo su te stesso: più resti sveglio, più hai tempo per risolvere i tuoi problemi.

Quali sono le tue convinzioni sul sonno? La tua insonnia potrebbe dipendere da quello che pensi dell’atto di dormire

Se ti riconosci in queste convinzioni, ti consiglio di leggere il mio articolo sul segreto della fase REM. Scoprirai che la notte porta consiglio non è un proverbio ma una realtà di fatto. E che dormire è il modo migliore per risolvere i tuoi problemi. Tutto il contrario dell’insonnia!

Ristrutturare le convinzioni profonde accelera il recupero di un sonno sano e vitale.

Quando la biologia favorisce l’insonnia

Nei casi di insonnia più severi e persistenti, come terapeuti dobbiamo capire perché la biologia del nostro paziente si ostina a mantenere il corpo in uno stadio di veglia. In altre parole: perché il tuo corpo pensa sia giusto rimanere vigile?

Possiamo trovare le risposte più profonde a questa domanda nel vissuto personale e genealogico dell’insonne.

Per farlo cerca di liberare la mente e di rispondere istintivamente alle domande che seguono. Se fai fatica prova a rivolgerti a un terapeuta specializzato. O ancora cerca tra i miei laboratori un incontro adatto al tuo caso.

Quando l’insonnia è persistente bisogna scoprire perché il tuo corpo pensa sia giusto rimanere vigile

Le domande per chi soffre di insonnia

  • Senti di vivere nell’incertezza? In una situazione di insicurezza non è il momento di dormire. Il corpo ti spinge ad agire ed essere vigile perché è il momento di scappare o affrontare un pericolo.
  • Hai vissuto un evento traumatico durante il quale dormivi e i cui risultati sarebbero stati diversi se tu fossi stato sveglio? Il corpo e la mente potrebbero essere bloccati in questo trauma.
  • Qualcuno dei tuoi cari o dei tuoi avi ha subito un incidente perché si è addormentato al volante? Il tuo corpo potrebbe avere interiorizzato questo trauma del passato, attivandosi per proteggerti.
  • Un figlio o un bambino piccolo della tua famiglia è deceduto (o le sue condizioni di salute sono peggiorate) nel corso della notte? C’è chi pensa che vegliarlo avrebbe migliorato/salvato la situazione?
  • Conosci qualcuno che è stato aggredito nel corso della notte?

Quando riesci ad ascoltare davvero i segnali di tuo corpo (a volte più che di fronte a un messaggio siamo di fronte a un grido di aiuto), puoi finalmente agire sulla radice della tua insonnia.

Risolto il trauma o il problema alla base della tua incapacità di dormire un sonno ristoratore, e dopo aver modificato i pensieri e liberato le emozioni legate all’insonnia, potrai finalmente rilassarti. Recupererai un sonno costante e sereno notte dopo notte.