7 consigli per riorganizzare la casa e dimagrire

7 consigli per riorganizzare la casa e dimagrire

Puoi dimagrire con più facilità scegliendo di riorganizzare la casa. Partendo da piccoli accorgimenti che puoi mettere in campo fin da oggi. Non è la strada principale da percorrere ma è un valido aiuto verso il raggiungimento del peso forma.

Per ottenere risultati concreti è fondamentale, innanzitutto, che ti impegni a conoscere te stesso e i meccanismi che ti spingono a mangiare più del necessario.

Se impari a conoscere te stesso potrai essere libero dai condizionamenti inconsci

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Scoprendo cosa ti spinge ad abbuffarti potrai trovare e mettere in campo tutta una serie di antidoti che ti aiuteranno ad avanzare, un passo alla volta, verso la conquista di un obiettivo fondamentale. Un corpo sano e in forma abitato dal desiderio concreto di vivere una vita gioiosa e serena.

Riorganizzare la casa è un primo passo verso il raggiungimento del peso forma. E il bello è che puoi iniziare fin da subito

L’ambiente in cui vivi ti spinge a mangiare di più

Mangiare troppo, molto spesso, è una reazione automatica che mettiamo in campo in risposta agli stimoli che riceviamo dall’ambiente circostante. Stimoli che agiscono come istigatori silenziosi, dei quali non siamo consapevoli. Ecco perché riorganizzare la casa è molto utile a dimagrire.

L’industria alimentare, come è facile immaginare, ha tutte le motivazioni per farci mangiare di più, indipendentemente dal nostro stato di salute e dal fatto che vorremmo raggiungere il nostro peso forma.

Se hai già letto alcuni dei miei articoli o ascoltato uno dei miei audio sai che quando parlo di sovrappeso faccio sempre una premessa importante. Nel momento in cui non sarai più programmato dal punto di vista biologico per essere in sovrappeso, niente potrà manipolarti. Potrai così raggiungere e mantenere spontaneamente il tuo peso forma.

Quando non sarai più programmato biologicamente per essere in sovrappeso, niente potrà manipolarti

Un cambiamento importante, che accadrà perché la tua alimentazione sarà il risultato dei bisogni reali del tuo corpo.

Con il mio audio corso Sovrappeso cosa mi racconti? accompagno le persone verso una maggiore consapevolezza sui chili di troppo e la radice della difficoltà a dimagrire, seguendo i principi del metodo della Bioconsapevolezza.

 

Vuoi imboccare subito la strada che ti porterà a conquistare per sempre il tuo peso forma? Ho scritto un libro sul tema che trovi su Amazon e nelle migliori librerie

 

Un passo in più verso il peso forma

In attesa di raggiungere il traguardo di poter mangiare liberamente, guidato dai reali bisogni del tuo corpo senza altre distrazioni o manipolazioni inconsce, puoi mettere subito in campo alcune strategie per dimagrire.

Questa volta ci focalizziamo su azioni concrete per riorganizzare la casa con l’obiettivo di dimagrire. I miei consigli sono utili anche per il mantenimento del peso forma, qualora tu lo avessi già raggiunto.

Alcuni dei cambiamenti che ti suggerisco potrebbero sembrarti strani, scontati o di poco conto. Potresti domandarti perché farli.

Ti chiedo di fidarti: metti in pratica questi 7 consigli per riorganizzare la casa e dimagrire, vedrai che non te ne pentirai. Inoltre, sappi che ognuna delle strategie in questo testo ha delle precise basi scientifiche, supportate da esperimenti e ricerche sul campo.

Potrai dimagrire peso perché riorganizzare la casa aiuta la tua mente e il tuo corpo a mangiare meno eliminando alcuni condizionamenti inconsci 

1-Sposta tutto il cibo in cucina

Il primo consiglio che ti do è semplice ma scoprirai che è molto più utile di quanto non sembri. La prima stanza da rivoluzionare quando vuoi riorganizzare la casa per dimagrire è la cucina. Fai in modo che sia l’unico luogo della tua abitazione dove c’è cibo. Elimina le merendine dalle borse o i cioccolatini dalla credenza in salotto. Non solo. Quando devi mangiare qualcosa, fai in modo di essere in cucina.

Allo stesso tempo usa la cucina solo per preparare i tuoi pasti e mangiare. Nient’altro. Non entrarci mentre sei al telefono. Elimina il televisore se ne hai uno in questa stanza. Non metterti con il tuo notebook a lavorare in cucina.

Tutto il cibo deve essere conservato solo ed esclusivamente in cucina e la cucina non deve servire ad altro che a mangiare

2- Riduci le dimensioni dei piatti e delle posate

Come ti ho raccontato nei miei 10 consigli per dimagrire riorganizzando i pasti, colore e dimensione dei piatti influenzano la quantità di cibo che mangerai. Approfondiamo questo concetto. In poco più di cento anni, il diametro medio dei piatti è passato da 24 a 30 centimetri, registrando un aumento del 25%.

In un esperimento condotto dal team di Wansink (Ice cream illusions bowls, spoons, and self-served portion sizes), ai nutrizionisti e agli studenti di nutrizione coinvolti sono state fornite ciotole e cucchiai di dimensioni diverse. Successivamente i partecipanti sono stati invitati a servirsi di gelato.

Risultato: le ciotole grandi hanno portato a un 31% in più di consumo (127 calorie aggiuntive). Mentre i cucchiai grandi hanno portato a un 14% in più di consumo (60 calorie aggiuntive).

In circa cento anni, il diametro medio dei piatti è passato da 24 a 30 centimetri

Per una stessa porzione di cibo, più il piatto è grande, più avrai l’impressione che la quantità sia scarsa. Invece quanto più il piatto si avvicina alle dimensioni della porzione, tanto più penserai che la quantità sia abbondante e saziante. Entra in gioco l’illusione percettiva di Delboeuf.

Ma non solo. Più piccole sono le posate, più piccoli sono i morsi che fai. Se le posate sono ridotte è più facile mangiare lentamente, limitando l’assunzione eccessiva di cibo.

3- Nascondi dalla vista tutto il cibo

Quando vedi un alimento ti viene sempre voglia di mangiare.Non sei tu, succede a tutti. Questo fenomeno si chiama adescamento o priming ed è una delle cause più potenti e insidiose del sovrappeso. Si definisce priming uno stimolo sensoriale ben preciso, già conosciuto in passato dal soggetto, che fa scattare una reazione senza che ci sia alcuna consapevolezza.

Il priming è una delle cause più potenti e insidiose del sovrappeso

Quando il cervello viene sottoposto al confronto diretto con il cibo o qualsiasi altra cosa abbia a che fare con il cibo, si attiva il desiderio di mangiare. La causa potrebbe essere, ad esempio, la vista di uno stufato che arriva in tavola. Oppure il profumo di una torta che cuoce nel forno.

La stessa cosa accade anche, per le medesime ragioni, quando il confronto cervello/cibo è indiretto. La vista della pubblicità degli spaghetti o di una tovaglia apparecchiata scatena la voglia di mangiare qualcosa.

Più vieni sottoposto a questi stimoli nel corso della giornata più ti capiterà di mangiare abbondantemente e fuori pasto. Evitando lo stimolo a priori non si attiverà il meccanismo di priming e mangerai molto meno, giorno dopo giorno. Ecco come riorganizzare la casa porta a dimagrire peso, in modo piuttosto semplice e immediato.

L’ordine sarà tuo alleato nella lotta con i chili di troppo

Voglio aiutarti nella tua strategia per riorganizzare casa.Per prima cosa, nascondi tutto ciò che ha a che fare con il cibo. Togli dalla portata dei tuoi occhi e del tuo naso quello che è legato anche alla sola idea di mangiare. Come ti ho spiegato prima, entra in cucina quando è proprio necessario: per la preparazione e il consumo dei pasti.

Agisci concretamente mettendo in ordine la cucina. Conserva gli alimenti negli armadietti o in una dispensa chiusa. Riponi le pietanze cotte e crude in contenitori opachi, chiudi spezie e piatti profumati in scatole ermetiche. Devi essere metodico e non lasciare niente al caso. Il tavolo deve essere sgombro, così come qualunque ripiano della cucina.

Fai incetta di contenitori opachi e scatole con chiusure ermetiche

A dirci che funziona è la scienza. In un esperimento condotto da Brian Wansink e dalla sua squadra, alle impiegate coinvolte nel test è stato messo a disposizione un barattolo di cioccolatini.

Il primo gruppo si è trovato di fronte un vaso opaco, il secondo un contenitore trasparente. Alla fine della giornata (e dell’esperimento) le impiegate del secondo gruppo hanno mangiato quasi il doppio del cioccolato rispetto alle colleghe del primo gruppo!

4- Fai la spesa a stomaco pieno

I negozi e soprattutto i supermercati di grandi dimensioni sono progettati per farci comprare cibo e altri articoli di consumo in abbondanza. Il modo in cui presentano sugli scaffali scatole, confezioni e alimenti sfusi, la grande abbondanza delle quantità in esposizione, il packaging, i profumi intensi, le luci… Tutto è studiato per stimolarci a riempire il nostro carrello.

Come reagisci istintivamente al profumo di pane caldo? E alla vista di una pizza appena sfornata?

Non fare mai la spesa quando hai fame. Scegli una fascia oraria in cui hai lo stomaco pieno. Ma non solo: usa sempre una lista prestabilita, scritta mentre sei a casa. E seguila senza sgarrare.

Scrivi una lista di quello che ti serve prima di uscire di casa e seguila alla lettera

5- Metti degli ostacoli tra te e il cibo

Quando nasce in noi un desiderio, il nostro sistema nervoso valuta sempre il rapporto costi/benefici. Confronta, cioè, il valore del beneficio atteso nel caso in cui il desiderio venisse esaudito con il costo dello sforzo richiesto per ottenere quello che vogliamo. Questo processo, generalmente inconscio, spinge alla decisione di agire… Oppure a quella di non agire.

Il desiderio di cibo non fa eccezione. Più quello che vorresti mangiare è a portata di mano, più mangerai. Ne abbiamo parlato anche quando ti ho dato i miei dieci consigli per dimagrire riorganizzando i pasti.

Con la consapevolezza che il tuo cervello tenderà a evitare sforzi eccessivi, metti degli ostacoli tra te e il cibo. Un esempio? Mai fare scorta degli alimenti che ti spingono a sgarrare, di cui sei più goloso.

Il tuo cervello evita spontaneamente gli sforzi eccessivi. Più il cibo è difficile da raggiungere meno mangerai

 Conserva gli alimenti facili da sgranocchiare (biscotti, cioccolatini, patatine fritte eccetera) in scatole opache e collocali in fondo negli armadietti, oppure in alto, dove sono meno accessibili.

Più in generale, organizza gli spazi in cucina (armadi, frigorifero, congelatore e così via) in modo da semplificare l’accesso agli alimenti a bassa densità (come frutta e verdura) a discapito dei prodotti ad alto contenuto calorico (formaggi, burro, carni rosse, piatti pronti).

Gli esperimenti su cervello, cibo e fatica

I primi esperimenti in questa direzione risalgono agli anni ’70, quando lo psicologo americano Stanley Schachter chiese a un gruppo di persone obese di compilare un questionario. Mentre lo facevano, avevano a disposizione un sacchetto di mandorle da sgranocchiare. Alcuni avevano a portata di mano mandorle già sgusciate, altri dovevano aprirle con lo schiaccianoci.

Il 95% dei partecipanti si è servito da solo nel caso delle mandorle sgusciate mentre solo il 5% di coloro che dovevano aprirle ne ha mangiate.

Nel corso degli ultimi 30 anni, moltissimi studiosi hanno fatto osservazioni simili grazie a numerose varianti di questo esperimento. La semplice offerta di cioccolatini incartati, piuttosto che pronti da mettere in bocca, ridurrebbe il consumo di un fattore da due a quattro (indagine condotta da Brunner).

Se hai l’obiettivo di dimagrire o quello di evitare di ingrassare, devi rendere il più possibile impegnativo portare il cibo dalla zona dove lo conservi al tuo piatto (e alla tua bocca).

Immagina un’ipotetica scala che va da un grado di impegno pari a 0 (l’alimento è lì, di fronte a te, basta solo allungare una mano e assaggiarlo) a un livello di sforzo pari a 10 (il cibo desiderato è nascosto, imballato, va preparato o magari ancora meglio lo devi acquistare).

Tenendo conto di questa scala, che puoi personalizzare basandoti sulle tue abitudini e idiosincrasie, puoi riorganizzare la casa in modo che, quando vai in cerca di cibo, incontri per primi quello più sano e meno calorico. Mentre le calorie vuote e il cibo spazzatura devono richiederti la fatica maggiore possibile per essere raggiunti e mangiati.

Conosci te stesso, i tuoi punti di forza e le tue debolezze. Fai in modo che i cibi più calorici e dannosi siano scomodissimi da raggiungere

 6- Sbatti fuori dalla porta il cibo spazzatura

 Conserva in casa pochi alimenti caratterizzati da un alto contenuto calorico. Hai voglia di mangiare dei biscotti con burro e doppia dose di cioccolato? Puoi farlo, ma cerca di comprarne solo una piccola quantità, quella che consumerai per soddisfare il desiderio del momento. Elimina pure il vassoio pieno di formaggi invitanti in bella vista nel frigorifero…

Quando fai la spesa togli completamente dalla tua lista i prodotti industriali strapieni di grassi, zuccheri raffinati, edulcoranti, sale, conservanti chimici eccetera. Più che per il tuo peso forma, questo è fondamentale per la tua salute in generale.

Avrai comunque l’occasione di consumare un po’ di junk food quando pranzi fuori casa. Meglio quindi agire preventivamente, evitando di inserire questi alimenti nella lista della spesa. Perché se questi cibi dannosi ma attraenti finiscono nella tua dispensa sai bene che finirai per mangiarli

Togli completamente dalla tua lista della spesa i prodotti industriali ricchi di grassi, zuccheri raffinati, edulcoranti, sale e conservanti chimici

7- Mai acquistare le confezioni formato famiglia

Comprare in grande quantità è un buon sistema per risparmiare. O meglio: potrebbe esserlo in teoria. So con certezza che, quando in casa abbiamo qualche alimento in confezioni formato famiglia, siamo spinti a consumarne di più, piuttosto che razionarlo per un lungo periodo. Fai un po’ di conti.

Quanto tempo ci metti a finire le confezioni extra large di cracker, biscotti o uova? Sei davvero sicuro che acquistarle ti fa risparmiare? O piuttosto ti spinge a mangiare di più? Anche questo è un piccolo trucchetto dell’industria alimentare per spingerci a consumare ancora e ancora.

Le confezioni famiglia non ti fanno risparmiare, ti fanno ingrassare

Riorganizzare la casa: un alleato in più nel dimagrimento

Ora hai nel tuo arco qualche freccia extra, per difenderti dalle tentazioni rappresentate dal cibo. Sarà più facile lasciare fuori da casa tua gli istigatori silenziosi. Quelli che ti spingono a mangiare di più senza che tu te ne accorga.

Inizia già da oggi a riorganizzare la casa: dimagrire e sentirti meglio sarà così più semplice.

Se però vuoi intraprendere un percorso globale che ti consenta di provare a eliminare alla radice le cause del tuo sovrappeso, ascolta il mio audio corso o iscriviti a uno dei miei seminari online. Comprenderai come mettere d’accordo la parte di te che vuole dimagrire con quella che vuole tenersi stretta i chili di troppo.

 

Per fare un percorso completo in assoluta autonomia scegli il mio libro “Conquista per sempre il tuo peso forma. Scopri il rivoluzionario metodo della Bioconsapevolezza per dimagrire senza diete e privazioni”.

 

Per molti dei consigli in questo articolo mi sono ispirata al libro di Michel Desmurget: L’anti-régime. Maigrir pour de bon. Editions Belin, 2017. Non è tradotto in italiano.

Vuoi approfondire alcuni temi trattati in questo articolo? Ti lascio una breve e utile bibliografia degli studi citati nel testo, dai quali sono partita per fare le mie riflessioni e darti questi 7 consigli per dimagrire.

Bibliografia utile

Brunner. It takes some effort. How minimal physical effort reduces consumption volume, Appetite 71 (2013)

Chandon et al. When Are Stockpiled Products Consumed Faster?, J Mark Res 39 (2002)

Chandon et al. How Biased Household Inventory Estimates Distort Shopping and Storage Decisions, J Channouf et al. Les effets non spécifiques de la publicité subliminale, Eur Rev Appl Psychol 49 (1999)

Cheema et al. The Effect of Partitions on Controlling Consumption, J Market Res 45 (2008)

Cornell et al. Stimulus-induced eating when satiated, Physiol Behav 45 (1989)

Marketing 70 (2006)

Ferriday et al. How does food-cue exposure lead to larger meal sizes?, Br. J. Nutr. 100 (2008) Ferriday et al. ‘I just can’t help myself’: effects of food-cue exposure in overweight and lean individuals, Int. J. Obes. (Lond.) 35 (2011)

Gueguen. 100 petites expériences de psychologie du consommateur, Dunod (2005)

Gueguen et al. Exposition subliminale d’un stimulus verbal lié à un besoin physiologique et effet sur le comportement, Cahiers Romans de Sciences Cognitives 2 (2004)

Harris et al. Priming effects of television food advertising on eating behavior, Health Psychol 28 (2009)

Rolls et al. Increasing the portion size of a packaged snack increases energy intake in men and women, Appetite 42 (2004)

Schachter. Some extraordinary facts about obese humans and rats, Am. Psychol. 26 (1971) Schachter et al. Obese humans and rats, Lawrence Erlbaum (1974)

Tetley et al. Individual differences in food-cue reactivity. The role of BMI and everyday portion-size selections, Appetite 52 (2009)

Van Ittersum et al. Plate Size and Color Suggestibility: The Delboeuf Illusion’s Bias on Serving and Eating Behavior, J Consum Res 39 (2012)

Wansink et al. Ice cream illusions bowls, spoons, and self-served portion sizes, Am J. Prev. Med. 31 (2006)

Wansink et al. Mindless Eating: The 200 Daily Food Decisions We Overlook, Environ Behav 39 (2007)

(Murakami et al. Self-reported rate of eating and risk of overweight in Japanese children: Ryukyus Child Health Study, J Nutr Sci Vitaminol (Tokyo) 58 (2012)

Wansink. Can package size accelerate usage volume?, J Marketing 60 (1996)
10 consigli per dimagrire riorganizzando i pasti

10 consigli per dimagrire riorganizzando i pasti

È possibile dimagrire riorganizzando i pasti? La risposta è sì. Non è l’unica strada da percorrere, certamente, ma è un buon inizio. Se stai leggendo i miei consigli, molto probabilmente hai o pensi di avere dei chili di troppo. Se è davvero così puoi iniziare fin da oggi a metterti sulla via giusta per raggiungere e mantenere il tuo peso forma, migliorando in modo significativo il tuo stato di salute.

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La chiave dei miei dieci consigli per dimagrire riorganizzando i pasti è una sola. Se diventi consapevole di quello che ti spinge a mangiare di più, potrai agire con furbizia. Accompagnando il tuo organismo a ingerire esattamente quello che ti serve realmente. Niente di più, niente di meno.

Conosci te stesso: per dimagrire diventa consapevole di quello che ti spinge a mangiare di più

Ti rendi conto di mangiare troppo? Metti in pratica queste azioni concrete. Potrai mangiare meno e dimagrire riorganizzando i pasti senza che il tuo organismo se ne accorga.

Una strategia win-win. Vinci tu, perché potrai avvicinarti all’obiettivo di raggiungere il peso forma e vince il tuo corpo, che non si sentirà affamato. E per entrambi c’è l’importante risultato di mantenersi più facilmente in salute.

Potrai mangiare meno riorganizzando i pasti senza che il tuo organismo neppure se ne accorga

Come favorire il raggiungimento del peso forma

Ci tengo a fare una premessa importante. Il giorno in cui non sarai più programmato biologicamente per essere in sovrappeso, niente ti potrà manipolare. La tua alimentazione sarà il risultato dei reali bisogni del tuo corpo. Sia per quanto riguarda le quantità ingerite, sia per ciò che riguarda la qualità di quello che desidererai mangiare. Ti basterà, quindi, ascoltare il corpo per conquistare il traguardo del peso forma.

Il raggiungimento di questo stato, a mio parere, è quello ottimale per il mantenimento del peso forma e di un buono stato di salute. Con il mio audio corso Sovrappeso cosa mi racconti? accompagno le persone lungo questo cammino.

 

Vuoi raggiungere per sempre il tuo peso forma in completa autonomia? Leggi il mio nuovo libro

 

In attesa di raggiungere l’ambito traguardo di “riprogrammarsi” per mangiare spontaneamente il giusto, ecco dieci consigli per dimagrire riorganizzando i pasti. Sono utili anche per il mantenimento del peso forma, se lo hai già raggiunto.

1-Prima di mangiare di nuovo chiediti cosa hai mangiato la volta prima

Prenditi un momento per ricordare cosa hai mangiato nel pasto o nello spuntino consumato qualche ora prima. Il tuo senso di sazietà aumenterà, riducendo di conseguenza il bisogno e l’assunzione di cibo. Fallo con costanza, ogni volta che stai per mangiare qualcosa.

In uno studio condotto da Suzanne Higgs, ricercatrice in psicobiologia presso l’Universitàdi Birmingham, tre gruppi di studentesse (mangiatrici sfrenate) sono stati invitati a rispondere a una domanda prima di mangiare dei biscotti (Higgs. Memory for recent eating and its influence on subsequent food intake, Appetite 39, 2002).

La domanda era diversa per ciascuno dei tre gruppi coinvolti nell’indagine.

  1. Cosa pensi al momento?
  2. Cosa hai mangiato ieri a pranzo?
  3. Cosa hai mangiato oggi a pranzo?

I partecipanti del gruppo A e B hanno consumato l’80% di biscotti in più rispetto al gruppo C.

La consapevolezza di quello che mangiamo e abbiamo mangiato ci mette in una netta condizione di vantaggio. Per ridurre le quantità di cibo che mangi a ogni pasto, se la tua memoria non ti aiuta, tieni un diario alimentare.

Per mangiare meno, se la tua memoria non ti aiuta, tieni un diario alimentare

2-Usa piatti delle giuste dimensioni

Come suggerisce l’illusione ottica di Delboeuf, che indaga la percezione delle dimensioni relative, consumando una stessa porzione di cibo siamo più o meno soddisfattia seconda delle dimensioni del piatto. Più il piatto è grande più la porzione ci sembrerà scarsa. Viceversa un piatto che contiene l’esatta quantità di cibo che vogliamo consumareci sembrerà più pieno e abbondante.

Più il piatto è grande più la porzione ti sembrerà scarsa

A proposito dei piatti che usi in tavola, anche il colore ha la sua importanza. Se piatto e pietanza hanno colori uguali o simili si mangia circa il 20% in più, come rivela un esperimento di Brian Wansinke del suo team.

3-Osa cucinare il 20% in meno

L’evoluzione delle nostre abitudini alimentari ci ha portato ad aumentare le dimensioni di una porzione considerata normale. I punti di riferimento sono cambiatie quella che alcuni decenni fa sarebbe stata una porzione giusta oggi è considerata piccola.

Consumare porzioni leggermente più piccole ti farà sentire sazio comunque

Devi sapere che consumare porzioni (relativamente) più piccole ti aiuta a mangiare meno senza influenzare negativamente il tuo senso di sazietà. Non avrai fame prima del tempo e non mangerai di più ai pasti successivi. Il tuo organismo non è in grado di accorgersi di una diminuzione delle porzioni pari al 20%.

Agisci “alla fonte” sin da oggi: cucina il 20% di meno.

 4-Inizia il pasto mangiando cibi ipocalorici che riempiono

Più che la qualità, è il volume di cibo ingerito che ti restituisce un segnale di sazietà, indipendentemente dalla densità energetica, ovvero dalle calorie.

Sia che tu decida di mangiare una ciotola gigantesca di insalata sia che tu scelga patate fritte con doppia dose di maionese e ketchup, il senso di sazietà arriverà nel momento in cui avrai consumato una certa quantità di cibo. Il volume conta più delle calorie.

In fatto di cibo e sazietà il volume conta più delle calorie

Le verdure crude, con la loro bassa densità energetica, sono ottime per favorire la sensazione di avere lo stomaco pieno. Inizia il pasto con un’abbondante insalata di verdure, per esempio, e lascia per ultimi i cibi più calorici.

5-Scegli pochi piatti e sapori per un singolo pasto

Più alto è il numero di alimenti differenti sulla tavola o nel piatto, più siamo spinti a mangiare. Facciamo un esempio. Nell’esperimento condotto da Kahn e colleghi con gli M&M’S, i noti confetti al cioccolato, gli scienziati hanno offerto una ciotola di M&M’s di sette colori diversi a un primo gruppo. Mentre al secondo hanno proposto un mix di confetti di dieci colori diversi. Il semplice fatto di passare da sette a dieci colori ha provocato un aumento del consumo pari quasi al 60%.

Più ricca è l’offerta più mangerai

Levitsky e il suo team, invece, hanno evidenziato che servendo sei portate di sei verdure differenti, i commensali hanno mangiato spontaneamente il 20% in più rispetto a quelli a cui è stato servito un solo piatto con le sei verdure messe tutte insieme.

6-Ostacola il tuo accesso al cibo

Più il cibo è di facile accesso, più si mangia. Quante volte ti servi di nuovo perché il piatto di portata è lì sotto i tuoi occhi e basta allungare una mano? Quando mangi, non mettere tutto quello che hai cucinato in tavola. Lascia il bis il più lontano possibile, sui fornelli o sul piano di lavoro. In questo modo se vorrai mangiare di più sarai costretto ad alzati.

Quando mangi, non mettere tutto quello che hai cucinato in tavola

Meglio ancora: se possibile mangia in salotto e lascia le pietanze avanzate in cucina. Dovrai fare lo sforzo di alzarti e cambiare stanza per mettere nel piatto il bis, prendere un altro panino o il dolce. Servirsi in automatico, senza pensarci, diventa così impossibile. Mangerai più di quello che c’è in tavola solo se sarai davvero motivato. E magari a quel punto sarà perché il tuo corpo ne ha bisogno.

7-Mangia lentamente

Qualunque cosa tu stia mangiando, se sei disconnesso dai bisogni reali del tuo corpo, ti sentirai sazio dopo un periodo di tempo prefissato. Dovrai masticare per almeno venti minuti. Più mangi rapidamente, più cibo avrai ingerito in questo lasso di tempo.

Se invece rallenti mangerai meno, spontaneamente. E la sensazione di sazietà arriverà comunque dopo circa 20 minuti.

Mangiando lentamente sarai sazio pur consumando meno cibo

Segui fin da oggi questo consiglio. Posa la forchetta tra un boccone e l’altro. Infine, riprendi la forchetta solo quando avrai inghiottito il boccone precedente. Potresti anche contare 30 movimenti di masticazione.

8-Durante il pasto, evita qualunque altra attività

Mentre mangi non guardare la televisione, non lavorare al computer, evita di leggere il giornale, rispondere al telefono, giocare a un videogioco, ascoltare la radio eccetera. Mangia e basta.

Dal punto di vista statistico, più una persona consuma i propri pasti mentre svolge altre attività che la distraggono, più è probabile che sia in sovrappeso oppure obesa.

Mangiare mentre si fa qualcos’altro ritarda la comparsa del senso di sazietà e aumenta significativamente la quantità di calorie assunte.

Più una persona consuma i propri pasti mentre svolge altre attività più è probabile che sia in sovrappeso oppure obesa

Fare qualcos’altro mentre mangi ha effetti non solo sul pasto in corso ma anche su quello successivo. Perché? Mangerai più velocemente e consumerai una quantità di cibo maggioririspetto a quello che avresti fatto mangiando il pasto precedente senza distrazioni.

9-Mangi in compagnia? Regolati sul ritmo della persona più lenta

Inizia la prima pietanza e finisci l’ultima regolandoti sulla persona più lenta tra i tuoi amici e parenti. Senza servirti più volte, ovviamente. La quantità di ospiti alla tua tavola influenza la quantità di cibo che ingerirai senza accorgertene.

La quantità di ospiti alla tua tavola influenza la quantità di cibo che ingerirai senza accorgertene

Come abbiamo già evidenziato, le distrazioni durante il pasto spingono a mangiare di più. Allo stesso modo, se qualcuno sceglie di invitare due, quattro, sei oppure otto amici, invece di cenare da solo, mangerà rispettivamente il 47%, 69%, 72% e 96% in più.

Il fenomeno ha diverse motivazioni alla base: l’eccitazione della condivisione, la distrazione dovuta a chiacchiere e discussioni e la durata del pasto, che di solito è molto maggiore rispetto a quando si mangia da soli. Oltre al fatto che la tavola viene imbandita in quantità e varietà.

Ovviamente se rimani consapevole di quello che mangi puoi tranquillamente goderti una cena in compagnia!

10-Mettiti comodo per consumare ogni spuntino

Quando, nel corso della giornata, hai voglia di uno spuntino, non consumarlo in fretta, ingoiandolo quasi senza masticare mentre continui con quanto stavi facendo. Mangiare uno snack o qualche biscotto al volo non è salutare.

Siediti in cucina o comunque allontanati dalla tua scrivania e smetti di fare quello che stavi facendo. Nel caso in cui il tuo desiderio sia superficiale, questa costrizione ti farà probabilmente abbandonare l’idea. Se invece sei mosso da fame vera, fisiologicamente fondata, è giusto assecondare il bisogno. Sedersi a tavola ti porterà comunque a mangiare meno, non importa cosa.

Dimagrire riorganizzando i pasti è possibile!

Come hai potuto capire leggendo fin qui, ti propongo di concentrare la tua attenzione sull’organizzazione dei tuoi pasti e non sul contenuto complessivo delle calorie. Mangia pure quello che vuoi, rimanendo aperto alla possibilità di cambiamenti (in apparenza) spontanei.

Riorganizzando i pasti, molto probabilmente scoprirai di essere sazio e soddisfatto mangiando il 20% in meno rispetto a prima, senza nessuno sforzo. Per molti dei consigli in questo testo mi sono ispirata al libro di Michel Desmurget: L’anti-régime. Maigrir pour de bon. Editions Belin, 2017. Non è tradotto in italiano.

Come acquisire nuove abitudini più salutari

Una strategia che prevede di dimagrire riorganizzando i pasti richiede, almeno inizialmente, azioni consapevoli mantenute con costanza. Dopo qualche settimana, massimo tre mesi, avrai acquisito nuove abitudini. La riorganizzazione dei pasti funzionerà in modo automatico in accordo con il tuo desiderio di salute e peso forma. Abbandona le tue precedenti convinzioni su cibo e alimentazione sana, farai meno fatica ad avvicinarti al tuo peso forma.

Se però senti una resistenza interiore che si oppone a questi cambiamenti, ti suggerisco di integrare una via diversa, che va più in profondità.

Puoi mettere d’accordo la parte di te che vuole essere snella e quella che invece vuole essere in sovrappeso. Come? Grazie al metodo della Bioconsapevolezza. Qui trovi l’audio corso, qui gli appuntamenti online dedicati al sovrappeso e qui, il mio libro incentrato sul metodo della Bioconsapevolezza per raggiungere il tuo peso forma senza diete e privazioni. Inizia subito a dimagrire riorganizzando i pasti!

Puoi mettere d’accordo la parte di te che vuole essere snella e quella che invece vuole essere in sovrappeso

Bibliografia utile

Vuoi approfondire alcuni temi trattati in questo articolo? Ti lascio una breve e utile bibliografia degli studi che ho citato.

Brondel et al. Variety enhances food intake in humans: role of sensory-specific satiety, Physiol Behav 97 (2009)

De Castro et al. The amount eaten in meals by humans is a power function of the number of people present, Physiol Behav 51 (1992)

De Castro. Eating behavior: lessons from the real world of humans, Nutrition 16 (2000)

Hetherington et al. Understanding variety: tasting different foods delays satiation, Physiol Behav 87 (2006)

Higgs et al. Television watching during lunch increases afternoon snack intake of young women, Appetite 52 (2009)

Kahn et al. The Influence of Assortment Structure on Perceived Variety and Consumption Quantities, J Consum Res 30 (2004

Levitsky et al. Number of foods available at a meal determines the amount consumed, Eat Behav 13 (2012)

Mittal et al. Snacking while watching TV impairs food recall and promotes food intake on a later TV free test meal, Appl Cogn Psychol 25 (2011)

Norton et al. Volume and variety: relative effects on food intake, Physiol Behav 87 (2006)

Raynor et al. Dietary variety, energy regulation, and obesity, Psychol Bull 127 (2001)

Raynor. Can limiting dietary variety assist with reducing energy intake and weight loss?, Physiol Behav 106 (2012)

McCrory et al. Dietary (sensory) variety and energy balance, Physiol Behav 107 (2012)

Raynor et al. Greater variety of fruit served in a four-course snack increases fruit consumption, Appetite 59 (2012)

Mangiare lentamente: i trucchi per rilassarsi a tavola

Mangiare lentamente: i trucchi per rilassarsi a tavola

Il cibo mette in moto un processo complesso e raffinato che coinvolge corpo e mente. Mangiare lentamente è uno dei trucchi fondamentali per vivere pienamente ogni pasto, aiutare il tuo apparato digerente a fare il suo lavoro e persino limitare il rischio di ingrassare. Mangiare lentamente, però, non è l’unico principio da seguire a tavola per stare meglio ed essere vitali. Ci sono altre due buone abitudini che puoi interiorizzare per fare del bene alla tua mente e al tuo corpo.

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Prima di scoprire quali sono, seguimi in un coinvolgente viaggio all’interno del tuo corpo.

Cosa succede quando mangi

Cosa accade quando ti siedi a tavola? La tua attenzione è attirata dal cibo di cui hai bisogno. Provi attrazione verso alcuni alimenti e repulsione nei confronti di altri. Questo meccanismo funziona perfettamente, a meno che non ci siano emozioni represse che portano il tuo corpo ad accumulare peso in eccesso. Se sei sovrappeso e non riesci a dimagrire puoi scoprire quale messaggio si nasconde dietro i chili di troppo. Così ritroverai un rapporto equilibrato con il cibo e sarai di nuovo attratto dagli alimenti che ti fanno bene.

Ma torniamo alla nostra tavola imbandita. L’olfatto raccoglie informazioni sulle pietanze che hai di fronte e gli ingredienti di cui sono costituite, gli occhi esplorano i piatti registrando colori e forme. Nel momento in cui porti il primo boccone alle labbra le papille gustative e tutti i recettori di cui siamo dotati individuano ogni elemento introdotto in bocca. I denti sminuzzano il cibo e di concerto con gli enzimi contenuti nella saliva danno il via al processo di digestione degli amidi.

La digestione inizia nella bocca

Il boccone si trasforma in bolo: una poltiglia di cibo triturato, sminuzzato e parzialmente digerito. Quando inghiotti, il bolo attraversa l’esofago e raggiunge lo stomaco. Qui, grazie agli acidi e ad altri enzimi specializzati nella digestione di proteine e lipidi, il bolo cambia di nuovo stato trasformandosi in un liquido simile a un brodo chiamato chimo.

Il chimo passa a poco a poco nella regione duodeno-pancreatica, dove viene inondato dal succo fabbricato dal pancreas. Ancora una volta ad agire sono gli enzimi, che si occupano di digerire ulteriormente amidi, lipidi e proteine. La bile, prodotta dal fegato, viene aggiunta al momento opportuno dalla cistifellea alla nostra mistura in digestione. Grazie alla bile infatti si crea un’emulsione e il nostro corpo può separare i diversi nutrienti. Il liquido ricco di sostanze nutritive che ne deriva è il chilo. Ad accoglierlo è l’intestino tenue, che nei suoi cinque metri di lunghezza circa opera un sapiente lavoro di cernita. Assimila i nutrimenti vitali e utili e lascia passare oltre ciò che è inutile o tossico. Infine l’intestino crasso, la parte di intestino con diametro maggiore e lunga circa due metri, riassorbe l’acqua ed elimina i rifiuti.

Un incredibile lavoro involontario

Sei consapevole che questo viaggio del cibo attraverso il corpo avviene senza impegnare neppure per un secondo la tua mente? Forse qualche volta ti è già capitato di riflettere sulle incredibili competenze innate del nostro organismo.

Molto probabilmente, però, non sai che puoi avere un importante ruolo di disturbo o al contrario di sostegno alla digestione. Prima di tutto perché devi seguire l’imperativo di masticare lentamente. Scopri quali sono i consigli da seguire a tavola per fare squadra con il tuo corpo.

Impara a fare squadra con il tuo apparato digerente seguendo questi semplici consigli

1) Rilassarsi a tavola

È essenziale: quando mangi devi essere rilassato. Può sembrare ovvio ma non lo è affatto. Quanti di noi hanno la cattiva abitudine di consumare i pasti mentre lavorano di fronte al computer, alla guida o addirittura in piedi, mandando giù bocconi quasi interi di cibo non masticato? Ti riconosci in una o più di queste situazioni? Cambia il tuo modo di fare fin da oggi, potrebbe bastare a risolvere per sempre i tuoi problemi di digestione, allergia, sovrappeso, sottopeso, stanchezza, carenze nutrizionali eccetera.

Cambiare abitudini a tavola può bastare a risolvere problemi di sovrappeso, sottopeso, stanchezza, allergie e molto altro ancora

Attenzione, non basta mangiare lentamente per rilassarsi a tavola. Per poter digerire bene, cioè assimilare quello che è vitale per te, ed eliminare l’inutile e il tossico, il rilassamento è uno stato fisiologico fondamentale da rispettare, che ha delle caratteristiche ben precise. Anche se molti esperti sembrano averlo dimenticato… Devi bandire lo stress dalla tua tavola.

Perché devi essere rilassato?

Quando vivi uno stato di stress, il tuo corpo e la tua mente sono impegnati a mettersi in salvo e hanno di fronte due opzioni: affrontare il pericolo o scappare. Mentre i bronchi si allargano per far entrare più aria nei polmoni, il cuore accelera il suo battito così da aumentare la distribuzione di ossigeno al corpo. I muscoli si attivano per permetterti di agire, invece le funzioni digestive vengono messe a riposo. Perché? Perché la priorità biologica è affrontare un pericolo, non certo mangiare.

Una volta uscito da questo momento di tensione e stress che ha consumato energia, la priorità del tuo corpo cambia e diventa quella di ricaricarsi di energie. Ecco allora che le funzioni digestive si attivano per funzionare al meglio. Quando sei rilassato, il tuo complesso e sofisticatissimo sistema digestivo è nelle condizioni migliori per esprimere i suoi talenti.

Quando sei rilassato, il sistema digestivo è nelle condizioni migliori per esprimere i suoi talenti

Come fare per essere davvero rilassato? Prima di iniziare ogni pasto, da seduto, chiudi gli occhi e fai 10 respiri ampi, profondi e lenti. Mettiti in ascolto per sentire progressivamente il tuo corpo e la tua mente rilassarsi. Poi dì a te stesso: “in questo momento, per il tempo di questo pasto, sono al sicuro, posso rilassarmi e mangiare serenamente”. Se sei da solo puoi anche pronunciare queste parole ad alta voce.

Questo consiglio implica di non mangiare mai davanti al televisore o al computer. E soprattutto mai di fronte al telegiornale. Meglio spegnere anche la radio. Inoltre non mangiare in movimento: non ho mai visto un mammifero farlo. Tutti si fermano, o addirittura si coricano quando il cibo è più impegnativo da digerire.

Ho realizzato degli audio gratuiti che possono aiutare nel compito di rilassarsi, anche a tavola, li trovi qui.

2) Connettersi a tutta l’energia del cibo

Per ogni boccone che prendi dal tuo piatto, ti consiglio di rievocare tutto il lavoro che c’è dietro. In questo modo potrai degustare al meglio e pienamente ogni singolo ingrediente che porterai alla bocca.

Immagina tutto il lavoro che c’è dietro a ogni boccone di cibo

Facciamo un esempio. Stai mangiando un piatto di pasta al sugo? Pensa al contadino che ha seminato il grano dopo aver arato e curato il campo. Immagina la Natura, il sole, la pioggia e la Terra compiere la loro opera per trasformare ogni seme di grano in una spiga, con il sostegno e l’attenzione dell’agricoltore.

Puoi sperimentare una sorta di mindfulness a tavola, vivendo il momento presente con tutto il cuore. Metti attenzione nel tuo pasto in un modo particolare: intenzionalmente, vivendo il momento presente e senza giudicare. Immagina chi ha trebbiato quel grano, chi l’ha pulito e macinato e poi coloro che l’hanno trasformato in pasta, commercializzato, trasportato, acquistato e poi cucinato! Tutte le persone che hanno speso tempo, energia, conoscenze e competenze perché tu potessi assaporare proprio quel boccone.

Ovviamente si può fare la stessa cosa per ogni singolo ingrediente. I pomodori, le cipolle, l’olio di oliva, il sale, il pepe, il timo o qualunque alimento e spezia contenuti nel sugo della tua pasta. Grazie a un approccio di mindful eating ti ritroverai a mangiare con consapevolezza. Assapora ogni boccone immaginando che stai accogliendo nel tuo corpo tutta l’energia, la collaborazione e l’amore investiti nella creazione di quel piatto.

Stai accogliendo nel tuo corpo tutta l’energia, la collaborazione e l’amore investiti nella creazione di quel piatto

Puoi anche ringraziare dal profondo del cuore tutte queste persone: il tuo livello di energia salirà ancora prima di aver digerito il primo boccone. Ti garantisco che sarà un’esperienza del tutto diversa dal solito.

3) Mangiare lentamente masticando con cura

Una masticazione efficace dovrebbe permettere di mandare giù un bolo talmente imbevuto di saliva e sminuzzato da essere quasi liquido. Scommetto invece che ti capita di inghiottire bocconi solidi che faticano a scendere nell’esofago. Non sei il solo. Poche persone sono abituate a mangiare lentamente masticando con cura.

Per aiutarti a radicare in te questa importantissima abitudine, conta i movimenti di masticazione. Devono essere una trentina e comunque mai meno di quindici. Vedrai che l’esperienza del pasto sarà molto più piacevole. Masticare bene, mangiare lentamente e con piacere permette di estrarre e assaporare ogni sfumatura sottile di gusto. Ogni boccone ti trasporterà in un viaggio sensoriale intenso che trasformerà i tuoi pasti in un momento prezioso, rilassante e rigenerante.

Conta una trentina di movimenti di masticazione prima di inghiottire per essere sicuro di mangiare lentamente

Ti sconsiglio però di fare quest’esperienza con il cibo spazzatura, rischi di fare un viaggio rivoltante e disgustoso!

Più facile a dirsi che a farsi

So che non è facile mettere in pratica questi consigli. Molto probabilmente leggendoli avrai pensato che non hai tempo di rilassarti e mangiare lentamente. Ti invito però a rivalutare la tua posizione. Prendere il tempo di rilassarsi prima di ogni pasto e mangiare lentamente non è affatto una perdita di tempo, è un investimento. Sappi che se mangi troppo velocemente, non dai l’opportunità al tuo corpo di digerire bene quello che stai mangiando.

Prendere il tempo di rilassarti prima di ogni pasto e mangiare lentamente non è una perdita di tempo, è un investimento

Più mangi velocemente, più metti il tuo apparato digerente in una condizione molto difficile: farà fatica a svolgere il suo compito. Le conseguenze negative si fanno sentire subito. Alcune delle sostanze nutrienti che avresti dovuto assorbire non lo saranno, mentre altre, nocive per te, al posto di venire eliminate saranno assimilate.

Ti lascio immaginare le conseguenze sulla tua salute e la tua vitalità. Sperimenterai una faticosa carenza di energia, perderai tempo dal medico perché non ti sentirai bene ma sarà difficile risalire alle cause. Spenderai soldi in accertamenti inutili. Alla lunga la durata della tua vita rischia di accorciarsi, magari a causa della mancanza di alcuni micronutrienti o per un sovrappeso importante. Hai veramente poco tempo da sprecare? Allora prenditi tutto il tempo di rilassarti prima di ogni pasto e mangiare lentamente.

Fai una prova fin da subito. Se è già ora di pranzo o di cena ascolta gratuitamente le tracce audio Rilassamento Rivitalizzante.

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