Ossiuri: come liberarsene in modo naturale

Ossiuri: come liberarsene in modo naturale

Gli ossiuri sono vermi parassiti che si trovano frequentemente nell’intestino degli esseri umani. Convivere con alcuni ossiuri, cioè con una carica parassitaria bassa o trascurabile, può non dare sintomi. Il fatto che gli ossiuri prendano il sopravvento, riproducendosi in abbondanza, però, irrita non solo tutto l’intestino ma anche il sistema nervoso.

Gli ossiuri irritano non solo tutto l’intestino ma anche il sistema nervoso

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In questo articolo ho scelto di concentrarmi sugli ossiuri per due motivi. Primo: sono tra le parassitosi intestinali più diffuse. Secondo: sono abbinati a tutta una serie di disturbi molto fastidiosi. Leggendo questo articolo scoprirai cosa dice l’infettivologia a proposito di come si prendono gli ossiuri e di quali sintomi accusa generalmente il paziente. Ma imparerai anche come puoi liberartene in modo naturale e quale può essere la ragione profonda alla base di una parassitosi ricorrente.

Da dove arrivano gli ossiuri

A differenza di quello che potremmo pensare, prendere gli ossiuri non è affatto difficile o raro. Soprattutto se in casa ci sono dei bambini in età scolare o prescolare, oppure se amiamo fare giardinaggio. Ma gli ossiuri possono entrare nel nostro organismo anche quando consumiamo del cibo contaminato, in particolare carne e pesce crudi. Il contagio tra persone è molto facile, possono bastare asciugamani e lenzuola infette.

Come sono fatti gli ossiuri

Gli ossiuri, nome scientifico Enterobius vermicularis, sono piccoli vermi parassiti sottili, bianchi, cilindrici, lunghi pochi millimetri. Possono essere visti nelle feci anche a occhio nudo. L’infezione da ossiuri è chiamata pure ossiuriasi o enterobiasi. È diffusa in tutto il mondo e colpisce sia l’intestino crasso sia la zona anale.

L’infezione da ossiuri è diffusa in tutto il mondo

Gli ossiuri, di fatto, si nutrono del cibo che ingerisci, assorbendo al posto tuo le sostanze nutritive. Ecco perché uno dei sintomi è il bisogno di mangiare di più. Non solo: quando la parassitosi è in stato avanzato si può perdere peso.

Cosa fanno gli ossiuri

Quando le uova arrivano nella bocca, ad esempio dopo una sessione di giardinaggio se ci si porta le mani alla bocca prima di lavarle, oppure toccando lenzuola, asciugamani o indumenti sporchi, scendono nel tubo digerente per poi schiudersi nel duodeno. Le larve migrano fino all’intestino cieco, dove si attaccano e diventano vermi adulti.

Questi ultimi vivono e si riproducono in prossimità dell’ano. Tanto che spesso è possibile vederli nelle feci o accertarsi della loro presenza tramite il cosiddetto scotch test.

I sintomi della parassitosi da ossiuri

L‘abitudine di questi vermi di depositare le uova in zona perianale provoca un intenso prurito sia all’ano sia, spesso, alla vagina o allo scroto. Il prurito anale è il sintomo più forte ed evidente. Tra gli altri sintomi ci sono irritabilità, nervosismo e insonnia, perché gli ossiuri, come ho già accennato, influenzano il sistema nervoso. I disturbi del sonno diventano intensi soprattutto nei giorni di luna piena. Si possono anche accusare, ad esempio, stanchezza e digrignamento dei denti.

Gli ossiuri, inoltre, possono modificare gli equilibri interni all’intestino, stimolandolo a reagire con maggiore intensità alle aggressioni di virus, batteri e sostanze ingerite. Di fatto amplificano lo stato infiammatorio dell’apparato digerente. Ecco perché si può anche sperimentare dolore addominale, perdita di appetito e di peso.

Gli ossiuri possono stimolare l’intestino a reagire con violenza ad altre patologie

Cosa fare per liberarsi dagli ossiuri

L’approccio convenzionale dice che eliminare gli ossiuri è possibile, con attenzione e pazienza. E sarebbe ideale, una volta scelta la cura da seguire, farla assieme a tutta la famiglia. I medici consigliano in genere di disinfettare con un lavaggio ad alte temperature biancheria intima, lenzuola, asciugamani ed eventuali giocattoli. Le uova di ossiuri, infatti, possono sopravvivere fino a due settimane sugli oggetti. E per quanto riguarda la prevenzione? Lavare frequentemente e accuratamente le mani è sempre di aiuto.

Questione di predisposizione?

A questo punto ritengo importante sottolineare una cosa che la medicina convenzionale di solito non prende in considerazione.

Pulire l’intestino favorisce un terreno sfavorevole ai parassiti

In passato la medicina popolare “prescriveva” di sottoporsi a una purga almeno una volta l’anno. Proprio perché si intuiva (senza bisogno di prove scientifiche) che pulire l’intestino serviva non solo a eliminare eventuali parassiti ma anche a migliorare lo stato complessivo di salute.

Un lavaggio accurato degli intestini è una delle prime azioni utili per eliminare i parassiti. I vermi adulti vengono disturbati e allontanati con clisteri, purghe o altre pratiche ancora più efficaci, come lo Shank Prakshalana. Ai lavaggi è possibile associare altre cure naturali, che aiutano a eliminare gli ultimi ossiuri rimasti e ripristinare l’equilibrio della flora intestinale.

Un lavaggio accurato degli intestini è una delle prime azioni utili per eliminare i parassiti

Ovviamente la medicina convenzionale offre i suoi rimedi. Chi non se la sente di fare una purga o un lavaggio, può affidarsi alla farmacopea o ai metodi naturali che impiegano, ad esempio, l’alimentazione, olii essenziali e/o integratori a base di inulina e fermenti lattici. Va però tenuto conto del fatto che l’azione meccanica della pulizia dell’intestino accelera notevolmente l’eliminazione degli ossiuri e favorisce l’efficacia di altri trattamenti.

Il test fai da te della saliva

Poiché sono convinta che sia molto utile e benefico integrare diversi approcci, ti propongo un test fai da te. In questo modo non dovrai affidarti per forza a un laboratorio. Inoltre, voglio condividere con te dei metodi per liberarti dagli ossiuri in modo naturale, attraverso l’alimentazione e la Biopsicogenealogia.

Puoi scoprire facilmente da solo se ci sono vermi parassiti indesiderati nel tuo apparato digerente. La mattina, a digiuno (prima di aver mangiato o bevuto qualunque cosa), ti invito a riempire un bicchiere di vetro trasparente di acqua. Accumula in bocca più saliva possibile e poi sputala nel bicchiere, che va appoggiato su un piano. Lascia riposare qualche minuto e osserva.

Se non ci sono parassiti, o se comunque la loro quantità è trascurabile, la saliva galleggerà in superficie. Se invece ci sono dei parassiti, la saliva apparirà filamentosa. Questi filamenti in parte continueranno a galleggiare e in parte affonderanno o si fermeranno a metà strada, all’interno dell’acqua nel bicchiere. Quando il test è negativo ripetilo per sicurezza nei giorni di luna piena.

Se il test è positivo

Il test è positivo? Puoi affidarti a un ottimo “metodo della nonna” per liberare gli intestini dagli ossiuri: la vellutata di zucca anti ossiuri. Prepara una vellutata di zucca che puoi condire con aglio crudo. Macina 10 semi di zucca freschi interi (per persona), da aggiungere al primo cucchiaio di vellutata di zucca ingerito. Ti consiglio di non mettere i semi macinati direttamente nel piatto, così solo il primo cucchiaio sarà croccante mentre il resto della vellutata conserverà la sua consistenza cremosa.

Una vellutata di zucca con semi freschi interi, mangiata nei giorni di luna piena e nuova, aiuta a eliminare gli ossiuri

Questa ricetta va gustata nei giorni di Luna piena e Luna nera (o nuova) per 3 mesi. Può anche diventare una buona abitudine “preventiva” per coccolare l’intestino e promuovere le difese immunitarie. Mangia la vellutata con semi crudi nei giorni giusti ogni anno, dalla metà del mese di agosto fino alla metà di dicembre.

Come puoi immaginare, questo rimedio della nonna contro gli ossiuri, benché funga già di per sé da lassativo, viene potenziato se eseguito dopo un lavaggio accurato degli intestini.

Un aiuto concreto dall’alimentazione quotidiana

Gli alimenti ricchi di probiotici tipici dei cibi fermentati (tè kombucha, miso, kefir, tempeh e crauti, per esempio) stimolano la crescita della flora batterica benefica all’interno dell’intestino, andando a rafforzare le naturali difese del tuo organismo e creando un ambiente sgradevole per gli ossiuri.

Meglio evitare gli zuccheri semplici e assumere invece frutta e verdura in quantità: una dieta ricca di fibre contribuisce a mantenere gli intestini puliti eliminando di volta in volta gli ossiuri presenti.

Biopsicogenealogia nella pratica

Ora che abbiamo fatto un breve riassunto su cosa sono gli ossiuri e quali sono le terapie che possono aiutare a eliminarli dall’organismo, voglio condividere con te un caso clinico nel quale è stato necessario e utile integrare l’approccio della Biopsicogenealogia.

Qualche anno fa una persona, chiamiamola Antonella, ha partecipato a un mio incontro di gruppo dal titolo Capire la malattia. Insieme a lei c’erano anche sua sorella e sua madre, che chiameremo Irene.

Antonella mi racconta che soffre da decine di anni di prurito anale dovuto agli ossiuri. La stessa cosa capita anche a sua sorella e a suo fratello, ma in modo meno invalidante. Nonostante i trattamenti regolari (con farmaci e integratori naturali) il prurito anale si ripresenta sistematicamente, svegliando Antonella in piena notte. Quando sente il prurito riesce sempre anche a identificare i parassiti.

Antonella ha già provato di tutto, dalla medicina convenzionale alla naturopatia. È anche intervenuta sull’alimentazione. I farmaci la aiutano per un breve periodo ma il problema si ripresenta regolarmente.

Cosa ci dice il sintomo?

Come ho già sottolineato più volte sulle pagine di questo blog, il mio ragionamento, di fronte a una malattia o a un sintomo, è sempre lo stesso. Sintomi e malattie sono un messaggio dal corpo, che è competente e sta provando a risolvere un problema di cui noi non siamo razionalmente consapevoli.

Nel caso di Antonella ho posto ad alta voce questa domanda: perché il corpo tollera questi parassiti e ne impedisce l’eliminazione? Avrebbe la possibilità di debellarli mentre invece si lascia invadere.

Indagare nella vita personale del paziente e nella genealogia permette di risalire alla radice profonda dei sintomi

Quello che abbiamo fatto è stato indagare nella vita personale e nella genealogia di Antonella, a caccia di un evento in cui è stato necessario tollerare un invasore.

Quando la risposta viene dal passato

La mamma di Antonella, Irene, ci racconta che sua madre, durante la guerra, quando lei aveva meno di due anni, si era trovata faccia a faccia con due uomini, soldati nemici, che avevano bussato alla porta di casa stanchi e affamati. Intimorita, la madre di Irene era stata costretta a dare ospitalità e cibo agli invasori. Poco prima di andare a letto, però, i soldati avevano preso in ostaggio Irene, minacciando di ucciderla qualora fossero stati denunciati.

La madre di Irene era stata costretta a dare ospitalità e cibo ai soldati nemici

I due spaventarono a morte la famiglia di Irene: avrebbero rivisto la bambina l’indomani solo se tutto fosse andato liscio. Possiamo immaginare la notte di terrore vissuta dai genitori di Irene (nonni di Antonella). La mattina dopo, fortunatamente, i soldati rispettarono la parola data, restituendo la piccola, sana e salva.

Mentre Irene raccontava l’accaduto, madre e figlie (all’oscuro dell’evento) hanno condiviso intense emozioni, accompagnate da numerosi brividi. Spesso i brividi accompagnano le prese di coscienza importanti. A quanto pare, Irene non ricordava il racconto di quella notte, il fatto le è tornato in mente in occasione della mia domanda.

Spesso i brividi accompagnano le prese di coscienza importanti

Cosa possiamo imparare?

Dal caso di Antonella puoi comprendere facilmente perché il suo corpo sentiva la necessità di tollerare gli invasori, ovvero gli ossiuri. In Antonella era attivo un programma inconscio. Ospitare i soldati aveva salvato la vita di Irene permettendo la nascita di una nuova generazione: Antonella, sua sorella e suo fratello.

Nelle settimane successive al laboratorio e alla rivelazione di Irene, Antonella mi ha riferito che il prurito anale era sparito e che l’infezione da parassiti sembrava risolta. Cosa che mi ha confermato anche a distanza di mesi.

Se soffri di parassitosi ricorrente, ti invito a fare a te stesso questa domanda: perché ti lasci invadere? In che modo è o è stata una soluzione utile per te o per un membro della tua genealogia tollerare un invasore? Ovviamente, il caso di Antonella e Irene è molto specifico. Il metodo che seguo, quello della Bioconsapevolezza (che integra i principi della Biopsicogenealogia) è antitetico alla medicina di massa. L’approccio è individuale e molto mirato.

Se soffri di parassitosi ricorrente, ti invito a fare a te stesso questa domanda: perché ti lasci invadere?

Quando si indaga ogni specifica situazione, è importante tenere a mente che il corpo è competente e che un programma biologico si attiva quando una situazione ha favorito la vita. Faccio un altro esempio. Non aver saputo o potuto dire di no a un rapporto sessuale ha portato a una gravidanza? Grazie a questa invasione la o il paziente oggi è vivo. Questo/a paziente potrebbe avere un problema ricorrente di ossiuri che non riesce a risolvere.

Prenditi cura del tuo intestino

Come ho già sottolineato su questo blog, la superficie totale dell’intestino, incluse le complesse estensioni dei villi, supera i 100 metri quadri. L’intestino è quindi l’organo di scambio più importante del nostro organismo. La salute globale del nostro corpo, di conseguenza, passa anche dall’intestino.

Gli intestini hanno un ruolo imprescindibile nella tutela della nostra salute complessiva e del nostro benessere. Ma ricordati anche che non siamo fatti di sola carne. Le emozioni e le memorie genealogiche influenzano il nostro stato fisico. Consapevoli della complessità e della competenza del corpo, possiamo agire con umiltà ed efficacia, integrando diversi punti di vista per sostenere l’organismo ed evitare battaglie logoranti che durano anni, come è accaduto ad Antonella.

Disturbi del sonno: i consigli per dormire bene e stare meglio

Disturbi del sonno: i consigli per dormire bene e stare meglio

I disturbi del sonno sono uno dei problemi più diffusi della società contemporanea. Sono responsabili dell’insorgenza o dell’aggravarsi di molte patologie che ci affliggono. Una buona qualità e quantità di sonno, infatti, possono aiutare concretamente a prevenire e curare tutte le patologie umane.

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Pensi di dormire male perché al mattino appena sveglio sei più stanco di quando sei andato a letto? Fai fatica ad addormentarti dopo una giornata intensa? O magari sei curioso di capire meglio qual è il ritmo del sonno ideale per stare bene? Scopri quali sono i miei consigli per dormire bene assicurandoti benessere e salute.

Nella nostra società (occidentale e moderna), negli ultimi decenni, il tempo medio di sonno della popolazione è passato da oltre 8 ore a poco più di 6. Oltre alla diminuzione della quantità di ore di sonno, assistiamo anche a una diminuzione della qualità del sonno. C’è poi chi dorme nei momenti sbagliati, alterando il proprio ciclo circadiano.

Una buona qualità e quantità di sonno possono aiutare concretamente a prevenire e curare tutte le patologie umane

Cos’è il ritmo circadiano

Riduzione e disturbi del sonno possono essere legati a un’alterazione del ritmo circadiano. Quest’ultimo indica un ritmo caratterizzato da un periodo di 24 ore, organizzato “intorno al giorno”, cioè all’alternarsi di luce e buio. La definizione è stata coniata da Franz Halberg, scienziato fondatore della disciplina chiamata cronobiologia. Hai un disturbo del ritmo circadiano del sonno se non riesci ad andare a dormire o a svegliarti negli orari considerati “normali”.

Cosa ti succede se dormi poco e male?

Magari sei tra coloro che non riescono a dormire fino alle quattro del mattino e poi non riescono ad alzarsi la mattina. O ti svegli tutte le notte alle 3 del mattino stando sveglio per ore. Ci sono molti altri disturbi del sonno, meno evidenti, che comunque influenzano pesantemente la tua fisiologia (e biologia). Perché modificano la produzione dei principali ormoni. Può bastare un numero di ore insufficienti di vero riposo, come ti ho già accennato. O un sonno troppo leggero.

Ecco a grandi linee cosa succede al tuo corpo quando sperimenti dei disturbi del sonno.

  • Aumenta il cortisolo, l’ormone responsabile più di tutti gli altri dello stress
  • Cresce la grelina, il principale segnalatore della fame, quello che dice al nostro corpo che abbiamo bisogno di mangiare.
  • Aumenta la glicemia, ovvero la concentrazione degli zuccheri nel sangue. Il nostro corpo cioè è meno capace di regolare correttamente il metabolismo degli zuccheri e portare il giusto nutrimento alle cellule.
  • Diminuisce la leptina, uno dei principali indicatori di sazietà. Poiché dormire poco riduce i livelli di leptina serali e notturni, la sera e in alcuni casi la notte si scatena la fame, con conseguenti risvegli e dannose abbuffate. I livelli di leptina, in caso di carenza di sonnosono più bassi del solito anche durante il giorno, provocando una carenza generale di sazietà e quindi un appetito più difficile da controllare.
  • Diminuisce la melatonina, ormone fondamentale che permette al nostro orologio centrale di regolare l‘alternanza sonno/veglia e influenzare correttamente i ritmi di tutte le ghiandole ormonali. La melatonina è responsabile, insieme ad altri ormoni, dell’attività degli organi e dell’organismo intero.

Se la tua fisiologia è alterata a causa dei disturbi del sonno la produzione di ormoni da parte del tuo organismo cambia

Le conseguenze di una produzione ormonale sbilanciata

Ora puoi capire come i disturbi del sonno possono portare a obesità, diabete e in generale a un incremento dello stato di infiammazione dell’organismo. Inoltre è stata evidenziata una relazione molto stretta tra disturbi del sonno, alterazione della memoria, patologie psichiatriche e iperattività emozionale.

I disturbi del sonno influenzano anche la salute del tuo cervello e i tuoi stati emotivi

Ecco perché una buona qualità e quantità di sonno e un ritmo circadiano equilibrato sono fondamentali per prevenire e curare tutte le patologie umane. Alcuni esperti del settore affermano (senza timore di esagerare) che il sonno è il secondo bisogno vitale, dopo la respirazione. Verrebbe quindi prima del cibo e dell’idratazione.

Il sonno per alcuni esperti del settore è il secondo bisogno vitale dopo la respirazione

Il mio studio sul sonno

Da più di 20 anni il sonno è al centro della mia attenzione. Lavoro con l’obiettivo di dare ai miei pazienti tutti i mezzi per padroneggiarlo al meglio.
Dagli insegnamenti dello scienziato Jean Pierre Garnier Malet, alla PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia), passando per la Medicina Cinese e la Biopsicogenealogia, ho esplorato il sonno sotto tanti punti di vista e da varie angolazioni.
Nei seminari “Le aperture del tempo” e successivamente “Sonno, il mio alleato”, ho condiviso per anni con moltissimi pazienti gli aspetti straordinari del sonno. 

Per iniziare al più presto a dormire meglio e recuperare un sonno di qualità, ti suggerisco di guardare il mio video-corso Sonno è Salute. Il corso nasce dalla mia lunga esperienza di medico e dal mio approccio multidisciplinare. Ci ho messo le informazioni utili che permettono azioni concrete volte a ristabilire i fondamenti per un sonno spontaneo rigenerante.

Conoscendo te stesso e seguendo i suggerimenti pratici del corso, agirai concretamente sul recupero di un ritmo sonno/veglia equilibrato e di un sonno profondo. Ti sentirai meno stressato e grazie a una lunga catena di eventi positivi portatori di benessere inizierai a stare meglio.

Prima di lasciarti al mio corso voglio subito spiegarti alcune caratteristiche del sonno attraverso degli esempi concreti. Applicando questi consigli pratici potrai migliorare il tuo rapporto con l’addormentamento e il risveglio. Consentendoti così di iniziare a lavorare su eventuali disturbi del sonno.

Perché fai fatica ad addormentarti

Il ritmo proprio del sonno è fatto di cicli successivi da 90 minuti circa. Immaginiamo, quindi, che il sonno sia un treno che passa ogni 90 minuti. La sera, è molto importante essere attenti e riconoscere al volo il momento in cui sta arrivando il treno.
Gli indizi sono evidenti e facili da riconoscere: possiamo provare stanchezza, iniziare a sbadigliare oppure non riuscire più a concentrarci sul lavoro che stiamo facendo.

Stanchezza, sbadigli e mancanza di concentrazione ci dicono che è ora di andare subito a letto, senza perdere il momento

Questo calo di energia di solito dura qualche minuto. Subito dopo ti sentirai meglio, di nuovo sveglio, senza più la voglia o il bisogno di andare a letto. Dopo circa 90 minuti proverai nuovamente quella stessa stanchezza di prima. E così via ogni 90 minuti.

Il primo esercizio che ti chiedo di fare è quello di osservare la situazione per qualche sera. Prendi nota degli orari in cui passa il tuo treno del sonno. In questo modo sarai pronto per saltare a bordo al momento giusto, perché ti troverai in stazione, cioè rilassato a letto.

Scopri quando passa il tuo treno del sonno per essere pronto ad andare a dormire con il giusto anticipo

Cosa accade se vai a letto al momento sbagliato?

Quando vai a letto fuori orario, ti troverai fisicamente alla stazione del sonno, cioè a letto, ma non avrai nessun treno da prendere. In quel momento, fisiologicamente, il tuo corpo non è preparato a dormire. Sei sveglio e pieno di energia. Sei a letto coricato ma non c’è nessun calo d’attenzione e allora i tuoi pensieri cominciano a viaggiare a ruota libera. Pensi alla giornata appena trascorsa, a quello che ti aspetterà l’indomani, a mille cose che potrebbero succedere, non per forza positive.

Se, come accade spesso, le preoccupazioni arrivano a invaderti la mente, il tuo livello di stress inevitabilmente si alzerà. Dopo qualche minuto potresti innervosirti. Comincerai a cambiare posizione nel letto nella speranza di prendere sonno e scappare dai tuoi pensieri.

Quando vai a letto fuori orario il rischio di stressarsi è molto alto

Stress e spuntini notturni

Dopo minuti interminabili, stanco della situazione, ti alzerai per bere o mangiare qualcosa oppure prenderai in mano un libro per distrarti. Ma in questo modo ti allontanerai dal tuo traguardo: quello di prendere il treno del sonno. Ti sembra una semplificazione eccessiva? Fai una prova, ti assicuro che resterai stupito del risultato. E felice di dormire meglio.

Conoscendo meglio te stesso e studiando i ritmi della tua stanchezza e del tuo sonno, riuscirai a essere pronto per salire sul treno al momento giusto. Addormentarsi facilmente diventerà la tua routine.

Fai fatica a svegliarti al mattino?

Distruggeresti la tua sveglia quando suona? Oppure sei uno di quelli che non la sentono nemmeno? Riprendiamo la metafora del treno. Così come è importante prendere il treno del sonno quando passa dalla stazione la sera, così è importante scendere al suo arrivo. Mai mentre è ancora in corsa.

Se fai fatica a svegliarti è perché cerchi di scendere dal treno del sonno mentre è ancora in corsa

Quando hai trovato il tuo ritmo e individuato i tuoi orari, dovrai puntare la sveglia al momento giusto. Quale? Calcola un multiplo di 90 minuti. Se il tuo treno passa alle 22.30, rallenterà la sua corsa passando dalla stazione alle 4.30, alle 6.00, alle 7.30 o alle 9.00. Se la sveglia suona alle 6.45, per esempio, il risveglio sarà traumatico. Sei nel pieno del sonno profondo, momento in cui l’attività cerebrale è molto rallentata. Il rumore della sveglia in questo caso ti butta giù dal treno in corsa e questo è uno shock molto serio per la tua fisiologia.

Svegliarsi al momento sbagliato, in una fase di sonno profondo, è molto scioccante per il tuo organismo

Per essere completamente sveglio a questo punto dovrai ricorrere al caffè, alla doccia fredda, o a qualunque altra strategia tu abbia scovato negli anni per riuscire ad avere les yeux en face des trous, come diciamo in Francia. In pratica farai una fatica tremenda a tenere gli occhi aperti.

Fai del bene al tuo corpo

Il nostro corpo è una macchina fantastica capace di adeguarsi a ogni situazione. Se un risveglio traumatico accade ogni tanto non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ma tutto cambia quando il risveglio traumatico, l’addormentamento tardivo, la mancanza di sonno profondo o altri disturbi del sonno si presentano a ripetizione per anni.

Quando riconoscerai il momento giusto per svegliarti, quello in cui il tuo cervello è davvero pronto, proverai la bellissima esperienza di svegliarti in modo spontaneo. Appena un minuto prima della sveglia: fresco, riposato e pieno di energia.

Svegliandoti al momento giusto scoprirai di essere fresco, riposato e pieno di energia

Chi dorme di giorno non piglia pesci

In Italia ho scoperto il proverbio chi dorme non piglia pesci. Con tutte le conoscenze acquisite sul sonno penso che sarebbe più giusto cambiarlo in chi dorme di giorno non piglia pesci. Invece ti raccomando durante la notte di curare, rispettare e dare la massima priorità alla qualità e quantità del riposo. Intervieni sui disturbi del sonno quanto prima.

Ora sei sicuramente pronto ad approfondire l’argomento e agire per il tuo benessere, qui trovi il corso Sonno è Salute.