Grasso corporeo: a cosa serve e perché fai fatica a dimagrire

Grasso corporeo: a cosa serve e perché fai fatica a dimagrire

Il grasso corporeo non è un nemico, anzi. Pensiamo a tutta una serie di animali, mammiferi come noi, che usano il grasso per sopravvivere in condizioni difficili o estreme. È il caso delle balene o delle foche monache, ad esempio. Il loro strato di grasso corporeo sottocutaneo aumenta significativamente in inverno e le protegge egregiamente dal freddo durante le immersioni.

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Nel caso degli esseri umani, storicamente, il grasso è stato percepito per secoli come simbolo di salute. Anzi, il grasso è considerato da millenni come un indicatore di prosperità e fertilità. Risaliamo agli albori della specie umana, alla preistoria. Magari anche tu ricordi qualche immagine delle veneri paleolitiche: statuette, come quella di Willendorf (23.000 – 19.000 a.C) che sono giunte fino a noi e che rappresentano una donna con grandi seni e una pancia molto prominente.

È solo nell’ultimo secolo che la magrezza è diventata sinonimo di bellezza e di salute, da alcuni decenni appena. Il periodo in cui, culturalmente, essere magri poteva significare non sopravvivere all’inverno o essere impossibilitati a procreare è stato molto più lungo. Questa informazione è scritta in profondità, nella memoria nostra e dei nostri avi.

Solo nell’ultimo secolo la magrezza è diventata sinonimo di bellezza e salute

Perché ti sto dicendo questo? Perché la nostra storia genealogica e biologica ha in sé il potere di determinare la tendenza del corpo a mantenere il sovrappeso. In questo articolo vorrei raccontarti a cosa può servire davvero il grasso sottocutaneo, scendendo in profondità nelle ragioni possibili dei chili “di troppo”. Vorrei aiutarti a comprendere perché, spesso, l’organismo oppone resistenza al dimagrimento.

Quando il corpo programma il sovrappeso

Diverse ragioni possono spingere il corpo a mantenere i chili di troppo e il grasso sottocutaneo. Tutte hanno a che fare con un trauma o un dramma, che è già avvenuto o che potrebbe avvenire e dunque viene percepito come una minaccia dall’organismo. Come ho scritto più volte nelle pagine di questo blog, il corpo è competente. Se sviluppa un sintomo o una caratteristica, in questo caso un grasso corporeo persistente che non ne vuole sapere di essere eliminato, neppure con la dieta e l’esercizio fisico, un motivo c’è.

Se il tuo corpo tende a mantenere un grasso corporeo persistente un motivo c’è

Quando vado alla ricerca delle radici del sovrappeso assieme al paziente, indago, per esempio, per capire quando (nella sua storia personale o in quella della sua genealogia) è avvenuto un dramma causato dal sottopeso. Non c’è bisogno necessariamente di risalire molto indietro nel tempo. Dimagrire può essere pericoloso anche nel ventesimo o nel ventunesimo secolo, come vedremo tra poco.

Il mio metodo, quello della Bioconsapevolezza, è sempre lo stesso, ma le risposte che troviamo e il percorso specifico che si delinea usando il metodo sono unici per ogni paziente.

Il pericolo rappresentato dal sottopeso

Il sottopeso, cioè la mancanza di sufficiente grasso corporeo, può essere la concausa di una morte o di una malattia debilitante. Questa affermazione potrebbe lasciarti un po’ perplesso. In un mondo in cui non si fa altro che inseguire la magrezza, come potrebbe il sottopeso rappresentare un pericolo?

Se lotti da una vita contro il sovrappeso, essere magro ti sembrerà sicuramente un grande vantaggio. Ma prova a cambiare punto di vista. Pensa ai bambini appena nati.

Il sottopeso del neonato

Nei laboratori Peso Forma che organizzo, quando chiedo ai partecipanti quanti di loro erano sovrappeso alla nascita, pochi alzano la mano. Invece, quando domando quanti di loro sono nati sottopeso, non è raro che almeno la metà dei partecipanti alzi la mano. Come mai un bambino che nasce sottopeso dovrebbe diventare un ragazzo o un adulto sovrappeso?

Come mai un bambino che nasce sottopeso dovrebbe diventare un ragazzo o un adulto sovrappeso?

Il sottopeso obbliga un neonato a un ricovero più o meno lungo in ospedale e spesso provoca la separazione del bambino dalla madre. Questa situazione crea dolore e ansia per la salute e la sopravvivenza, in tutta la famiglia. Per evitare che tutto questo dolore si ripeta, si può creare un programma biologico opposto al dimagrimento: il sovrappeso.

Nel caso dei neonati è importante ricordare che un bambino può uscire dall’ospedale solo quando si interrompe il calo ponderale fisiologico e c’è un aumento di peso, fino al raggiungimento della soglia considerata sufficiente a sopravvivere senza il controllo costante dei medici. Di conseguenza ingrassare ed evitare di dimagrire, oltre a rassicurare genitori e personale sanitario, permette al bambino di andare a casa più velocemente. Una volta messo un po’ di grasso corporeo addosso, il bambino potrà finalmente stare beatamente a contatto con il seno caldo e protettivo di una madre rasserenata.

Ecco che il programma biologico che consente di ingrassare velocemente e dimagrire solo a fatica ci sembra improvvisamente sensato.

Il sottopeso della persona ammalata

Facciamo ora un esempio, che nasce direttamente dalla mia esperienza di terapeuta. Un paziente, che chiameremo Luca, si ricorda benissimo che il suo adorato nonno ha iniziato a stare male al momento dei pasti. Aveva poco appetito e faceva fatica a digerire. A volte spariva in bagno per vomitare. I momenti di condivisione gioiosa si erano fatti sempre più rari man mano che il nonno dimagriva. L’anziano era diventato debole e fragile, poi era finito in ospedale per non tornare mai più… Mangiare in abbondanza e mantenersi in sovrappeso, per il Luca adulto che ho conosciuto io, sono azioni inconsce molto rassicuranti. Dietro al suo sovrappeso c’è tanto amore per il nonno. È come se Luca dicesse: “Mangio e mantengo dei chili di troppo per te, nonno. Perché tu possa tornare dall’ospedale e giocare di nuovo con me”.

Il sogno di tante persone in sovrappeso è quello di dimagrire progressivamente in modo spontaneo, cioè senza nessun impegno faticoso. Il dimagrimento spontaneo e il sottopeso però, possono essere associati al ricordo doloroso, a volte inconscio, della malattia di una persona amata.

Il dimagrimento spontaneo e il sottopeso vengono associati alla malattia di una persona amata

Non è raro vivere, nell’infanzia, l’ansia e la preoccupazione per una persona amata che si ammala. Quello che il bambino vede e nota è, spesso, proprio la debolezza e il dimagrimento della persona cara. Non conoscendo la causa della malattia, il bambino può solo immaginare che dimagrire facilmente ed essere sottopeso sia pericoloso. Di conseguenza, niente di più facile per il suo organismo che creare un programma di sovrappeso e difficoltà a dimagrire.

Per chi ha una memoria di questo genere, il dimagrimento, quando anche viene concesso dall’organismo, si raggiunge solo al costo di sforzi immani, per essere sicuri che non sia dovuto a una patologia in corso.

Il programma biologico si tramanda

Ora c’è una cosa importante che va interiorizzata per comprendere quali traumi e drammi possono avere potere molto a lungo, tramandandosi di generazione in generazione. Quando qualcosa funziona da salvavita lascia un’impronta nella memoria talmente forte e radicata da trasmettersi alla discendenza. Come fare a capire se questo è il tuo caso e se il grasso corporeo che ti porti addosso e di cui non riesci a liberarti è lì perché il tuo corpo lo considera un benefico salvavita?

Forse il grasso corporeo che ti porti addosso è lì perché il tuo corpo lo considera un salvavita

Le risposte sono dentro di te

Potresti aver bisogno di aiuto da un professionista per indagare nel tuo passato o in quello dei tuoi predecessori. Ma c’è un esercizio che puoi fare subito, in completa autonomia, che ti consentirà di iniziare il percorso verso il dimagrimento. Chiudi gli occhi e respira profondamente per tre volte, in modo lento e consapevole. Ora immagina la tua mente mentre si fa da parte per lasciare spazio a quella parte di te, che non è razionale o conscia e che si ricorda tutto, fin nei minimi dettagli: conosce tutto di te e comprende ogni singolo aspetto della tua vita.

Fai a questa parte di te una domanda: ho mai vissuto una situazione nella quale il sottopeso mi ha causato dolore? La magrezza ha mai messo me o qualcuno che amo in pericolo di vita?

Lascia affiorare una risposta. Potresti visualizzare un’immagine, o una parola. Spesso si tratta di informazioni molto semplici e fugaci. Qualunque sia questa risposta non la giudicare, accoglila con rispetto insieme a eventuali emozioni.

Cosa fare con le risposte raccolte

Con questo articolo non voglio darti risposte preconfezionate, quello che stai scoprendo leggendo questo testo non è la soluzione completa e definitiva alle tue difficoltà di dimagrimento. Ma è un passo importante. Primo perché hai capito che il sovrappeso può essere un’azione biologica sensata in generale. Secondo perché, probabilmente, hai scoperto che il grasso corporeo è uno scudo protettivo per te, una reazione biologica sensata del TUO corpo.

Il sovrappeso può essere un’azione biologica sensata

Ecco perché fai tanta fatica a dimagrire. Il tuo corpo, ad oggi, ha bisogno del sovrappeso e dei chili di troppo. Smetti di giudicarti. E’ venuto il tempo di fare pace con il tuo peso. Non sto dicendo che, capendo i motivi dietro al tuo sovrappeso, tu debba sopportare il tuo grasso corporeo così com’è fino alla fine dei tuoi giorni. Sto dicendo che andare alla radice dei tuoi chili di troppo in modo sereno ti permetterà finalmente di alleggerirti dentro e fuori, raggiungendo risultati duraturi.

Le risposte che hai trovato rispondendo alle domande che ti ho proposto sono preziose. Puoi usarle in autonomia continuando il tuo percorso verso il dimagrimento da solo oppure chiedere un aiuto per indagare più a fondo.

Ti invito a cambiare punto di vista: il tuo corpo non è un nemico ma un alleato. Insieme potete avviarvi verso l’obiettivo di salute e benessere che desideri raggiungere.

Recuperare il peso forma: fai pace con il tuo giudice interiore

Recuperare il peso forma: fai pace con il tuo giudice interiore

Recuperare il peso forma è possibile per tutti. A patto di capire come agire nel modo più proficuo per raggiungere questo obiettivo. Si tratta di un tema che ho già affrontato su questo blog, da diversi punti di vista. In questo articolo vorrei, aiutarti a cambiare la tua visione dei chili di troppo, per consentirti di preparare il tuo “terreno interiore” al dimagrimento.

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Tra gli elementi che ostacolano il dimagrimento c’è il dialogo interiore, quella voce che accompagna costantemente tutti noi nel corso delle nostre giornate e che ha qualcosa da dire su tutto. A volte, il dialogo interiore assume il ruolo di un giudice molto severo che non fa che criticare.

Se pensi di essere in sovrappeso e il tuo dialogo interiore è pieno di commenti negativi su di te, su come sei e su quello che fai, questo articolo fa per te. Puoi approfondire il tema del dialogo interiore e del potere che ha sulla tua vita leggendo qui.

Perché se dimagrisci poi ingrassi di nuovo?

Partiamo da un concetto molto importante per iniziare il viaggio verso il tuo peso forma.  Il tuo sovrappeso non è frutto del caso: è una logica conseguenza. È il risultato delle tue azioni, che sono una conseguenza delle tue emozioni, influenzate dai tuoi pensieri.

Il sovrappeso è il risultato delle tue azioni, che sono conseguenza delle emozioni, influenzate dai pensieri

Le diete, la ginnastica, la chirurgia estetica o i farmaci, sono tutti strumenti che permettono di raggiungere un risultato (dimagrire o eliminare meccanicamente il grasso) ma non ti impediscono di recuperare, dopo poco tempo e senza alcuno sforzo, tutti i chili “persi”. Questo perché si tratta di pratiche o strumenti che agiscono direttamente sul risultato (liposuzione, integratori e simili) oppure che modificano solo le azioni (attività fisica, dieta ipocalorica).

I pensieri, che stanno a monte della catena di cause ed effetti che porta al sovrappeso, non vengono minimamente influenzati dagli abituali metodi usati per “combattere” il sovrappeso. Mettersi a dieta o correre regolarmente non influenza il tuo modo di pensare e non modifica la vera causa del tuo sovrappeso. Ecco una delle ragioni per cui tantissime persone vivono l’antipatico effetto yo-yo che porta a dimagrire e poi ingrassare di nuovo, recuperando tutti i chili eliminati con tanta fatica (e anche di più).

Se la radice del “problema sovrappeso” non viene identificata e risolta, il tuo peso molto probabilmente tornerà ad aumentare non appena allenterai la dieta o salterai qualche sessione di ginnastica.

La prima novità che ti chiedo di abbracciare, quindi, è questa: i chili in più non dipendono solo da quello che mangi o dal fatto che fai poco movimento. Cambiare le tue azioni può aiutare ma non è la soluzione definitiva.

Cambiare le tue azioni può aiutare ma non è la soluzione definitiva per raggiungere e mantenere il peso forma

Abbandona l’idea di combattere contro

C’è un altro cambio di paradigma che penso sia fondamentale. L’idea che si debba combattere contro i chili di troppo è controproducente. Perché ogni volta che pensi di combattere contro qualcosa in realtà dai nuova forza al tuo nemico.

Ti invito a cambiare la modalità con cui pensi al tuo obiettivo. Non dire a te stesso che vuoi lottare contro il sovrappeso o che vuoi perdere i chili di troppo. Anche l’idea di perdere è fuorviante. Il tuo inconscio farà fatica ad accettare di “perdere” qualcosa, il verbo ha un’accezione negativa.

Piuttosto, dì a te stesso che vuoi raggiungere il tuo peso forma. Vuoi sentirti più leggero, più bello ai tuoi occhi, più in pace con la tua immagine nello specchio. Quando lo fai, pensa anche a qual è il peso esatto che vorresti avere. Visualizzare un obiettivo preciso e positivo ti aiuta ad avere l’energia e l’attitudine per raggiungere quello che desideri.

Nel momento in cui riuscirai a modificare il modo in cui pensi al sovrappeso e capirai che, prima di tutto, è importante cambiare i pensieri che ti portano ad avere dei chili “di troppo”, avrai fatto il tuo primo piccolo ma importantissimo passo verso il peso forma.

Se ti senti pronto a iniziare fin da subito il tuo viaggio di dimagrimento rispettoso del tuo essere e definitivo, ti suggerisco di leggere il mio libro Conquista per sempre il tuo peso forma. Si tratta di un percorso che non prevede diete o privazioni ma usa il metodo della Bioconsapevolezza, che ho sviluppato in oltre 20 anni di pratica della medicina complementare e dello sviluppo del potenziale umano.

Ostacoli sulla strada verso il peso forma

Abbiamo visto che il modo in cui pensi al tuo corpo e all’obiettivo di dimagrire ti può aiutare oppure ostacolare sulla strada che porta al peso forma. Ma c’è un altro elemento importante che può impedirti di dimagrire: quello che ho chiamato il giudice interiore.

Il tuo giudice interiore può essere un grande ostacolo al raggiungimento del peso forma

Le parole che dici a te stesso non sono per forza la causa dei tuoi chili di troppo, ma possono frenare o impedire il dimagrimento, mettendoti i bastoni tra le ruote.

Non pensare di essere uno sciocco perché non fai che auto-sabotarti: il conflitto estetico che è alla base di quello che il tuo giudice interiore continua a ripetere ha radici molto antiche.

Grasso è bello?

Nel corso dei milioni di anni che ci hanno portato a diventare Homo sapiens sapiens, il problema dei nostri progenitori non è mai stato quello di essere in sovrappeso, ma l’esatto contrario. Essere troppo magri a causa della carenza di cibo significava ammalarsi più facilmente e magari morire di stenti.

Nella storia degli uomini moderni, tutti i numerosi contesti di estrema povertà, carenza vitaminica e malattia non hanno fatto altro che tramandare questo racconto sottotraccia. La magrezza è stata abbinata per secoli a scarsa forza e salute fragile. Si tratta di una realtà che puoi confermare con i tuoi occhi. Viaggiando nei Paesi africani o in India, per esempio, puoi facilmente verificare che il sovrappeso viene considerato un segno di prosperità e buona salute.

E in Italia questo pensiero era molto radicato in tutte le classi sociali, fino a una o due generazioni fa. C’è spesso, nella storia degli italiani ma anche dei francesi, una nonna o un nonno che lodava figli e nipoti per la loro rotondità o che al contrario cercava di rimpinzarli a forza considerandoli troppo magri.

Il potere della memoria cellulare

Questi vissuti del passato noi li portiamo dentro e c’è una disciplina, la Biopsicogenealogia, che può aiutarci a comprenderli e agire di conseguenza. Se pensi di aver bisogno di un aiuto per capire cosa si cela dietro i tuoi chili di troppo puoi anche acquistare il mio audio corso Sovrappeso cosa mi racconti, oppure iscriverti al prossimo laboratorio Peso Forma. Ci lavoreremo insieme.

La memoria cellulare di una magrezza che fa ammalare e rende vulnerabili si esprime attraverso un programma biologico ben preciso. Ogni volta che non accetti il tuo fisico invii un segnale al cervello che gli impone di bloccare il dimagrimento. Se il tuo dialogo interiore è pieno di commenti negativi sul tuo aspetto e sul tuo peso, rischi di fare molta fatica a vedere gli effetti di una dieta drastica o di un allenamento intensivo.

Ogni volta che non accetti il tuo fisico invii al cervello un segnale che blocca il dimagrimento

Accettarsi per come si è

Ti invito a lavorare sull’accettazione del tuo aspetto fisico. Non aspettare di essere snello per sentirti bello. Sappi che se ti percepisci come profondamente inadeguato fisicamente (e magari anche psicologicamente), la dieta non ti aiuterà a cambiare idea su te stesso. Molto probabilmente sarai scontento del tuo corpo anche quando sarai dimagrito.

Attenzione a non arrabbiarti ulteriormente con te stesso. Manda bonariamente in pensione il tuo giudice, ha lavorato tanto ed è ora per lui di riposare.

Cambiare abitudini, soprattutto quelle più radicate, può sembrare difficile. Forse sei persino “affezionato” a quella voce severa che ti critica in continuazione e ti sembra impossibile non averla più nella tua testa.
Spesso, però, può bastare un gesto simbolico per riuscire a voltare pagina. Ti suggerisco di fare l’esercizio che segue.

Scrivi una lettera al tuo giudice

Scrivi una lettera nella quale metti nero su bianco tutti i tuoi giudizi sul tuo aspetto fisico. Non tralasciare nulla: i giudizi che ti appartengono e quelli che altri hanno dato su di te, presenti e passati. Scava nei ricordi arrivando all’infanzia e scrivi persino i giudizi che pensi di poter ricevere nel futuro. Preferisco evitare di fare degli esempi perché penso che ciò che hai dentro sia più che sufficiente.

Alla fine della lettera, manda in pensione il giudice di tutte queste sentenze. Come ho già sottolineato, ha lavorato fin troppo e merita di riposare. Scrivi per lui delle frasi di congedo positive ma determinate. Puoi anche ringraziarlo per il lavoro fatto. A patto che tu riesca a sottolineare molto chiaramente che non hai più bisogno di lui.

Brucia questa lettera, così da trasformare simbolicamente il carico di giudizi negativi in qualcosa di leggero e fertile. Infine, metti le ceneri ai piedi di una bella pianta, che ha una forma che ti piace.

Manda in pensione il tuo giudice interiore scrivendo una lettera simbolica di congedo

Peso forma e magrezza non coincidono

Vorrei sottolineare che il tuo peso forma non è necessariamente quello che i media (e purtroppo sempre più spesso anche la medicina convenzionale) vuole importi. Da alcuni decenni nella società occidentale la magrezza va di moda. La pubblicità, onnipresente sui cartelloni per la strada, in TV, sui social network, ci bombarda di immagini di uomini e donne sempre più snelli e allenati, come se questa fosse l’unica strada verso la bellezza e il benessere.

Personalmente non sono affatto d’accordo. La bellezza fisica e il benessere derivano piuttosto dalla luce interiore che ognuno emana. Questa luce è oscurata dall’incapacità di sapersi accettare e amare. Ho visto con i miei occhi tante persone sovrappeso bellissime e in salute. Più che dimagrire, è fare pace con il proprio giudice interiore che aiuta a sprizzare bellezza. Inoltre, ciascuno di noi ha le proprie caratteristiche fisiche. La varietà e la nostra unicità fanno parte del miracolo della Vita. Immaginarsi tutti uguali mi sembra molto triste e noioso.

Per favore: liberati dalla schiavitù di un concetto di bellezza fisica basato sulle misure di altezza e peso! Per aiutarti a farlo ti lascio con un altro esercizio da fare.

Un occhio di riguardo per i dettagli

Fai un elenco di almeno 10 dettagli fisici che ti piacciono di te. Può trattarsi anche di piccole cose. Non lasciarti condizionare dal giudice, ormai lo hai mandato in pensione! Tutto quello che scriverai resterà tra te e te, niente è inappropriato.

Porta con te questo elenco  e leggilo ogni tanto, aggiungendo nuovi particolari se ti vengono in mente. Ma soprattutto, ogni mattina al risveglio ringrazia il tuo corpo per queste cose che apprezzi di te ma anche per tutto quello che fa e per il suo buon funzionamento.

Sii consapevole che il tuo corpo sta facendo ogni giorno un lavoro straordinario, in completa autonomia, senza che tu debba pensare al cuore che batte, ai polmoni che si riempiono e si svuotano di aria, al cervello che elabora informazioni. E il tuo corpo lavora solo per permetterti di vivere la tua vita. Si tratta del tuo migliore alleato!

Se ti senti pronto per compiere i primi passi di una nuova strada verso il peso forma fai questi esercizi. Poi potrai scegliere se e come portare a termine il percorso. Io sono qui per aiutarti, se vuoi, con il mio libro per dimagrire senza diete, con l’audio corso o con i laboratori. Dopo aver visto la sofferenza che accompagna spesso il sovrappeso, il peso forma è un tema che mi sta a cuore. Per questo ho sviluppato supporti diversi per aiutare le persone a dimagrire nel rispetto di sé. Puoi scegliere la modalità di scoperta e apprendimento che trovi più adatta a te. Ti auguro un buon percorso.