Come gestire le emozioni in modo positivo e benefico

Come gestire le emozioni in modo positivo e benefico

Gestire le emozioni non significa reprimerle e neppure modificarle. Troppo spesso, le emozioni ci fanno paura perché crediamo che, se ci lasciassimo invadere da esse, ne rimarremmo schiacciati, disintegrati, in qualche modo sconfitti. È infatti diffusa l’erronea convinzione, forse anche tu la pensi così, che nel momento in cui accettiamo di sentire alcune emozioni queste ci abiteranno per sempre. Molte persone hanno paura di precipitare in un abisso senza fondo dal quale sarebbe impossibile uscire.

Ecco che diventa ovvio, partendo da queste convinzioni, il desiderio di gestire le emozioni nel senso di domarle, cancellarle, soffocarle.

 

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In questo blog ho già raccontato che il mio punto di vista sul tema è molto diverso. Anzi, potrei dire che è diametralmente opposto. Esprimere le emozioni è molto importante e oggi voglio raccontarti di un passaggio aggiuntivo essenziale per gestire le emozioni in modo nuovo. Il mio intento è aiutarti ad abbracciare anche le emozioni più potenti, con l’obiettivo di evitare che si accumulino. Evitare questo accumulo emotivo fa parte, per me e secondo il mio approccio terapeutico, della vera prevenzione delle malattie.

Vediamo allora come puoi fare perché le emozioni non rimangano troppo a lungo attive nel tuo organismo.

Primo passo per gestire le emozioni, capire da dove vengono

Spesso diamo la colpa delle nostre emozioni agli altri. “Sono arrabbiata perché mio marito non mi rispetta”. “Sono frustrato a causa del mio capo, mi chiede di lavorare moltissimo ma non mi paga abbastanza”. “Sono esausta: mio figlio mi fa impazzire”.

Gli altri, in realtà, non sono affatto responsabili delle nostre emozioni; esse ci appartengono e siamo noi a crearle. Le emozioni sono il risultato del nostro personale modo di vivere, in un determinato momento, una certa situazione.

Detto in altri termini, non sono gli eventi o le persone a provocare le emozioni. Questo diventa chiaro se rifletti sul fatto che di fronte a uno stesso evento dieci persone differenti possono avere altrettante emozioni diverse. Tra loro quasi sicuramente ci sarà anche chi rimarrà totalmente indifferente.

Le emozioni sono messaggi che raccontano quello che accade dentro di te, non quello che sta accadendo fuori.

Non sono gli eventi o le persone a provocare le emozioni, siamo noi stessi

Le emozioni condizionano azioni e risultati

Un’emozione si scatena dentro di te nel giro di pochi millisecondi (e quindi a una velocità che rende la cosa impossibile da controllare), insieme a essa si scatenano anche delle reazioni fisiche automatiche.

L’emozione provoca reazioni interne all’organismo (che puoi percepire oppure no). Secondo il tipo di emozione si possono verificare ad esempio un arrossamento del viso, l’aumento del battito cardiaco, l’inarcamento delle sopracciglia, l’irrigidimento della schiena. la dilatazione dello stomaco, la contrazione della mascella e così via.

Ogni emozione è anche accompagnata da una o più re-azioni agli stimoli esterni. Queste re-azioni (cioè azioni non propriamente volontarie rivolte all’esterno in risposta allo stimolo emotivo) sono un po’ più lente; per questo ci danno il tempo di scegliere se assecondarle o meno. In alcuni casi contrattacchiamo verbalmente in modo aggressivo, oppure smettiamo di parlare di colpo. In altri casi parte uno schiaffo, ci spostiamo di scatto, cambiamo posizione, ci blocchiamo fisicamente e così via.

L’emozione non si può impedire

Mettiti il cuore in pace: non puoi fare nulla sul momento per impedire a un’emozione di nascere e neppure per bloccare i suoi effetti fisiologici immediati. Hai però un grandissimo potere: puoi scegliere cosa fare di questa emozione, cioè se rifiutarla o accoglierla.

Scegliere di accogliere l’emozione, però, non significa darle il potere di farci reagire in modo automatico e controproducente. In effetti, quando siamo in balia delle nostre emozioni, non agiamo ma re-agiamo. Queste re-azioni ci portano spesso fuori strada e sono controproducenti rispetto ai nostri obiettivi e desideri profondi.

Cosa facciamo spesso

Spesso quando arriva un’emozione, intensa o meno che sia, blocchiamo il respiro e andiamo in contrazione per reprimerla e resistere ai suoi effetti. Questo non è saper gestire le emozioni.
Gestire le emozioni positivamente vuol dire invece trasformarsi in ampi contenitori che si lasciano attraversare dalla tempesta emotiva, respirando e restando fermi. Accogliere l’emozione è un’azione attiva e consapevole di osservazione, senza re-azioni.

Gestire le emozioni positivamente significa anche lasciarsi attraversare dalla tempesta emotiva

Cosa significa accogliere un’emozione

Accogliere un’emozione che vogliamo gestire in modo positivo e utile per noi significa riuscire a viverla in tutta la sua potenza, accettando di essere completamente coinvolti, senza però identificarci con essa. Significa anche accettare di non giudicare quest’emozione.

Quando un’emozione arriva, non cercare di razionalizzare pensando se sia giusta o sbagliata, legittima oppure no. Semplicemente prendi atto che c’è e lasciale spazio. Se le emozioni sono accolte, diventano effimere e non c’è ragione di aver paura che ti invadano a lungo.

Il rilassamento dopo lo tsunami emotivo

Dopo qualche minuto, o più raramente dopo qualche ora, di un vero e proprio tsunami emotivo, arriverà la fase del rilassamento. Proprio come il mare si calma ogni volta dopo la tempesta. Vedrai: a quel punto sarai libero dall’emozione e ti sentirai più vitale, anche se molto probabilmente sarai stanco. Si sperimenta, di solito, quella stanchezza rilassata tipica delle fasi successive a uno sforzo fisico importante.

Avendo accolto senza giudizio l’emozione, ci sarà tutto lo spazio libero per la serenità e la gioia. È proprio questo il vantaggio di accogliere le emozioni, evitando di reprimerle o nasconderle.

Abbi fiducia: dopo un momento di disperazione o di furia, potresti veramente provare una grande gioia. Ti sembrerà impossibile se non ne hai ancora fatto l’esperienza ma invece è proprio così.

Imparare dai bambini a gestire le emozioni

Recuperiamo la spontaneità e l’autenticità del bambino che è capace di piangere disperato per dieci lunghi minuti per poi scoppiare in una fragorosa risata pochi istanti dopo.

Nella mia esperienza, la gioia e la serenità provate dopo uno sfogo emotivo nascono dal fatto di aver lasciato agire l’emozione ed essersi liberati della tensione emotiva accumulata.

C’è anche un livello più profondo all’origine di questa gioia e serenità. La gioia profonda e sottile legata al fatto di aver accettato noi stessi e l’emozione, piacevole o spiacevole che sia. I nostri lati oscuri, in questo modo, diventano molto meno cupi e spaventosi proprio perché li abbiamo accolti.

Prova tu stesso. Dopo aver accettato di vivere un’emozione, specialmente una di quelle che ritieni scomode o sconvenienti, senza giudicarti, sentirai in te qualcosa di nuovo, l’apertura verso te stesso e verso gli altri. Una sensazione di amore, gioia e pace che provengono dall’interno.

Gestire le emozioni positivamente vuol dire pure accettare i lati più cupi e oscuri di noi stessi

Gestire le emozioni positivamente porta a un cambiamento

Nel tempo, man mano che si sperimenta la sensazione di pace data dall’accettare le emozioni e viverle liberamente, senza pregiudizi, costrizioni o paure, la vita diventa più leggera. Gestire le emozioni positivamente permette di essere semplicemente quello che siamo e di vivere sempre di più in pace con noi stessi e gli altri.

La spontaneità nella nostra società, è fattibile?

So già cosa stai pensando: come si fa nella nostra società a lasciar liberamente agire le emozioni? “Non posso infuriarmi con il mio capo”. “Non è possibile scoppiare a piangere durante una lezione”. “Come faccio a urlare contro lo Stato?”.

Ci sono situazioni nelle quali esprimere le nostre emozioni potrebbe essere controproducente. Per paura di “versare benzina sul fuoco”, crescendo impariamo a trattenere le emozioni.

Per ora le cose stanno così: la nostra società non vede di buon occhio la possibilità di esprimere le emozioni liberamente. Aspettando che l’umanità evolva e cambi atteggiamento nei confronti delle emozioni ti suggerisco una strategia, quella dei post-it.

La strategia dei post-it

Quando un’emozione sta arrivando e non pensi di essere nelle giuste condizioni per esprimerla liberamente scrivi mentalmente un post-it, un appunto da conservare dentro di te.

Ricordati di tornare sull’emozione in seguito, quando sarai libero di esprimerla. Le emozioni possono essere accolte anche a distanza, ripensando alle situazioni che le hanno generate. Per aiutarti a farlo puoi scrivere una lettera. Mi raccomando: usa carta e penna, al computer l’effetto non sarebbe lo stesso.

Quando esprimere le emozioni non è possibile perché non sarebbe socialmente accettato, possiamo usare alcuni espedienti per non reprimere le emozioni ma accoglierle in un secondo momento

La lettera e l’atto simbolico del fuoco

Pensa alla situazione che ha generato l’emozione che ti sei sentito costretto a trattenere e scrivi tutte le parole che ti vengono in mente.

Scrivi rivolgendoti alla persona o all’evento che pensi sia la causa scatenante dell’emozione (anche se in realtà la causa scatenante è il tuo modo di vivere la situazione). Ad esempio puoi scrivere “Signor capo non può trattarmi così! È profondamente ingiusto! Sono furioso…”. Oppure “Maledetti politici che non mettete al primo posto il benessere dei cittadini! Servirebbe così poco per far funzionare tutto al meglio!” e così via. Sviluppa tutti gli argomenti e sfoga liberamente le parole trattenute.

Non cercare di essere gentile, educato, simpatico o rispettoso, non avrebbe senso. Questa lettera non verrà mai recapitata a nessuno, non verrà letta da nessun altro a parte te. Scrivi di pancia: insulti, esagerazioni, generalizzazioni, sentenze drastiche… Tutto è permesso. Intanto che ti sfoghi verbalmente, respira, osserva e accogli anche le reazioni del tuo corpo.

Dopo aver liberato l’emozione in ogni sua parte, puoi bruciare la lettera per trasformare il suo contenuto in cenere: una sostanza leggera e fertile.

Puoi eliminare la cenere gettandola nel water oppure spargendola nella terra ai piedi di una pianta. Poiché la cenere è fertile, aiuterà la pianta a crescere. In questo modo avrai trasformato e messo di nuovo in circolo, nel ciclo della vita, ciò che era rimasto bloccato dentro di te.

La scelta di accogliere le proprie emozioni

Se ignoriamo le nostre emozioni e ci rifiutiamo di ascoltarle e prenderle in considerazione, accettiamo di essere in balia di quello che ci accade e che proviamo. Ci troviamo ad agire in modo automatico senza comprenderne le cause. Le emozioni ci gestiscono e ci sentiamo senza potere. Inoltre, perdiamo una preziosa occasione per conoscere noi stessi.

Quando invece scegliamo di essere attivi e osservare cosa accade nel momento in cui nasce un’emozione, abbiamo l’opportunità di comprendere:

  • il contesto in cui l’emozione nasce in noi, cioè i fatti oggettivi;
  • il motivo per cui nasce quest’emozione, ovvero il modo in cui interpretiamo la realtà e perché lo facciamo;
  • quale reazione o reazioni si scatenano in noi in modo automatico.

Quando osserviamo con onestà, possiamo anche valutare se quanto proviamo e le sue conseguenze sono “appropriate” alla situazione, cioè razionalmente adatte e proporzionate all’evento. Oppure se la reazione emotiva scaturita è oggettivamente sproporzionata alla situazione contingente.
Ci accorgiamo (senza giudicare o condannare) che l’emozione è sproporzionata? Possiamo interrogarci sul perché sia tanto intensa.

La qualità e l’intensità dell’emozione sono condizionate dal nostro modo di vivere la situazione e dunque dai filtri con cui interpretiamo la realtà. Questi filtri nascono dal nostro dialogo interiore, dal vissuto personale presente e passato e addirittura da quanto è accaduto ai nostri familiari risalendo alla genealogia.

Il potere di accogliere l’emozione

Accogliere l’emozione ci permette di osservare cosa accade in noi e perché. Quando provi un’emozione, puoi scegliere di lasciare che ti guidi verso altri episodi della tua vita in cui hai provato qualcosa di analogo. Potresti anche approdare in contesti diversi, in epoche diverse. Le emozioni del presente sono spesso emozioni già vissute nell’infanzia e nella vita dei nostri avi.

L’emozione può farci da guida per risalire ad altri episodi nel passato in cui ci siamo sentiti allo stesso modo

L’emozione come porta d’ingresso a un viaggio interiore

Se accetti di accogliere un’emozione che provi nel presente, farlo potrebbe ricondurti a una ferita emotiva del passato e potrebbe aiutarti a elaborarla. Sto parlando di quei traumi dolorosi che rimangono in noi e che guidano le nostre azioni senza che ce ne rendiamo conto. Potresti renderti conto che la furia che senti, il senso di svalutazione o di ingiustizia che provi, oggi, nei confronti di una persona o di una situazione, è la stessa emozione che provavi nell’infanzia di fronte a tuo padre o a tua madre.

L’emozione acuta e drammatica diventa così una preziosa alleata, il segnale di una ferita passata che si può scegliere di guarire per essere in pace con il passato e con il presente. Fare pace significa diventare più aperti e sereni rispetto alla propria vita presente e al futuro.

Come esprimere le emozioni per mantenersi in salute

Come esprimere le emozioni per mantenersi in salute

Esprimere le emozioni migliora lo stato di salute. Le emozioni sono come onde. A seconda di come le viviamo, possono ingrossarsi per poi sparire oppure travolgere e distruggere. In fondo si usa dire essere sull’onda delle emozioni… Molti di noi danno per scontato che le emozioni facciano parte della nostra vita. Ma pochi sono consapevoli del fatto che, se represse, le emozioni possono causare una risposta d’emergenza da parte del nostro corpo: la malattia.

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Scopri quali sono e cosa fanno le tue emozioni primarie quando represse. E soprattutto come esprimere le emozioni promuovendo la tua salute e il tuo benessere. Compirai un passo importante per conoscere te stesso.

Le emozioni primarie sono tutte necessarie

Esistono sei emozioni primarie: la rabbia, la gioia, il disgusto, la tristezza, la paura e la sorpresa. Tutte hanno uno scopo biologico e sono vitali, ovvero necessarie.
A causa della cultura nella quale siamo cresciuti, che spesso ci condiziona senza che ne siamo consapevoli, abbiamo la tendenza a classificare le emozioni in adeguate e inadeguate. Ad esempio la gioia si può esprimere, ma senza esagerare. La rabbia e la paura invece sono considerate poco dignitose e per questo abbiamo la tentazione di trattenerle e nasconderle. Alcune persone pensano addirittura che esprimere emozioni forti provochi malattie.
Al contrario! Grazie alla mia esperienza personale e professionale oggi posso affermare che sono le emozioni represse, quelle che non esprimiamo, a promuovere l’insorgenza di malattie

Abbiamo la tendenza a classificare le emozionin adeguate e inadeguate quando invece le sei emozioni primarie sono vitali e necessarie

Perché abbiamo la tendenza a non esprimere le emozioni?

Non è solo “colpa” del nostro retaggio culturale. L’emozione, ti ho già accennato, è come un’onda, ma a volte può sembrare un vero e proprio tsunami! Accoglierla e lasciarsi attraversare sembra troppo rischioso, sia per noi sia per le persone attorno a noi.
Come ogni onda, l’emozione, quando accolta, ha il suo culmine e poi decresce. Non perché l’abbiamo soffocata ma perché le abbiamo dato l’opportunità di sfogarsi. Quanto più ti concedi di esprimere le emozioni, tanto più diventano lievi fino a esaurirsi. Questo ti permette di riacquisire uno stato fisico e mentale di calma reale.

Se ti dai l’opportunità di esprimere le emozioni ritroverai uno stato fisico e mentale di calma reale

Quando invece l’emozione viene repressa, la tensione che la repressione provoca viene confinata e accumulata. Questo influenzerà il tuo modo di reagire a tutte quelle situazioni che suscitano emozioni simili. La tensione repressa si risveglierà provocando reazioni esagerate, anche di fronte a fatti obiettivamente poco rilevanti.
Liberarti dalle emozioni passate che hai accumulato ti permetterà di recuperare una serenità di base concreta, che sarà di tanto in tanto attraversata e scossa da altre emozioni, di un’intensità coerente con quello che vivrai davvero.

La tensione repressa ti farà reagire in modo esagerato di fronte a fatti di poco conto

Cosa accade quando soffochi un’emozione?

Immagina una pentola a pressione, sei tu. Dentro la pentola c’è l’acqua, che rappresenta l’emozione. Coperchio e valvola di sfogo sono ermeticamente chiusi. Accendiamo il fuoco sotto la pentola: è l’evento (o la situazione disturbante), poi lasciamo passare del tempo. Come ben sai, la pressione interna alla pentola progressivamente si alza. Se nessuno interviene  lo scoppio è inevitabile.
Per scongiurarlo bisogna spegnere il fuoco sotto la pentola, cioè risolvere la situazione disturbante. Facile da dire, non sempre da fare.

A volte, nonostante si abbia una consapevolezza molto chiara del problema, non troviamo azioni efficaci per risolverlo.
Per fortuna c’è un’altra cosa che puoi fare allo scopo di evitare che tutto scoppi. Aprire la valvola di sfogo e svuotare la pressione accumulata.
Esprimere le emozioni liberamente è uno strumento potente per diminuire la pressione interna e l’intensità del tuo stress. Naturalmente non si tratta di una soluzione definitiva, ma solo preventiva. Eviti lo scoppio ma il fuoco rimane acceso sotto la pentola.
Una volta abbassata la pressione e rilasciato lo stress, la tua mente sarà più serena e avrai le idee più chiare. Questo nuovo stato emotivo ti permetterà, molto spesso, di scoprire soluzioni alle quali non avevi pensato. Avvicinandoti così alla risoluzione del problema e riuscendo anche a spegnere il fuoco sotto la pentola!

A volte non puoi affrontare e risolvere la situazione che ti provoca un’emozione forte. Ma puoi sempre esprimere le emozioni per sfogarle ed evitare che la tensione si accumuli

Buone abitudini per promuovere e mantenere la tua salute

Se la tensione accumulata supera una certa soglia, il corpo “prende in carico” la risoluzione della situazione disturbante. Sviluppando una serie di sintomi che vengono definiti malattia.
Saper accogliere e vivere in piena libertà le proprie emozioni diventa un sistema di prevenzione importante che ti aiuta a mantenere un buono stato di salute.

Quando ti capita di vivere delle emozioni forti e destabilizzanti, ti suggerisco di compiere una serie di semplici azioni.

  • Dai un nome all’emozione che stai vivendo
  • Visualizza l’emozione come un’onda, accoglila e lasciati attraversare
  • Parlane con amici o famigliari, piuttosto che con un terapeuta

Se ti dovesse sembrare impossibile condividere con una persona il tuo mondo interiore, l’alternativa è scrivere. L’obiettivo è quello di esprimere le emozioni sulla carta. Tira fuori tutto senza cercare di minimizzare, ordinare o rendere sensato quello che la mano, prolungamento della nostra pancia emotiva, sta scrivendo.

Se fai fatica a esprimere le emozioni parlandone con amici e famigliari scrivile di getto su un foglio

Non ti serve affatto sapere in anticipo quello che vuoi esprimere. Scrivere liberamente, in “modalità sfogo”, permette spesso di scoprire davvero ciò che si ha dentro.
Per completare l’effetto di liberazione ti consiglio di bruciare i fogli scritti, così da trasformare simbolicamente le tensioni pesanti e autodistruttive in ceneri, leggere e fertili. Le ceneri poi possono essere sparse ai piedi di una pianta per reintrodurle nel ciclo della vita.

Puoi aiutare anche gli altri a promuovere benessere e salute

Un modo per aiutare le persone intorno a te, anche se non sei un professionista sanitario né un terapeuta, è quello di sviluppare la capacità di ascoltare gli altri senza giudicarli. Prova ad accogliere qualunque confidenza senza esprimere un’opinione tua o cercare di trovare una soluzione.
Per farlo bene occorre dimenticare quello che ci è stato inculcato riguardo al concetto di “Bene” e “Male”. L’importante è semplicemente esserci, per permettere agli altri di esprimere quello che, a volte, ciascuno fatica ad accettare del proprio mondo interiore.
Diventare consapevoli che l’aiuto proviene proprio dall’esistenza di questo spazio ampio, privo di giudizi o aspettative, consente di esserci senza fare nulla. E questo è il più bel regalo che puoi fare alle persone. Liberati dalla convinzione di dover salvare gli altri. Così salverai te stesso da una missione impossibile. Tutti noi possiamo invece allenarci a esprimere le emozioni liberamente.