Automatismi che spingono a mangiare troppo: come superarli

Automatismi che spingono a mangiare troppo: come superarli

Gli automatismi che spingono a mangiare troppo esistono davvero, non si tratta di una fantomatica scusa messa in campo da chi fa fatica a dimagrire. Nel percorso verso il peso forma esistono tutta una serie di ostacoli che possono metterti i bastoni tra le ruote e rendere difficile il raggiungimento dell’obiettivo.

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Ti capita di mangiare quando hai freddo, quando studi, oppure se sei stanco o agitato? Forse anche tu sei in qualche modo manipolato da alcuni trigger, interruttori che fanno scattare in te azioni automatiche che nulla hanno a che vedere con un bisogno reale.

Chiariamo subito una cosa. Superare gli automatismi che spingono a mangiare troppo non è la soluzione definitiva per sbarazzarsi dei chili di troppo in modo naturale e senza diete, ma fa parte di una delle molte azioni che puoi mettere in campo per preparare il terreno al dimagrimento. Se invece sei interessato a lavorare subito alla radice, ti consiglio la lettura del mio libro o la partecipazione ai miei laboratori Peso Forma.

Una potente spinta positiva

Anche se superare gli automatismi che spingono a mangiare troppo non è la principale strategia per dimagrire, si tratta comunque di un aiuto molto significativo, diciamo pure che è un vero e proprio potenziamento. Con la parola potenziamento in questo caso intendo qualcosa in grado di favorire e sostenere l’espressione della competenza del tuo corpo, che ha in sé tutte le capacità necessarie a raggiungere e mantenere il peso forma in modo naturale e spontaneo.

Cosa sono i trigger

Un comportamento che viene ripetuto in modo conscio, razionale e controllato diventa un’abitudine. Quando è instaurata l’abitudine, basta uno stimolo, sempre lo stesso, per innescare una reazione automatica. Si tratta di un meccanismo intelligente legato al funzionamento del nostro cervello. Gli automatismi rendono alcuni processi veloci ed efficaci (oltre che inconsapevoli).

Gli automatismi rendono alcuni processi veloci, efficaci e inconsapevoli

Lo stimolo, come ho già accennato, funziona da trigger, ovvero da interruttore che innesca la reazione. Perché un sistema del genere è benefico (generalmente) per il corpo e per la mente? Fa risparmiare tempo e risorse mentali.

In termini evolutivi, il binomio trigger-reazione protegge e aiuta. Ad esempio a mettersi in salvo quando siamo in pericolo. Alcuni automatismi, però, diventano d’intralcio e ci fanno agire in modo controproducente quando vogliamo attuare un cambiamento.

Conosci te stesso

Come ben sai se segui i miei interventi da tempo, conosci te stesso è uno dei consigli fondamentali che do sempre e che potrei ribadire all’infinito. In questo caso, riconoscere e capire i tuoi processi mentali è importante per poter scegliere se contrastarli, quando sono dannosi, o assecondarli, quando sono utili.

Riconoscere e capire i tuoi processi mentali è importante per poter scegliere se contrastarli

Nella mia esperienza di terapeuta ho toccato con mano l’importanza di riconoscere e superare gli automatismi che spingono a mangiare troppo, indipendentemente dal bisogno reale.

A caccia di automatismi

Per scoprire se metti in atto degli automatismi legati al cibo prova ad analizzare le tue abitudini. Quanto spesso continui a mangiare dopo che il corpo ti ha inviato un segnale di sazietà? Ti capita di mangiare anche se non sei affamato?

Mangiare quando non c’è alcuna richiesta fisica è il primo indizio che ci sono degli automatismi in atto. Per raggiungere il peso forma è molto importante recuperare la capacità di mangiare solo quando il corpo lo richiede, imparando di nuovo a riconoscere i messaggi che il tuo organismo ti invia.

Ti capita di mangiare anche se non sei affamato?

L’esercizio della settimana

Prenditi una settimana per osservare te stesso e tutti i tuoi comportamenti legati al cibo. Ogni volta che mangi anche se non hai fame, scrivi su un foglio qual è la situazione in cui lo fai. Magari sei da solo in casa, oppure al contrario sei in compagnia di colleghi o amici che stanno mangiando, o ancora stai lavorando o studiando.

Accanto a una breve descrizione della situazione che accende gli automatismi che spingono proprio te a mangiare troppo, scrivi anche le emozioni connesse a quel momento. Per aiutarti a identificarle puoi scegliere tra queste:

  • Noia
  • Rabbia o nervosismo
  • Tristezza
  • Ansia
  • Insicurezza
  • Gioia
  • Smarrimento
  • Eccitazione
  • Solitudine
  • Insoddisfazione

L’elenco non è esaustivo, potresti provare anche altre emozioni. Ascoltati e scrivi di cosa si tratta.

Pensi che il tuo trigger sia invece più spesso uno stato fisico? Prova capire se si tratta di una sensazione di freddo, caldo, sete, stanchezza e così via.

Il trigger può anche essere un semplice stato fisico

C’è sempre una risposta migliore

Quando hai preso atto che mangi anche se non hai fame, valuta la situazione per comprendere a quale bisogno reale cerchi di rispondere e trova un sistema migliore per soddisfare le tue esigenze. Chiediti: come posso rispondere meglio al mio bisogno reale? I bisogni possono essere molti. Per ciascuno, elenca su un foglio almeno due risposte alternative al mangiare. La buona notizia è che puoi cambiare l’abitudine che ti porta a soddisfare il tuo bisogno col cibo, sostituendola con una più sana e adeguata.

Gli esseri umani sono creature abitudinarie

Anche tu come tutti sei abitudinario, e questo è un bene nel momento in cui impari a conoscerti. Il cibo è uno strumento comodo e soddisfacente per compensare i disagi, spegnere le frustrazioni (momentaneamente) o creare connessioni nelle situazioni sociali. Siamo fortunati, perché (di solito) viviamo una situazione in cui c’è cibo in abbondanza. Possiamo trovare qualcosa da mettere sotto i denti dovunque ci troviamo e quasi a qualunque ora.

Ma ora sei diventato più consapevole del fatto che mangi anche se non hai fame e sai che questo ti allontana dal tuo obiettivo di raggiungere il peso forma. Ti invito a usare tutta la creatività di cui sei capace per rispondere in modo più consono ai tuoi bisogni senza impattare sulla bilancia.

La vita ti offre mille modi per farlo…

Esempi di risposte alternative ai bisogni

Mangi se hai freddo? Ti serve calore: copriti meglio. Prenditi il tempo per avvolgerti in una coperta calda e accogliente, oppure bevi una bevanda calda rigenerante. Sei annoiato e sgranocchi qualcosa? Fai qualcosa di stimolante. Ad esempio una telefonata a un amico, una coccola al tuo animale domestico. Puoi anche ascoltare un breve podcast, meditare eccetera.

Il cibo ti serve per superare i momenti di tristezza? Cerca altre fonti di sostegno: l’abbraccio di una persona cara, per esempio. Magari puoi anche andare a passeggiare nella natura e respirare profondamente.

Il cibo ti serve per superare i momenti di tristezza? Cerca altre fonti di sostegno

Trova strategie che ti rispettino e siano giuste per te e non dimenticare di scriverle tutte su un foglio. È un gesto di amore nei tuoi confronti.

L’abitudine buona

Così come può capitare di essere schiavi di abitudini “sbagliate”, al contrario è possibile incentivare una o più abitudini positive. Se ad esempio smetti di mangiare perché sono arrivate le 13, ma apri il frigo solo quando hai davvero fame, puoi rieducare il tuo cervello a percepire il reale stimolo della fame. Se impari a dire di no quando gli amici ti spingono a mangiare qualcosa, potrai stare in compagnia con altri che mangiano senza per forza mettere qualcosa sotto i denti.

Mangiare di fronte a un programma televisivo ti porta ad abbuffarti? Spegni il televisore durante i pasti e concentrati su quello che c’è nel piatto. Sei libero di farti questo grande regalo: scegli l’alternativa al trigger così da liberarti dell’automatismo.

Puoi uscire dagli schemi che ti impediscono di avvicinarti al peso forma e adottare uno stile di vita che risponda ai tuoi veri bisogni. Se riesci a ripetere un comportamento virtuoso in modo consapevole per almeno 21 giorni di fila quello che all’inizio richiede fatica e impegno diventerà una semplice abitudine. Ti invito a provare. Scoprirai che adottare uno stile di vita che risponda ai tuoi bisogni reali è possibile e molto soddisfacente!

 

Come curare i tuoi pensieri e la tua vita grazie all’Amoros

Come curare i tuoi pensieri e la tua vita grazie all’Amoros

Curare i tuoi pensieri e la tua vita e contribuire alla costruzione di un mondo migliore è possibile. Come? Attraverso una pratica che ha a che fare con l’amore, ma in un modo diverso da come siamo abituati a concepirlo.
La parola greca amoros è stata maldestramente tradotta come amore. Il termine moros significa morte spirituale, in contrapposizione a thanatos, che definisce invece la morte fisica.
Nella mitologia greca, Moros è la personificazione del destino avverso e inevitabile, che porta ogni essere, mortale o meno, verso la sua fine prestabilita. La a come prefisso (o meglio l’α in greco) è chiamata privativa e ha significato di negazione.
A-moros significherebbe quindi il contrario di un destino avverso e inevitabile che porta alla morte spirituale, o in altre parole la “non morte spirituale”, la via per una vita spirituale rigogliosa.

A-moros è il contrario di un destino avverso e inevitabile

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Perché è utile capire il significato di Amoros?

Se c’è in te il desiderio di favorire un destino propizio e vitale e di vivere una vita spirituale rigogliosa, l’Amoros è una strada per ottenere questi obiettivi. Capire di cosa si tratta ti permette di agire secondo una condotta chiara e semplice e di comprendere come curare i tuoi pensieri e la tua vita.
Come possiamo, da esseri umani semplici quali siamo, favorire un destino propizio e vitale? Sappiamo intuitivamente che l’amore è uno strumento potente ed efficace per perseguire felicità e salute. Amare tutti però è molto impegnativo e oso dire impossibile per chiunque o quasi. Penso sia fattibile solo per pochi illuminati.
Come è possibile amare qualcuno che ci ha danneggiato? O peggio ancora che ha danneggiato volontariamente una persona cara, come un figlio, per esempio? D’altra parte, l’amore come lo conosciamo è un sentimento e sappiamo che “ai sentimenti non si comanda”.
C’è però una via per favorire un destino propizio e vitale accessibile a tutti: quella dell’Amoros.
L’Amoros non è un sentimento ma una pratica. E praticare l’Amoros vuole dire prima di tutto curare i tuoi pensieri.

L’Amoros non è un sentimento ma una pratica

Restituire importanza al pensiero

Credere che il pensiero abbia poca importanza è un errore comune che spesso ignoriamo. Prova invece a riflettere sul potere del pensiero. Guarda la gioia che riempie il tuo corpo quando pensi a una persona cara. Osserva come ti senti fisicamente quando ricevi una brutta notizia. Quando immagini il tuo piatto preferito, subito ti arriva l’acquolina in bocca.
Tutti questi esempi illustrano in modo facile e immediato il fatto che i pensieri influenzano il corpo e la salute. La disciplina chiamata PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia) oggi lo sta dimostrando anche dal punto di vista scientifico.
In pratica, ogni pensiero influenza le tue emozioni, il tuo corpo e la tua biologia nel momento stesso in cui avviene: ha un forte potere sul presente.
Nell’articolo dedicato ai segreti della fase REM abbiamo parlato del fatto che ogni pensiero influenza anche il futuro. Ogni pensiero cioè crea un futuro potenziale. Curare i propri pensieri permette di creare futuri potenziali positivi, sbilanciati verso la gioia, la salute e l’appagamento.

Ogni pensiero ha una forte influenza sul presente e sul futuro

Pensieri positivi e Amoros

Jean-Pierre Garnier Malet, padre della teoria sullo Sdoppiamento del Tempo, riassume l’Amoros così: pensa di fare agli altri quello che vorresti che gli altri pensassero di fare a te.
Questo vuole dire che non basta affatto non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, bisogna andare un passo oltre. Fare agli altri del bene o al meno non nuocere ma anche e soprattutto pensare di fare del bene.
L’attenzione va indirizzata sulla qualità dei nostri pensieri, non solo sulla qualità delle nostre azioni.
È importante però capire che i comportamenti e le azioni che nascono dall’Amoros non sono standardizzate. Curare i tuoi pensieri significa anche interiorizzare questo concetto: non ci sono azioni che possono essere giudicate giuste o sbagliate dall’esterno. Ognuno pratica l’Amoros nel rispetto dei propri valori, del proprio vissuto e del proprio carattere.

L’attenzione va indirizzata sulla qualità dei nostri pensieri, non solo sulla qualità delle nostre azioni

Cambiare modo di pensare è come avere un faro che ti guida

L’Amoros diventa una fonte di ispirazione alla quale riferirsi quando non sappiamo cosa fare. Di fronte a una persona con la quale abbiamo un grave conflitto, ad esempio, il semplice atto di praticare l’Amoros, annientando tutti i pensieri inappropriati sull’individuo con cui siamo in contrasto, ci permette di ottenere la cancellazione di qualsiasi futuro potenziale pericoloso.
L’emozione della paura è di per sé responsabile della creazione di molteplici futuri negativi per te e per gli altri. Evitare di nutrire la paura ti permette di annientare ogni futuro potenziale pericoloso.
Ognuno può riflettere liberamente su cosa non è in linea con l’Amoros secondo il suo punto di vista. Ma c’è una strategia che tutti possiamo applicare.

Evitare di nutrire la paura elimina alcuni futuri negativi

L’Amoros in pratica

Per iniziare fin da oggi a seguire la via dell’Amoros puoi prendere confidenza con una serie di abitudini. Primo passo: fai un elenco di tutto quello che non ti piace. Per esempio tanti non amano essere giudicati, insultati, disprezzati, ignorati, imbrogliati, manipolati, danneggiati eccetera.
Secondo passo: concentrati per evitare di fare queste cose agli altri ed evita anche di pensarle. È questo che intendo quando dico che è necessario curare i tuoi pensieri per seguire la via dell’Amoros.
Siamo abituati a frenare le nostre azioni, magari perché le riteniamo scorrette, ma non il nostro pensiero. Se invece eviterai di pensare di fare agli altri quello che non vorresti pensassero di fare a te eliminerai tanta tensione dal presente e cancellerai potenziali futuri negativi.

Scrivi su un foglio tutto quello che non ti piace ti venga fatto

Partire da se stessi

Quando sei te stesso o quando ti capita di commettere un errore, ti piacerebbe non essere giudicato? Su questa base cerca di non giudicare gli altri.
Se ti piace che la gente sia onesta e autentica con te, prova allora a portare la tua attenzione sul fatto di esserlo tu per primo con gli altri.
Quando una persona è malata, prova a curarla come ti piacerebbe essere curato a tua volta. Puoi anche chiedere a lei come desidera essere accudita e cercare di seguire le sue indicazioni. Perché magari è proprio quello che ti piacerebbe che gli altri pensassero di fare a te.
Anche nelle situazioni più drammatiche ed estreme puoi fare riferimento all’Amoros. Se non è possibile amare qualcuno che ha ucciso tuo figlio, puoi però pensare a questa persona nello stesso modo in cui vorresti che pensassero a te se tu avessi ucciso qualcuno. E agire di conseguenza. Può capitare. Pensa ad esempio a un incidente di macchina con esito mortale per alcune delle persone coinvolte.
Ognuno, in un caso come questo, avrà la sua risposta e la sua linea di condotta, basata sulle proprie convinzioni personali.

Anche nelle situazioni più drammatiche ed estreme puoi fare riferimento all’Amoros

Amoros non significa sacrificio

Il credo ama il prossimo come te stesso diventa applica l’Amoros al prossimo come lo faresti a te stesso. Praticare l’Amoros però non vuole dire sacrificarsi. Se ti piacerebbe che le persone agissero per il tuo massimo bene, allora agirai per il massimo bene delle altre persone, ma sempre nel rispetto di te stesso. Cercherai anche di pensare di fare a te stesso quello che vorresti che gli altri pensassero di fare a te. Quindi ti rispetterai, non ti giudicherai, non ti condannerai eccetera.
Quando si riesce a superare il comando culturale di sacrificarsi per gli altri, si scopre che rispettare se stessi è una forma di rispetto anche verso gli altri. Quale è la tua qualità di presenza quando ti rispetti e fai le cose con gioia? Scommetto che è notevolmente maggiore in confronto a quando accetti di fare qualcosa contro voglia.

Anche dire di no è una forma di rispetto

Se chiedo aiuto a una persona che non può darmi retta in questo momento, vorrei che quella persona avesse il coraggio di dirmi di no. Primo perché penso che, se questa persona non ha voglia di aiutarmi, allora non è l’individuo più adatto in questo preciso momento a darmi una mano. Secondo perché il suo rifiuto mi permette di cercare e trovare qualcuno più adatto. Un altro a cui non avevo pensato prima. Potrei addirittura scoprire risorse interiori di auto-aiuto che sarebbero rimaste inesplorate senza quel rifiuto.
Quando qualcuno fa qualcosa contro voglia, si sente facilmente arrabbiato verso se stesso per il fatto di non essere riuscito a rifiutare. Ma questo qualcuno proverà un po’ di rabbia, inevitabilmente, anche per la persona che sta aiutando. Tutto ciò crea tensione e futuri potenziali negativi.
Il sacrificio, inteso come grave privazione o rinuncia, volontaria o imposta, a beni e necessità elementari, materiali o morali non è propizio al massimo bene comune.
Quando invece ti sacrifichi per qualcosa che è sacro per te, mettendolo davanti a tutto il resto, lo fai con il cuore, senza doveri o costrizioni, di conseguenza non c’è rabbia o pericolo di creare futuri potenziali negativi. Curare i tuoi pensieri significa anche fare le cose soltanto se te la senti di farle.

Se ti sacrifichi con il cuore non rischi di creare futuri potenziali pieni di rabbia

Vivere nell’Amoros necessita allenamento

Come ogni nuova pratica, inizialmente l’Amoros può sembrare impossibile. Successivamente, con il tempo, diventa un’abitudine automatica che non richiede impegno o fatica. Ricordati quante difficoltà hai incontrato per imparare a guidare l’automobile. Oggi compi quegli stessi gesti senza neppure pensarci!
Ti consiglio di allenarti, almeno all’inizio, mettendo in pratica i principi dell’Amoros e il fatto di curare i tuoi pensieri all’interno di situazioni quotidiane, in cui c’è poco coinvolgimento emotivo, per poi applicarlo in tutti gli ambiti della tua vita. Potrai rapidamente raccogliere i benefici di questa pratica sulla qualità del tuo presente e del tuo futuro.
Nell’attesa di diventare un esperto dell’Amoros, ricordati che ogni sera e ogni notte hai l’opportunità di cancellare ogni futuro potenziale negativo con l’aiuto del tuo doppio.