Ago 13, 2021 | Conoscersi, Consigli pratici
Riposare e godersi il presente sembra a molti una missione difficile, se non impossibile. Questo accade perché tanti fanno fatica a godersi il presente. Facciamo un passo indietro e cerchiamo di analizzare brevemente quanto accade oggi. Siamo in piena estate e dopo circa 18 mesi di grande stress collettivo e incertezza, è normale non vedere l’ora di andare in vacanza e rilassarsi.
Di fatto però, tanti fanno fatica a rilassarsi davvero. Avrebbero bisogno di imparare a riposare corpo e mente. Se anche tu vivi questo problema, vorrei condividere con te alcuni consigli pratici per aiutarti a guadagnare maggiore salute e benessere partendo proprio dal riposo, dal rilassamento e dalla capacità di vivere nel presente.
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Non è solo “colpa” del Covid-19
La situazione eccezionale iniziata nell’inverno 2020 e che tutt’oggi perdura, ha portato con sé dolore e preoccupazioni. Ognuno ha vissuto e sta vivendo varie forme di stress. Chi per la paura del coronavirus, chi per la perdita di persone care o del diritto a lavorare, chi ancora per la mancanza di libertà fondamentali.
Molti hanno vissuto e stanno vivendo varie forme di stress
C’è chi soffre molto per la minaccia dell’obbligo a sottoporsi a un vaccino in via di sperimentazione. Ci sono persone che subiscono profondamente le pressioni e i disaccordi di natura ideologica, nati in seno alla famiglia e alla collettività come conseguenza della reazione dei Poteri forti alla Pandemia. Tutte queste situazioni hanno la loro dose di responsabilità sullo stress collettivo imperante.
Conta l’atteggiamento, non l’evento
Come ho sottolineato varie volte negli articoli di questo blog, non è tanto l’evento che conta ma il modo in cui lo viviamo. Chi conosce alcuni strumenti di igiene emotiva è stato molto aiutato nell’affrontare la situazione politico-sanitaria, ma ha comunque dovuto investire tante energie per sopportare con il massimo equilibrio la tempesta inaspettata.
Tante persone, invece, sono state travolte dalla confusione di questo periodo e dallo stress generato dalle numerose conseguenze della Pandemia, e sono arrivate alle porte dell’estate in stato di esaurimento emotivo.
Ecco perché vorrei condividere con te qualche informazione e alcuni consigli per recuperare energia ed equilibrio. Questi consigli potranno essere più facilmente e intensamente messi in pratica per chi avrà l’opportunità di prendersi un periodo di vacanza, ma valgono per chiunque ne abbia bisogno.
Cosa succede quando sei stressato
Quando sei stressato, una serie di condizioni fisiche e mentali, legate al modo in cui respiri e a quello che pensi, ti impediscono di rilassarti e riposare, abbassando il tuo livello di energia vitale. La quantità di energia vitale che hai a tua disposizione dipende in parte dal tuo livello di stress abituale. Molto probabilmente in questo ultimo anno e mezzo questo livello è stato piuttosto elevato.
Come ho più volte sottolineato in questo blog, lo stress di per sé non è negativo, anzi è perfino utile. Ma se il tuo corpo e la tua mente vivono in uno stato di perenne allarme, allora la tua energia vitale si consuma inutilmente. Ecco cosa puoi fare per interrompere questo circolo vizioso, riposare e goderti il presente, apprezzando le meritate vacanze quando arrivano.
Lo stress non è negativo di per sé ma se prolungato può fare tanti danni
1-Esercitati a respirare con il diaframma
Il primo passo da fare per metterti nelle condizioni di riposare e goderti il presente è prendere il tempo di respirare correttamente. Se inizi a respirare in modo efficiente, tutte le tue cellule saranno ossigenate correttamente, il tuo corpo avrà a disposizione maggiore energia, eliminerai più tossine e potrai di fatto migliorare il tuo stato di salute generale con un piccolo impegno.
Se non sai da dove iniziare, puoi scegliere la respirazione diaframmatica. Non hai dimestichezza con questo modo di respirare? Ti consiglio di esercitarti gradatamente con costanza, partendo da cinque minuti al giorno. Qui trovi dei consigli mirati per aiutarti a capire l’importanza del respiro e una mini guida alla respirazione diaframmatica.
Inizia respirando con il diaframma per 5 minuti al giorno
Respirare in modo corretto e consapevole è un esercizio che ti aiuta a vivere il presente. Questo perché mentre respiri concentrato sull’aria che entra dal naso ed esce dalla bocca e sei in ascolto di quello che accade nel tuo corpo. I pensieri si allentano. Si tratta di un esercizio di mindfulness che ti permette di restare nel “qui e ora”.
2-Abbraccia la paura se è benefica
Provare paura è normale, ma essere continuamente angosciati o preoccupati per qualcosa che ancora deve accadere è dannoso e inutile.
La paura, quella che appare per informarci di un pericolo, ci aiuta a salvarci la pelle ed è un’emozione primaria biologicamente utile. Dobbiamo sapere che esiste per un motivo e che deve funzionare quando serve. Altrimenti rischieremmo di fare cose pericolose, come per esempio attraversare la strada senza guardare a destra e a sinistra, con il rischio di essere investiti. Accetta la paura come un’alleata.
Quando però le tue paure si rivolgono al futuro e capisci di essere ossessionato da situazioni che potrebbero accadere, ma potrebbero anche non verificarsi mai, quello che vivi è uno stato di ansia che consuma la tua energia vitale e ti impedisce di risposare e goderti il presente.
La paura può anche essere benefica
3-Trasforma le paure dannose
Rilassarsi è impossibile quando la tua mente ti dice continuamente che devi stare in allerta, perché domani potrebbe accadere qualcosa di brutto. Anche se vai in vacanza nel posto più bello del mondo goderselo diventa difficile. Abbi fiducia, affronta un problema alla volta. Oggi, vivi al meglio quello che c’è. Ciò che accadrà domani invece lo affronterai domani. Sappi poi che dietro alle tue paure si celano dei desideri.
Hai paura di ammalarti perché vuoi vivere una vita lunga e senti di avere ancora molto da fare e da scoprire? Invece che angosciarti, fai quello che è in tuo potere oggi per mantenerti in salute e benessere. Domani si vedrà. Intanto ti ricordo che lo stress cronico, condizionato anche dal tuo dialogo interiore, facilita l’apparizione di sintomi e patologie.
Se ti eserciti a dare una direzione diversa al tuo dialogo interiore, cancellando i virus mentali e spostando il tuo focus dalle paure ai desideri, potrai allentare l’ansia. Pian piano questo tuo nuovo modo di fare diventerà un’abitudine benefica.
Identifica i desideri che si nascondono dietro le tue paure
4-Concentra la tua attenzione sulla realtà che ti circonda
In questo periodo (più che mai) tante persone stanno parlando a vanvera e la confusione, supportata dai mass media e dai social media, ha reso difficile comprendere cosa è reale, cosa è solo una minaccia e cosa invece è una semplice opinione personale.
Passare tanto tempo sugli schermi è fonte di troppe informazioni che il cervello non riesce a elaborare. Nel caso specifico di questo periodo, oltre alla quantità esagerata di informazioni, anche l’incoerenza è stata predominante, alimentando il senso di vulnerabilità, frustrazione e sfiducia.
Di fronte a questa situazione, è facile andare in confusione e trovarsi in uno stato di costernazione. Troppe informazioni minacciose creano un senso di insicurezza: non si sa quale strada prendere per uscire dallo stato di stress. Se non agisci, però, non utilizzi lo stress, che di conseguenza si accumula e diventa cronico.
Ti consiglio, per riposare e goderti il presente veramente, di limitare le fonti di stress e confusione. Stai il più possibile alla larga dei social media e del mondo virtuale. Approfitta delle vacanze per privilegiare le situazioni e le relazioni reali. Concentra la tua attenzione sulla realtà che ti circonda. Guarda le persone negli occhi.
Scegli con cura il tuo nutrimento alimentare ma anche quello emotivo, intellettuale e spirituale. Se una situazione ti preoccupa, decidi un orario da dedicare all’informazione e prenditi il tempo strettamente necessario per informarti. Poi, per il resto della giornata, concentra la tua attenzione sulle cose che ami e focalizzati sull’obiettivo di riposare e ricaricarti.
5-Accetta il tuo posto nel mondo
Siamo solo dei piccoli esseri umani che vivono su un grande Pianeta in un Universo sconfinato. Questa affermazione può impressionare alcuni, ma può essere fonte di pace se riesci a pensarci dall’angolazione “giusta”. Ha il potere di ridimensionare i tuoi problemi quotidiani. Accetta il tuo posto nel mondo; sei un piccolo niente in confronto all’Universo ma dentro di te scorre una forza potente: la Vita. Diventare consapevoli del proprio potere e dei propri limiti è un passo importante per imparare a riposare e rilassarsi.
Mettersi al posto del padrone del mondo che deve controllare tutto e tutti, è fonte di grande stress. Quando smetti di lottare per obiettivi che non puoi raggiungere, diventa disponibile per te il tempo necessario a concentrarti con perseveranza sulle cose sulle quali hai potere. Ad esempio il tuo benessere, il tuo respiro, il tuo dialogo interiore, il modo in cui agisci nelle relazioni con le persone amate, ecc. Molte altre cose non puoi manipolarle o piegarle a tuo piacimento, non serve perdere tempo ed energia.
Siamo sulla Terra per fare alcune esperienze e non altre. Se siamo quello che siamo è per vivere quel determinato percorso: è un’opportunità di crescita. Segui la tua direzione interiore al meglio delle tue possibilità: la gioia interiore fa da ottima bussola.
Per ricordarti che sei un piccolo niente nell’Universo e che puoi rilassarti perché non dipende tutto da te, prenditi il tempo di guardare le stelle. Lasciati sostenere dagli effetti benefici della Natura: una bella passeggiata nel bosco, in montagna o lungo il mare ti consente di ricevere le vibrazioni armoniose ed equilibrante di questi elementi, che vivono da secoli indipendentemente dalle preoccupazioni umane.
Sei un Piccolo Niente nell’Universo e questo è un bene
6-Fai pace con il passato
Il passato può essere un’arma a doppio taglio. Tanti si crogiolano nei bei ricordi, vivendo lunghi momenti di nostalgia paralizzante (“stavo meglio prima”, “in quel periodo ero più bello, più in forma, più felice” eccetera). Altri continuano a rimuginare sulle scelte e gli errori fatti (percepiti come tali), colpevolizzandosi. Entrambi gli atteggiamenti impediscono di vivere nel presente. Se ci sono situazioni passate (ma anche presenti) che non riesci ad accettare o che ti fanno provare una nostalgia profonda, ti invito a mettere in atto un gesto simbolico. Scrivi la tua storia con le cose a cui sei morbosamente attaccato, come scelte, situazioni, fatti accaduti e poi brucia il foglio su cui hai scritto. Ti aiuterà a lasciare andare il passato.
Tornando al dialogo interiore, anziché incolpare te stesso perché hai fatto una cosa piuttosto che un’altra, prova a ripeterti che hai fatto il meglio che potevi con le carte che avevi in mano all’epoca. In quel momento, per quello che eri e che sentivi, hai fatto quella scelta e non un’altra. Non c’è colpa. Hai fatto un’esperienza e seguito il tuo percorso. Chiediti piuttosto: cosa ho imparato?
Lascia andare il passato senza rimpianti o sensi di colpa
7-Dimentica le preoccupazioni sul futuro
Quando il futuro ci terrorizza è perché lo riempiamo di minacce potenziali, gigantesche e spaventose, che spesso non hanno attinenza con la realtà. Affastellare pensieri su pensieri cercando di prevedere tutto quello che potrebbe accadere di male, non solo ci fa sprecare molte energie ma impedisce al nostro inconscio di lavorare per costruire un futuro luminoso. Sembra che ognuno di noi abbia un solo passato e un solo presente: sono definiti e unici. Il futuro invece è indefinito e ricco di potenziali. Lascia andare ogni pensiero negativo sul futuro.
Lascia che siano i desideri a guidarti, rivolgendo la tua attenzione al presente. Quando ti capita di pensare al futuro fallo fantasticando su tutte le cose belle che vorresti per te, per i tuoi cari e per il Pianeta intero. Sii fiducioso del fatto che in questo modo lascerai spazio ed energie al tuo inconscio per preparare il terreno a un futuro di gioia.
Il futuro sarà più luminoso se smetti di preoccuparti di cosa accadrà
8-Impara a vivere il presente
Cosa significa vivere il presente? Il presente, qui e ora, è tutto quello che abbiamo. Il presente è la vita che accade e che puoi godere momento per momento. Anziché passare le tue giornate a preoccuparti, angosciarti e dare addosso a te o agli altri per ciò che è stato fatto o non fatto, ti invito a dire sì al tuo presente. Nutri la tua fiducia in te stesso e nella Vita.
Quando qualcosa di inaspettato accade, osservalo e cerca di capire come vuoi posizionarti nei confronti di questa novità senza giudizio su di te o sull’evento in sé. Con il consenso del tuo cuore, hai il potere di trasformarlo in un evento benedetto.
Non sto dicendo che bisogna essere sempre positivi e che il dolore o la fatica non esistono. Ma ti invito a dire sì e accettare l’accaduto anche quando ti spiazza o non ti fa piacere. Puoi non essere d’accordo con il tuo presente, ma se ne prendi atto eviterai di cadere in meccanismi negativi e pericolosi di attaccamento, negatività e dispersione delle energie.
A cosa servirebbe dire no? Rifiutare il presente non cambia le cose, ma ti fa stare peggio. Accettarlo ti permette di concentrare le tue energie per rispondere alle due domande veramente interessanti: cosa posso fare per stare bene nonostante quanto è accaduto? E se la situazione può essere cambiata, in quale modo? Cerca di capirlo, poi agisci di conseguenza.
Dire sì al presente, qualunque sia, è il primo passo per stare meglio
Riposare indipendentemente dal contesto
Riposare e godersi il presente, rilassarsi, significa anche questo: dire sì a ciò che ti accade momento per momento, senza proiettarti nel futuro o farti angosciare dalle paure. Si tratta di un riposo che ristora corpo e mente.
Oltre alla respirazione diaframmatica, passeggiare quotidianamente nella natura può esserti di grande aiuto. Se riuscirai a focalizzarti sul presente potrai goderti le vacanze o anche i piccoli momenti di riposo quotidiano in modo molto più ricco e pieno.
Riposare e godersi il presente ti aiuterà a ricaricare le energie, per poter agire in modo coerente ed efficiente, migliorare la tua vita e partecipare con determinazione a creare il mondo che desideri.
Mag 14, 2021 | Conoscersi
L’attaccamento si verifica ogniqualvolta, di fronte a un evento che consideri avverso, ti arrabbi e ti disperi, perché avresti voluto che le cose andassero diversamente. Provi emozioni intense e durature che a volte continuano a ripresentarsi per una vita intera, abbassando la tua energia vitale. Rimugini sul fatto che le cose siano “andate storte”, ti rimproveri per le parole dette o le scelte fatte. L’attaccamento è l’opposto dell’accettazione.
Quando lasciamo spazio all’accettazione, prendiamo atto che qualcosa è successo anche se questo qualcosa non ci piace ed è doloroso. Accettazione significa accogliere qualsiasi evento così com’è. Può sembrarti impossibile fare un passo verso l’accettazione, invece puoi riuscirci anche tu e vorrei spiegarti perché è importante per la tua salute.
Accettazione significa accogliere qualsiasi evento così com’è
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Un problema molto diffuso
Se anche tu sei preda dell’attaccamento non devi stupirti. È normale per l’uomo e lo è soprattutto per chi nasce in occidente. Fin da piccoli veniamo cresciuti nella convinzione che possiamo plasmare la nostra vita: con un po’ di impegno anche noi potremo vivere la nostra favola ed evitare il dolore. Così, quando il dolore inevitabilmente bussa alla nostra porta, ci stupiamo e ci arrabbiamo.
L’attaccamento può interessare non solo il passato ma anche il futuro: siamo attaccati all’idea che tutto debba svolgersi secondo i nostri piani e questo crea ansia e insicurezza.
Sei attaccato all’idea che tutto debba svolgersi secondo i tuoi piani?
Metti nero su bianco quello che non riesci ad accettare
Ti consiglio, subito dopo aver letto questo articolo, di fare un esercizio: prendi un foglio e scrivi in forma di elenco tutte quelle situazioni presenti e passate che senti di non aver accettato. Fallo senza filtri, cercando di sospendere qualunque giudizio. Le emozioni negative che provi riguardo a situazioni passate o presenti possono servirti da filo conduttore nella tua indagine. Magari non accetti di essere nato nella tua famiglia oppure non ti capaciti di aver fatto una scelta professionale “sbagliata”. O sei arrabbiato per come è morta una persona cara.
Tutti, nella nostra vita, affrontiamo situazioni ed eventi che viviamo con piacere e altri con dolore. Avere un ideale assolutistico di riferimento, però, ci fa sentire profondamente offesi quando le cose non vanno “per il verso giusto”. Spesso ci sentiamo vittime degli altri o di un’Autorità che, nella nostra testa, se la prende con noi: Dio, la Vita, l’Universo, qualunque nome vogliamo dare a questo “qualcosa più grande di noi”. Ovviamente tutto questo vissuto, questo pathos, è influenzato dalle nostre convinzioni culturali, spirituali e religiose.
Paradossalmente, l’attaccamento al benessere e una mancata accettazione del dolore ci espongono al rischio di vivere una sofferenza intensa e duratura.
L’attaccamento al benessere ti espone al rischio di vivere una sofferenza intensa e duratura
Un diverso punto di vista
Dagli insegnamenti spirituali che arrivano prevalentemente dall’oriente possiamo imparare che siamo sulla Terra per fare delle esperienze, e quando abbiamo finito di fare queste esperienze torniamo da dove siamo venuti.
Qualcuno di noi dovrà vivere esperienze che richiedono un lungo periodo di tempo, qualcun altro resterà sulla Terra per pochi anni di vita. E c’è addirittura chi conclude il suo viaggio senza neppure uscire dall’utero materno.
Secondo questo nucleo di convinzioni, la nostra anima sa benissimo cosa deve imparare e quale tipo di esperienze siamo destinati a vivere, quindi sceglie di conseguenza l’epoca, il luogo, la famiglia e il corpo più adatti, con tutti i loro pregi e tutte le loro mancanze e difetti.
Non abbiamo potere di vita o di morte
Per me è diventato ovvio che noi, da piccoli umani quali siamo, non abbiamo potere di vita e di morte. Pur avendo un margine di libero arbitrio e di scelta, viviamo quello che è possibile vivere, quello che il nostro Universo contempla.
Quando dico che non abbiamo potere di vita e di morte penso anche ai colleghi medici, che spesso vivono la morte dei loro pazienti come un fallimento personale. Ho in mente le coppie che non riescono ad avere figli, cioè a dare la vita, ma anche quei genitori che si sentono in colpa per non essere stati capaci di proteggere abbastanza un figlio ed evitare la sua dipartita.
Rimettersi al proprio posto di esseri umani, lasciare andare l’idea astratta di perfezione, permette di ridimensionare il proprio compito sulla Terra. Possiamo così, semplicemente, impegnarci a fare il meglio che possiamo, fiduciosi che esista un Senso, spesso inafferrabile alla nostra coscienza di uomini e donne. Nella mia esperienza, questi passi sono decisivi per vivere la vita in modo più sereno.
Impegnati a fare del tuo meglio, fiducioso che esista un Senso inafferrabile alla tua coscienza
Attaccamento positivo e attaccamento negativo
Un minimo di attaccamento alla Terra e alla vita terrestre fa parte della vita ed è sensato, altrimenti non avremmo nessuna spinta per tutelare la nostra sopravvivenza. Quando però l’attaccamento alla vita terrestre è prepotente ed esagerato, ti richiede talmente tanta energia da rischiare di ucciderti. L’attaccamento ti obbliga a vivere in uno stato di tensione perenne.
L’attaccamento ti obbliga a vivere in uno stato di tensione perenne
Quando l’attaccamento prende il sopravvento non riesci mai a rilassarti e perdi la capacità di percepire la realtà nel qui e ora. Non riesci più a distinguere tra ciò che è vitale e ciò che è mortale. Non hai più accesso alla capacità istintiva che solitamente consente di sentire se qualcosa accresce la tua vitalità oppure la consuma e la distrugge.
Cosa accade quando perdi il contatto con la realtà
Privato del contatto con le reali sensazioni del momento, diventi un individuo tutto testa, senza più un corpo. È così che la tua mente concepisce dei dogmi che iniziano a condizionare la tua intera esistenza, anche se non hanno alcun legame con la reale situazione che stai vivendo.
In queste circostanze le tue azioni sono influenzate da pensieri irrazionali. Di conseguenza risultano incoerenti rispetto alla realtà. Entri in uno stato di re-azione e ti centri sul problema. La tua risposta è spesso automatica e di difesa. Perdi di vista i tuoi obiettivi fondamentali e spesso sei spinto ad agire in modo altamente controproducente.
Puoi dire sì al trauma
Quando un evento avverso ci piomba addosso possiamo rispondere di no al trauma, cioè non accettarlo, oppure di sì. Dire sì significa accettare che qualcosa che consideriamo negativo è successo, anche se non ci fa piacere. Possiamo non essere d’accordo con quanto è accaduto ma prendiamo atto che è successo.
Dire di no invece vuol dire staccarsi dalla realtà e cadere nella spirale dell’attaccamento. Puoi sempre dire di no a un evento negativo ma questo non cambia il fatto che si è verificato.
Puoi dire di no a un evento negativo ma questo non cambia il fatto che si è verificato
Cosa fa il no alla tua vita
Quando dici di no vince la propensione all’attaccamento. E nascono i giudizi e i pensieri assolutistici, che ti allontanano dalla realtà.
Di conseguenza vivi l’evento avverso in modo acuto e drammatico. Perdi contatto con l’ampiezza della realtà dei fatti. Il tuo sguardo si restringe sul problema. Mancando una visione d’insieme, trovare soluzioni a quanto è accaduto diventa ancora più difficile. Potresti persino fare fatica a renderti conto che le tue azioni in reazione a quello che non accetti hanno conseguenze negative peggiori della situazione iniziale.
Quando vince l’attaccamento, gli obiettivi da raggiungere si trasformano in esigenze assolute. Agisci come se tu fossi Dio. Questo atteggiamento provoca ansia e disarmonia perché è del tutto irrazionale. I pensieri assolutistici consumano tanta energia e bloccano il fluire armonioso della Vita dentro di te.
Come abbiamo sottolineato in altri articoli di questo blog, l’eccesso di stress e la carenza di energia portano alla malattia. Hai detto di no a un evento avverso perché hai pensato che avrebbe rovinato la tua vita, ostacolato la tua felicità. Invece è il tuo no che ti sta facendo soffrire sempre di più.
I pensieri assolutistici consumano tanta energia e bloccano il fluire armonioso della Vita
Il no ti precipita verso la condanna
In tempi brevissimi il no porta alla condanna: condanna di sé e degli altri, di tutto quello che consideri causa della situazione che non hai accettato. Te la prendi con te stesso perché ti sei “cacciato nei guai”, sei arrabbiato con gli altri che non fanno nulla per migliorare le cose, ce l’hai con Dio o con l’Universo, ti senti solo al mondo…
Dire no porta alla separazione: si diventa scontrosi, incapaci di empatia, non si ascoltano più le ragioni degli altri. Il confronto aperto diventa impossibile. Dire no porta all’opposizione e scoppiano continui litigi.
Dire no porta a condannare, separarsi e opporsi
Un’energia distruttiva ti invade in modo più o meno importante. Vivendo la situazione in modo intollerabile, acuto e drammatico, desideri fortemente che cessi al più presto. Quali mezzi dovrai usare per uscirne non ti interessa più. Desideri sparire tu o fare sparire gli altri. Cancellare chiunque pensi che sia responsabile del dolore. Agendo in questo stato alterato potresti fare qualcosa di molto peggio dell’evento iniziale che ha scatenato il trauma.
Ti illustro con qualche esempio cosa intendo per azioni irrazionali e controproducenti rispetto al desiderio o alla volontà iniziale. Ti separi da una persona amata perché non passavate abbastanza tempo insieme. Fai una guerra per ottenere pace e rispetto. Utilizzi terapie tossiche su persone sane per evitare che si ammalino. In pratica prendi provvedimenti più deleteri della situazione iniziale che rifiuti.
Qualunque sia la realtà dei fatti sei molto, molto teso e il tuo livello di stress è altissimo. Il corpo deve necessariamente intervenire per aiutarti a risolvere questa situazione. Oltre al malessere psicologico iniziano a manifestarsi dei veri e propri sintomi fisici di malattia.
Quando dici di no alzi talmente tanto il livello di stress da costringere il corpo a intervenire
Capire le ragioni alla base dell’attaccamento
Siamo portati all’attaccamento perché crediamo erroneamente che tutto ciò a cui siamo attaccati (familiari, amici, oggetti, professioni, dogmi, convinzioni, status sociale, identità…) ci porti energia. Invece, l’attaccamento ha conseguenze deleterie su di noi.
- Limita il movimento vitale fisico, emotivo e spirituale, proprio della Vita. La paura di perdere ci spinge a non ascoltare con costanza il movimento vitale interiore, che ci porterebbe verso esperienze nuove e situazioni ignote. Metaforicamente, è come se il melo fosse attaccato ai suoi fiori e resistesse alla trasformazione che da sempre gli permette di creare frutti.
- Non fornisce l’energia adatta al singolo individuo. Aggrappandosi a quello che crediamo indispensabile, non abbiamo le mani libere per ricevere l’abbondanza adatta a noi in ogni singolo momento.
- Riduce lo spazio mentale e spirituale. L’attaccamento ci chiude per esempio alla curiosità e all’opportunità di evolvere.
Ti attacchi a ciò che pensi sia vitale per te ma invece l’attaccamento ti toglie vitalità
Il grande potere del sì
Quando dici sì vince l’accettazione. La percezione della realtà che ti circonda e dell’accaduto rimane realistica.
Attenzione: accettazione non è sinonimo di sottomissione o rassegnazione. Quando provi rassegnazione significa che non hai accettato il trauma ma che a malincuore hai cercato di fartene una ragione. Andando in questa direzione sei comunque nella spirale negativa del no.
Accettazione non è sottomissione o rassegnazione
Contrariamente a quello che di solito si teme, è possibile accettare la realtà così com’è e al contempo mantenere vivi i propri desideri. Ti connetti a quanto è accaduto ma resti connesso anche ai tuoi desideri profondi. Stando in contatto con la realtà, in ogni momento, ti concentri su quello che puoi fare per stare bene nonostante quanto è successo.In pratica, non re-agisci ma agisci. Rimani centrato su quello che è importante per te. Hai ben chiaro il tuo intento e tendi alla realizzazione del tuo obiettivo.
Concentrati su quello che puoi fare per stare bene nonostante quanto è successo
Quando dici sì i tuoi pensieri rimangono razionali e sono utili a raggiungere i tuoi scopi. Portano a reazioni emotive proporzionate e adeguate all’evento. Di fronte a un fatto indesiderato ti porrai delle domande, cercherai di trarne degli insegnamenti, potrai sentirti dispiaciuto ma non disperato o sopraffatto. Il trauma si trasforma in un’occasione di crescita interiore.
Il trauma si trasforma in una occasione di crescita interiore
Responsabilità e Gratitudine
Rimanendo in contatto con la realtà sei in grado di prenderti la tua parte di responsabilità (se ne hai), senza colpevolizzarti. Puoi cercare attivamente una soluzione proficua. Riesci a capire se quanto è successo è immutabile o può essere cambiato. Puoi comprendere che da un fatto negativo potresti uscirne persino rinnovato, più forte e felice di prima.
Puoi arrivare a provare persino gratitudine, perché in qualche modo Dio, l’Universo o chi per lui ti hanno inviato un segnale. Dolore e disagio ti hanno indicato un cambiamento necessario o un aspetto di te stesso su cui puoi lavorare per rinforzarti o addirittura trasformarti.
Grazie al sì mantieni uno Stato di visione unitaria: tu, gli altri e persino l’evento negativo che hai vissuto, fate tutti parte di un Unicum. Puoi quindi condividere la situazione difficile con le persone coinvolte. Arriverai a chiederti cosa potete fare insieme per stare tutti bene.
Il sì porta energia costruttiva
L’energia che ti pervade quando dici sì a un disagio oppure a un evento negativo è costruttiva e porta maggiore benessere. Non entri in conflitto né con te stesso né con gli altri. Il tuo corpo non ha bisogno di prendersi carico di una quantità eccessiva di stress perché non si è innescato il meccanismo dell’attaccamento. Le tue cellule mantengono l’omeostasi, l’equilibrio è preservato.
Lo stress è adatto a quello che sperimenti. Sei in tensione quando c’è un reale pericolo e serve agire per cambiare la situazione. Sei invece rilassato quando le circostanze lo permettono.
Evolvere in armonia con la Vita
Anche gli eventi avversi sono opportunità di crescita, di insegnamento, di evoluzione. Qualcuno dice che evolvere è l’obiettivo principe di questa esperienza sulla Terra. Quando diciamo di no ai traumi e agli accadimenti negativi, blocchiamo il fluire della Vita e il trauma di per sé diventa inutile. Il dolore che sarebbe stato provvisorio diventa una sofferenza che può durare una vita.
Quando diciamo di sì, restiamo in armonia con la Vita, che può scorrere libera in noi e intorno a noi. Possiamo allora attingere al flusso vitale e goderne tutti i benefici. Rimaniamo anche in contatto con i nostri desideri profondi e agiamo in modo coerente per realizzarli.
Ti consiglio di ascoltare questa meditazione dei 7 minuti proposta da Cesare Boni e presentata da Gabriele Policardo. Praticata ogni giorno ha il potere di favorire l’accettazione.