Affermare se stessi sul lavoro: perché è difficile dire no

Affermare se stessi sul lavoro: perché è difficile dire no

Come affermare se stessi sul lavoro per dare sempre il meglio e farsi rispettare? Allo scopo di raggiungere i tuoi obiettivi professionali individuali, che ti sono stati affidati per il buon funzionamento dell’azienda o del progetto, hai bisogno di concentrati sulle tue priorità e sulla creazione di valore aggiunto.

Con questo obiettivo in mente, puoi imparare a dire no a tutto il resto e avere il coraggio di affermare te stesso. Spesso, però, affermare se stessi sul lavoro dicendo di no è molto difficile. Cerchiamo di capire insieme perché.

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Il no ha una cattiva reputazione

La nostra educazione, o più in generale la cultura condivisa con i membri della nostra società, tende a instillare l’idea che il fatto di dire no sia negativo. Il no viene percepito come un’azione contro gli altri o una carenza di generosità, disponibilità e benevolenza. Dire no sembra equivalente a dire “non mi importa di te e delle tue richieste”.

Abbiamo già analizzato tutte le ragioni per cui è importante dire no. Per riassumere, se non sei in grado o non puoi dire di no:

  • non sai rispettarti perché non riesci a porti dei limiti
  • diventi inaffidabile verso te stesso ma anche verso gli altri
  • non puoi dire dei veri sì
  • sei impossibilitato a dare un contributo di qualità
  • non rispetti le tue priorità personali e quelle del tuo ruolo professionale
  • rischi di creare tensione nelle relazioni con sottoposti, colleghi e dirigenti.

Imparare a dire no permette di aumentare la percezione della tua affidabilità e il valore del tuo contributo. Inoltre, favorisce un clima positivo nel tuo ambiente di lavoro e relazioni più sane con gli altri. Perché allora a volte è cosi difficile dire di no?

Il tuo no è legittimo?

In alcune situazioni, dire di no può essere difficile perché il tuo no non è legittimo. Cerchiamo di capire come distinguere i no legittimi da quelli che non lo sono.

Per farlo, vediamo concretamente insieme qualche situazione in cui il tuo no non è legittimo.

  1. La richiesta fa parte delle tue mansioni e rispetta gli orari previsti dal tuo contratto. Il tuo no è illegittimo se ti viene chiesto di fare qualcosa per cui sei stato assunto e sei pagato, negli orari contemplati dal tuo contratto, quando non c’è una ragione valida per fare un’eccezione. Questo no illegittimo rischia di scombussolare l’organizzazione del lavoro di tutte le persone con cui collabori.
  2. Abbiamo visto che è perché sai dire no che il tuo sì ha valore, ma questo assunto vale anche in senso contrario. Poiché sai dire sì, il tuo no ha valore. Se dici no ogni volta che ti viene chiesto qualcosa, il tuo no rischia di perdere legittimità. Talvolta sul lavoro accadono degli imprevisti o delle occasioni da cogliere al volo. Quando non sono state programmate, le attività da fare si sommano al lavoro già previsto. Piuttosto che sbuffare, prova a essere collaborativo. Qualche ora di attività extra potrà essere recuperata una volta passata l’emergenza.
  3. Il tuo no è il risultato di una reazione emotiva. Quando sei tentato di dire no animato da un sentimento di rabbia, fastidio o vendetta, è meglio che tu faccia un respiro profondo. Aspetta di superare la reazione emotiva impulsiva prima di rispondere sì oppure no. Attieniti ai fatti per giudicare cosa sia meglio fare. È difficile e poco professionale rifiutare un compito a causa di un conflitto con la persona che te lo assegna.

È poco professionale rifiutare un compito a causa di un conflitto con la persona che te lo assegna

Dire no al no emotivo

Ogni volta in cui senti salire il no a fior di labbra spinto dall’emotività, trova delle strategie per disinnescare il conflitto in essere. Riconosci quale dei tuoi bisogni essenziali non è stato rispettato, accogli le tue emozioni e trova il modo di sfogarle. Puoi scrivere una lettera simbolica nella quale dai libero sfogo a tutto quello che hai nel cuore e nella pancia, puoi fare una camminata nella natura o ancora puoi sfogarti dando colpi a una punching balle così via.

Non rimanere bloccato nel tentativo di capire se l’altro ti ha ferito di proposito o meno. Concentra le tue energie per fare in modo che il danno ricevuto venga riparato. E se non può essere riparato cerca di capire come stare bene nonostante il danno subito.

Evitare il braccio di ferro

Fai attenzione a non lasciarti trascinare in una lotta di potere, dove un no imposto si trasforma in un’azione contro l’altro. Rischi di ferire l’ego o risvegliare la suscettibilitàdell’altra persona, che potrebbe a sua volta reagire in modo squilibrato. Azioni e reazioni di questo genere possono generare conflitti latenti o anche evidenti.

Vuoi evitare rischi del genere? Ti consiglio di mettere in pratica il modello dell’equivalenza. Permette di uscire dai meccanismi tipici delle lotte di potere in cui uno vince e l’atro perde, per entrare invece nel mondo della trasformazione dei conflitti e della creazione di soluzioni win-win.

Dopo aver elencato le situazioni in cui il tuo no può non essere legittimo, vediamo invece quando lo è.

Richieste che non rispettano le leggi e leggi che non rispettano l’uomo

Può accadere che la richiesta che ti viene fatta non sia legittima. Ad esempio se qualcuno vuole spingerti a fare qualcosa contro la Legge. L’autorità, in questi casi, non è affidabile.

Per chi, però, vive in un regime politico in cui le leggi non rispettano i diritti umani, il no può essere legittimo anche se va contro la legge vigente.

Sei abituato a contribuire al bene comune? Può essere destabilizzante confrontarti con richieste illegittime. Dover disobbedire o diventare fuori legge per rimanere equo e integro è un problema per le persone oneste: il no diventa una sfida combattuta.

In tutti questi casi consiglio di riflettere sul valore dei diritti umani o di rivolgersi a un’autorità spirituale che abbia una validità maggiore di un’autorità umana. Può essere la Vita che scorre dentro di te, Dio o qualunque divinità contemplata dal tuo credo. Anche l’Amoros può guidarti nella tua decisione.

In una società non equa, alcuni no richiedono coraggio e possono mettere a repentaglio il diritto fondamentale al lavoro. Conoscere te stesso e le tue priorità ti aiuterà a fare la scelta giusta.

Quando il no è legittimo ma fuorilegge prova a rivolgerti a un’autorità spirituale

Se la richiesta non ha senso per te

Ci sono tutta una serie di situazioni in cui dire no è legittimo e fa bene alla relazione. Molto spesso, se senti di voler dire no, vuol dire che è utile farlo. È importante per affermare se stessi sul lavoro.

Quando ti viene chiesto di fare qualcosa in un modo che secondo la tua expertise è insensato, se sai che c’è un modo migliore di agire, puoi dire no senza remore. Ricordati che se dici di sì senza discutere rinunci al valore del tuo contributo.

Attenzione: vale sempre la pena chiedere spiegazioni prima di dare una risposta. Se dopo aver ascoltato le ragioni dell’altro pensi ancora che la richiesta non sia sensata, allora il tuo no è legittimo.

Faccio un esempio che mi riguarda da vicino. Il giuramento di Ippocrate incita ad agire in scienza e coscienza. In alcuni casi, un medico potrebbe essere tentato di non rispettare il giuramento, perché dire no può perturbare la relazione con un paziente o un’autorità che chiede qualcosa di insensato, magari facendosi forza di convinzioni sbagliate. Oltre a violare il giuramento pronunciato, se il medico opta per un falso sì non dà il suo contributo.

Dare coraggio agli altri

Prendere posizione con autenticità può permettere ad altri di fare altrettanto e affermare se stessi sul lavoro. Vedere che qualcuno ha il coraggio di dire no fa sentire meno soli e aiuta a esprimere lo stesso parere.

Dire no è a volte più coraggioso che dire sì. Non c’è una verità unica, e dunque un modo di fare che sia per forza giusto o sbagliato. L’importante è affermare se stessi sul lavoro, rispettarsi e agire in modo autentico.

Vedere che qualcuno ha il coraggio di dire no fa sentire meno soli

Richieste pericolose

Se accettando di dire sì metti a rischio te stesso, gli altri o il tuo lavoro, è importante trovare il coraggio di dire no. Ovviamente questo tipo di situazioni richiede che tu sia competente o possa valutare la pericolosità o meno di una richiesta. Non sempre è possibile capire se un’azione è potenzialmente utile o inutile, inefficace piuttosto che indispensabile o ancora dannosa o benefica. Se non hai la competenza di capirlo ma hai dei dubbi in merito, ti puoi rivolgere al parere di esperti competenti e affidabili.

Quando manca il tempo o le capacità

Se oggettivamente non hai il tempo di fare quanto ti viene richiesto, puoi dire di no senza remore. La giornata è fatta di 24 ore. Dire di sì a un nuovo compito può mettere a repentaglio la buona esecuzione di tutti gli altri lavori ai quali hai detto di sì. E così rischi di diventare molto meno affidabile.

Potresti anche trovarti nella situazione in cui compensi (e subisci) troppo spesso la cattiva organizzazione altrui. Dire no significa smettere di essere complice di una strategia poco efficace che non fa bene a nessuno. Stai mettendo il bastone tra le ruote a un processo o a un sistema inefficiente, all’interno del quale più persone sprecano tempo, energia e risorse senza ottenere gli scopi prefissati.

È anche possibile che ti venga chiesto qualcosa che non sai fare. Quando oggettivamente non hai le capacità adatte puoi dire di no senza farti alcun problema. Non puoi essere competente su tutto né capace di fare tutto. Puoi non essere formato per utilizzare uno specifico programma informatico, per esempio. O ti viene richiesto di salire su una scala altissima quando soffri di vertigini.

Saper dire no quando non hai tempo o le capacità adatte per svolgere un compito è segno di buon senso. Significa che sai riconoscere e accettare con umiltà i tuoi limiti. Cosa che può contribuire ad aumentare la tua credibilità e la percezione della tua affidabilità.

Quando il lavoro compromette la vita privata

Il lavoro, magari a causa delle richieste di colleghi e responsabili, prende il sopravvento e ruba spazio e risorse alla vita privata, ad un livello che non può più essere accettato.

È molto interessante, a questo proposito, osservare le differenze culturali tra Paesi. Non c’è bisogno di andare lontano, basta restare in Europa. In Francia e in Italia, per esempio, finire tardi di lavorare viene visto come un merito. Ci si congratula con chi fa gli straordinari o lavora fino a tarda notte. In Germania o in Norvegia, invece, accade esattamente l’opposto. Chi finisce troppo tardi di lavorare viene percepito come un lavoratore poco organizzato, che non riesce ad essere produttivo a sufficienza nelle ore previste per il lavoro.

L’imprenditore Vineet Nayar ha scritto un libro molto interessante: Employees First, Customers Second: Turning Conventional Management Upside Down. Il testo racconta tra le altre cose come Nayar sia riuscito a potenziare la produzione aziendale impedendo ai suoi dipendenti di fare straordinari.

Un buon equilibrio tra vita professionale e vita privata, oltre a favorire il benessere in entrambi gli ambiti, aumenta la produttività e permette di affermare se stessi sul lavoro.

Un buon equilibrio tra vita professionale e vita privata permette di affermare se stessi sul lavoro

Gli ostacoli interiori a un sano no

Ci sono varie ragioni per cui potresti sentire che non puoi dire no. Prima di tutto potresti essere influenzato da credenze limitanti. Sto parlando di quei pensieri e punti di vista che consideriamo verità assolute e che condizionano molto la nostra vita. Queste convinzioni provengono principalmente dalla nostra educazione e dalle nostre esperienze. Ad esempio potremmo aver vissuto uno o più episodi nell’infanzia in cui abbiamo detto di no, volendo far valere la nostra opinione. Ma siamo stati sgridati.

Da questa esperienza abbiamo dedotto delle regole che portiamo ancora con noi 40 anni dopo.

Ti suggerisco un breve esercizio. Rispondi a questa domanda: quali convinzioni ti impediscono di dire no sul lavoro a colleghi, impiegati o al tuo capo? Metti la tua lista per iscritto. Per chiarire ecco qualche esempio:

  • non si può dire no a un superiore
  • dire no significa rifiutare l’altro
  • quando dico no sono poco collaborativo

A questo proposito, vorrei sottolineare che a volte dire no è una scelta più collaborativa che dire sì.

Le convinzioni che impediscono di rispettarsi

Alcuni pregiudizi legati al fatto di dire no sono influenzati da convinzioni sulla propria persona che rendono difficile affermare se stessi sul lavoro. Magari non sei del tutto connesso a quel potenziale biologico che ti permetterebbe di esprimere la tua legittimità e rispettare la tua dignità. La Biokinesiologia in questo caso può esserti di grande aiuto per liberare il potenziale bloccato. Ci sono dei blocchi, ad esempio, quando pensi cose di questo genere:

  • non valgo niente
  • credo di non meritare rispetto
  • non merito di far valere il mio parere
  • vorrei avere il potere di farmi rispettare ma non ne sono capace
  • mi devo sacrificare per gli altri
  • se tutti gli altri la pensano diversamente, probabilmente sbaglio io
  • esprimere la mia autenticità e rispettarmi mi isolerà dai colleghi

Hai individuato tra i tuoi pensieri almeno una credenza che blocca i no e impedisce di affermare se stessi sul lavoro? Guardala da un’altra prospettiva per riconoscere che questa credenza è un punto di vista e non una verità assoluta.

Come togliere potere alle credenze

Esistono due domande che aiutano a relativizzare una credenza, restituendole il suo status di semplice punto di vista. Chiediti chi ha fatto l’affermazione in cui credie prova a pensare se davvero questa credenza è vera sempre e comunque. Sicuramente puoi trovare tanti esempi in cui la credenza che ti blocca viene smentita.

Per chi ha sempre detto di sì

Se non sei abituatoo non hai esperienza in materia, dire di no può sembrarti molto complicato. Cercando di immaginare cosa potrebbe succedere, potresti dipingere nella tua mente uno scenario catastrofico. In realtà non hai alcuna esperienza per confermare o negare le tue idee. Dire di no può far paura e può farti sentire insicuro perché apre le porte a qualcosa di ignoto. Rifletti anche sul fatto che di solito è più facile immaginare scenari disastrosi piuttosto che paradisiaci. Sempre per via delle convinzioni limitanti.

Dire di no può far paura e può farti sentire insicuro perché apre le porte a qualcosa di ignoto

Ti consiglio di fare un po’ di pratica. Inizia pronunciando dei no che non sono molto importanti, dei piccoli no per avere più fiducia in te stesso. Man mano che si prende confidenza nell’affermare se stessi sul lavoro è possibile dire no in situazioni più delicate. Esercitandoti a dire no potrai diventare consapevole delle potenziali ripercussioni.

La paura delle conseguenze negative

Tante persone sono portate a temere le ripercussioni dei loro no. Quando si parla di dire no sul lavoro le paure più comuni riguardano un mancato aumento di stipendio, un licenziamento, difficoltà a fare carriera. Oppure si teme di creare tensioni nelle relazioni con superiori e colleghi. O si pensa che dire no possa farci perdere la stima altrui. Se dico no – pensano alcuni – verrò considerato un pigro o un fannullone. Ricordiamoci sempre che anche evitare di dire no può avere delle ripercussioni importanti.

A volte, la paura di ripercussioni negative è dovuta solo alle proprie convinzioni limitanti e non c’è alcuna relazione con la realtà. È altrettanto vero però che il tuo no può metterti di fronte alla necessità di affrontare conseguenze negative. Vedremo insieme in un altro articolo come imparare a dire no nel modo migliore, perché il no diventi parte integrante di una relazione sana.

In alcune situazioni e contesti, dire di no, anche se si tratta di un no legittimo, può farti rischiare di perdere il lavoro. Qualunque sia la decisione che prenderà chi si sente costretto a fare una scelta così impegnativa, un’imposizione del genere non può che essere una ferita difficile da rimarginare nella relazione di fiducia con l’autorità.

Valuta bene il rapporto tra rischi e benefici prima di rinunciare al no. Perché significa rinunciare ad affermare se stessi sul lavoro. Pensa a tutte le conseguenze e chiediti se saprai perdonare chi ti ha costretto a non rispettare te stesso.

Valuta bene il rapporto tra rischi e benefici prima di rinunciare al no

Abbracciare l’autenticità

Saper dire no permette di aumentare la tua affidabilità e il valore del tuo contributo. Capire se il no che vorresti dire è legittimo o meno ti aiuta a ragionare e a trovare le giuste motivazioni e il coraggio per pronunciare risposte autentiche.

Osare di dire no è positivo perché significa affermare se stessi e contribuire al mantenimento di un buon equilibrio tra vita professionale e privata.

Tutto questo favorisce benessere e salute. Quando dici no (se il no è legittimo) il tuo rendimento professionale migliora. Collezionerai meno assenze per malattia, sarai meno tentato di cambiare lavoro, la tua motivazione a dare il meglio crescerà. Tutto ciò non è positivo solo per te ma anche per la tua azienda o per i tuoi clienti.

Saper dire no e affermare se stessi sul lavoro crea un clima vantaggioso per tutti.

Dire no sul lavoro: perché è importante per te e la tua carriera

Dire no sul lavoro: perché è importante per te e la tua carriera

Dire no sul lavoro è importante sia per il tuo benessere sia per la tua carriera. Tutti possiamo trovarci nella situazione di dover dire no a un collega, a un superiore, a un cliente piuttosto che a un dipendente.

Alcuni possono fare molta fatica a dire no in famiglia: ai propri genitori, a un amico, a un figlio o ancora al coniuge. Mentre per altri è molto più difficile farlo sul lavoro.

In ogni caso, per tutta una serie di ragioni, riuscire a dire no sul lavoro può essere complicato. In questo articolo voglio raccontarti perché è importante imparare a farlo e quali vantaggi porta il no, sia a te sia agli altri. Capendo le ragioni per dire no sul lavoro sarai più spinto a trovare il coraggio per dire no tutte le volte che senti che è importante farlo.

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Cosa significa dire no sul lavoro

Dire no, esattamente come dire sì, significa prendere una posizione. All’interno di un’azienda, di un gruppo di lavoro, di un’associazione, si lavora per obiettivi comuni. Tutti contribuiscono, mettendo in gioco le proprie competenze e conoscenze, al raggiungimento di uno o più traguardi. Proprio come il sì, anche il no rappresenta un contributo della tua personale intelligenza nel percorso da costruire, insieme agli altri collaboratori, per raggiungere il miglior risultato possibile.

Quando dici di no significa che vuoi essere presente nella relazione, che in questo caso è una relazione di lavoro. Vuoi esserne protagonista e contribuire. Molto spesso, ci vuole più coraggio a dire no sul lavoro piuttosto che a dire sì.

Il no rappresenta un’informazione preziosa. Perché può far capire agli altri che qualcosa non è stato recepito correttamente. Il no per esempio è indispensabile in tutte le situazioni di pericolo. Potresti aver identificato un pericolo per te o altre persone che altri non hanno visto.

In altre circostanze, il no può permettere di evitare una strategia che mette a repentaglio l’efficienza o il rendimento, tuo e dei colleghi. Oppure ancora, il no può essere di ostacolo a un grosso errore alle porte, che rischia di compromettere il buon andamento degli affari.

Facciamo un esempio. Ti viene chiesto di svolgere un compito per il quale non senti di avere le competenze. Cosa può succedere se dici sì e svolgi il lavoro, pur facendolo al meglio delle tue possibilità? Rischi di farlo male e lentamente. Potresti anche togliere l’opportunità a qualcun altro di portare a termine quello stesso compito con maestria, in modo veloce ed efficace. E qualcosa di simile potrebbe ripetersi in più occasioni.

Il no può far capire agli altri che qualcosa non è stato recepito correttamente

Dire no ti consente di pronunciare dei sì autentici  

Per raggiungere i tuoi obiettivi professionali individuali, che ti sono stati assegnati per il buon funzionamento dell’azienda o del progetto, è necessario concentrarti sulle tue priorità. Per rimanere focalizzato, è importante dire no a quello che ti distrae dai tuoi obiettivi. Avere il coraggio di affermarti è anche importante per la tua carriera: sei stato assunto per quello che fai, certo, ma anche per quello che sei. Solo pronunciando veri sì e veri no puoi creare valore aggiunto.

Ricordati che una giornata dura solo 24 ore. Se dici sì ad alcune attività, dovrai per forza dire no ad altre. I tuoi no sul lavoro ti permettono di pronunciare dei sì autentici alle cose da fare che vanno messe in priorità. Saper dire no ti permette di onorare gli impegni presi, conditio sine qua non per essere affidabile.

Sei stato assunto per quello che fai, certo, ma anche per quello che sei

Dire no sul lavoro fa bene a tutta la squadra

Saper dire no sul lavoro, quindi, significa rimanere concentrati sugli obiettivi prioritari e offrire la propria expertise. Sono aspetti che aiutano a far progredire tutti, collaboratori e azienda.

Troppi impegni senza direzione né priorità definite rischiano di portare a risultati scarsi o scadenti. Fare troppo poco così come fare troppo è controproducente.

Cosa succede se non osi dire no sul lavoro

Quando non trovi il coraggio di dire no sul lavoro non rispetti te stesso perché non sai porre dei limiti. Quando non puoi accettare un lavoro perché è troppo difficile per te o perché sai che non ne avrai il tempo, ti invito a osare di NON impegnarti. Può sembrare paradossale, ma dire no sul lavoro è importante per dimostrarsi affidabili. Sia nei confronti di se stessi sia nei confronti degli altri.

Quando ti sembra di non poter dire no puoi riflettere su questo: non osare di dire no significa precluderti l’opportunità di offrire un contributo di qualità. Ogni volta in cui non esprimi e non condividi le tue perplessità e richieste, neghi agli altri un’informazione preziosa per raggiungere gli obiettivi comuni. Il tuo no può essere una carta importante che manca nel gioco.

Ogni falso sì che pronunci, inoltre, rappresenta una falsa informazione che distorce i rapporti in essere.

Tutte le volte in cui pensi di non poter dire di no non rispetti le tue priorità di persona e di professionista. Ribadisco: saper dire di no significa poter rimanere concentrati sulle priorità, per andare avanti nella propria carriera e per il buon funzionamento dell’azienda.

Saper dire di no significa poter rimanere concentrati sulle priorità

Evitare di dire no sul lavoro può danneggiare la relazione

Quando fai qualcosa contro la tua volontà, spesso finisci per rimproverare a te stesso il fatto di non aver detto no. Ma altrettanto spesso provi rabbia anche nei confronti della persona che stai aiutando, alla quale hai detto un falso sì. Questo può danneggiare la qualità della relazione sul medio e lungo termine, perché crea incomprensioni e tensioni a volte difficili da sciogliere.

In un quadro in cui si dicono molti sì forzati al posto di dire no, si sviluppano tutta una serie di squilibri nei rapporti di lavoro. Se non sai dire no, potresti cercare di evitare le persone che potrebbero chiederti aiuto. Si creano distanze (che gli altri magari non riescono a spiegarsi), tensioni e un clima generale di scarsa collaborazione. Una persona inizialmente entusiasta di mettere a disposizione i propri talenti si può trasformare in un collaboratore scontento e brontolone, che lavora “con i piedi di piombo”.

Quando il sì è imposto

Se obblighi te stesso a dire sì a seguito di pressioni o minacce, più o meno velate, cerca di capire che, anche se ti sei sentito obbligato, sei comunque tu che hai deciso di dire sì. Saprai perdonare le persone che ti hanno fatto sentire così tanto sotto pressione? Potrai ancora lavorare con loro o per loro? A volte dire no permette di preservare la relazione mantenendo rapporti benefici.

Considera anche il fatto che, quando ti viene richiesto qualcosa che va oltre i tuoi limiti, rischi di portare a termine un lavoro fatto male o di non finire in tempo. Oltre a sentirti irritato tu, molto probabilmente lo saranno anche superiori e colleghi, perché la qualità del tuo lavoro sarà bassa e tradirai le aspettative altrui. Dispiaceri e tensioni inquinano il clima sul posto di lavoro.

Rischi di portare a termine un lavoro fatto male o di non finire in tempo

Un caso concreto

Facciamo un esempio. Il tuo superiore ti chiede di scrivere un report al posto suo. Sei già oberato di lavoro e scrivere report non è mai stato il tuo forte, anzi. Sai che se accetti, farlo richiederà delle ore e il risultato rischia di essere scarso. Accettare di scrivere quel report significa anche sottrarre tempo alle attività che devi concludere entro la giornata.

Hai anche promesso alla tua famiglia di limitare al massimo le volte in cui porti a casa documenti e attività da completare. L’idea di non onorare la tua promessa ti fa provare tensione. Senti già una serie di lamentele e proteste dirette verso il tuo capo invadere il tuo dialogo interiore.

Dire no spiegando le proprie ragioni

Dire no sul lavoro spiegando le tue ragioni permette di fare capire all’altro il tuo no. Avrà l’opportunità di mettersi nei tuoi panni. Torniamo al nostro esempio. Anche se il tuo capo rischia di essere scontento perché dovrà scrivere lui il report, potrà comprendere che ti preme onorare i tuoi impegni, sia professionali sia personali. Dire no per delle buone ragioni aumenterà la tua credibilità.

Dopo il tuo non rimani comunque aperto alla discussione, per comprendere come mai il tuo superiore ti chiede qualcosa che non ti compete. Permetterà anche a te di metterti nei suoi panni e potrete trovare insieme una soluzione alternativa. C’è qualcuno più competente a cui piace questa attività? L’obiettivo comune è quello di ottenere il risultato migliore: un ottimo report.

Ecco un caso in cui dire no sul lavoro rappresenta un beneficio per tutti. Se dici no, potrai concentrarti su quello che ti compete. Potrai finire al meglio le tue attività, in tempo per l’orario di uscita.

Dopo il tuo non rimani comunque aperto alla discussione

Cosa fare quando il tuo capo non accetta il no?

In effetti, in una società gerarchica, il tuo capo può rifiutare il tuo no e importi il compito richiesto. Se la sua è una richiesta illegittima che può ledere te o altri, la situazione è complessa da affrontare. Ne parlo in modo approfondito in un altro articolo su questo blog.

Quando invece essere obbligato ha come unico effetto quello di diminuire in piccola parte il tuo benessere, ti consiglio di prendere le distanze da questa situazione spiacevole.

Prova a ricordare tutti i vantaggi che hai sul lavoro. Potrai comunque essere in pace con te stesso, perché sei stato capace di esprimere il tuo no, con in mente l’obiettivo di manifestare la tua posizione, rispettare te stesso e i tuoi impegni.

Dulcis in fundo, se impari a dire no, ti allenerai anche ad accettare i no degli altri. Comprenderai che questi no non sono prese di posizione contro di te ma sono invece un’affermazione fatta per rispettare delle priorità e dare un valore aggiunto.

Quando ognuno comprende l’importanza dei veri sì e dei veri no sul lavoro, le relazioni professionali diventano più serene e si basano sulla libertà e il piacere della collaborazione, relegando in un angolo dovere e costrizione.

Ecco perché è tanto importante saper dire no sul lavoro.