Come vivere bene i grandi cambiamenti
Vivere bene i grandi cambiamenti è possibile. Prima di tutto comprendendo che il cambiamento fa parte dell’esistenza. Ogni giorno evolviamo, proprio grazie al cambiamento.
Sto parlando di quelle piccole modifiche continue delle quali non ci accorgiamo neppure. Ci sono tutta una serie di trasformazioni “trascurabili” che molto probabilmente dai per scontate: cambi l’aria ad ogni respiro, le tue cellule invecchiano e vengono sostituite da cellule nuove, con l’esperienza modifichi idee e opinioni eccetera.
Ci sono però cambiamenti più evidenti che per andare a buon fine necessitano del tuo intervento attivo e richiedono un dispendio di energia. Un trasloco, migrare in un nuovo paese, parlare una lingua diversa da quella madre, integrarsi in una nuova cultura e così via.
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Infine, ci sono quelli che vengono definiti veri e propri passaggi: grandi cambiamenti evolutivi. Come ad esempio smettere di studiare e iniziare a lavorare, diventare genitori per la prima volta, nascere o morire. Ogniqualvolta ti muovi tra due realtà drasticamente diverse tra loro stai vivendo un passaggio.
Alcuni cambiamenti che vivi sono grandi passaggi evolutivi
La tua stessa nascita è uno di questi momenti, perché dalla vita uterina sei approdato a quella extrauterina: parliamo di mondi distantissimi tra loro.
Vivere bene i grandi cambiamenti: guarda al tuo passato
Per aiutarmi a vivere bene i grandi cambiamenti, personalmente mi ispiro al primo sconvolgente passaggio che tutti noi adulti abbiamo vissuto, quello, appunto, della nascita.
Anche tu sei dovuto passare da un ambiente liquido, raccolto e accogliente, quello del grembo materno, a un ambiente in cui si è circondato da aria, molto vasto, senza quella protezione fisica rappresentata dall’utero. Il tuo corpo conserva la memoria di questo passaggio.
Il tuo corpo conserva la memoria del primo grande sconvolgente passaggio: la nascita
A partire da due piccole cellule che si sono incontrate al momento del concepimento, lasciando agire il flusso vitale, ti sei auto-costruito, sei cresciuto al caldo e al riparo del grembo materno. È il miracolo della vita. Non richiede nessuna fatica al nascituro, nessuno sforzo: basta lasciare fluire l’energia vitale. La Natura ha già predisposto tutto: protezione dagli agenti esterni, nutrimento, il giusto spazio e luogo per crescere. Nel tempo, ma mano che la gravidanza procede, l’utero raggiunge la sua massima estensione. Si sta al calduccio e ci si lascia cullare dai movimenti della madre. Stavi così bene, chi te l’ha fatto fare di uscire e venire al mondo?
Anche se non sembra, la mia è una domanda seria. Quando è arrivato il momento, è intervenuta una forza indipendente dalla tua volontà. La forza della Vita che scorre nelle vene della madre e del bambino obbliga a un passaggio necessario: il parto.
Quando, nel grembo materno, hai iniziato a sentire le spinte che ti hanno scosso e condotto poi fino all’esterno, come l’hai vissuto? Hai forse dubitato o fatto resistenza nei confronti delle contrazioni? Ti sei arrabbiato perché “ti stavano sfrattando”? Personalmente non me lo ricordo. Anche se fosse, resistere alla spinta sarebbe stata una missione impossibile e avrebbe comportato la morte.
La Vita è una forza inarrestabile
Sei qui a leggere, quindi la Vita è stata più forte di qualsiasi eventuale opposizione e ti ha spinto fuori dalla tua zona di comfort. Ti sei trovato catapultato in una realtà sconosciuta, espulso da un ambiente noto.
Mollare ogni resistenza e abbandonarti alla corrente ti ha permesso di uscire e scoprire una nuova realtà. Più ampia, più luminosa, più adatta a te e al tuo potenziale di crescita. A dirla tutta l’utero cominciava a essere un po’ troppo stretto.
Ti invito a lasciare ogni resistenza e abbandonarti alla corrente
Una volta fuori hai cambiato modo di respirare, di nutrirti, di muoverti. Quando sei nato eri molto vulnerabile e nonostante tutto sei sopravvissuto. Hai trovato braccia pronte ad accoglierti, proteggerti, nutrirti. Eri programmato per questo passaggio. Una forza vitale più grande di te aveva predisposto tutto.
Uscire dall’utero ti ha permesso di avere più spazio a disposizione, scoprire nuovi orizzonti, crescere moltissimo e imparare tante cose nuove. In pochi mesi un neonato attraversa cambiamenti incredibili, sempre lasciando agire la Vita. Sviluppa molte competenze e si adegua al nuovo ambiente.
Ora ti invito a fare una riflessione: cosa ti ha permesso di attraversare questo difficilissimo passaggio?
Agire senza agire
Una via per vivere bene i grandi cambiamenti la conosci già. Sto parlando di agire senza agire, ovvero lasciare agire dentro di te la forza vitale, senza alcuno sforzo intenzionale.
Quando sanno di dover affrontare un cambiamento importante, molte persone si affannano per cercare di capire cosa devono fare. Vivono, spesso con ansia, la paura di sbagliare. Cercano di accelerare o rallentare il processo di cambiamento. Più che sul Fare però, ti invito a rivolgere la tua attenzione all’Essere. Conosci te stesso. Se segui il tuo sentire, un passo alla volta, le tue azioni non saranno del tipo che si programma con la mente ma del tipo che nasce spontaneamente da ciò che sei nel profondo.
Non agirai perché ti è stato insegnato che è giusto fare una cosa piuttosto che un’altra. Non sceglierai di comportarti in modo tale da conformarti agli altri, ma risponderai solo a te stesso e al tuo movimento interiore.
Lasciando agire la vita rispondi solo a te stesso
Vivere i cambiamenti con naturalezza
Se lasci che sia la stessa forza vitale che ti ha fatto nascere a guidarti attraverso i passaggi più importanti della tua vita, sentirai che serve impegno ma anche che non c’è alcuna forzatura. Così potrai davvero vivere bene i cambiamenti. Il cambiamento non sarà penoso o faticoso, anche se ti richiederà energia e potrebbe essere carico di emozioni, non sempre piacevoli.
Le tue azioni non avranno bisogno del supporto di alcuna spiegazione razionale. Essere quello che sei ha per conseguenza un insieme di azioni adatte, che portano risultati ottimali e che non richiedono alcuna programmazione. Non proverai l’ansia di dover pianificare tutto. Qualunque sia l’intensità della trasformazione e l’eventuale tempesta emotiva, sperimenterai nel profondo una sensazione di fiducia e serenità, che mai avresti pensato di associare a un cambiamento drastico.
Le tue azioni non avranno bisogno del supporto di alcuna spiegazione razionale
Un passaggio collettivo
In questo momento credo che, come società, ci troviamo di fronte a un passaggio molto importante. Dobbiamo affrontare collettivamente un grande cambiamento. Non credo di esagerare se dico che il periodo che stiamo attraversando è molto travagliato. Un aggettivo che ci porta direttamente alla metafora del parto… Allora mi chiedo: e se fossimo in pieno parto collettivo?
Da anni, pur consapevoli che non potevamo andare avanti così, abbiamo rimandato dei cambiamenti necessari. I danni procurati all’ambiente dall’attività degli esseri umani mettono a rischio la nostra sopravvivenza e richiedono cambiamenti nelle nostre abitudini, per rispettare di più il Pianeta che ci ospita.
Una deriva culturale che idolatra il Dio denaro mette a repentaglio la sicurezza e la felicità di miliardi di esseri umani. Tante persone si rendono conto che non è più tempo di rimandare. A volte è necessario essere esasperati e arrivare a un punto di non ritorno per riuscire a fare i cambiamenti necessari. In alcuni casi serve cambiare paradigma.
Per fare i cambiamenti necessari a volte serve cambiare paradigma
Un passaggio collettivo non è altro che un insieme di tanti passaggi individuali. Qualcuno dice che stiamo per fare un salto dalla terza alla quarta Dimensione. Cosa sarà mai questa quarta Dimensione? Le dimensioni sono Stati di Coscienza. Mentre la terza dimensione possiamo immaginarla come un contenitore rigido che raggruppa convinzioni, regole, norme e vincoli (e di conseguenza è relativamente poco flessibile), la quarta è una dimensione in cui l’individuo diventa più consapevole e cosciente. Chi sta facendo questo passaggio sta sperimentando che ciascuno di noi è creatore della propria realtà e che i pensieri diventano cose.
Un punto di vista alternativo dalle culture native
Un altro aspetto da ricordare è che quello che viviamo è influenzato da ciò che accade nell’universo. La nostra cultura occidentale moderna non prende in considerazione il pianeta Terra come un essere vivente. Le culture native, invece, reputano che ogni pianeta dell’universo sia un essere vivente. Il Pianeta Terra quindi è un organismo vivente come gli animali, le piante, i funghi eccetera. Di conseguenza ha una sua propria evoluzione, indipendente dagli esseri umani. Quando la Terra vive un grande cambiamento noi, che siamo dei piccoli esseri viventi e siamo suoi ospiti, ne sperimentiamo l’influenza.
Puoi avere fiducia nel fatto che tutto andrà per il meglio? Più che fiducia credo serva la fede. Fede nella Vita che scorre in te, in me, in tutti noi, fede nei tuoi desideri e nel tuo potenziale. Partendo dalla scommessa che stiamo vivendo un passaggio difficile, certo, ma potenzialmente portatore di bellissime opportunità, ognuno ha la responsabilità di fare il meglio che può.
Affidarsi alle spinte
Più ti lascerai guidare dalle spinte, proprio come hai fatto quando sei nato, più favorirai il cambiamento in un’ottica positiva. Più accetterai di lasciare quello che conosci e che non è più del tutto adatto a te (magari è diventato un luogo un po’ troppo stretto), più avrai l’opportunità di creare nuove condizioni di vita, maggiormente adatte alla tua felicità. Potrai allora evolvere e stare sempre meglio.
Uscendo dalla tua zona di comfort potrai creare nuove opportunità e condizioni di vita migliori per te
La nostra zona di comfort può essere comoda, come una vecchia poltrona modellata dalla forma del nostro corpo, ma allo stesso tempo può non essere più così giusta per noi. Ti capita mai di non osare cambiare lavoro, ad esempio, solo per il fatto che lo conosci bene e ti da una certa sicurezza economica, anche se non ti senti realizzato o rispettato?
Se riuscirai ad arrenderti fiducioso al tuo flusso vitale, faciliterai il cambiamento, rendendolo un passaggio armonioso, al giusto ritmo, verso una nuova realtà, più ampia e luminosa.
Vivere il cambiamento insieme
La differenza rispetto al nostro parto individuale è che, questa volta, siamo in tanti a dover affrontare un cambiamento importante. Questo passaggio, verso nuovi orizzonti ancora ignoti, lo possiamo accogliere con curiosità e fiducia, tenendoci per mano, con il calore e l’amorevolezza di cui siamo capaci.
Se ti fa paura, senti crescere l’ansia o il desiderio di pianificare nel dettaglio quello che in realtà non può essere pianificato, ricordati questo semplice fatto: sei vivo. E poiché sei vivo vuol dire che sei nato e hai già incontrato e superato un incredibile cambiamento. Hai già accettato di lasciare una realtà conosciuta, forse un po’ stretta ma tutto sommato comoda, nella quale venivi nutrito e protetto, per andare verso l’ignoto. E senza ricevere molto preavviso!
Il no è morte, il sì è vita
Se avessimo potuto scegliere, quanti di noi avrebbero deciso di rimanere al caldo nell’utero, al riparo, nonostante il poco spazio disponibile per crescere ancora? Ciascuno di noi, a modo suo, è sopravvissuto al cambio di paradigma imposto dalla nascita. Ma prova a chiederti: cosa sarebbe successo se avessi resistito alla spinta? Se avessi detto di NO a questa forza più potente di te?. E se i tuoi attaccamenti e la paura del cambiamento fossero stati più potenti della forza della vita? Se non avessi osato lasciarti spingere verso l’ignoto? Cosa sarebbe accaduto? Non avresti mai visto la luce…
Tornando a oggi, mi chiedo: dove ci porta questo parto collettivo che stiamo per affrontare? In quale realtà? Quando finirà questo travaglio? Chi lo sa! A questo punto sono molto curiosa. Conto di scoprirlo insieme a voi in un prossimo futuro…
Un inno alla vita
Nell’affrontare questo passaggio, nel quale sono coinvolta anch’io ovviamente, ispirata dall’esperienza della nascita che abbiamo vissuto tutti noi, mi sento di consigliare di lavorare sui propri motivi di attaccamento per lasciarseli alle spalle. È arrivato il momento di riconnettersi con quello che si sente nel profondo e ridimensionare lo spazio dato ai pensieri, soprattutto quelli di tipo assolutistico e negativo. L’obiettivo è quello di vivere nella realtà, in ogni singolo istante, e lasciare fluire la Vita.
Abbi fede nelle tue risorse interiori e nella tua capacità di trasformazione. Se anche dovessimo cambiare totalmente paradigma un’altra volta possiamo farlo.
Sognare a occhi aperti un futuro rigoglioso e luminoso è il primo passo per realizzare il migliore dei futuri possibili. Questo futuro si sta già realizzando, in realtà, ma più siamo numerosi a sognarlo, più le spinte saranno efficaci, più il parto sarà rapido e indolore.
Sogna a occhi aperti un futuro rigoglioso e luminoso, puoi contribuire a realizzarlo
Intanto, mentre navighiamo nella tempesta, ti posso confermare che personalmente mantengo la mia rotta verso un Mondo di pace, gioia e salute, milioni di volte più strabiliante di quello che posso immaginare.