Tumore al seno: superare la paura e favorire la guarigione
Quando si riceve una diagnosi di tumore al seno è comprensibile sperimentare un profondo senso di smarrimento, paura e rabbia. Spesso si provano tutti questi sentimenti, in sequenza.
Si affronta un percorso che porta (o dovrebbe portare) a superare lo shock e intraprendere così il percorso di guarigione. Talvolta però può anche capitare di saltare delle fasi o rimanere intrappolati nella paura. Ognuno di noi reagisce secondo la propria sensibilità, il proprio carattere e le proprie conoscenze.
Di fronte a una diagnosi di tumore al seno ognuno reagisce secondo la propria sensibilità, non c’è un modo giusto o sbagliato
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Perché ho un tumore al seno?
Una delle domande che molto probabilmente continua a ripresentarsi nella tua testa è: perché sta succedendo proprio a me? È facile che tu te lo chieda più volte al giorno, con il cuore carico di frustrazione e le lacrime agli occhi…
Magari sei una persona attenta, che cura la propria alimentazione e segue tutti i cosiddetti programmi di prevenzione. Forse non ci sono altri casi di tumore al seno nella tua famiglia. Oppure sì, ma pensavi che le visite regolari dal senologo, le ecografie e le mammografie potessero metterti al riparo dall’eventualità di sviluppare effettivamente un tumore.
Non prevenzione ma diagnosi precoce
Quello che la medicina convenzionale (troppo spesso) chiama programma di prevenzione è invece un programma di diagnosi precoce. L’obiettivo reale dello screening è quello di diagnosticare il tumore quando è di piccola dimensione, non di ostacolare la sua formazione.
La vera prevenzione si basa invece sullo sviluppo di un buon livello di vitalità. Cosa significa? Prestare attenzione a qualità e quantità di respiro, idratazione, sonno, alimentazione e movimento. Senza dimenticare la gestione dello stress e delle emozioni e lo sviluppo del potenziale umano. Temi che costituiscono il fulcro della mia attività.
Se sei interessato, sviluppo questo punto di vista nel mio libro Supera una diagnosi da paura. Guarire il cancro con l’integrazione del lavoro emotivo e delle terapie complementari.
Di fronte al fatto compiuto
Non avresti mai voluto dover affrontare una chemioterapia, una radioterapia oppure un intervento di mastectomia, parziale o totale. Eppure…
È naturale e legittimo il fatto che tu ti chieda perché IO ho un tumore al seno? Anzi, interrogarti in questo modo può aiutarti concretamente nel cammino verso la guarigione. Conoscere te stesso è il primo passo per superare qualsiasi sintomo e problema legato al corpo e alla mente.
In questo articolo il mio obiettivo è proprio indicarti una strada, o meglio un metodo, per capire perché TU hai un tumore al seno. Potrai così affrontare meglio la tua diagnosi e favorire la guarigione.
Prima della diagnosi
Stai leggendo questo articolo ma non hai ancora ricevuto una diagnosi? Molto probabilmente all’autopalpazione, oppure osservando il tuo seno, hai scoperto qualcosa che non ti convince, come un nodulo o un arrossamento sospetto, che non scompare e non sembra giustificato dall’abbigliamento o altro.
Ti consiglio allora di attivarti in modo duplice. Prendi appuntamento con un medico di fiducia e inizia a interrogarti seguendo i consigli che trovi in questo blog.
Le domande giuste
Se hai già letto qualcosa riguardo al metodo della Bioconsapevolezza, che ho sviluppato in oltre 20 anni di esercizio della medicina complementare, forse sai già che ritengo fondamentale per un terapeuta capire come aiutare il paziente a porsi le domande giuste.
Secondo il mio approccio qualsiasi sintomo o malattia, dall’insonnia al tumore al seno, è un messaggio dal corpo. Comprendendo il messaggio che il nostro corpo ci sta inviando possiamo riuscire a superare sintomi e malattie. A patto di attivarci per ascoltare quella che si configura come una richiesta di ascolto e di cambiamento.
Stress e conflitti alla base del tumore al seno
Nel corso della nostra vita, tutti viviamo delle situazioni di stress e conflitto. Fortunatamente lo stress non è sempre dannoso. Non ci viene diagnosticata una malattia per ogni situazione difficile che ci troviamo ad affrontare!
Lo stress non è sempre dannoso ma la somma di più conflitti e traumi non risolti può portare allo sviluppo di una malattia
È però fondamentale comprendere che le nostre esperienze dolorose, quando non elaborate, possono portare a sviluppare sintomi e malattie. Una situazione che si aggiunge a quanto vissuto dalle persone che appartengono alla nostra genealogia e ci hanno preceduto. Talvolta il trauma è antico e una situazione attuale lo risveglia.
La somma di più conflitti va ad acuire l’intensità dello stress. Di conseguenza, il nostro corpo reagirà con forza, inviandoci un messaggio molto forte e destabilizzante. Come ad esempio il tumore al seno.
Le cellule si attivano in risposta a uno stress non elaborato
Quando vivi una situazione in modo drammatico condividendo poco le tue emozioni e non riesci a vedere cosa fare per uscire dal problema, c’è un rischio. Puoi superare la soglia massima di stress che il tuo organismo può tollerare senza intervenire. Di conseguenza, il corpo si attiva, facendo scattare una risposta organica.
Salute e malattia vengono abitualmente interpretate come due stati antitetici. Si sente spesso dire che bisogna combattere contro il tumore, ma in questo modo combatteresti contro te stessa. Il tuo corpo cerca di aiutarti con i propri mezzi a superare una situazione molto stressante. Il tipo di patologia che sviluppa ti informa del tipo di difficoltà che stai attraversando.
La risposta contenuta nel sintomo o nella malattia cambia a seconda del tipo di stress che ha innescato il messaggio dal corpo. Quale tipo di cellule si attiva? Dipende da come hai vissuto l’evento stressante.
Il tipo di cellule che il corpo attiva per mandarti un messaggio dipende dall’evento stressante che hai vissuto
La gravità dei tuoi sintomi invece, ad esempio lo sviluppo di un tumore benigno o maligno, più o meno esteso, è invece legata all’intensità dello stress che hai vissuto. Un conflitto trascurato che ti ha stressato in modo lieve potrebbe portare a una “semplice” infiammazione del tessuto della ghiandola mammaria. Uno stress molto acuto può causare lo sviluppo di un tumore detto maligno.
Uno stress di bassa intensità ma recidivante e duraturo può avere come conseguenza una malattia cronica.
Il corpo sa perché stai male
Il tuo corpo, quindi, sa esattamente perché ti sei ammalato e con l’aiuto di un terapeuta specializzato puoi scoprirlo anche tu, ponendoti le domande giuste. Una volta scoperto quale trauma ha generato la malattia avrai molte risorse a tua disposizione per trovare una soluzione su misura per te e liberare il tuo corpo dal bisogno di creare un tumore al seno.
Il seno è composto da diversi tipi di cellule. Se hai già fatto una biopsia, il medico competente avrà specificato quale tipo di cellule si è attivato e quale cancro è presente. La tipologia di cellule del tuo tumore al seno ci dà delle informazioni dirette sul vissuto stressante che ha causato la malattia.
Cosa provoca l’adenocarcinoma
Concentriamoci per fare un esempio su quelle deputate alla fabbricazione del latte materno, che compongono la ghiandola mammaria. Quando si sviluppano in modo anomalo si parla di una specifica tipologia di tumore al seno, l’adenocarcinoma.
A livello biologico il latte materno rappresenta cibo e protezione, perché contiene oltre agli elementi nutritivi per il neonato gli anticorpi della madre. Così da assicurare al bebè un’adeguata barriera protettiva in una fase in cui le sue difese immunitarie non sono ancora del tutto sviluppate.
Il latte materno rappresenta cibo e protezione. Lo produci per le persone che ami
Biologico e simbolico
Spostiamoci ora dal piano biologico a quello simbolico. Il latte materno è nutrimento nel senso di sostentamento ma anche di amore affetto, sostegno e protezione.
Il cancro al seno racconta il vissuto di una donna che subisce uno stress legato al suo ruolo di nutrice e protettrice. Il pensiero biologico all’origine dello sviluppo della risposta patologica è questo: il mio corpo così com’è non è in grado di nutrire e proteggere abbastanza il soggetto d’amore, devo trasformarlo per diventarne capace.
Per semplificare: lo stress non elaborato della donna che ha ricevuto una diagnosi di adenocarcinoma ruota intorno alla sua capacità di aiutare e proteggere.
Lo stress della donna che ha un adenocarcinoma ruota intorno alla sua capacità di aiutare e proteggere
Se le cellule proliferano troppo
Quando si sviluppa un adenocarcinoma, le cellule della ghiandola mammaria proliferano in modo anomalo. Per la medicina convenzionale, che non prende in considerazione le informazioni che ci danno i messaggi dal corpo, questa reazione è insensata e incontrollata.
Quando si sviluppa un adenocarcinoma, le cellule della ghiandola mammaria proliferano in modo anomalo
Ecco allora che le cellule aumentano in modo definito patologico. Se ti è stata fatta questa diagnosi è come se tu sentissi di non avere quanto è necessario per aiutare la persona amata.
Esempi concreti
Dal momento che non è facile capire a fondo quali tipi di stress possono indurre il corpo a sviluppare un adenocarcinoma, voglio farti alcuni esempi concreti. La tua preoccupazione potrebbe essere legata a un componente stretto del tuo nucleo familiare, come un figlio o tua madre, oppure al nucleo allargato, che comprende il padre, i fratelli, le sorelle, il partner. Anche una grande preoccupazione per un animale domestico può provocare un forte stress.
Hai un adenocarcinoma? Potresti essere profondamente preoccupata per tuo figlio, il tuo partner, un fratello o un genitore
Magari tuo figlio è ricoverato in rianimazione e non sai come aiutarlo. Ti senti impotente perché non sei un medico specializzato in medicina d’urgenza: andare a trovarlo ti sembra non portare a nulla. Sottovaluti il tempo e l’amore che gli dai con la tua presenza.
Oppure tuo fratello minore, con il quale hai un rapporto speciale e che hai cresciuto come una seconda madre, è oggi un adolescente con problemi di dipendenza. Non capisci cosa sia successo e non hai idea di come intervenire. Le stai provando tutte ma ti sembra che il tuo caro stia scivolando sempre di più in un baratro.
Cosa vuole dirti il tuo corpo
Entrambe le situazioni descritte, se vissute in modo drammatico e senza condivisione, possono portare allo sviluppo di un adenocarcinoma.
Il tuo corpo sta cercando di agire per risolvere una situazione alla quale razionalmente non trovi soluzione. Avere a disposizione più cellule che fabbricano latte, biologicamente ha perfettamente senso per aiutare la persona amata. L’adenocarcinoma è il messaggio che il corpo ti invia per dirti che stai vivendo una realtà in cui è inconcepibile per te poter fare così poco.
Il tuo corpo sta cercando di agire per risolvere una situazione alla quale razionalmente non trovi soluzione
Nel momento in cui riuscirai a capire da cosa nasce il profondo stress che ti ha portato a sviluppare un tumore al seno, lavorando sul trauma dell’impotenza e sulla sensazione inconscia di non poter proteggere il tuo soggetto d’amore, imboccherai la strada verso la guarigione.
Puoi farti aiutare, per farlo, da un terapeuta competente, che ti guidi verso l’elaborazione dell’importante stress alla base del tuo tumore.
Messaggi specifici
I messaggi che il corpo ci manda attraverso sintomi e malattie sono precisi. Generalizzare porterebbe fuori strada. Il percorso deve essere personalizzato, per capire esattamente, a seconda del tipo di tumore al seno che ti ha colpito, quale problema c’è alla radice e agire di conseguenza.