Set 25, 2025 | cambio culturale, Consigli pratici
Come si evolve l’intimità in una coppia? All’inizio di una relazione, l’incontro è un vortice di emozioni e di attrazione. Il desiderio sessuale è forte, la curiosità reciproca è viva, l’intimità sembra spontanea e inesauribile. Con il tempo, però, molte coppie, indipendentemente dall’orientamento di genere, si accorgono che questa energia cambia. La vita quotidiana, le responsabilità, la convivenza, i figli, la fatica che giorno dopo giorno tutti affrontiamo, a casa e sul lavoro: tutto questo può portare a un calo del desiderio.
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È un fenomeno frequente. Ogni coppia attraversa fasi di maggiore vitalità erotica e momenti più spenti, senza che questo significhi che ci sia una mancanza d’amore. Tuttavia, per alcune persone, la riduzione della sessualità diventa fonte di una sofferenza profonda. Quanto stiamo descrivendo succede soprattutto quando il linguaggio principale dell’amore, come lo descrive Gary Chapman, è il contatto fisico. In questi casi, se il fatto di toccarsi e la sessualità diminuiscono, una o entrambe delle persone nella coppia possono sentirsi private dell’amore stesso, anche se il partner continua ad amare e a dimostrare affetto e presenza in molti altri modi.
La sessualità, quindi, è un’espressione di piacere, sì, ma per alcuni è anche un linguaggio dell’amore. In ogni caso, un calo del desiderio può diventare un passaggio delicato che merita attenzione, ascolto e cura.
Ogni coppia attraversa fasi di maggiore vitalità erotica e momenti più spenti
Perché facciamo l’amore? La domanda che apre nuove prospettive
Quando il desiderio cala, una delle prime domande da porsi è: perché faccio l’amore con il mio partner?
Le risposte possibili sono molte, e spesso si rivelano sorprendenti.
Alcune persone vivono la sessualità come un dovere coniugale o sociale: “è così che si fa in una coppia”. Altre usano la sessualità per evitare conflitti: “se dico no, il mio partner si arrabbierà o si sentirà rifiutato, non posso farlo”. Qualcuno la vive per paura di perdere l’altro: “se non faccio sesso con lui/lei/loro, potrebbe rivolgersi altrove”. Altri ancora cercano nel sesso la conferma del proprio valore: “così dimostro di essere desiderabile, capace, una persona valida”. C’è chi fa sesso in cambio d’amore, per paura di essere abbandonato.
In tutti questi casi, il rapporto sessuale nasce da un vuoto, da un bisogno di compensare una mancanza interiore o di scongiurare un pericolo. Fare l’amore “perché c’è un vuoto”, però, porta progressivamente a frustrazione, risentimento ed esaurimento.
Al contrario, quando la sessualità nasce da un pieno – da un autentico desiderio, da un traboccamento di gioia e di energia, dal piacere di donare e ricevere – allora diventa rigenerante. È un incontro che nutre entrambi, chi dà e chi riceve, e che arricchisce la relazione invece di impoverirla.
Fare l’amore “perché c’è un vuoto” porta progressivamente a frustrazione, risentimento ed esaurimento
Dal dovere al piacere: una trasformazione necessaria
Uno dei più grandi nemici del desiderio è il senso del dovere. Quando l’intimità diventa un obbligo, la libertà scompare, e con essa il piacere. Per spiegare questo meccanismo, possiamo usare un esempio semplice: il nostro piatto preferito. Se possiamo gustarlo liberamente, quando ne abbiamo voglia, resta un piacere. Ma se ci viene imposto di mangiarlo ogni giorno, in una quantità stabilita e ad un orario fisso, presto perderà ogni attrattiva. Così accade anche con la sessualità: ciò che era desiderio si trasforma in routine forzata, e smette di nutrire.
Quanto stiamo raccontando dipende anche dalla cultura e dalla società. Per secoli, il “dovere coniugale” ha gravato soprattutto sulle donne, private della possibilità di dire no, e non si contano i casi in cui lo stupro non è stato considerato come tale, solo perché vestito dalle apparenze del matrimonio. Questo peso ha tolto gioia e libertà alla sessualità di coppia, impoverendone il significato e l’energia vitale.
Riscoprire il piacere significa restituire alla sessualità la sua dimensione di libertà. Significa potersi chiedere non “devo?”, ma tutto il contrario: “voglio?”. È un cambio di prospettiva che trasforma profondamente il modo di vivere l’intimità.
Riscoprire il piacere significa restituire alla sessualità la sua dimensione di libertà
Lo “script sessuale”: un copione che spegne il desiderio
Molte coppie vivono la sessualità seguendo uno script predefinito, quasi sempre lo stesso: attrazione, baci, carezze, penetrazione, orgasmo. È il copione che abbiamo interiorizzato dai film, dai racconti, dalla cultura dominante. Ma questo schema rigido rischia di diventare una gabbia che soffoca il desiderio.
Se ogni abbraccio o bacio languido deve obbligatoriamente condurre a un rapporto completo, uno dei partner finirà per rinunciare anche a chiedere quel contatto che desidera. Così, poco a poco, si perde la spontaneità e si accumulano distanze difficili, poi, da recuperare.
Per rendere l’idea, possiamo usare la metafora del ristorante. Immaginiamo di prenotare un ristorante molto rinomato. Arriviamo pieni di aspettative, ma scopriamo che il menù è fisso e che dobbiamo obbligatoriamente mangiare tutte le portate: antipasto, primo, secondo, formaggio, dessert. Anche se dopo l’antipasto ci sentiamo già sazi e soddisfatti, siamo costretti a continuare. Alla fine, quello che poteva essere un piacere diventa un peso.
Per evitare la tortura, staremo alla larga da questo ristorante, anche se le pietanze che propone sono buonissime. Così accade con la sessualità: se sentiamo che una carezza implica un copione obbligato fino al rapporto completo, finiamo per allontanarci persino dal gesto di affetto e vicinanza che desideriamo davvero. Lo script sessuale, in questo senso, è un grande nemico del desiderio.
Desiderio e piacere: due esperienze distinte
Spesso parliamo di “mancanza di desiderio o di libido” pensando che significhi assenza di piacere. In realtà, desiderio e piacere non coincidono.
Il desiderio nasce dall’immaginazione di un piacere futuro. Se credo che l’esperienza sarà piacevole, proverò desiderio. Se invece quella stessa esperienza che sto vivendo per me è legata a un obbligo, alla frustrazione o alla mancanza di ascolto, il desiderio scomparirà.
È come con il caffè: se non mi piace, non avrò mai il desiderio di berne una tazzina. La stessa cosa può accadere con un piatto che di solito apprezziamo. Se capita che sia scaduto o che abbia un cattivo odore, non proveremo affatto il desiderio di mangiarlo. Allo stesso modo, se la sessualità diventa carica di obblighi, di ansia da prestazione o priva di ascolto, non susciterà più desiderio.
Il punto, quindi, non è chiedersi se siamo sbagliati perché non sentiamo più desiderio di intimità col partner (tutti proviamo desiderio, almeno in alcuni momenti e circostanze). Chiediamoci, piuttosto, se lo scambio sessuale che ci viene proposto o al quale ci approcciamo è appetitoso, gioioso, in sintonia con i nostri bisogni e valori.
Se la sessualità diventa carica di obblighi, di ansia da prestazione o priva di ascolto, non suscita più desiderio
Coppie bianche e giustificazioni ufficiali
Nella mia esperienza di consulenza, incontro anche coppie che hanno smesso di avere rapporti sessuali da anni: le cosiddette coppie bianche. Le giustificazioni sono molte: mancanza di tempo, stanchezza, figli, impegni. Sono ragioni reali, certo, ma spesso nascondono qualcosa di diverso. La sessualità non è più percepita come rigenerante ma piuttosto come un faticoso dovere.
Se fare l’amore diventa solo fatica, serve risparmiarsi. Se, invece, la sessualità fosse, come dovrebbe, una fonte di ricarica, un’esperienza che nutre e arricchisce, allora perché dire di no? Quando fare l’amore impoverisce è necessario fermarsi e chiedersi: cosa possiamo cambiare nel nostro modo di vivere i momenti di intimità nella coppia?
Strategie per risvegliare l’intimità
Il primo passo da fare è quello di rompere lo script. Consentirsi di vivere l’intimità senza seguire un copione prestabilito. Decidere, per esempio, di fermarsi a un bacio di un minuto, senza che questo implichi nient’altro. Oppure di abbracciarsi guardandosi negli occhi, con la certezza che quell’abbraccio non porterà ad altro. Questa libertà restituisce valore a ogni gesto, riapre la strada alla curiosità e all’esplorazione. È come riscoprire che si può godere di un antipasto senza sentirsi obbligati a consumare tutto il pasto.
Un’altra strategia è quella di riconnettersi al piacere autentico, trasformando il dovere in scelta. Non “devo fare l’amore” ma “voglio farlo, perché mi porta gioia, perché nutre me e la nostra coppia”. La libertà di scelta è essenziale: anche dire “oggi no” fa parte di un’intimità sana, perché custodisce la sincerità.
Infine, è utile parlare apertamente dei propri linguaggi dell’amore. Per alcuni il contatto fisico è essenziale, per altri lo è la parola, il tempo condiviso, i gesti di cura. Conoscere il linguaggio del partner permette di comprendere meglio le sue esigenze e per esempio di non confondere la mancanza di sesso con la mancanza di amore.
Risvegliare il desiderio: un invito alla coppia
Il calo del desiderio non è una condanna, ma un invito. Un invito a scoprire altri modi di essere e fare. Ad ascoltarsi di più, a liberarsi dagli obblighi, a riscoprire il piacere del gioco, della curiosità, della sorpresa. Ogni coppia ha la possibilità di reinventare la propria intimità, a piccoli passi e con la disponibilità ad esplorare e sperimentare.
Il desiderio non si impone: si coltiva. Cresce nella libertà, fiorisce nell’amorevolezza, si rinnova quando c’è ascolto autentico: in primis di se stessi e poi dell’altro. La sessualità, vissuta come incontro e non come dovere, torna a essere uno spazio di gioia e di rigenerazione.
Giu 18, 2021 | Conoscersi, Consigli pratici
Dire no è fondamentale per dare valore ai tuoi sì. Se non riesci a dire no finirai per non rispettare te stesso e le tue priorità in molti settori importanti della vita. In questo articolo, voglio concentrarmi sulla coppia.
Non autorizzandoti a dire no, magari perché pensi che farlo scatenerebbe liti e incomprensioni, potresti lasciare che si accumuli tensione tra te e il tuo partner. Potresti persino arrivare a una rottura che non vuoi.
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Limitare la comunicazione non è una buona strategia. Serve solo a procrastinare lo scontro o nascondere i problemi. Dire no in modo salutare è rispettoso nei confronti di te stesso, e non può che fare bene alla coppia. Perché rispettare il tuo modo di sentire significa dimostrare rispetto anche per l’altro. Dire no è coraggioso e necessita determinazione. Dire no manifesta il tuo desiderio di impegnarti e metterti in gioco: significa che tieni all’altro e alla qualità della relazione di coppia.
Dire no in modo salutare è rispettoso nei confronti di te stesso, e non può che fare bene alla coppia
In questo articolo vediamo insieme come imparare a dire no. Puoi applicare questi consigli le volte in cui non puoi o non voi fare qualcosa. Per esempio, sei troppo stanco per prenderti carico di un obbligo familiare o di una faccenda domestica.Oppure non hai nessuna voglia di accompagnare il tuo partner a quella cena con i suoi amici. L’obiettivo non è cercare giustificazioni per tirarsi indietro dalle proprie responsabilità. Al contrario, vorrei darti i mezzi per fare al meglio le cose che rispecchiano le tue capacità e i tuoi talenti e per facilitare una tua vita di coppia viva e appagante.
Dire no è coraggioso e necessita determinazione
Prendi posizione
Sia dire no sia dire sì sono prese di posizione preziose per la coppia, perché significa che ti stai assumendo la responsabilità di contribuire alla relazione e che vuoi esserne protagonista.
Quando si crea una relazione di coppia, i due partner si conoscono man mano e scoprono i loro obiettivi individuali e quelli comuni, che fanno la felicità di entrambi. All’interno della relazione, ciascuno ha l’opportunità di mettere il proprio carattere, la propria sensibilità e i talenti al servizio di questi obiettivi.
In questo quadro, il no rappresenta un’informazione preziosa. Fornisce dati su aspettative, modi di essere e di sentire che l’altro potrebbe non avere ancora indovinato. Così facendo può emergere il personale contributo e punto di vista di ognuno.
Il no rappresenta un’informazione preziosa
Dire sì quando pensi no scatena rabbia e frustrazione
Pensa a quello che succede quando vorresti dire no e invece dici sì. Se non permetti mai a te stesso di dire no all’interno della coppia, potresti sentire crescere dentro di te una forte irritazione.
La rabbia emerge perché non sei stato tempestivo nel farti rispettare: hai lasciato passare troppo tempo, hai accumulato tensione, hai autorizzato diverse piccole violazioni senza reagire. Questa rabbia che senti serve a fornirti l’energia per creare un cambiamento. Ti consiglio di riconoscerla come un segnale utile e di non scaricarla sull’altro. Ricordati che il tuo modo di vivere la situazione ti appartiene.
Non è l’altra persona che ti fa arrabbiare e non è neppure detto che il tuo partner ti abbia mancato di rispetto: ha semplicemente espresso una richiesta.
Tu, però, ti puoi sentire violato e forzato a fare qualcosa che non vuoi… Quando ti senti così ti consiglio di trovare un modo per scaricare la rabbia. Vai a camminare o concediti un urlo muto, per esempio. Dopo potrai discutere quanto ti succede con calma ed efficacia.
Saper dire no per essere autentico
I falsi sì sono false informazioni che distorciono le carte in tavola. Se non esprimi e non condividi le tue esigenze, non informi l’altro sulla tua reale posizione.
Il tuo partner ha scelto te, non qualcun altro. Dire no significa esserci, cioè assumersi il rischio di affermare se stessi, creando valore aggiunto anche per l’altro.
I falsi sì sono false informazioni che distorcono le carte in tavola
Dire no ti permette di essere affidabile
Imparare a dire no ad alcune cose significa dire veri sì ad altre. Ogni no sano che riesci a pronunciare ti permette di concentrarti sulle tue priorità e di fare dei passi in avanti nella costruzione di una relazione di coppia felice.
Le giornate durano solo 24 ore, di conseguenza siamo costretti a fare delle scelte tra le cose che vogliamo e possiamo fare e quelle che non vogliamo e non possiamo fare.
Concentrati sul fatto che dire no significa permettersi di dire sì a quello che conta davvero per sé e per la coppia. Saper dire no permette di essere fedele ad altri impegni ai quali hai detto sì. Condizione indispensabile per essere affidabile.
Il no apre le porte a una relazione appagante
Se sei consapevole dell’importanza dei no, sarai anche più capace di accettare un no dalla persona amata. Perché saprai che non sta dicendo di no a te, non ti sta rifiutando. Sta semplicemente dicendo di sì a qualcosa d’altro, più in linea con il suo modo di essere, con i suoi desideri in quel momento e con gli impegni già presi.
Questo favorisce una relazione serena basata sulla libertà e il piacere della collaborazione e della condivisione, più che sul dovere e la costrizione.
Quando dire no è difficile
Dire no all’interno della coppia significa mettere dei paletti, limitando in modo salutare per entrambi le richieste e le aspettative del partner. Spesso, però, dire no è difficile. Le ragioni possono essere diverse.
Prima di tutto, dire no è complicato se non conosci te stesso. Essere consapevole dei tuoi desideri e delle tue priorità è un aiuto molto importante per decidere se dire sì oppure no a una richiesta.
Cosa desideri veramente? Potresti non saper rispondere, magari perché a furia di dire sì al posto di dire no ti sei allontanato dai tuoi veri desideri ed emozioni. Rifletti su quali sono le tue inclinazioni. Pensa alle tue esperienze passate e a quello che ti riesce meglio. A quello che ti da gioia.
Dire no è complicato se non conosci te stesso
Accettare i propri limiti
Se accetti un impegno che non potrai onorare rischi di fare le cose male e in ritardo, raccogliendo lo scontento della persona che contava su di te.
Dobbiamo farcene una ragione, nessuno di noi è un super eroe, in grado di accontentare tutti e sempre. Impara a riconoscere i tuoi limiti e accettali per quello che sono. Hai tutto il diritto di non essere sempre perfetto e accomodante. La giornata dura solo 24 ore: è giusto avere delle priorità. In pratica è assolutamente normale e sano il fatto che tu abbia voglia di dire di no.
Voler dire di no è assolutamente normale e sano
Credere di doversi sacrificare in nome dell’amore
Sacrificarsi per l’altro al punto di dimenticare se stessi, non è un regalo per nessuno. Sacrificio e amore non sono legati. Attenzione: sto parlando del sacrificio che minaccia la tua gioia.
Sempre a causa del fatto che non possiamo fare tutto, ci sono dei momenti in cui potresti decidere di sacrificare alcuni aspetti della tua vita, perché qualcos’altro è diventato sacro per te, dunque prioritario. In questo caso non c’è frustrazione e rabbia, ma al contrario si prova un coinvolgimento profondo. Agisci in pace e con amore, con tutto il tuo cuore.
Avere paura delle conseguenze
Molti dicono sì al posto di dire no perché hanno paura delle conseguenze negative. Temono che dire no peggiori la qualità della relazione. Temono di essere svalutati e abbandonati. Se però imparerai a comunicare, come ho già sottolineato, il no diventerà una risorsa, parte integrante di una buona relazione.
Anche la società e l’educazione hanno un ruolo importante nella tendenza a dire sì al posto di dire no. Molte persone sono oppresse da una serie di credenze limitanti. Forse anche tu pensi che non puoi dire di no a una persona amata, perché interpreti il no come mancanza di amore, di gentilezza o di rispetto, quando in realtà può essere il contrario. Ti invito a fare questa auto-riflessione: quali convinzioni ti impediscono di dire no al tuo partner?
La società e l’educazione hanno un ruolo importante nella tendenza a dire sì al posto di dire no
Nel momento in cui riesci a riconoscere le convinzioni bloccanti che ti impediscono di rispettare te stesso dicendo di no quando ne hai bisogno, cerca di togliere loro potere. Rifletti sul fatto che sono solo punti di vista e non verità assolute.
Un’esperienza mai fatta
Un’altra ragione per la quale può essere difficile per te dire no è che semplicemente tu non hai esperienza in materia. Hai sempre detto di sì a tutto e iniziare a dire no rappresenta per te una sfida verso l’ignoto. In questi casi non è raro che l’immaginazione costruisca scenari catastrofici, che impediscono di cambiare abitudine. Se è il tuo caso, ti serve allenamento.
Inizia con il dire dei no facili. Prova a dire di no a richieste che hanno poca importanza e che molto probabilmente non susciteranno proteste da parte dell’altro. Ti accorgerai rapidamente che il mondo non crolla a causa dei tuoi no. Quando avrai acquisito gradualmente fiducia in te stesso, potrai iniziare a dire no anche di fronte a richieste relative a bisogni e aspettative più importanti.
L’esperienza ti consentirà di essere più consapevole delle conseguenze dei tuoi no e imparerai a gestire le risposte e le reazioni del tuo coniuge.
Il no è sempre legittimo?
Abbiamo sottolineato che è perché sai dire no che il tuo sì ha valore. Vale anche all’opposto: poiché sai dire sì, il tuo no ha valore. Se ogni volta che ti viene chiesto qualcosa dici di no, il tuo no rischia di perdere la sua legittimità.
Quando la richiesta dell’altro è valida, il tuo no può non esserlo. Questo accade, ad esempio, se il tuo partner ti chiede di fare qualcosa che di comune accordo avete deciso di far rientrare nei tuoi compiti. Ad esempio occuparsi del bucato o accompagnare i bambini a scuola. Oppure può succedere che l’altro ti chieda di lavare i piatti per una volta, perché non si sente bene. Tu odi farlo, ma eccezionalmente potresti prenderti questa incombenza. Prima di dire no, chiediti onestamente se in quella specifica situazione ne hai diritto.
Quando la richiesta dell’altro è valida, il tuo no può non esserlo
C’è modo e modo di dire no
Nel momento in cui ti sarà chiara l’importanza di dire no e ti sarai esercitato a capire in quali situazioni il no è legittimo e perché, potrai anche lavorare sul modo di dire no. Si può dire no in modo amorevole e sereno. Soprattutto se sei consapevole che il tuo no può essere un regalo per l’altro e per la coppia.
Il no, un regalo per l’altro
Facciamo un esempio che dimostra come il no può trasformarsi in un’opportunità. Nel momento in cui, dicendo di no al tuo partner che ti chiede di andare a ballare, gli (o le) permetti di trovare qualcun altro più entusiasta con cui condividere l’esperienza, sarete entrambi più felici. Piuttosto che portare te che ballerai tutta la sera con il muso, si divertirà molto di più con un amico o un’amica che ama ballare. E tornerà pieno di entusiasmo per condividere con te altri aspetti della vostra vita in comune.
Quando diciamo di sì controvoglia, la qualità del nostro contributo nell’attività che avremmo evitato volentieri è mediocre. Abbiamo trasformato un potenziale momento di piacere in una costrizione. Nel momento in cui diciamo sì oppure no in modo allineato con il nostro sentire, la qualità della nostra presenza migliora drasticamente. La tua capacità di dire di no ti apre alla possibilità di essere per l’altro un partner entusiasta o un pesante musone.
Il no non è un’azione contro l’altro
Come ho già accennato, dire no non significa disinteressarsi dell’altro e delle sue richieste. Quando dici i tuoi no cerca di farlo presente al partner e prima di tutto a te stesso. In questo modo sarai sereno quando ti rifiuterai di fare qualcosa.
Spiegare chiaramente le ragioni del tuo no, non serve a giustificarsi: semplicemente rende partecipe l’altro. Quando dici no, spesso è utile dare all’altro le informazioni necessarie per capire come mai. In questo modo dai al tuo partner la possibilità di immedesimarsi e comprendere il tuo punto di vista. Facciamo un esempio. Dire “non ho tempo” o “non ho voglia” rischia di non essere sufficiente.
Spiegare chiaramente le ragioni del tuo no, non serve a giustificarsi: semplicemente rende partecipe l’altro
Invece, potresti spiegare che sei in difficoltà con il lavoro e che temporaneamente non riesci a occuparti delle faccende di casa come vorresti. O che passare l’unico giorno libero con i suoceri ti pesa perché hai bisogno di un po’ di tempo per te stesso. Se hai bisogno, prenditi qualche minuto (o anche qualche ora) per dare una risposta realmente allineata con il tuo sentire.
Manifestare benevolenza
Saper dire no vuole dire anche essere preparato ad accogliere le reazioni negative dell’altro di fronte al tuo rifiuto. Quando diciamo no, a volte gli altri si sentono feriti. Rimanere benevoli è un atteggiamento che permette di preservare il rispetto reciproco. Nel momento in cui il no rischia di generare un conflitto nella coppia, puoi trovare il modo di disinnescare il problema comunicando in modo sano. Ti invito a imparare alcuni fondamenti di trasformazione dei conflitti.
Accettare il rifiuto degli altri
Quando si impara a dire no, è importante imparare di pari passo ad accettare il fatto che l’altro elemento della coppia può essere scontento del nostro rifiuto. Cosa che può accadere anche quando il tuo no è legittimo e hai fatto del tuo meglio per spiegare le tue ragioni. Potresti aver bisogno di attingere a competenze di comunicazione e gestione delle emozioni più complesse.
Nel frattempo, ricorda che non sei responsabile delle emozioni degli altri ma solo delle tue. Non puoi e non devi controllare tutto. A volte, può essere necessario fare un passo indietro e prendere le distanze dal comportamento altrui.
Non sei responsabile delle emozioni degli altri ma solo delle tue
Trovare insieme delle soluzioni
Sii pronto ad ascoltare gli argomenti dell’altro di fronte al tuo rifiuto. Consentirà anche a te di metterti nei suoi panni. E potreste trovare insieme delle soluzioni soddisfacenti, nelle quali ognuno è rispettato nei suoi bisogni e limiti.
In altre occasioni, puoi dire sì anche se vorresti dire no, dopo averci pensato con attenzione, perché le circostanze sono eccezionali e il benessere dell’altro e della coppia è tra le tue priorità.
Empatia e gentilezza, sempre
La gentilezza verso te stesso e la gentilezza verso l’altro permettono di creare e mantenere un rapporto di fiducia.
Mentre aspetti che la persona elabori il tuo no, continua a essere leale e degno di fiducia. Così facendo aumenterai ulteriormente la tua credibilità. Impegnati a onorare le promesse fatte. Più sei affidabile nell’onorare gli impegni presi, più i tuoi no saranno legittimi e accolti con serenità.
Impegnati a onorare le promesse fatte
Imparare a dire no in coppia
Molti di noi hanno ereditato la convinzione che vivere in coppia richieda sacrifici. Tanti sono abituati a pensare che non si possono rispettare totalmente nella relazione a due. Pensando di non avere scelta, ci rassegniamo a dire dei falsi sì. Così facendo perdiamo l’opportunità di migliorare la situazione. Negli anni, la relazione ricca di potenziale, iniziata nel piacere di condividere momenti preziosi di amore e gioia, può diventare tesa, oberata da scontri, doveri e frustrazioni. Di sicuro nessuno dei due partner ambiva a questo risultato…
Se la tua relazione di coppia è arrivata a questo stadio o sta pericolosamente viaggiando in quella direzione, ti suggerisco un modo per ribaltare la situazione. Di comune accordo, potreste decidere di inventare un altro modo per stare in coppia. Potreste individuare un obiettivo comune. Sperimentare cosa accade se ognuno sta attento a rispettarsi pienamente nella relazione.
Imparare a dire no può diventare una nuova avventura da vivere insieme.