Ansia: come affrontarla per cambiare la tua vita

Ansia: come affrontarla per cambiare la tua vita

Hai provato ansia per un periodo più o meno prolungato della tua vita? Avrai scoperto quanto può essere stancante e limitante doverla sopportare quotidianamente per settimane, mesi o anni.

Paura e ansia a confronto

Nel linguaggio comune, utilizziamo le parole ansia e paura in modo equivalente. Invece c’è una differenza sostanziale. La paura è un’emozione primaria, selezionata nel tempo dall’evoluzione, perché è utile. Scatta sempre in relazione a una situazione presente.

L’ansia invece è biologicamente inutile, è una paura rivolta verso il futuro. Riguarda qualcosa che non esiste ancora. Puoi essere consapevole di un potenziale pericolo futuro senza provare ansia. Fatta questa premessa per precisare il concetto, utilizzerò qualche volta la parola paura anche per parlare di ansia, come facciamo comunemente.

C’è una differenza sostanziale tra paura e ansia 

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Cos’è davvero la paura?

La paura normalmente è uno stato transitorio, che tutti sperimentiamo migliaia di volte, fin da quando siamo bambini. Questo perché è parte di un meccanismo di difesa importantissimo per l’uomo. Senza paura molto probabilmente la nostra specie si sarebbe estinta da tempo. Adesso ti spiego perché.

La paura fa parte delle sei emozioni primarie biologicamente utili, che secondo gli studi del dott. Ekman e del dott. Friesen sono: paura (appunto), gioia, rabbia, disgusto, tristezza e sorpresa. Biologicamente utile significa che la paura è una tua alleata. Perché? Serve alla tua mente e al tuo corpo per capire quando ti trovi in uno stato di pericolo. Se il pericolo è reale siamo biologicamente programmati per far scattare una reazione, nell’obiettivo di metterci in salvo oppure di combattere il pericolo.

La paura biologica è un’alleata preziosa

Come funziona il meccanismo della paura

Questa emozione, legata a un pericolo reale, è quella che ferma il bambino mascherato da Superman sul punto di saltare dal quarto piano del palazzo. La stessa che ti impedisce di attraversare i binari mentre un treno è in arrivo. È utile, anzi fondamentale.

La vera paura, quella biologica, dura un istante, il tempo di immobilizzarti, in silenzio, per valutare la presenza e l’entità del pericolo. Una volta fatta questa valutazione, se si è trattato di un falso allarme il cervello dà al corpo l’ordine di rilassarsi. Quando al contrario il pericolo è reale scatta la reazione: si fugge o si affronta il nemico.

Qual è il tuo livello di ansia?

Questo sistema di sicurezza, di cui tutti siamo dotati e che ci accompagna fin dalla nascita, spesso subisce delle interferenze della mente. Alcune persone vivono più spesso stati di ansia, perché il loro sistema di sicurezza scatta apparentemente per un nonnulla, è sempre attivato, o ancora fa fatica a disattivarsi. Magari a causa di un vecchio trauma. Se anche tu sei tra queste persone non preoccuparti, puoi cambiare il livello di tolleranza del tuo personale meccanismo della paura e iniziare a vivere sperimentando meno ansia e stress.

Alcune persone vivono più spesso stati di ansia e paura perché il loro sistema di sicurezza scatta per un nonnulla

Quella marcia in più che mette in difficoltà

L’essere umano, a differenza delle altre specie animali, non reagisce solo agli stimoli reali del presente. Proiettandoti nel futuro, sei capace d’immaginare pericoli che non esistono ancora. Il risultato, se la tua mente fa costantemente ipotesi sui pericoli che potresti trovarti ad affrontare, è una vita vissuta all’insegna dell’ansia. L’emozione primaria della paura, da campanello d’allarme che dovrebbe durare un istante, si trasforma in ansia e diventa cronica.

Se vivi nella paura costante di pericoli ipotetici, il tuo è uno stato continuo di ansia. L’ansia, cugina della paura, mantiene elevato il tuo livello di stress. Anche lui è utile: ha il compito di fare in modo che tu abbia l’energia per agire nel momento in cui il pericolo dovesse verificarsi. Senza stress al sopraggiungere del pericolo non saresti abbastanza scattante da scappare o combattere.

Se vivi nella paura di pericoli ipotetici, il tuo è uno stato continuo di ansia

Ma essere sempre in stato di allerta, in attesa di usare le proprie energie per un attacco o una fuga che forse non dovrai mai mettere in atto, è sfiancante sia per la mente sia per il corpo.

Lascia da parte le rassicurazioni razionali

Le rassicurazioni razionali, che amici e parenti avranno provato a darti e sulle quali tu stesso probabilmente hai rimuginato più volte, non hanno alcun potere sul tuo stato di ansia e stress cronico. Non serve a niente che qualcuno ti dica non preoccuparti, quello che temi difficilmente accadrà. I pensieri ansiosi sono impermeabili alla ragione. E non basta neppure riconoscere la loro irrazionalità per sconfiggerli, ripetendoti come un mantra che è quasi impossibile che la tua paura diventi realtà. Devi provare a cambiare atteggiamento.

I pensieri ansiosi sono impermeabili alla ragione

Non puoi scappare da un treno fantasma

Quello su cui raramente si ragiona è che possiamo attivare una reazione adeguata solo nel presente, qui e ora: nel momento in cui il pericolo si verifica. Non puoi scappare adesso da una minaccia futura. Né affrontarla quando ancora non esiste.

Mentre la paura e lo stress benefici, che preparano all’azione, scompaiono quando si affronta di fatto il pericolo, lo si supera, o si scopre che non era un problema reale, questo non accade al tuo stato di ansia cronica. Il tuo stress continua ad accumularsi ancora e ancora senza trovare mai uno sfogo, diventando quindi dannoso.

L’ansia cronica ti toglie le forze e ti impedisce di agire e vivere pienamente la tua vita. Ma ci sono dei cambiamenti che puoi mettere in atto fin da subito. Cambiamenti per provare meno paure e togliere all’ansia la supremazia sulla tua vita.

Il tuo stress continua ad accumularsi ancora e ancora senza trovare mai uno sfogo, diventando quindi dannoso

Resta nel momento presente

Prova a farlo proprio come un esercizio, finché non diventerà naturale. Quando sei in ansia, la tua attenzione è rivolta al futuro. Riporta la tua mente nel qui e ora e sparirà l’ansia. Concentrati sui fatti reali tralasciando tutto il resto. Se nei fatti reali c’è un pericolo in atto proverai paura e agirai di conseguenza e con coerenza. Se invece non c’è, ti rilasserai. Attenzione: il qui e ora comprende solo l’istante presente, quello che accadrà tra un minuto o cinque è già futuro.

Concediti più volte al giorno di praticare un’attività che aiuti a calmare la tua mente. Se non ne hai una preferita ti consiglio la meditazione o la mindfulness. L’obiettivo da perseguire è quello di riconnettersi alle percezioni del tuo corpo: è lui che fornisce al cervello tutte le informazioni utili sulla realtà. E sa benissimo cosa fare in caso di pericolo, senza che tu ci rimugini sopra. Ricordi? Siamo biologicamente programmati ad affrontare il pericolo. Il corpo non mente, contrariamente alla mente.

Lavora per riconnetterti alle percezioni del tuo corpo, che non può mentire

Conosci te stesso e il tuo dialogo interiore

È un consiglio che vale per curare se stessi sotto molteplici punti di vista. Conoscere te stesso ti aiuterà a capire a fondo il tuo personale ciclo dell’ansia. Prenditi cura del tuo dialogo interiore. Quello che continuiamo a dire e ridire a noi stessi, quel rimuginare continuo che non ci lascia mai soli, è parte della nostra voce interiore. E può essere di sostegno alla vita e al nostro benessere oppure di grande intralcio.

Smetti di combattere

Concentra la tua attenzione su quello che vuoi piuttosto che su quello che non vuoi. Quando cerchi di combattere una situazione, una persona, un’emozione, spendi tempo, attenzioni ed energie senza raggiungere il risultato sperato. Paura e stress, se cerchi di combatterli, aumentano, perché le tue energie funzionano da nutrimento per l’ansia. Accogli invece la tua paura senza giudicarla, semplicemente riconoscendo che è lì.

Paura e stress, se cerchi di combatterli, aumentano

Forse ti sarai sentito spesso demoralizzato, sperimentando un basso stato di autostima, perché hai tante paure che ti impediscono di fare quello che vuoi. Guarda allo stress e all’ansia con occhi nuovi: dietro ogni paura c’è un desiderio. Se hai tante paure significa quindi che hai tanti desideri!

Focalizzati sui tuoi desideri

Focalizzarsi sui desideri ti permetterà di uscire dall’immobilità tesa, indotta dallo stato di paura. In attesa di un pericolo che potrebbe non arrivare mai.

Quando avrai rivolto la tua attenzione a qualcosa di piacevole e positivamente motivante, potrai invece indirizzare tutta la tua energia, per agire con gioia, serenità e determinazione. Questo cambiamento di atteggiamento ha il grande vantaggio di non lasciare più molto spazio alla paura non biologica. E di conseguenza neppure allo stress e all’ansia.

Un esercizio per iniziare con il piede giusto

Prova a fare questo esercizio: prendi 2 fogli. Sul primo, elenca le tue paure, ad esempio, paura di morire, di soffrire, di non vedere più i tuoi cari, di fallire, di perdere la tua libertà, di vivere in un paese in guerra eccetera. Scrivi liberamente tutto quello che ti viene in mente, senza giudizi o censure, con la mente aperta disposta all’accoglienza.

Poi, sul secondo foglio elenca i desideri che si nascondono dietro ogni tua paura. Ad esempio, desiderio di vivere, di essere in piena salute, di godere della presenza dei tuoi cari, di essere prospero, di essere libero, di essere circondato da persone amorevoli a cui vuoi bene, di avere una vita colma di senso, di vivere in un paese in pace eccetera.

Immagina di poter realizzare i tuoi desideri…

La domanda successiva che puoi farti è: quali desideri più profondi si nascondono dietro a questi primi desideri? Riprendendo l’elenco precedente… Perché vuoi vivere? Che cosa vorresti vivere che non hai ancora vissuto? Cosa ti permette di fare l’essere in buona salute? Vuoi condividere con i tuoi cari alcune esperienze in particolare? E così via.

Fai un elenco dettagliato, immaginando di rivogerti al Genio della lampada della fiaba, capace di realizzare con uno schiocco di dita tutti i tuoi desideri. Ricordati che il Genio non conosce niente di te e della tua realtà, perciò gli devi spiegare bene cosa vuoi, con precisione. Altrimenti non capirà.

Regole di base

Se non vuoi una cosa, non nominarla neppure e concentrati sul suo opposto. L’inconscio non conosce la negazione: nel momento in cui nomini una cosa, quella esiste nella tua mente, che sia abbinata o meno a un non.

Ti faccio un esempio. Se ti ripeto tutto il giorno e per giorni interi: non pensare a una mucca color giallo canarino a pois viola, con grandi orecchini da zingara e un immenso sorriso, pensi di farcela a non pensare a questa particolare mucca? E credi che avresti mai pensato a una mucca tanto stravagante se non te lo avessi messo in testa io? Nel momento in cui insisto perché tu non faccia un’azione o non pensi a qualcosa, avrò ottenuto l’effetto opposto.

Partendo da questo presupposto, ti consiglio di trasformare il desiderio di non essere più stressato in quello di essere sereno. Se non vuoi litigare con i tuoi cari pensa intensamente a delle relazioni amorevoli e pacifiche. E così via. Anche l’intento di sconfiggere una malattia va trasformato nel suo contrario: concentrati in questo caso sull’abbondanza di salute.

Coltiva la capacità di desiderare con precisione

Scrivi liberamente il tuo elenco, poi rileggilo con attenzione alla ricerca di ogni negazione. Siamo così poco abituati a esprimere in positivo quello che desideriamo, che spesso usiamo il non senza neppure accorgercene. È una questione di allenamento.

Ricordati anche di formulare ogni desiderio in modo che sia chiaro e preciso. Se dici voglio vivere a lungo sei troppo vago. Il Genio della lampada potrebbe avere come riferimento un’epoca o una zona geografica in cui vivere fino a cinquant’anni significa vivere a lungo.

Inoltre chiedi per te, non per gli altri. Non sai mai cosa è meglio per gli altri. È già difficile capire cosa vogliamo noi e chiederlo in modo corretto. Non imbarcarti in missioni impossibili! Spesso abbiamo la tendenza a voler cambiare gli altri per stare meglio noi. Ma significa scappare da se stessi e dalle proprie responsabilità.
Nel caso desiderassi la guarigione di un tuo caro, puoi chiedere di goderti allungo la sua presenza e di essere in grado di dargli tutto l’aiuto necessario per il suo massimo bene.

Un atto liberatorio

Quando avrai finito di stilare i due elenchi, brucia il foglio delle paure e tieni a portata di mano quello pieno di desideri. Leggilo regolarmente. Partendo da questo foglio pieno di desideri, inizia a elencare una serie di azioni, cambiamenti, attività che ti possono permettere di realizzarli. Infine non resta che una cosa: agire.

Mangiare lentamente: i trucchi per rilassarsi a tavola

Mangiare lentamente: i trucchi per rilassarsi a tavola

Il cibo mette in moto un processo complesso e raffinato che coinvolge corpo e mente. Mangiare lentamente è uno dei trucchi fondamentali per vivere pienamente ogni pasto, aiutare il tuo apparato digerente a fare il suo lavoro e persino limitare il rischio di ingrassare. Mangiare lentamente, però, non è l’unico principio da seguire a tavola per stare meglio ed essere vitali. Ci sono altre due buone abitudini che puoi interiorizzare per fare del bene alla tua mente e al tuo corpo.

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Prima di scoprire quali sono, seguimi in un coinvolgente viaggio all’interno del tuo corpo.

Cosa succede quando mangi

Cosa accade quando ti siedi a tavola? La tua attenzione è attirata dal cibo di cui hai bisogno. Provi attrazione verso alcuni alimenti e repulsione nei confronti di altri. Questo meccanismo funziona perfettamente, a meno che non ci siano emozioni represse che portano il tuo corpo ad accumulare peso in eccesso. Se sei sovrappeso e non riesci a dimagrire puoi scoprire quale messaggio si nasconde dietro i chili di troppo. Così ritroverai un rapporto equilibrato con il cibo e sarai di nuovo attratto dagli alimenti che ti fanno bene.

Ma torniamo alla nostra tavola imbandita. L’olfatto raccoglie informazioni sulle pietanze che hai di fronte e gli ingredienti di cui sono costituite, gli occhi esplorano i piatti registrando colori e forme. Nel momento in cui porti il primo boccone alle labbra le papille gustative e tutti i recettori di cui siamo dotati individuano ogni elemento introdotto in bocca. I denti sminuzzano il cibo e di concerto con gli enzimi contenuti nella saliva danno il via al processo di digestione degli amidi.

La digestione inizia nella bocca

Il boccone si trasforma in bolo: una poltiglia di cibo triturato, sminuzzato e parzialmente digerito. Quando inghiotti, il bolo attraversa l’esofago e raggiunge lo stomaco. Qui, grazie agli acidi e ad altri enzimi specializzati nella digestione di proteine e lipidi, il bolo cambia di nuovo stato trasformandosi in un liquido simile a un brodo chiamato chimo.

Il chimo passa a poco a poco nella regione duodeno-pancreatica, dove viene inondato dal succo fabbricato dal pancreas. Ancora una volta ad agire sono gli enzimi, che si occupano di digerire ulteriormente amidi, lipidi e proteine. La bile, prodotta dal fegato, viene aggiunta al momento opportuno dalla cistifellea alla nostra mistura in digestione. Grazie alla bile infatti si crea un’emulsione e il nostro corpo può separare i diversi nutrienti. Il liquido ricco di sostanze nutritive che ne deriva è il chilo. Ad accoglierlo è l’intestino tenue, che nei suoi cinque metri di lunghezza circa opera un sapiente lavoro di cernita. Assimila i nutrimenti vitali e utili e lascia passare oltre ciò che è inutile o tossico. Infine l’intestino crasso, la parte di intestino con diametro maggiore e lunga circa due metri, riassorbe l’acqua ed elimina i rifiuti.

Un incredibile lavoro involontario

Sei consapevole che questo viaggio del cibo attraverso il corpo avviene senza impegnare neppure per un secondo la tua mente? Forse qualche volta ti è già capitato di riflettere sulle incredibili competenze innate del nostro organismo.

Molto probabilmente, però, non sai che puoi avere un importante ruolo di disturbo o al contrario di sostegno alla digestione. Prima di tutto perché devi seguire l’imperativo di masticare lentamente. Scopri quali sono i consigli da seguire a tavola per fare squadra con il tuo corpo.

Impara a fare squadra con il tuo apparato digerente seguendo questi semplici consigli

1) Rilassarsi a tavola

È essenziale: quando mangi devi essere rilassato. Può sembrare ovvio ma non lo è affatto. Quanti di noi hanno la cattiva abitudine di consumare i pasti mentre lavorano di fronte al computer, alla guida o addirittura in piedi, mandando giù bocconi quasi interi di cibo non masticato? Ti riconosci in una o più di queste situazioni? Cambia il tuo modo di fare fin da oggi, potrebbe bastare a risolvere per sempre i tuoi problemi di digestione, allergia, sovrappeso, sottopeso, stanchezza, carenze nutrizionali eccetera.

Cambiare abitudini a tavola può bastare a risolvere problemi di sovrappeso, sottopeso, stanchezza, allergie e molto altro ancora

Attenzione, non basta mangiare lentamente per rilassarsi a tavola. Per poter digerire bene, cioè assimilare quello che è vitale per te, ed eliminare l’inutile e il tossico, il rilassamento è uno stato fisiologico fondamentale da rispettare, che ha delle caratteristiche ben precise. Anche se molti esperti sembrano averlo dimenticato… Devi bandire lo stress dalla tua tavola.

Perché devi essere rilassato?

Quando vivi uno stato di stress, il tuo corpo e la tua mente sono impegnati a mettersi in salvo e hanno di fronte due opzioni: affrontare il pericolo o scappare. Mentre i bronchi si allargano per far entrare più aria nei polmoni, il cuore accelera il suo battito così da aumentare la distribuzione di ossigeno al corpo. I muscoli si attivano per permetterti di agire, invece le funzioni digestive vengono messe a riposo. Perché? Perché la priorità biologica è affrontare un pericolo, non certo mangiare.

Una volta uscito da questo momento di tensione e stress che ha consumato energia, la priorità del tuo corpo cambia e diventa quella di ricaricarsi di energie. Ecco allora che le funzioni digestive si attivano per funzionare al meglio. Quando sei rilassato, il tuo complesso e sofisticatissimo sistema digestivo è nelle condizioni migliori per esprimere i suoi talenti.

Quando sei rilassato, il sistema digestivo è nelle condizioni migliori per esprimere i suoi talenti

Come fare per essere davvero rilassato? Prima di iniziare ogni pasto, da seduto, chiudi gli occhi e fai 10 respiri ampi, profondi e lenti. Mettiti in ascolto per sentire progressivamente il tuo corpo e la tua mente rilassarsi. Poi dì a te stesso: “in questo momento, per il tempo di questo pasto, sono al sicuro, posso rilassarmi e mangiare serenamente”. Se sei da solo puoi anche pronunciare queste parole ad alta voce.

Questo consiglio implica di non mangiare mai davanti al televisore o al computer. E soprattutto mai di fronte al telegiornale. Meglio spegnere anche la radio. Inoltre non mangiare in movimento: non ho mai visto un mammifero farlo. Tutti si fermano, o addirittura si coricano quando il cibo è più impegnativo da digerire.

Ho realizzato degli audio gratuiti che possono aiutare nel compito di rilassarsi, anche a tavola, li trovi qui.

2) Connettersi a tutta l’energia del cibo

Per ogni boccone che prendi dal tuo piatto, ti consiglio di rievocare tutto il lavoro che c’è dietro. In questo modo potrai degustare al meglio e pienamente ogni singolo ingrediente che porterai alla bocca.

Immagina tutto il lavoro che c’è dietro a ogni boccone di cibo

Facciamo un esempio. Stai mangiando un piatto di pasta al sugo? Pensa al contadino che ha seminato il grano dopo aver arato e curato il campo. Immagina la Natura, il sole, la pioggia e la Terra compiere la loro opera per trasformare ogni seme di grano in una spiga, con il sostegno e l’attenzione dell’agricoltore.

Puoi sperimentare una sorta di mindfulness a tavola, vivendo il momento presente con tutto il cuore. Metti attenzione nel tuo pasto in un modo particolare: intenzionalmente, vivendo il momento presente e senza giudicare. Immagina chi ha trebbiato quel grano, chi l’ha pulito e macinato e poi coloro che l’hanno trasformato in pasta, commercializzato, trasportato, acquistato e poi cucinato! Tutte le persone che hanno speso tempo, energia, conoscenze e competenze perché tu potessi assaporare proprio quel boccone.

Ovviamente si può fare la stessa cosa per ogni singolo ingrediente. I pomodori, le cipolle, l’olio di oliva, il sale, il pepe, il timo o qualunque alimento e spezia contenuti nel sugo della tua pasta. Grazie a un approccio di mindful eating ti ritroverai a mangiare con consapevolezza. Assapora ogni boccone immaginando che stai accogliendo nel tuo corpo tutta l’energia, la collaborazione e l’amore investiti nella creazione di quel piatto.

Stai accogliendo nel tuo corpo tutta l’energia, la collaborazione e l’amore investiti nella creazione di quel piatto

Puoi anche ringraziare dal profondo del cuore tutte queste persone: il tuo livello di energia salirà ancora prima di aver digerito il primo boccone. Ti garantisco che sarà un’esperienza del tutto diversa dal solito.

3) Mangiare lentamente masticando con cura

Una masticazione efficace dovrebbe permettere di mandare giù un bolo talmente imbevuto di saliva e sminuzzato da essere quasi liquido. Scommetto invece che ti capita di inghiottire bocconi solidi che faticano a scendere nell’esofago. Non sei il solo. Poche persone sono abituate a mangiare lentamente masticando con cura.

Per aiutarti a radicare in te questa importantissima abitudine, conta i movimenti di masticazione. Devono essere una trentina e comunque mai meno di quindici. Vedrai che l’esperienza del pasto sarà molto più piacevole. Masticare bene, mangiare lentamente e con piacere permette di estrarre e assaporare ogni sfumatura sottile di gusto. Ogni boccone ti trasporterà in un viaggio sensoriale intenso che trasformerà i tuoi pasti in un momento prezioso, rilassante e rigenerante.

Conta una trentina di movimenti di masticazione prima di inghiottire per essere sicuro di mangiare lentamente

Ti sconsiglio però di fare quest’esperienza con il cibo spazzatura, rischi di fare un viaggio rivoltante e disgustoso!

Più facile a dirsi che a farsi

So che non è facile mettere in pratica questi consigli. Molto probabilmente leggendoli avrai pensato che non hai tempo di rilassarti e mangiare lentamente. Ti invito però a rivalutare la tua posizione. Prendere il tempo di rilassarsi prima di ogni pasto e mangiare lentamente non è affatto una perdita di tempo, è un investimento. Sappi che se mangi troppo velocemente, non dai l’opportunità al tuo corpo di digerire bene quello che stai mangiando.

Prendere il tempo di rilassarti prima di ogni pasto e mangiare lentamente non è una perdita di tempo, è un investimento

Più mangi velocemente, più metti il tuo apparato digerente in una condizione molto difficile: farà fatica a svolgere il suo compito. Le conseguenze negative si fanno sentire subito. Alcune delle sostanze nutrienti che avresti dovuto assorbire non lo saranno, mentre altre, nocive per te, al posto di venire eliminate saranno assimilate.

Ti lascio immaginare le conseguenze sulla tua salute e la tua vitalità. Sperimenterai una faticosa carenza di energia, perderai tempo dal medico perché non ti sentirai bene ma sarà difficile risalire alle cause. Spenderai soldi in accertamenti inutili. Alla lunga la durata della tua vita rischia di accorciarsi, magari a causa della mancanza di alcuni micronutrienti o per un sovrappeso importante. Hai veramente poco tempo da sprecare? Allora prenditi tutto il tempo di rilassarti prima di ogni pasto e mangiare lentamente.

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