Aiutare i pazienti a dimagrire e mantenere il peso forma senza lavorare alla radice del sovrappeso è difficile, soprattutto a lungo termine. L’imposizione di un regime alimentare o di una dieta di qualsiasi tipo funziona, purtroppo, solo fino a un certo punto.

Sei un biologo nutrizionista, un dietologo o comunque uno specialista impegnato nell’aiutare le persone a raggiungere il proprio peso forma? Quante volte ti è capitato nella tua carriera di ottenere risultati buoni con pazienti che hanno beneficiato delle tue competenze? Spesso, immagino, altrimenti avresti cambiato strategia!

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Quante volte ti è anche capitato che, dopo aver festeggiato insieme al tuo assistito il raggiungimento degli obiettivi, l’hai osservato impotente e dispiaciuto riprendere tutti i chili persi?

Ti è successo spesso di accompagnare una persona che inizialmente era molto motivata e poi man mano ha perso sia la motivazione sia la forza di impegnarsi, con il risultato che la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati si è allontanata sempre di più?

Se sei un professionista serio, che sostiene con passione le persone nel percorso verso il raggiungimento del peso forma, sai quanto questa situazione può essere frustrante.

Una frustrazione condivisa

La situazione è davvero difficile per le persone che lottano contro i chili di troppo e si sentono sempre in colpa per ciò che mangiano, così come per le persone che sono di cattivo umore per tutto quello che non possono mangiare, piuttosto che per chi si svaluta a causa dell’incapacità di raggiungere gli obiettivi e mantenerli. Un contesto ovviamente molto frustrante anche per il professionista che accompagna i suoi assistiti nel percorso di dimagrimento.

Questo articolo è rivolto proprio a te, che come professionista cerchi strategie per supportare ancora meglio le persone che chiedono il tuo aiuto. Su queste pagine vorrei condividere alcune mie scoperte, per sostenerti nel compito importante che stai svolgendo. Scoprirai che l’integrazione del lavoro emotivo può essere di grande aiuto ai professionisti che si occupano di nutrizione e raggiungimento del peso forma.

Integrare il lavoro emotivo può essere di grande aiuto ai professionisti della nutrizione

Il ruolo della medicina non convenzionale

Negli anni di pratica come medico e terapeuta ho sviluppato un mio metodo, quello della Bioconsapevolezza, che coniuga i saperi provenienti da diverse discipline tra cui la medicina cinese, la Biokinesiologia, la Biopsicogenealogia e le Biocostellazioni. Alla base del metodo ci sono tre principi. Primo: il corpo è competente. Secondo: ogni malattia o sintomo, sovrappeso compreso, è una strategia che mette in atto il corpo per aiutarci e pertanto può essere letto come un messaggio che ci informa di un disagio. Terzo: Ogni ostacolo allo scorrere naturale della Vita crea la necessità di compensare.

La Bioconsapevolezza, tra le altre cose, può essere di grande aiuto per dimagrire, con o senza diete. L’idea che si possa dimagrire senza diete potrebbe farti storcere il naso, ma ti invito a continuare a leggere questo articolo con la mente aperta, potresti scoprire uno strumento utile al tuo lavoro e al benessere dei tuoi pazienti.

Se preferisci approfondire subito puoi leggere il mio libro che ho scritto sull’argomento Peso forma. Puoi trovare molti spunti utili ed esercizi da suggerire ai tuoi pazienti che vogliono dimagrire in modo duraturo.

Dimagrire senza diete è possibile, andando alla radice del sovrappeso

Il sovrappeso non esiste in Natura

Partiamo da un dato di fatto: in Natura non esiste il sovrappeso. Qualsiasi animale, indipendentemente dalla sua biologia, vive al proprio peso forma. Ovviamente sto parlando di animali selvatici, cioè non addomesticati e pesantemente condizionati dall’uomo. Anche noi, in quanto esseri umani, siamo animali: mammiferi come tanti altri. C’è quindi dentro di me, di te, di tutti noi, la capacità di essere al peso forma e di mantenerlo in modo naturale e spontaneo. Perché allora tante persone ingrassano e fanno fatica a dimagrire? Oppure riescono a buttare giù i “chili di troppo” ma poi ne riprendono puntualmente quanti e più di prima? Chi vive questo stress ha dentro di sé una forza che ostacola l’innata capacità di esprimere la forma più naturale del suo corpo.

Chi ingrassa ha dentro di sé una forza che ostacola la forma naturale del suo corpo

Peso forma non significa essere magri

A questo punto vorrei fare una precisazione importante. Non credo affatto che tutti dovremmo essere necessariamente magri e longilinei per stare bene. Salute e magrezza non sono sinonimi. L’esistenza di persone di tutte le forme, in larghezza come in altezza, è una caratteristica meravigliosa della specie a cui apparteniamo. Il mio metodo non tende affatto a fare sì che diventiamo tutti uguali. Piuttosto il contrario: il mio intento è che ognuno trovi il suo peso forma e sia contento e in pace con il proprio corpo.

Il mio intento è che ognuno trovi il suo peso forma e sia contento e in pace con il proprio corpo

Sai perché? Questa pace libera tempo ed energia, da usare per esprimere al meglio i talenti e la creatività di cui si è portatori. A questo proposito ti invito a fare subito una proposta a chiunque entri nel tuo studio…

Smetti di lottare per perdere peso

Per aiutare i pazienti a dimagrire suggerisci loro di smettere di lottare. L’idea di lottare per perdere peso è di per sé controproducente. Mette nella condizione di investire moltissima energia in qualcosa che porta, come risultato, a una perdita. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma le parole che usiamo per riferirci alle nostre azioni, e i pensieri che formuliamo quando vogliamo motivarci al raggiungimento di un obiettivo, sono molto potenti.

I termini scelti per parlare a noi stessi condizionano il risultato. Innanzitutto è meglio non pensare di perdere chili. Perdere è di per sé un’espressione con connotazione negativa. Difficilmente si associa a un successo o a un evento portatore di benessere. Se approfondirai il mio approccio scoprirai che in caso di sovrappeso c’è, in sottofondo, un vuoto da colmare. Comprendi quindi che perdere ancora qualcosa è inconcepibile. Ti invito dunque a consigliare ai tuoi pazienti di non usare l’espressione perdere peso. Ci sono tanti altri modi di dire che si possono adottare: si vuole dimagrire, raggiungere il peso forma, guadagnare leggerezza, sbarazzarsi dei chili di troppo, eccetera.

Suggerisco pure di lasciare andare l’idea della lotta, in questo caso. Contro chi lottano i tuoi assistiti? Il corpo è un alleato, non un nemico da combattere. E tu, come professionista della nutrizione, hai un ruolo molto importante. Nell’aiutare i pazienti a dimagrire puoi spiegare loro che il corpo è un amico e che hanno in sé la capacità e la possibilità di raggiungere il proprio peso forma, e di mantenerlo senza per questo fare la fame.

Parole da evitare

Tornando alle parole da usare e a quelle da evitare, per facilitare il raggiungimento degli obiettivi legati al peso forma, fissa con i tuoi assistiti un traguardo in termini di chili e aiutali a visualizzarlo. Ad esempio possono pensare di voler pesare 54 chili, piuttosto che 60 e così via, o di essere una taglia 42 o 44. Avere in mente un obiettivo preciso espresso in termini positivi è di grande aiuto. La nostra parte inconscia lavora sugli obiettivi che ci diamo anche quando consapevolmente non ce ne accorgiamo, perfino mentre dormiamo.

La nostra parte inconscia lavora sugli obiettivi che ci diamo anche quando non ce ne accorgiamo

Aiutare i pazienti a dimagrire: vai al cuore del problema

Una volta in possesso del linguaggio per compiere al meglio il percorso di dimagrimento, vediamo in cosa consiste l’approccio della Bioconsapevolezza al sovrappeso. Il mio metodo consente di andare al cuore del problema, permette cioè di scoprire perché una persona è in sovrappeso.

Non sto parlando del fatto che quella persona mangia troppo o male. Come avrai notato senza comprendere il perché, a volte delle persone mangiano tanto e male e sono magre. L’intento è trovare la ragione profonda dietro al sovrappeso. Perché quel tuo paziente si sveglia in piena notte per svuotare la dispensa? Perché l’altro non riesce a eliminare più neppure un grammo e fa moltissima fatica a seguire il regime alimentare che gli hai consigliato? Ciascuno ha un motivo inconscio per cui non riesce a raggiungere e/o mantenere il peso forma. C’è una ragione profonda, una causa alla radice dei chili in più.

L’alleato di ogni regime alimentare

Eliminata la causa alla base dei chili di troppo, il corpo potrà riacquistare la sua naturale capacità di vivere al proprio peso forma, senza fatica o restrizioni. Per alcune persone che sono state messe a dieta dalla prima infanzia e che hanno perso la fiducia e il contatto con il proprio corpo, è difficile ritrovarsi libere di mangiare quello che vogliono. Vivono un senso di smarrimento. Il tuo sostegno è prezioso per una rieducazione all’alimentazione equilibrata. Qualche conoscenza, dritte, esempi di pasti equilibrati saranno un aiuto per mangiare bene, prediligendo ad esempio frutta e verdura.

Viviamo in società gravate da numerose sovrastrutture. Tanti hanno dimenticato come si ascolta il corpo. Se sapessimo recepire e comprendere i messaggi che il corpo ci invia, sapremmo anche come nutrirci per rispondere alle nostre reali esigenze. Per chi ha dimenticato come farlo, c’è bisogno di un aiuto professionale, di una figura come la tua, che guidi le persone verso una riscoperta dei bisogni reali.

Tanti di noi hanno dimenticato come si ascolta il corpo

Molti uomini e donne, infatti, scelgono alcuni cibi o magari si abbuffano perché hanno freddo, sono tristi o si sentono soli. In questo caso non è il corpo a chiedere quell’alimento ma la mente. Capendolo, è possibile intervenire per soddisfare quei bisogni (che non hanno davvero a che fare con il cibo) in altro modo. Ma torniamo ora alla ricerca della causa profonda dei chili di troppo.

Come si va alla radice del problema?

Per capire come mai una persona non riesce a dimagrire o a mantenere il peso forma è importante conoscere sia la sua storia personale sia quella familiare e genealogica. Dietro i chili di troppo c’è un conflitto interiore. Il problema è che una parte della persona vorrebbe dimagrire ed essere snella mentre un’altra non lo vuole. È quest’ultima parte che spinge a mangiare di più quando lo stomaco è già pieno o che fa sentire addosso una stanchezza tremenda proprio nel momento in cui si dovrebbe fare attività fisica. Per aiutare i pazienti a dimagrire è importante capire questo aspetto cruciale del sovrappeso.

Immagina due cavalli che tirano una carrozza in due direzioni diverse. Questo è quello che accade dentro ai tuoi pazienti (senza che ne siano consapevoli). Una volta individuate le due parti in conflitto, viene la tentazione di eliminare definitivamente quella che impedisce il dimagrimento. Eppure questo non è l’approccio più efficiente.

Dietro i chili di troppo c’è un conflitto interiore

Il cambio di paradigma che permette il dimagrimento

Come ho già sottolineato il corpo è competente: il sovrappeso è un messaggio, anzi una vera e propria strategia di sopravvivenza per ognuno dei tuoi assistiti. Come professionista puoi aiutare i pazienti a dimagrire spiegando che entrambe le parti in conflitto, quella che vuole dimagrire e quella che vuole restare in sovrappeso, agiscono solo e soltanto per il loro bene.

Il sovrappeso è un messaggio, anzi una vera e propria strategia di sopravvivenza per chi vive questa condizione

Non c’è nessun sabotatore interiore che ha come obiettivo il malessere e l’infelicità della persona. Anzi: spesso è proprio la parte che lotta per mantenere il sovrappeso a rappresentare la risorsa più importante. Una volta acquisita questa consapevolezza non resta che capire perché ciascun assistito ha in sé una parte che non vuole dimagrire.

Mettersi in viaggio

Per capire le ragioni profonde dietro al sovrappeso è necessario intraprendere un viaggio, in cui il tuo assistito sarà sottoposto ad alcune domande fondamentali. Un viaggio che farà dentro se stesso e dentro il proprio passato. Questo percorso il tuo paziente può farlo da solo (con l’aiuto del libro), oppure con il tuo supporto come professionista della nutrizione, se ti piace l’idea di integrare l’aspetto emotivo nel tuo lavoro di consulenza. Oppure ancora puoi proporre di fare squadra con un altro tipo di specialista. Si tratta di un percorso su misura, che non può essere uguale per tutti.

Individuate le ragioni alla radice del sovrappeso, la causa dei chili di troppo può essere rimossa, o meglio elaborata e risolta. A quel punto il processo di dimagrimento diventerà del tutto naturale. Tu e il tuo paziente potrete registrare insieme molti cambiamenti che avverranno in modo spontaneo e senza fatica. Il tuo assistito vedrà risultati duraturi e sarà molto contento del percorso fatto con il tuo aiuto, mentre tu lavorerai con molta più soddisfazione, perché nel tuo studio entreranno tante facce sorridenti.

Per scoprire quali sono le domande che guidano alla radice dei chili di troppo e aiutare i pazienti a dimagrire ti invito a leggere il libro Conquista per sempre il tuo peso forma.